Questa ricetta nasce dalla combinazione di ingredienti che adoro, combinati con semplicità e golosità.
INGREDIENTI
(2 persone)
120 gr riso originario biologico
1 porro (15 cm parte chiara)
4 fette sottilissime lardo di colonnata
pochissimo olio extravergine di oliva
50 gr burro
1 bicchierino piccolo di Marsala secco
3 bicchieri brodo vegetale caldo
3 fette formaggio Caprice de Dieux (con la buccia)
PROCEDIMENTO
Tagliate a pezzettini le fettine sottilissime di lardo.
Pulite e lavate il porro. Tagliate a metà poi a rondelline finissime.
In una casseruola, a fondo spesso, versate poco olio extravergine di oliva, il burro e il lardo e soffriggete leggermente.
Aggiungete il porro e continuate a mescolare a fiamma medio alta facendo attenzione a non colorire il porro.
Quando è lucido e morbido aggiungete il riso, mescolando pochi minuti poi sfumate con un piccolo bicchierino di Marsala.
Versate il primo bicchiere di brodo vegetale caldo, un po' per volta. Una volta assorbito proseguite col secondo e così anche per il terzo: solo una volta che il liquido è stato assorbito.
Il risotto sarà praticamente pronto (abbastanza asciutto) dopo circa 18 minuti. Spengnete la fiamma e aggiungete le tre fette di formaggio con la buccia e mantecate.
Servite dopo pochi minuti.
CONSIDERAZIONI
Io non amo particolarmente il riso ma questo riso e questi ingredienti legati insieme mi fanno impazzire.
Sono perfetti così, nessun altro formaggio grattugiato... al massimo qualche filetto di peperoncino fresco piccante: mio marito ha provato un raro habanero giallo oro.
Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.
Luisa
venerdì 31 dicembre 2010
domenica 26 dicembre 2010
Patate al cartoccio, ripiene
Eccovi un contorno davvero goloso, di effetto facile da fare anche per molte persone e, volendo, con molto tempo di anticipo.
La ricetta proviene da uno Speciale della Cucina Italiana dedicato ai Formaggi.
INGREDIENTI
(6 persone)
6 patate grosse (1,8 kg)
250 gr robiola
80 gr burro
50 gr panna fresca
erba cipollina
sale, pepe
carta stagnola
PROCEDIMENTO
Lavate e asciugate le patate e avvolgete una alla volta nella carta stagnola. posizionatele su una teglia e cuocetele per circa un'ora e un quarto in forno ventilato a 200°C.
Sfornatele e apritele, una per volta, senza rompere la carta stagnola.
Con un coltello tagliate una piccola porzione sulla superficie dal lato lungo.
Svuotatele quasi completamente con l'aiuto di un cucchiaino. Posizionate tutte le patate svuotale, avvolte dalla stagnola ma libere nuovamente sulla teglia.
Passate allo schiacciapatate tutto il ripieno; aggiungete il burro, la panna, la robiola, sale e pepe.
Mescolate bene e farcite abbondantemente la patate.
Decorate con un trito di erba cipollina.
Pochi minuti prima di servirle scaldatele inforno senza farle gratinare e servitele con il loro cartoccino di stagnola.
CONSIDERAZIONI
La ricetta proviene da uno Speciale della Cucina Italiana dedicato ai Formaggi.
INGREDIENTI
(6 persone)
6 patate grosse (1,8 kg)
250 gr robiola
80 gr burro
50 gr panna fresca
erba cipollina
sale, pepe
carta stagnola
PROCEDIMENTO
Lavate e asciugate le patate e avvolgete una alla volta nella carta stagnola. posizionatele su una teglia e cuocetele per circa un'ora e un quarto in forno ventilato a 200°C.
Sfornatele e apritele, una per volta, senza rompere la carta stagnola.
Con un coltello tagliate una piccola porzione sulla superficie dal lato lungo.
Svuotatele quasi completamente con l'aiuto di un cucchiaino. Posizionate tutte le patate svuotale, avvolte dalla stagnola ma libere nuovamente sulla teglia.
Passate allo schiacciapatate tutto il ripieno; aggiungete il burro, la panna, la robiola, sale e pepe.
Mescolate bene e farcite abbondantemente la patate.
Decorate con un trito di erba cipollina.
Pochi minuti prima di servirle scaldatele inforno senza farle gratinare e servitele con il loro cartoccino di stagnola.
CONSIDERAZIONI
Io utilizzo questa dose per 12 persone semplicemente partendo da 12 patate medie.
Il ripieno sarà sempre abbondante ma ricordatevi che una patata media a persona potrebbe non bastare.
La prima cottura in forno nel cartoccio donano un aroma unico alle patate e alla buccia che diventa buonissima.
La delicatezza del ripieno profumato con l'erba cipollina è .. una poesia.
Dovete provarle!
Il ripieno sarà sempre abbondante ma ricordatevi che una patata media a persona potrebbe non bastare.
La prima cottura in forno nel cartoccio donano un aroma unico alle patate e alla buccia che diventa buonissima.
La delicatezza del ripieno profumato con l'erba cipollina è .. una poesia.
Dovete provarle!
Sformato di patate con salmone, labna, pepe rosa
Questi antipastini sono nati dall'idea di fare qualche cosa sfizioso, buono, originale, per tante persone.. ma senza fare troppa fatica e pensando anche di poterli preparare anche mezza giornata prima senza poi avere bisogno di riscaldarli e per finire che fossero... facilmente trasportabili !
Sono partita dalla ricetta di un mio sformato di patate, ho utilizzato salmone affumicato, labna fatto in casa per dare una nota acidula e per completare sapore e profumi pepe rosa e erba cipollina fresca.
INGREDIENTI
(20 persone o più: 1 teglia da forno)
SFORMATO
1,5 kg patate
75 gr burro
6 uova
cartaforno
besciamella fatta con:
75 gr burro
75 gr farina
750 gr latte
75 gr parmigiano grattugiato
sale
pepe
noce moscata
LABNA
(18 ore prima)
5 dl yogurt (greco)
1/2 o 1 cucchiaino di sale
1 garza bianca grande o un pezzo di tela di lino
salmone affumicato
DECORO
pepe rosa
erba cipollina
PROCEDIMENTO
Preparate almeno 18 ore prima il labna, formaggio dalla consistenza simile al Philadelphia ma con una leggera nota acidula: ottenuto dallo yogurt tipo quello greco mescolato con un po' di sale e messo a scolare in frigorifero avvolto e strizzato in un panno fine di tela di lino o nella garza.
Lessate le patate con la buccia. Spelatele subito e passatele con lo schiaccia patate aggiungendo subito il burro.
Nel frattempo preparate la besciamella sciogliendo il burro, aggiungendo la farina tutta insieme e poi il latte (a temperatura ambiente) un po' per volta. Aggiungete sale, pepe e noce moscata e, poco prima di spegnerla, il parmigiano grattugiato.
Foderate una teglia del forno di carata forno (precedentemente stropicciata in modo che aderisca meglio).
Portate il forno a 180°C ventilato.
Versate la besciamella nelle patate passate. In una ampia ciotola sbattete con la frusta le uova poi unite l'altro composto mescolando bene.
Versate il tutto nella teglia livellando e controllando bene che il composto arrivi anche negli angoli senza che la cartaforno sciupi gli angoli.
Cuocete per 40 minuti poi sfornate e lasciate intiepidire prima di sollevare il foglio e sformare dalla teglia.
Lasciate lo sformato a raffreddare sulla carta su un tagliere ma non mettetelo in frigorifero mai.
Tagliate a cubetti o rettangoli lo sformato, decorate con il salmone e un fiocchetto di labna aiutandovi con una siringa o un sacco a poc.
Aggiungete qualche grano di pepe rosa e un pezzettino di erba cipollina.
CONSIDERAZIONI
Lo sformato ha consistenza e sapore davvero delicati. Mantenendolo a temperatura ambiente mantiene perfettamente questa consistenza speciale ma se lo metterete in frigorifero assorbirà un po' di umidità e di pesantezza.
L'insieme di sapori e consistenze e colori, diversi, a mio parere, sono perfetti.
Appena hai finito di mangiarne uno ti rimane la voglia di capire meglio e mangiarne un secondo.
Sono partita dalla ricetta di un mio sformato di patate, ho utilizzato salmone affumicato, labna fatto in casa per dare una nota acidula e per completare sapore e profumi pepe rosa e erba cipollina fresca.
INGREDIENTI
(20 persone o più: 1 teglia da forno)
SFORMATO
1,5 kg patate
75 gr burro
6 uova
cartaforno
besciamella fatta con:
75 gr burro
75 gr farina
750 gr latte
75 gr parmigiano grattugiato
sale
pepe
noce moscata
LABNA
(18 ore prima)
5 dl yogurt (greco)
1/2 o 1 cucchiaino di sale
1 garza bianca grande o un pezzo di tela di lino
salmone affumicato
DECORO
pepe rosa
erba cipollina
PROCEDIMENTO
Preparate almeno 18 ore prima il labna, formaggio dalla consistenza simile al Philadelphia ma con una leggera nota acidula: ottenuto dallo yogurt tipo quello greco mescolato con un po' di sale e messo a scolare in frigorifero avvolto e strizzato in un panno fine di tela di lino o nella garza.
Lessate le patate con la buccia. Spelatele subito e passatele con lo schiaccia patate aggiungendo subito il burro.
Nel frattempo preparate la besciamella sciogliendo il burro, aggiungendo la farina tutta insieme e poi il latte (a temperatura ambiente) un po' per volta. Aggiungete sale, pepe e noce moscata e, poco prima di spegnerla, il parmigiano grattugiato.
Foderate una teglia del forno di carata forno (precedentemente stropicciata in modo che aderisca meglio).
Portate il forno a 180°C ventilato.
Versate la besciamella nelle patate passate. In una ampia ciotola sbattete con la frusta le uova poi unite l'altro composto mescolando bene.
Versate il tutto nella teglia livellando e controllando bene che il composto arrivi anche negli angoli senza che la cartaforno sciupi gli angoli.
Cuocete per 40 minuti poi sfornate e lasciate intiepidire prima di sollevare il foglio e sformare dalla teglia.
Lasciate lo sformato a raffreddare sulla carta su un tagliere ma non mettetelo in frigorifero mai.
Tagliate a cubetti o rettangoli lo sformato, decorate con il salmone e un fiocchetto di labna aiutandovi con una siringa o un sacco a poc.
Aggiungete qualche grano di pepe rosa e un pezzettino di erba cipollina.
CONSIDERAZIONI
Lo sformato ha consistenza e sapore davvero delicati. Mantenendolo a temperatura ambiente mantiene perfettamente questa consistenza speciale ma se lo metterete in frigorifero assorbirà un po' di umidità e di pesantezza.
L'insieme di sapori e consistenze e colori, diversi, a mio parere, sono perfetti.
Appena hai finito di mangiarne uno ti rimane la voglia di capire meglio e mangiarne un secondo.
Nuvole di drago con maionese erborinata e gamberetti
Come ogni anno per la cena della Vigilia di Natale ci ritroviamo tutti insieme (i parenti toscani che variano dai 18 ai 24). La cena è a base di pesce, ciascuna famiglia porta qualche cosa: quest'anno ero incaricata degli antipasti: dato che la cena sarebbe stata una maratona dell'abbuffo ho optato per due piccole portate sfiziose, facili da fare ma con qualche cosa di originale.
Questa ricetta proviene da un vecchio Speciale della Cucina Italiana sugli Antipasti.
INGREDIENTI
patatine nuvole di drago (bianche)
maionese
timo
erba cipollina
dragoncello
gamberetti medi sgusciati
PROCEDIMENTO
Disponete su un vassoio le patatine utilizzando quelle che hanno la forma migliore per contenere.
Tritate le erbe aromatiche fresche e mescolatele alla maionese.
Cuocete qualche minuto i gamberetti a microonde.
Versate un mezzo cucchiaino di maionese erborinata nel centro della patatina poi adagiatevi sopra il gamberetto.
CONSIDERAZIONI
Se volete cercare di raggiungere la perfezione dovreste fare la maionese in casa e mantenerla più delicata possibile e usare erbe aromatiche fresche.
Io ho usato la maionese in barattolo ed era un po' troppo predominante.
L'insieme dei sapori e delle consistenze e la dimensione da bocconcino sono perfetti ma ricordatevi che vanno fatti e mangiati praticamente subito perchè la maionese tende a inumidire le nuvole di drago.
Vi assicuro che nonostante la semplicità questi antipastini sono davvero ottimi.
Questa ricetta proviene da un vecchio Speciale della Cucina Italiana sugli Antipasti.
INGREDIENTI
patatine nuvole di drago (bianche)
maionese
timo
erba cipollina
dragoncello
gamberetti medi sgusciati
PROCEDIMENTO
Disponete su un vassoio le patatine utilizzando quelle che hanno la forma migliore per contenere.
Tritate le erbe aromatiche fresche e mescolatele alla maionese.
Cuocete qualche minuto i gamberetti a microonde.
Versate un mezzo cucchiaino di maionese erborinata nel centro della patatina poi adagiatevi sopra il gamberetto.
CONSIDERAZIONI
Se volete cercare di raggiungere la perfezione dovreste fare la maionese in casa e mantenerla più delicata possibile e usare erbe aromatiche fresche.
Io ho usato la maionese in barattolo ed era un po' troppo predominante.
L'insieme dei sapori e delle consistenze e la dimensione da bocconcino sono perfetti ma ricordatevi che vanno fatti e mangiati praticamente subito perchè la maionese tende a inumidire le nuvole di drago.
Vi assicuro che nonostante la semplicità questi antipastini sono davvero ottimi.
mercoledì 22 dicembre 2010
Cassoni con patate, scalogno...salsiccia o zucca
Avevo già scritto di piadina e di piadine ripiene in altre ricette pubblicate sul mio Blog ma qualche giorno fa ho provato alcune varianti di ripieno e di lavorazione sul mio solito impasto da piadina.
Mi sono fatta aiutare, oltre che dal Kenwood per impastare, dall'Imperia per stendere le piadine.
Mi scuso fin da subito per la pigrizia ma in questo modo ho ottenuto in tempi strettissimi davvero tanti cassoni ripieni e piccole piadine sottilissime.
INGREDIENTI
(impasto piadine)
1 kg farina Spadoni 00 speciale per pasta fatta in casa
180 gr strutto
200 gr latte
200 gr acqua
1 cucchiaino di bicarbonato
poco sale
(ripieno)
BASE
patate lessate e passate calde allo schiacciapatate
abbondante parmigiano grattugiato
scalogno
olio extravergine di oliva
RIPIENO 1
salsicce fresche tartufate
RIPIENO 2
zucca a fette cotta al forno
noce moscata
sale/pepe qb
PREPARAZIONE
Ho impastato le piadine e lascito riposare per circa 30 minuti in una scatola di plastica chiusa.
Ho lessato le patate con la buccia e le ho subito spelate e passate al passapatate.
Le ho quindi messe a raffreddare.
Ho cotto la zucca a fette in forno senza aggiungere nulla, solo adagiandola su una teglia foderata di carta forno.
Quando tutti gli ingredienti del ripieno erano a temperatura ambiente ho fatto i due ripieni partendo dalla base comune di patate, scalogno tritato e saltato con poco olio extravergine di oliva e parmigiano grattugiato.
Ho aggiunto a uno la salsiccia cruda e all'altro la zucca, condita con noce moscata, sale e pepe.
Ho lavorato bene, entrambi con le mani.
Ho steso, senza aggiunta di ulteriore farina, porzioni di impasto con l'Imperia fino ad ottenere sfoglie abbastanza sottili.
Ho tagliato con la rotellina dentata porzioni verticali di sfoglia e ho farcita ciascuna come fosse un grande raviolo, cercando però di non eccedere con il ripieno, per non avere problemi in cottura (perchè troppo spesso)
Ho sigillato prima con una leggera pressione poi con i rebbi della forchetta.
Ho posizionato i cassoni su vassoi di cartone.
Finto il ripieno ho provato a tirare alcune soglie sottilissime e tagliarle a rettangolini con la rotellina per vedere sapore e consistenze una volta cotte.
Ho scaldato la piastra e cotto a temperatura media, facendo attenzione a non bruciarli e a cuocerli completamente.
Ho cotto le mini piadine cotte, per ultime, in pochi attimi.
Man mano che erano cotti, ho ammucchiato e coperto, i piccoli cassoni, in modo da mantenerli tiepidi e morbidi.
CONSIDERAZIONI
Ottima ripieni, velocità di esecuzione. Geniale a mio parere l'uso dell'Imperia ma ci sono un paio di accorgimenti da migliorare.
Una volta preparati i cassoni cercate di sigillarli in modo che non si asciughino, prima della cottura.
Forse potreste chiuderli con della carta stagnola in modo che la superficie rimanga umida e sia più facile la cottura.
La sfoglia dei cassoni deve essere più sottile possibile e il ripieno deve essere un velo, ma saporito. Anche se non si apriranno in cottura più sono gonfi più sarà difficile e lungo cuocerli in modo appropriato.
Questo mio impasto non ha problemi e quindi potete stenderlo davvero sottile senza aiuto di farina aggiuntiva.
Le piadine sottilissime rettangolari sono davvero buone e carine. provate a sbizzarrirvi in spessori e forme anche voi!
Mi sono fatta aiutare, oltre che dal Kenwood per impastare, dall'Imperia per stendere le piadine.
Mi scuso fin da subito per la pigrizia ma in questo modo ho ottenuto in tempi strettissimi davvero tanti cassoni ripieni e piccole piadine sottilissime.
INGREDIENTI
(impasto piadine)
1 kg farina Spadoni 00 speciale per pasta fatta in casa
180 gr strutto
200 gr latte
200 gr acqua
1 cucchiaino di bicarbonato
poco sale
(ripieno)
BASE
patate lessate e passate calde allo schiacciapatate
abbondante parmigiano grattugiato
scalogno
olio extravergine di oliva
RIPIENO 1
salsicce fresche tartufate
RIPIENO 2
zucca a fette cotta al forno
noce moscata
sale/pepe qb
PREPARAZIONE
Ho impastato le piadine e lascito riposare per circa 30 minuti in una scatola di plastica chiusa.
Ho lessato le patate con la buccia e le ho subito spelate e passate al passapatate.
Le ho quindi messe a raffreddare.
Ho cotto la zucca a fette in forno senza aggiungere nulla, solo adagiandola su una teglia foderata di carta forno.
Quando tutti gli ingredienti del ripieno erano a temperatura ambiente ho fatto i due ripieni partendo dalla base comune di patate, scalogno tritato e saltato con poco olio extravergine di oliva e parmigiano grattugiato.
Ho aggiunto a uno la salsiccia cruda e all'altro la zucca, condita con noce moscata, sale e pepe.
Ho lavorato bene, entrambi con le mani.
Ho steso, senza aggiunta di ulteriore farina, porzioni di impasto con l'Imperia fino ad ottenere sfoglie abbastanza sottili.
Ho tagliato con la rotellina dentata porzioni verticali di sfoglia e ho farcita ciascuna come fosse un grande raviolo, cercando però di non eccedere con il ripieno, per non avere problemi in cottura (perchè troppo spesso)
Ho sigillato prima con una leggera pressione poi con i rebbi della forchetta.
Ho posizionato i cassoni su vassoi di cartone.
Finto il ripieno ho provato a tirare alcune soglie sottilissime e tagliarle a rettangolini con la rotellina per vedere sapore e consistenze una volta cotte.
Ho scaldato la piastra e cotto a temperatura media, facendo attenzione a non bruciarli e a cuocerli completamente.
Ho cotto le mini piadine cotte, per ultime, in pochi attimi.
Man mano che erano cotti, ho ammucchiato e coperto, i piccoli cassoni, in modo da mantenerli tiepidi e morbidi.
CONSIDERAZIONI
Ottima ripieni, velocità di esecuzione. Geniale a mio parere l'uso dell'Imperia ma ci sono un paio di accorgimenti da migliorare.
Una volta preparati i cassoni cercate di sigillarli in modo che non si asciughino, prima della cottura.
Forse potreste chiuderli con della carta stagnola in modo che la superficie rimanga umida e sia più facile la cottura.
La sfoglia dei cassoni deve essere più sottile possibile e il ripieno deve essere un velo, ma saporito. Anche se non si apriranno in cottura più sono gonfi più sarà difficile e lungo cuocerli in modo appropriato.
Questo mio impasto non ha problemi e quindi potete stenderlo davvero sottile senza aiuto di farina aggiuntiva.
Le piadine sottilissime rettangolari sono davvero buone e carine. provate a sbizzarrirvi in spessori e forme anche voi!
domenica 5 dicembre 2010
INGANNA-PRIT (trad. dal romagnolo: inganna preti) finti cappelletti
Fin da piccola ne avevo sentito parlare in casa ma era una di quelle paste, come gli strozzapreti, troppo povera, per essere fatta anche nella casa dei miei nonni contadini.
Qualche giorno fa li ho visti fare in una delle puntate, in giro per la Romagna, di "La Vespa Teresa" sul canale satellitare Arturo Tv.
Non ho resistito e li ho fatti subito.
E ' una pasta che nasce per essere cucinata in brodo ma è ottima anche asciutta.
INGREDIENTI
(4 persone)
300 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
3 uova
PROCEDIMENTO
Impastate farina con uova fino ad ottenere una sfoglia non troppo dura, setosa. Mettete l'impasto a riposare sul tagliere coperto da una ciotola in ceramica o vetro per circa 30 minuti.
Stendete la sfoglia, con l'Imperia, fino allo spessore più sottile poi, aiutandovi con la rotellina tagliate in 4 parti orizzontalmente (per la lunghezza) e poi in verticale fino a ottenere tanti piccoli quadratini.
Con delicatezza avvicinate le altre due estremità avvicinandole e unendole dalla parte opposta a voi.
E' più difficile da scrivere che da fare.
Alla fine otterrete una forma particolare che somiglierà a quella di un piccolo cappelleto ma che in realtà è cavo e vuoto.
Disponete su vassoi di cartone spolverati con poca farina tutti i finti cappelleti.
Li potrete cuocere subito oppure mettere in congelatore. Si seccano facilmente e sono facilmente maneggiabili.
CONSIDERAZIONI
Io li ho cotti in acqua salata e conditi con un semplice sugo con scalogno, pomodori freschi, spellati e tagliati a cubetti e canocchie "svestite".
Bellissima nella forma, facile e veloce da fare ma sorprendente al gusto.
Quando la mastichi, anche involontariamente, pensi ai cappelletti, cerchi il sapore del ripieno perchè la consistenza è la stessa.
Provateli! Provateli subito, noi al più presto li proveremo anche in brodo come da tradizione.
Sono proprio curiosa di raccontarlo a mia nonna di 97 anni e a mia mamma, chissà cosa mi diranno?!
CONSIDERAZIONI 2
Li ho fatti in brodo: beh, una delizia !
Qualche giorno fa li ho visti fare in una delle puntate, in giro per la Romagna, di "La Vespa Teresa" sul canale satellitare Arturo Tv.
Non ho resistito e li ho fatti subito.
E ' una pasta che nasce per essere cucinata in brodo ma è ottima anche asciutta.
INGREDIENTI
(4 persone)
300 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
3 uova
PROCEDIMENTO
Impastate farina con uova fino ad ottenere una sfoglia non troppo dura, setosa. Mettete l'impasto a riposare sul tagliere coperto da una ciotola in ceramica o vetro per circa 30 minuti.
Stendete la sfoglia, con l'Imperia, fino allo spessore più sottile poi, aiutandovi con la rotellina tagliate in 4 parti orizzontalmente (per la lunghezza) e poi in verticale fino a ottenere tanti piccoli quadratini.
Prendete ciascun quadratino e poggiatelo sull'indice di sbieco, in diagonale, con le due puntine rivolte verso di voi.
Unite le altre due punte mantenendo dentro la punta dell'indice.Con delicatezza avvicinate le altre due estremità avvicinandole e unendole dalla parte opposta a voi.
E' più difficile da scrivere che da fare.
Alla fine otterrete una forma particolare che somiglierà a quella di un piccolo cappelleto ma che in realtà è cavo e vuoto.
Disponete su vassoi di cartone spolverati con poca farina tutti i finti cappelleti.
Li potrete cuocere subito oppure mettere in congelatore. Si seccano facilmente e sono facilmente maneggiabili.
CONSIDERAZIONI
Io li ho cotti in acqua salata e conditi con un semplice sugo con scalogno, pomodori freschi, spellati e tagliati a cubetti e canocchie "svestite".
Il sugo è di per sè un capolavoro ma questa pasta è stata una vera rivelazione.
Bellissima nella forma, facile e veloce da fare ma sorprendente al gusto.
Quando la mastichi, anche involontariamente, pensi ai cappelletti, cerchi il sapore del ripieno perchè la consistenza è la stessa.
Provateli! Provateli subito, noi al più presto li proveremo anche in brodo come da tradizione.
Sono proprio curiosa di raccontarlo a mia nonna di 97 anni e a mia mamma, chissà cosa mi diranno?!
CONSIDERAZIONI 2
Li ho fatti in brodo: beh, una delizia !
martedì 30 novembre 2010
Rosette con impasto baguettes
Come avevo promesso ( post delle rosette di grano duro) ecco la seconda prova di "rosette" ma usando il mio impasto delle Baguettes.
Questo impasto penso sia il più duttile, buono e facile da lavorare che io conosca.
Ho seguito dosi e procedure che utilizzo quando faccio le baguettes.
INGREDIENTI
BIGA 18 ore
250 gr farina forte
110 gr acqua
2,5 gr lievito birra
IMPASTO
BIGA
750 gr farina 0 media
250 gr semola Senatore Cappelli
30 gr lievito di birra
600 gr acqua
25 gr sale
PROCEDIMENTO
Ieri pomeriggio ho preparato al biga impastando non completamente la farina forte con il lievito di birra a e l'acqua a temperatura ambiente. L'ho lasciata in una ciotola coperta da un canovaccio, dentro la madia, fino a questa mattina.
Ho poi impastato Biga, farine, il restante lievito di birra e acqua con l'impastatrice per circa 15 minuti. Solo verso al fine ho aggiunto il sale.
Ho lasciato riposare l'impasto ottenuto in una scatola di plastica coperta da un nylon e chiusa col coperchio.
Ho porzionato ottenendo 16 palline da 125 gr ciascuna.
Usando l'apposito attrezzo, spolverando ben bene prima ciascuna pallina, l'ho stampata con forza e disposta capovolta sulle teglie foderate di carta forno.
Ho nuovamente coperto col foglio di nylon e lasciato lievitare ancora un'ora e mezzo.
Ho portato il forno ventilato a 210°C e poco prima di infornare ho messo acqua nella teglia superiore per ottenere vapore in cottura.
Poco prima di infornare ho spolverato con un po' di semola e spruzzato un po' di vapore:
Ho cotto insieme le due teglie con i panini: 25 minuti di cui gli ultimi 5 senza la teglia con l'acqua, senza vapore.
Ho sfornato e lasciato raffreddare su una griglia.
CONSIDERAZIONI
Buonissimi, crosta sottile e mollica leggera come per le baguettes. La prossima volta devo provare a rigirare le rosette prima di spolverarle e infornarle per migliorare ulteriormente il disegno in superficie perchè, per ora, in entrambi gli impasti, la lievitazione è perfetta ma lo stampaggio favorisce la parte sottostante e non la superficie.
Se non li muovessi come ho fatto non lieviterebbe uniformemente tutta la superficie ma toccandoli a fine lievitazione rischio di sciupare la lievitazione ma devo provare!
Questo impasto penso sia il più duttile, buono e facile da lavorare che io conosca.
Ho seguito dosi e procedure che utilizzo quando faccio le baguettes.
INGREDIENTI
BIGA 18 ore
250 gr farina forte
110 gr acqua
2,5 gr lievito birra
IMPASTO
BIGA
750 gr farina 0 media
250 gr semola Senatore Cappelli
30 gr lievito di birra
600 gr acqua
25 gr sale
PROCEDIMENTO
Ieri pomeriggio ho preparato al biga impastando non completamente la farina forte con il lievito di birra a e l'acqua a temperatura ambiente. L'ho lasciata in una ciotola coperta da un canovaccio, dentro la madia, fino a questa mattina.
Ho poi impastato Biga, farine, il restante lievito di birra e acqua con l'impastatrice per circa 15 minuti. Solo verso al fine ho aggiunto il sale.
Ho lasciato riposare l'impasto ottenuto in una scatola di plastica coperta da un nylon e chiusa col coperchio.
Ho porzionato ottenendo 16 palline da 125 gr ciascuna.
Usando l'apposito attrezzo, spolverando ben bene prima ciascuna pallina, l'ho stampata con forza e disposta capovolta sulle teglie foderate di carta forno.
Ho nuovamente coperto col foglio di nylon e lasciato lievitare ancora un'ora e mezzo.
Ho portato il forno ventilato a 210°C e poco prima di infornare ho messo acqua nella teglia superiore per ottenere vapore in cottura.
Poco prima di infornare ho spolverato con un po' di semola e spruzzato un po' di vapore:
Ho cotto insieme le due teglie con i panini: 25 minuti di cui gli ultimi 5 senza la teglia con l'acqua, senza vapore.
Ho sfornato e lasciato raffreddare su una griglia.
CONSIDERAZIONI
Buonissimi, crosta sottile e mollica leggera come per le baguettes. La prossima volta devo provare a rigirare le rosette prima di spolverarle e infornarle per migliorare ulteriormente il disegno in superficie perchè, per ora, in entrambi gli impasti, la lievitazione è perfetta ma lo stampaggio favorisce la parte sottostante e non la superficie.
Se non li muovessi come ho fatto non lieviterebbe uniformemente tutta la superficie ma toccandoli a fine lievitazione rischio di sciupare la lievitazione ma devo provare!
sabato 27 novembre 2010
Salsa ai formaggi al tartufo
Gli ultimi 3 fine settimana del mese di novembre si svolge a San Miniato, in provincia di Pisa la sagra dedicata al tartufo. Per noi è ormai un rito andare, fare man bassa di prodotti al tartufo e non, e poi goderceli con calma a casa. Questa manifestazione è organizzata davvero bene. Ci sono diversi parcheggi al di fuori del paesino e numerosi bus navette. Ci sono molte bancarelle dedicate al tartufo e ai prodotti a esso legati (salumi e formaggi) ma anche molti altri prodotti freschi regionali davvero ottimi.
Se vi capita andate!
Questa salsa nasce dall'idea di utilizzare al meglio dei formaggi tartufati acquistati, senza coprire il profumo sia del tartufo che degli ottimi formaggi: un gorgonzola a cucchiaio e una caciottina appena stagionata.
INGREDIENTI
poco burro (1 cucchiaio)
1 cucchiaio farina 00
2 cucchiai abbondanti gorgonzola a cucchiaio, tartufato
1/4 caciottina tartufata semi stagionata (con appena la buccia)
250 gr latte intero (circa)
PROCEDIMENTO
Sciogliete in un pentolino con fondo spesso il burro poi versate subito la farina e mescolate velocemente.
Aggiungete un po' di latte a temperatura ambiente continuando a mescolare. Aggiungete ancora poco latte: procedendo così avrete una sorta di besciamella morbida.
Mettete anche il gorgonzola e scioglietelo.
Versate ancora un po' di latte, infine unite la caciottina tritata finemente al mixer a lame.
Cuocete ancora 5 minuti a fiamma bassa e aggiungete altro latte solo per aggiustare la consistenza, in modo che sia cremosa ma non troppo densa, ne troppo liquida.
Per aumentare al massimo la setosità della salsa potete usare, poco prima di togliere dalla fiamma, un attimo, il mixer ad immersione.
Lasciate intiepidire prima di utilizzarla
CONSIDERAZIONI
Consistenza e sapori sono eccezionali. A temperatura ambiente questa salsa è ottima e cremosa quasi fosse uno di quegli intrugli comperi di cui non si sa il contenuto vero.
Latte, burro e poca farina fanno da leganti esaltatori dei due ottimi formaggi.
I formaggi si sposano con l'ingrediente comune dato dal vero tartufo (non l'aroma!) pur mantenendo la loro originalità : nel caso del gorgonzola un po' di asprigno mentre nella cacciottina il retrogusto delicato della breve stagionatura.
Per esaltare al massimo la nuova salsa l'ho usata per condire dei cappelletti romagnoli appena fatti, farciti con ricotta, parmigiano e noce moscata.
Mantenendo leggermente più densa la salsa otterrete una ottima crema spalmabile al formaggio.
Se vi capita andate!
Questa salsa nasce dall'idea di utilizzare al meglio dei formaggi tartufati acquistati, senza coprire il profumo sia del tartufo che degli ottimi formaggi: un gorgonzola a cucchiaio e una caciottina appena stagionata.
INGREDIENTI
poco burro (1 cucchiaio)
1 cucchiaio farina 00
2 cucchiai abbondanti gorgonzola a cucchiaio, tartufato
1/4 caciottina tartufata semi stagionata (con appena la buccia)
250 gr latte intero (circa)
PROCEDIMENTO
Sciogliete in un pentolino con fondo spesso il burro poi versate subito la farina e mescolate velocemente.
Aggiungete un po' di latte a temperatura ambiente continuando a mescolare. Aggiungete ancora poco latte: procedendo così avrete una sorta di besciamella morbida.
Mettete anche il gorgonzola e scioglietelo.
Versate ancora un po' di latte, infine unite la caciottina tritata finemente al mixer a lame.
Cuocete ancora 5 minuti a fiamma bassa e aggiungete altro latte solo per aggiustare la consistenza, in modo che sia cremosa ma non troppo densa, ne troppo liquida.
Per aumentare al massimo la setosità della salsa potete usare, poco prima di togliere dalla fiamma, un attimo, il mixer ad immersione.
Lasciate intiepidire prima di utilizzarla
CONSIDERAZIONI
Consistenza e sapori sono eccezionali. A temperatura ambiente questa salsa è ottima e cremosa quasi fosse uno di quegli intrugli comperi di cui non si sa il contenuto vero.
Latte, burro e poca farina fanno da leganti esaltatori dei due ottimi formaggi.
I formaggi si sposano con l'ingrediente comune dato dal vero tartufo (non l'aroma!) pur mantenendo la loro originalità : nel caso del gorgonzola un po' di asprigno mentre nella cacciottina il retrogusto delicato della breve stagionatura.
Per esaltare al massimo la nuova salsa l'ho usata per condire dei cappelletti romagnoli appena fatti, farciti con ricotta, parmigiano e noce moscata.
Mantenendo leggermente più densa la salsa otterrete una ottima crema spalmabile al formaggio.
venerdì 26 novembre 2010
Torta (veloce) al cioccolato
Qualche giorno fa Alessandra Spisni, durante la Prova del Cuoco, ha proposto questa torta velocissima, al cioccolato.
Ecco la ricetta trascritta dal sito della sua Scuola di Cucina: Vecchia Scuola Bolognese.
INGREDIENTI
per 6 persone (tortiera 30cm) (apribile da 28 cm)
* 40 gr di farina (00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa)
* 100 gr di zucchero (semolato)
* 125 gr di cioccolato fondente (62%)
* 100 gr di burro
* 4 uova
* Un pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente con il burro, un pizzico di sale e 70 gr dello zucchero
Prendere tre uova e separare i tuorli dagli albumi in due contenitori diversi, facendo attenzione a non lasciare tracce di tuorlo negli albumi
Unire i 30 gr di zucchero restanti agli albumi e montarli a neve fermissima.
Nel frattempo il cioccolato con gli altri ingredienti si saranno sciolti e Appena sciolto il tutto, togliere dal caldo.
Al cioccolato unire 3 tuorli d'uovo e 1 uovo intero, montare ancora qualche minuto.
Quando l'impasto sarà pronto, aggiungere 40 gr di farina setacciata e gli albumi montati.
Mescolare il composto lentamente, con il cucchiaio, dall'alto verso il basso fino ad uniformarlo.
Stenderlo in una teglia rivestita di carta da forno, oppure imburrata e infarinata, avendo cura di non schiacciarlo.
Cuocere in forno a 180° per circa 20 minuti.
Quando la superficie fa le crepe la torta è pronta.
CONSIDERAZIONI
Ho seguito alla lettera le dosi e indicazioni ma ho velocizzato , se possibile, ancora di più la preparazione. Foderando uno stampo a cerniera del diametro di 28 cm, con carta forno. Ho imburrato e leggermente infarinato solo i bordi.
Ho poi sciolto a microonde la cioccolata fondente al 62%.
Nel frattempo ho montato a neve con il kenwood, tutte e 4 gli albumi con la dose indicata di 30 gr di zucchero.
Ho aggiunto alla cioccolata fondente i tuorli, mescolandoli bene, poi h messo il burro tagliato a fettine sottili in modo che si è sciolto velocemente mescolando con una spatola.
Per ultimo ho aggiunto i restanti 70 gr di zucchero.
Ho allentato la crema di cioccolato con un cucchiaio abbondante di albumi montati, poi l'ho versata nella ciotola degli albumi mescolandola, con delicatezza, dall'alto verso il basso, ruotando la ciotola, in modo da lasciare più aria possibile nell'impasto.
Per ultima ho aggiunto la farina col pizzico di sale, sempre mescolando con la spatola, con delicatezza.
Ho infornato subito senza muovere troppo l'impasto a 180°C, forno ventilato per i 20 minuti indicati. Ho sfornato proprio quando la superficie iniziava a crepare.
Ho lasciato raffreddare una mezz'ora e ho sfornato facilmente.
Ho ottenuto un dolce appena friabile sulla superficie, leggermente umido nell'interno ma leggero nell'insieme, sia nel sapore che nella consistenza.
Ho servito spolverato con un po' di zucchero a velo.
Ottimo come dolce d'emergenza!
CONSIDERAZIONI 2
Questa torta è negli ingredienti e nella preparazione molto simile alla torta tenerella di Maurizio Santin. Quella di Santin ha una maggiore quantità di cioccolato (anche poca farina in più) e una cottura leggermente inferiore. Questa è quindi meno carica nel sapore e un po' meno molle nell'interno. Scegliete quale fare a secondo dell'umore o della richiesta. A me piacciono entrambe.
Ecco la ricetta trascritta dal sito della sua Scuola di Cucina: Vecchia Scuola Bolognese.
INGREDIENTI
per 6 persone (tortiera 30cm) (apribile da 28 cm)
* 40 gr di farina (00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa)
* 100 gr di zucchero (semolato)
* 125 gr di cioccolato fondente (62%)
* 100 gr di burro
* 4 uova
* Un pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente con il burro, un pizzico di sale e 70 gr dello zucchero
Prendere tre uova e separare i tuorli dagli albumi in due contenitori diversi, facendo attenzione a non lasciare tracce di tuorlo negli albumi
Unire i 30 gr di zucchero restanti agli albumi e montarli a neve fermissima.
Nel frattempo il cioccolato con gli altri ingredienti si saranno sciolti e Appena sciolto il tutto, togliere dal caldo.
Al cioccolato unire 3 tuorli d'uovo e 1 uovo intero, montare ancora qualche minuto.
Quando l'impasto sarà pronto, aggiungere 40 gr di farina setacciata e gli albumi montati.
Mescolare il composto lentamente, con il cucchiaio, dall'alto verso il basso fino ad uniformarlo.
Stenderlo in una teglia rivestita di carta da forno, oppure imburrata e infarinata, avendo cura di non schiacciarlo.
Cuocere in forno a 180° per circa 20 minuti.
Quando la superficie fa le crepe la torta è pronta.
CONSIDERAZIONI
Ho seguito alla lettera le dosi e indicazioni ma ho velocizzato , se possibile, ancora di più la preparazione. Foderando uno stampo a cerniera del diametro di 28 cm, con carta forno. Ho imburrato e leggermente infarinato solo i bordi.
Ho poi sciolto a microonde la cioccolata fondente al 62%.
Nel frattempo ho montato a neve con il kenwood, tutte e 4 gli albumi con la dose indicata di 30 gr di zucchero.
Ho aggiunto alla cioccolata fondente i tuorli, mescolandoli bene, poi h messo il burro tagliato a fettine sottili in modo che si è sciolto velocemente mescolando con una spatola.
Per ultimo ho aggiunto i restanti 70 gr di zucchero.
Ho allentato la crema di cioccolato con un cucchiaio abbondante di albumi montati, poi l'ho versata nella ciotola degli albumi mescolandola, con delicatezza, dall'alto verso il basso, ruotando la ciotola, in modo da lasciare più aria possibile nell'impasto.
Per ultima ho aggiunto la farina col pizzico di sale, sempre mescolando con la spatola, con delicatezza.
Ho infornato subito senza muovere troppo l'impasto a 180°C, forno ventilato per i 20 minuti indicati. Ho sfornato proprio quando la superficie iniziava a crepare.
Ho lasciato raffreddare una mezz'ora e ho sfornato facilmente.
Ho ottenuto un dolce appena friabile sulla superficie, leggermente umido nell'interno ma leggero nell'insieme, sia nel sapore che nella consistenza.
Ho servito spolverato con un po' di zucchero a velo.
Ottimo come dolce d'emergenza!
CONSIDERAZIONI 2
Questa torta è negli ingredienti e nella preparazione molto simile alla torta tenerella di Maurizio Santin. Quella di Santin ha una maggiore quantità di cioccolato (anche poca farina in più) e una cottura leggermente inferiore. Questa è quindi meno carica nel sapore e un po' meno molle nell'interno. Scegliete quale fare a secondo dell'umore o della richiesta. A me piacciono entrambe.
sabato 20 novembre 2010
Tortillas con enchiladas di manzo, jalapenos e salsa mexican habanero
tortillas con enchiladas di amnzo, jalapenos e salsa mexican habanero, inserito originariamente da fugzu.
(trascrivo la ricetta)
INGREDIENTI
(2 persone)
4 tortillas di mais o di grano*
alcuni peperoncini jalapenos sott'aceto
50 g di formaggio tenero (queso messicano o, se non fosse disponibile, tipo edamer)
200 g di macinato di manzo
1/2 barattolo di pomodori pelati
1/2 peperone rosso carnoso
50 g di cipolla (1/2 cipolla)
un pizzico di cumino in polvere
un pizzico di coriandolo in polvere (prezzemolo fresco tritato)
peperoncino habanero fresco secondo il proprio gusto e... resistenza al piccante!
olio extravergine di oliva
sale
salsa mexican habanero
per SALSA MEXICAN HABANERO:
1/2 barattolo di pomodori pelati
1/2 peperone rosso carnoso
50 g di cipolla rossa (1/2)
coriandolo (prezzemolo fresco tritato)
cumino
olio extravergine di oliva
mousse di habanero o habanero fresco secondo i gusti... e la resistenza al piccante!
sale
per TORTILLAS
(4 medie)
60 gr farina mais fioretto
180 gr semola rimacinata (Senatore Cappelli)
15 gr acqua tiepida
un pizzico di sale
PREPARAZIONE
Enchilada significa "in chili" ed è un piatto tipico della cucina messicana e tex-mex. E' una tortilla di mais piegata e farcita con carne e altri ingredienti, ricoperta da una salsa con pomodoro, peperoncino e spezie (salsa enchilada) e formaggio queso fuso. Esistono tante varianti alla ricetta base delle enchiladas: in questa versione sono farcite con carne di manzo e peperoncini jalapenos e viene utilizzata la salsa mexican habanero.
Per prepararli, innanzitutto preparare la salsa mexican habanero secondo la ricetta di Mondo Piccante. Preparare quindi il ripieno per le enchiladas: far rosolare in un filo di olio extravergine di oliva la cipolla tritata, il peperoncino habanero tritato finemente e il peperone tagliato a piccoli cubetti. Quando il peperone sarà tenero, unire la carne macinata di manzo e farla rosolare bene, quindi aggiungere i pomodori pelati (dopo averli passati al passaverdure), condire con un pizzico di sale, coriandolo e cumino in polvere, abbassare la fiamma e cuocere per circa 10 minuti a tegame coperto.
Disporre al centro di ogni tortilla qualche cucchiaiata di ripieno e cospargere con un po' di formaggio grattugiato e qualche rondella di peperoncino jalapeno. Richiudere le tortillas ripiegando prima una metà e poi l'altra sopra e disporle in una pirofila o teglia da forno dai bordi un po' alti (sul cui fondo si sarà messa qualche cucchiaiata di salsa mexican habanero), quindi cospargerle con la salsa mexican habanero e un'altra grattugiata, abbondante, di formaggio.
Scaldare il forno a 180 °C e cuocere le per circa 10-15 minuti, finchè il formaggio non sarà ben fuso.
Servire le enchiladas con manzo, jalapenos e salsa mexican habanero ben calde, appena pronte.
CONSIDERAZIONI
Ho subito raddoppiato al dose deell'enchiladas di manzo e non avendo il formaggio messicano mi sono accontentata dell'Lerdammer ma a mio parere è troppo delicato per questa ricetta.
Non ho infierito col peperoncino pur avendo gli habanero sott'olio perchè dovevano mangiare anche i miei figli.
Alla fine ho riscaldato e sciolto il tutto grigliano in forno a 180°C per un tempo inferiore alle indicazioni.
Perfette! forse dovevo abbondare col formaggio ma le bocche aperte dei familiari mi imponevano la massima velocità nel finale dell'esecuzione1
Le rifarò al più presto: chissà se troverò il cordiandolo?
Tortillas messicane
Era da un po' di tempo che provavo e cercavo una buona ricetta per le tortillas messicane e ancora non ero arrivata a nulla di buono.
Finalmente qualche giorno fa ho trovato questa ricetta, che mi ispirava fiducia e successo, sul forum di AliceTv.
Ho così anche potuto rinnovare un regalo dal Messico di una amica con cui qualche anno fa ho fatto uno scambio di "caccavelle": attrezzi culinari romagnoli contro attrezzo per tortillas.
INGREDIENTI
( 8 piccole)
60 gr farina mais fioretto
180 gr semola rimacinata (Senatore Cappelli)
15 gr acqua tiepida
un pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Mescolate le farine e formate un cratere sul tagliere.
Aggiungete un pizzico di sale e versate l'acqua tiepida nel centro.
Inizialmente impastate Aiutandovi con una forchetta,poi proseguite con le amni.
sarà facile, otterrete subito un impasto leggermente granuloso ma ugualmente morbido, con una certa consistenza e setosità.
Formate un salsicciotto e lasciatelo riposare un po' sotto un a ciotola di vetro o ceramica.
Preparate l'attrezzo apposito foderando le due piastre con fogli di carta trasparente.
Dividete il rotolino in 8 porzioni e mettetene una alla volta nel centro della mini pressa..
Chiudetela e fate leva fino in fondo.
Riaprite e con delicatezza staccate la tortilla.
L'impasto è un po' fragile ma si può ottenere uno spessore davvero sottile.
Man mano che cuocerete le tortillas impilatele e tenetele ben coperte in modo da mantenerle leggermente calde e farle ammorbidire.
Ho provato anche a fare tortillas anche più grande per poterle poi arrotolarle meglio per le Enchiladas.
Con la stessa dose di partenza si ottengono così non 8 ma 4 tortillas.
le ho stese mettendo sotto un foglio di carta forno e usando un matterello: sono venute ancora più sottili!
CONSIDERAZIONI
L'impasto è davvero ottimo. Nel mio caso era fondamentale mantenere morbide, non completamente rigide le tortillas perchè le dovevo farcire, ripiegare e passare in forno a grigliare con salsa piccante e formaggio.
Ho letto che le tortillas si possono anche friggere, proverò dato che questo impasto mi sembra davvero buono e duttile.
Finalmente qualche giorno fa ho trovato questa ricetta, che mi ispirava fiducia e successo, sul forum di AliceTv.
Ho così anche potuto rinnovare un regalo dal Messico di una amica con cui qualche anno fa ho fatto uno scambio di "caccavelle": attrezzi culinari romagnoli contro attrezzo per tortillas.
INGREDIENTI
( 8 piccole)
60 gr farina mais fioretto
180 gr semola rimacinata (Senatore Cappelli)
15 gr acqua tiepida
un pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Mescolate le farine e formate un cratere sul tagliere.
Aggiungete un pizzico di sale e versate l'acqua tiepida nel centro.
Inizialmente impastate Aiutandovi con una forchetta,poi proseguite con le amni.
sarà facile, otterrete subito un impasto leggermente granuloso ma ugualmente morbido, con una certa consistenza e setosità.
Formate un salsicciotto e lasciatelo riposare un po' sotto un a ciotola di vetro o ceramica.
Dividete il rotolino in 8 porzioni e mettetene una alla volta nel centro della mini pressa..
Chiudetela e fate leva fino in fondo.
Riaprite e con delicatezza staccate la tortilla.
L'impasto è un po' fragile ma si può ottenere uno spessore davvero sottile.
Scaldate bene una padella antiaderente, mettete la tortilla, dopo pochissimo sarà da girare per cuocerla sull'altro lato.
Non deve asciugarsi/cuocersi completamente perchè altrimenti si asciugherebbe e indurirebbe troppo.Man mano che cuocerete le tortillas impilatele e tenetele ben coperte in modo da mantenerle leggermente calde e farle ammorbidire.
Ho provato anche a fare tortillas anche più grande per poterle poi arrotolarle meglio per le Enchiladas.
Con la stessa dose di partenza si ottengono così non 8 ma 4 tortillas.
le ho stese mettendo sotto un foglio di carta forno e usando un matterello: sono venute ancora più sottili!
CONSIDERAZIONI
L'impasto è davvero ottimo. Nel mio caso era fondamentale mantenere morbide, non completamente rigide le tortillas perchè le dovevo farcire, ripiegare e passare in forno a grigliare con salsa piccante e formaggio.
Ho letto che le tortillas si possono anche friggere, proverò dato che questo impasto mi sembra davvero buono e duttile.
Salsa mexican habanero
Adoro il piccante e da qualche tempo ho scoperto la famiglia di peperoncini Habanero. Ce ne sono diversi tipi: rossi, verdi, gialli ma il mio preferito è l'habanero cioccolato.
Non è facilissimo coltivarlo in Italia, le piante sono robuste e producono un abbondate raccolto ma a volte clima, e animaletti vari si accaniscono contro di noi.
Io li conservo dopo la salamoia, sotto'olio o li consumo freschi.
Questa salsa proviene dal sito, dedicato alla passione per il piccante, Mondo Piccante.
INGREDIENTI
1 barattolo pomodori pelati
1 peperone rosso carnoso
1/2 cipolla (rossa)
coriandolo (prezzemolo)
olio extravergine di oliva
sale
mousse di habanero piccante* (o habanero fresco)
PROCEDIMENTO
* mousse di habanero piccante: si ottiene semplicemente frullando fino a ridurre a purea i peperoncini e aggiungendo il minimo indispensabile di olio extravergine di oliva.
Si conserva in congelatore e se ne gratta una piccola quantità al momento, usandolo come fresco.
L'habanero è un peperoncino piccante ma anche polposo e non adatto alla essiccazione.
Passate i pomodori al passaverdure o al mixer. Tagliate finemente la cipolla e rosolatela in poco olio extravergine di oliva.
Aggiungete il peperone tagliato a cubettini.
Quando cipolla e peperone inizieranno ad ammorbidirsi aggiungete l'habanero (o la mousse), i pomodori passati, un pizzico di sale e una spolverata di coriandolo macinato.
la salsa sarà pronta quando si sarà leggermente addensata e avrà raggiunto una consistenza cremosa.
lasciatela intiepidire prima di servirla come accompagnamento a tortillas o come ingrediente per piatti della cucina messicana.
CONSIDERAZIONI
Il sapore piccante dell'habanero è unico, particolare. La salsa cambierà se userete altri peperoncini. Dovrete anche stare attenti nel dosare il grado di piccantezza perchè lo stesso tipo di habanero può variare. Sia per la stagione sia per la cottura.
Il coriandolo conferisce un profumo tipico ma in Italia non è facile da reperire, l'ho quindi sostituito con poco prezzemolo fresco tritato.
Non è facilissimo coltivarlo in Italia, le piante sono robuste e producono un abbondate raccolto ma a volte clima, e animaletti vari si accaniscono contro di noi.
Io li conservo dopo la salamoia, sotto'olio o li consumo freschi.
Questa salsa proviene dal sito, dedicato alla passione per il piccante, Mondo Piccante.
INGREDIENTI
1 barattolo pomodori pelati
1 peperone rosso carnoso
1/2 cipolla (rossa)
coriandolo (prezzemolo)
olio extravergine di oliva
sale
mousse di habanero piccante* (o habanero fresco)
PROCEDIMENTO
* mousse di habanero piccante: si ottiene semplicemente frullando fino a ridurre a purea i peperoncini e aggiungendo il minimo indispensabile di olio extravergine di oliva.
Si conserva in congelatore e se ne gratta una piccola quantità al momento, usandolo come fresco.
L'habanero è un peperoncino piccante ma anche polposo e non adatto alla essiccazione.
Passate i pomodori al passaverdure o al mixer. Tagliate finemente la cipolla e rosolatela in poco olio extravergine di oliva.
Aggiungete il peperone tagliato a cubettini.
Quando cipolla e peperone inizieranno ad ammorbidirsi aggiungete l'habanero (o la mousse), i pomodori passati, un pizzico di sale e una spolverata di coriandolo macinato.
la salsa sarà pronta quando si sarà leggermente addensata e avrà raggiunto una consistenza cremosa.
lasciatela intiepidire prima di servirla come accompagnamento a tortillas o come ingrediente per piatti della cucina messicana.
CONSIDERAZIONI
Il sapore piccante dell'habanero è unico, particolare. La salsa cambierà se userete altri peperoncini. Dovrete anche stare attenti nel dosare il grado di piccantezza perchè lo stesso tipo di habanero può variare. Sia per la stagione sia per la cottura.
Il coriandolo conferisce un profumo tipico ma in Italia non è facile da reperire, l'ho quindi sostituito con poco prezzemolo fresco tritato.
mercoledì 17 novembre 2010
Rosette di grano duro
Ormai l'uso della farina di semola rimacinata di grano duro Senatore Cappelli, avrete capito, è diventata una malattia.
( qui altre info su questo grano particolare)
Qualche giorno fa ho rifatto il Pane siciliano con il sesamo su ricetta delle sorelle Simili e ho avuto l'ennesima conferma sulla bontà di questa farina.
Ho deciso così di ripetere la ricetta ma provando a fare dei panini a forma di rosetta.
Premetto che le rosette o michette hanno un loro impasto e procedimento che comprende anche l'uso (indispensabile) di macchine apposite per la formatura/stampaggio e per ottenere la perfetta gonfiatura e zone vuote all'interno.
Dato però che ho l'attrezzo apposito mi è capitato di provare a fare dei panini, simil rosette, con gli impasti che più ci piacciono, come anche quello delle mie Baguettes.
INGREDIENTI
(13 panini - 2 teglie)
700 gr farina di semola di grano duro Senatore Cappelli
300 gr farina 0
560 gr acqua
40 gr lievito birra
20 gr sale
20 gr olio oliva
20 gr farina di malto
PROCEDIMENTO
Ho impastato per circa 15 minuti aggiungendo per ultimi il sale e alla fine l'olio.
Ho messo a lievitare per 30 minuti poi ho formato delle palline da un po' più di 125 gr: ne ho ottenuto 13.
Le ho nuovamente riposte nella scatola di plastica, coperta dal foglio di nylon e chiusa col coperchio per circa 15 minuti poi ho preso l'attrezzino per dare la forma alle rosette, infarinato ben bene ciascuna pallina e l'ho "stampata" con forza (quasi a tagliarla) schiacciandola sulla parte superiore e poi rigirandola a pancia in su dalla parte della chiusura.
Ho posto ciascun panino ben infarinato, così capovolto, sulle teglie foderate di carta forno e ho lasciato lievitare coperti dal foglio di nylon per il tempo residuo dell'ora e mezza.
Ho portato il forno ventilato a 210°C. Poco prima di infornare con il dorso di un coltello ho evidenziato leggermente i disegni delle rosette perchè nella lievitazione erano quasi scomparsi, gonfiandosi.
Ho spruzzato con abbondante vapore sia i panini che il forno e ho infornato a 210°C per 15 minuti.
Ho poi abbassato a 190°C e cotto ancora 10 minuti.
Ho sfornato e lasciato raffreddare le rosette su una griglia.
( qui altre info su questo grano particolare)
Qualche giorno fa ho rifatto il Pane siciliano con il sesamo su ricetta delle sorelle Simili e ho avuto l'ennesima conferma sulla bontà di questa farina.
Ho deciso così di ripetere la ricetta ma provando a fare dei panini a forma di rosetta.
Premetto che le rosette o michette hanno un loro impasto e procedimento che comprende anche l'uso (indispensabile) di macchine apposite per la formatura/stampaggio e per ottenere la perfetta gonfiatura e zone vuote all'interno.
Dato però che ho l'attrezzo apposito mi è capitato di provare a fare dei panini, simil rosette, con gli impasti che più ci piacciono, come anche quello delle mie Baguettes.
INGREDIENTI
(13 panini - 2 teglie)
700 gr farina di semola di grano duro Senatore Cappelli
300 gr farina 0
560 gr acqua
40 gr lievito birra
20 gr sale
20 gr olio oliva
20 gr farina di malto
PROCEDIMENTO
Ho impastato per circa 15 minuti aggiungendo per ultimi il sale e alla fine l'olio.
Ho messo a lievitare per 30 minuti poi ho formato delle palline da un po' più di 125 gr: ne ho ottenuto 13.
Le ho nuovamente riposte nella scatola di plastica, coperta dal foglio di nylon e chiusa col coperchio per circa 15 minuti poi ho preso l'attrezzino per dare la forma alle rosette, infarinato ben bene ciascuna pallina e l'ho "stampata" con forza (quasi a tagliarla) schiacciandola sulla parte superiore e poi rigirandola a pancia in su dalla parte della chiusura.
Ho posto ciascun panino ben infarinato, così capovolto, sulle teglie foderate di carta forno e ho lasciato lievitare coperti dal foglio di nylon per il tempo residuo dell'ora e mezza.
Ho portato il forno ventilato a 210°C. Poco prima di infornare con il dorso di un coltello ho evidenziato leggermente i disegni delle rosette perchè nella lievitazione erano quasi scomparsi, gonfiandosi.
Ho spruzzato con abbondante vapore sia i panini che il forno e ho infornato a 210°C per 15 minuti.
Ho poi abbassato a 190°C e cotto ancora 10 minuti.
Ho sfornato e lasciato raffreddare le rosette su una griglia.
CONSIDERAZIONI
Davvero belle e buone! Crosta sottile e dorata, mollica leggerissima con piccola l'alveolatura. Beh, il profumo... quello ce lo siamo goduti noi!
Ottimo impasto anche per piccole pezzature. Provate!
Davvero belle e buone! Crosta sottile e dorata, mollica leggerissima con piccola l'alveolatura. Beh, il profumo... quello ce lo siamo goduti noi!
Ottimo impasto anche per piccole pezzature. Provate!
La prossima volta devo assolutamente trasformare questo impasto da diretto a indiretto in modo da dimezzare il lievito di birra e migliorare ancora il pane finito.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui le rosette fatte con l'impasto delle mie baguettes: le differenze si sapore sono minime: solo la crosta sottile è leggermente più croccante. Nel caso dell'impasto delle baguettes è un impasto diretto, quindi l'uso del lievito di birra è minore ma la lavorazione completa è più lunga.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui le rosette fatte con l'impasto delle mie baguettes: le differenze si sapore sono minime: solo la crosta sottile è leggermente più croccante. Nel caso dell'impasto delle baguettes è un impasto diretto, quindi l'uso del lievito di birra è minore ma la lavorazione completa è più lunga.
domenica 14 novembre 2010
Tagliatelle con farina di castagne e sugo di salsiccia e rosmarino
tagliatelle con farina di castagne e sugo di salsiccia e rosmarino, inserito originariamente da fugzu.
Mantenendo il colore e il retrogusto dolciastro della farina di castagne volevo limitare la difficoltà tipica nell'impastare e stendere. Pur mantenendo al leggerezza data dall'uso della 00 volevo anche dare un tono in più alla pasta cotta usando un po' di semola rimacinata.
Ho cercato quindi attraverso un dosaggio in percentuale di sfruttare le proprietà (migliori) delle tre farine.
INGREDIENTI
(4 persone)
100 gr farina di castagne
135 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
65 gr farina di grano duro, semola rimacinata Senatore Cappello
3 uova intere
SUGO
3 salsicce toscane fresche
un rametto di rosmarino
1 bicchiere d'acqua
burro per condire
PROCEDIMENTO
Mescolare bene le tre farine poi versarle sulla spianatoia e formare il cratere dove metterete le 3 uova.
con l'aiuto di una forchetta iniziate ad impastare.
Lavorate bene e otterrete un impasto abbastanza plastico e non troppo duro. Se eventualmente vi sembrerà duro aggiungete un po' di acqua a temperatura ambiente: la farina di castagne può assorbire molto diversamente i liquidi.
lasciate riposare l'impasto almeno 30 minuti sotto una ciotola di ceramica o di vetro.
Tritate finemente gli aghi di un rametto di rosmarino fresco e metteteli in una padella con la salsiccia privata della pelle e rotta a pezzetti, in una padella . Versate anche un bicchiere di acqua e cuocete a fuoco vivo, cercando di spezzettare il più possibile la salsiccia.
Quando si sarà riassorbito quasi completamente il liquido il sugo sarà pronto. Spegnete la fiamma e aggiungete un bel tocco di burro.
Iniziate a stendere al sfoglia con l'Imperia, infarinando ma mano che la assottigliate perchè essendoci la farina di castagne la lavorazione è più delicata.
Io sono riuscita a tirarla fino alla tacca più sottile, quella che uso solitamente per le tagliatelle normali all'uovo.
Man mano che avrete steso le sfoglie, disponetele, ad asciugare, su un telo.
Ricordatevi di girale sottosopra per asciugarle uniformemente. Non dovranno seccarsi ma perdere un po' di umidità in modo da non attaccarsi una volta tagliate e messe nei vassoi.
Passatele quindi nella trafila per tagliatelle e disponetele in vassoi di cartone leggermente infarinate.
Portate a bollore l'acqua, salatela con la dose solita di sale e versate la pasta.
Dopo pochi minuti che sarà salito il bollore sarà cotta.
Scolatela e saltatela nella padella dove, nel frattempo, il burro si sarà sciolto.
Servite spolverando di parmigiano e aggiungendo un po' di peperoncino fresco.
CONSIDERAZIONI
Il sapore della farina di castagne si sposa perfettamente con il profumo del rosmarino e il sapore della salsiccia. Con un minimo di parmigiano e di peperoncino piccante si vola ancora più in alto.
Con questa percentuale di farine mi sembra di aver ottenuto un impasto perfetto, sia nel sapore, sia per lavorazione e cottura.
Riassumendo:
3 uova
100 gr farina castagne (1/3)
200 gr farina bianca* (2/3)
*200 gr farina bianca =
1/3 (65 gr) farina semola + 2/3 (135 gr) farina 00
Waffel di patate
Ho trovato questa ricetta di waffel salati, su Cookaforum. In origine dovrebbe essere una ricetta francese dei gauffres de pommes de terre.
INGREDIENTI
500 gr patate (lavate, sbucciate e grattugiate)
150 ml panna acida (ho messo pari peso di yogurt greco)
2 uova intere
60 gr farina 00
60 gr burro fuso
sale, pepe
noce moscata
prezzemolo a piacere (me lo sono dimenticato)
PROCEDIMENTO
In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti. Non avendo panna acida ho pensato di usare dello yogurt greco e il risultato mi è sembrato ottimo.
Naturalmente per la facilità della ricetta mi sono (distratta) dimenticata di aggiungere un po' di prezzemolo tritato.
Ho scaldato la cialdiera e ho versato, cercando di livellarlo un po', un bel cucchiaio di composto. Ho chiuso e schiacciato leggermente, mantenendo a temperatura medio alta (4). Una volta raggiunta nuovamente la temperatura ho alzato a 5. Dopo qualche minuto i waffel erano pronti, cresciuti, coloriti e semicroccanti.
CONSIDERAZIONI
L'unica vera difficoltà è versare il giusto quantitativo di composto sulla piastra, essendo un po' filamentoso. Una volta capito quanto usarne e tempi e temperature, è un gioco da ragazzi.
Il risultato è ottimo. Come suggerito nel post originario si possono servire i waffel con salmone affumicato, noi li abbiamo divorati con speck, e formaggi vari.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui altre versione già presenti sul mio Blog.
INGREDIENTI
500 gr patate (lavate, sbucciate e grattugiate)
150 ml panna acida (ho messo pari peso di yogurt greco)
2 uova intere
60 gr farina 00
60 gr burro fuso
sale, pepe
noce moscata
prezzemolo a piacere (me lo sono dimenticato)
PROCEDIMENTO
In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti. Non avendo panna acida ho pensato di usare dello yogurt greco e il risultato mi è sembrato ottimo.
Naturalmente per la facilità della ricetta mi sono (distratta) dimenticata di aggiungere un po' di prezzemolo tritato.
Ho scaldato la cialdiera e ho versato, cercando di livellarlo un po', un bel cucchiaio di composto. Ho chiuso e schiacciato leggermente, mantenendo a temperatura medio alta (4). Una volta raggiunta nuovamente la temperatura ho alzato a 5. Dopo qualche minuto i waffel erano pronti, cresciuti, coloriti e semicroccanti.
CONSIDERAZIONI
L'unica vera difficoltà è versare il giusto quantitativo di composto sulla piastra, essendo un po' filamentoso. Una volta capito quanto usarne e tempi e temperature, è un gioco da ragazzi.
Il risultato è ottimo. Come suggerito nel post originario si possono servire i waffel con salmone affumicato, noi li abbiamo divorati con speck, e formaggi vari.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui altre versione già presenti sul mio Blog.
mercoledì 10 novembre 2010
Sarde fritte
Oltre ai pescioli fritti il vero piatto di pesce della tradizione di casa mia erano le sarde fritte.
INGREDIENTI
sarde fresche italiane
uova
pangrattato
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
PROCEDIMENTO
Pulire le sarde ad una ad una. Togliendo la testa, aprendo la pancia aiutandovi con il pollice . Estraete gli intestini e sfilate la lisca centrale facendo leva col pollice partendo dalla parte superiore e spezzandola vicino alla coda.
Otterrete una sarda aperta a libro completamente disliscata ma con la coda.
Pulitele tutte così poi passatele sotto l'acqua fredda corrente per eliminare eventuali residui.
Man mano che le pulite adagiatele in uno scolapasta.
Finita l'operazione stendete diversi fogli di carta assorbente e adagiate tutte le sarde allineate, aperte, coprite con degli altri fogli e tamponate/asciugate bene.
Mettete in una ciotola un po' di farina e tenendo per la codina passate ciascuna sarda sui due lati e adagiatela su un piatto.
terminato con la farina, sbattete le uova in un'altra ciotola.
Riprendete ciascuna sarda per la codina e immergetela velocemente nell'uovo sbattuto, scolatela e passatela (su entrambi i lati) in un piatto dove avrete messo del pangrattato.
Posizionate nuovamente la sarda su un piatto.
A fine operazione avrete sempre le mani pulite e si sarà formato sulle sarde un leggero strato di farina, uovo e pangrattato, che le avrà completamente ricoperte.
Scaldate in una padella di alluminio l'olio e friggetene un po' alla volta in modo che non si sovrappongano. Mettetele a friggere prendendole sempre per la codina.
In pochi minuti i pesci si gonfieranno proprio come un palloncino, è il momento di girarli aiutandovi, se mia, con una pinza.
pochi minuti ancora e si cuoceranno, gonfieranno completamente.
Scolateli e poneteli su un foglio di carta assorbente.
Servite subito.
CONSIDERAZIONI
A mio parere non c'è bisogno nè di sale nè di limone. Sono perfette così. Le potete consumare come pasto principale o come antipasto o come stuzzichino.
La perfezione, nella semplicità.
INGREDIENTI
sarde fresche italiane
uova
pangrattato
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
PROCEDIMENTO
Pulire le sarde ad una ad una. Togliendo la testa, aprendo la pancia aiutandovi con il pollice . Estraete gli intestini e sfilate la lisca centrale facendo leva col pollice partendo dalla parte superiore e spezzandola vicino alla coda.
Otterrete una sarda aperta a libro completamente disliscata ma con la coda.
Pulitele tutte così poi passatele sotto l'acqua fredda corrente per eliminare eventuali residui.
Man mano che le pulite adagiatele in uno scolapasta.
Finita l'operazione stendete diversi fogli di carta assorbente e adagiate tutte le sarde allineate, aperte, coprite con degli altri fogli e tamponate/asciugate bene.
Mettete in una ciotola un po' di farina e tenendo per la codina passate ciascuna sarda sui due lati e adagiatela su un piatto.
terminato con la farina, sbattete le uova in un'altra ciotola.
Riprendete ciascuna sarda per la codina e immergetela velocemente nell'uovo sbattuto, scolatela e passatela (su entrambi i lati) in un piatto dove avrete messo del pangrattato.
Posizionate nuovamente la sarda su un piatto.
A fine operazione avrete sempre le mani pulite e si sarà formato sulle sarde un leggero strato di farina, uovo e pangrattato, che le avrà completamente ricoperte.
In pochi minuti i pesci si gonfieranno proprio come un palloncino, è il momento di girarli aiutandovi, se mia, con una pinza.
pochi minuti ancora e si cuoceranno, gonfieranno completamente.
Scolateli e poneteli su un foglio di carta assorbente.
Servite subito.
CONSIDERAZIONI
A mio parere non c'è bisogno nè di sale nè di limone. Sono perfette così. Le potete consumare come pasto principale o come antipasto o come stuzzichino.
La perfezione, nella semplicità.
Pesciolini fritti
Nella tradizione romagnola e nello specifico, in quella di casa mia e dei miei nonni paterni, il pesce era un ingrediente poco usato.
Era una famiglia di contadini che avevano un podere di 7 ettari nelle prime colline fuori Faenza, a Pergola, dove si coltivavano viti, alberi da frutto (ciliegi, mandorli, peschi) e allevavano pollame, qualche maiale e mucca.
Praticamente le sarde erano gli unici pesci, poi raramente pesciolini e in casi eccezionali vongole o brodetto.
Le fritture venivano fatte con lo strutto perchè l'olio era sempre un prodotto da comperare.
INGREDIENTI
pesciolini medio/piccoli
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
sale
PROCEDIMENTO
Scaldate l'olio extravergine di oliva.
Non lavate i pesciolini ma metteteli in una ampia ciotola con della farina.
Smuoveteli con delicatezza e scolateli dalla farina in eccesso.
Friggeteli un po' alla volta. Dopo pochissimo saranno pronti. Scolateli e metteteli su un piatto foderato di carta assorbente.
Serviteli subito salandoli al momento.
CONSIDERAZIONI
Buonissimi e veloci.
Potete eventualmente usare una padella di alluminio piccola in modo da cambiare l'olio ogni tanto durante la frittura perchè si può sporcare con i residui di farina.
I pescetti dovranno essere ne troppo piccoli ne troppo grossi in modo da essere completamente commestibili, croccanti e non amari.
Era una famiglia di contadini che avevano un podere di 7 ettari nelle prime colline fuori Faenza, a Pergola, dove si coltivavano viti, alberi da frutto (ciliegi, mandorli, peschi) e allevavano pollame, qualche maiale e mucca.
Praticamente le sarde erano gli unici pesci, poi raramente pesciolini e in casi eccezionali vongole o brodetto.
Le fritture venivano fatte con lo strutto perchè l'olio era sempre un prodotto da comperare.
INGREDIENTI
pesciolini medio/piccoli
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
sale
PROCEDIMENTO
Scaldate l'olio extravergine di oliva.
Non lavate i pesciolini ma metteteli in una ampia ciotola con della farina.
Smuoveteli con delicatezza e scolateli dalla farina in eccesso.
Friggeteli un po' alla volta. Dopo pochissimo saranno pronti. Scolateli e metteteli su un piatto foderato di carta assorbente.
Serviteli subito salandoli al momento.
CONSIDERAZIONI
Buonissimi e veloci.
Potete eventualmente usare una padella di alluminio piccola in modo da cambiare l'olio ogni tanto durante la frittura perchè si può sporcare con i residui di farina.
I pescetti dovranno essere ne troppo piccoli ne troppo grossi in modo da essere completamente commestibili, croccanti e non amari.
domenica 7 novembre 2010
Vellutata di gambi di carciofo (2)
E' di nuovo tempo di carciofi, noi li adoriamo crudi, tagliati finissimi e marinati in limone, olio, sale e pepe. Naturalmente avanzano i gambi ed ecco rispolverata la ricetta della vellutata di gambi di carciofo, ma a questo giro avevo solo 4 gambi, mezza dose per la dose per 4 persone.
Ho allora fatto alcune modifiche e alla fine ho ottenuto una ottima variante.
INGREDIENTI
(4 porzioni non abbondanti)
4 gambi di carciofo
5 dl brodo vegetale
1 cipolla bianca media
1 patata media
1 bicchiere d'acqua
30 gr burro
1 cucchiaio raso di farina
40 gr parmigiano
1 dl latte intero
crostini pane tostato
timo
PROCEDIMENTO
Spelate e tagliate a rondelle i gambi di carciofo. Pulite la cipolla e tagliatela finemente. Spelate la patata e tagliatela a piccoli cubetti.
In una pentola versate un po' di olio extravergine di oliva e soffriggete brevemente la cipolla; aggiungete la patata tagliata a cubetti. Rosolate un po' poi versate il brodo e unite i gambi di carciofo tagliati a rondelle.
Portate a bollore e cuocete per 30 minuti. Verso la fine aggiungete un bicchiere di acqua calda. Scolate una manciata di rondelline di gambi e teneteli da parte una manciata.
Sciogliete in una casseruola il burro, aggiungete il cucchiaio di farina e mescolate velocemente, poi aggiungete un po' di brodo caldo (preso con un mestolino dalla zuppa).
Frullate la zuppa col mixer e aggiungete il latte, il parmigiano e le rondelline lessate di gambi di carciofo, ancora due minuti e la vellutata è pronta.
Servite con una spolverata di timo e decorate con qualche cubetto di pane casalingo grigliato.
Ho allora fatto alcune modifiche e alla fine ho ottenuto una ottima variante.
INGREDIENTI
(4 porzioni non abbondanti)
4 gambi di carciofo
5 dl brodo vegetale
1 cipolla bianca media
1 patata media
1 bicchiere d'acqua
30 gr burro
1 cucchiaio raso di farina
40 gr parmigiano
1 dl latte intero
crostini pane tostato
timo
PROCEDIMENTO
Spelate e tagliate a rondelle i gambi di carciofo. Pulite la cipolla e tagliatela finemente. Spelate la patata e tagliatela a piccoli cubetti.
In una pentola versate un po' di olio extravergine di oliva e soffriggete brevemente la cipolla; aggiungete la patata tagliata a cubetti. Rosolate un po' poi versate il brodo e unite i gambi di carciofo tagliati a rondelle.
Portate a bollore e cuocete per 30 minuti. Verso la fine aggiungete un bicchiere di acqua calda. Scolate una manciata di rondelline di gambi e teneteli da parte una manciata.
Sciogliete in una casseruola il burro, aggiungete il cucchiaio di farina e mescolate velocemente, poi aggiungete un po' di brodo caldo (preso con un mestolino dalla zuppa).
Frullate la zuppa col mixer e aggiungete il latte, il parmigiano e le rondelline lessate di gambi di carciofo, ancora due minuti e la vellutata è pronta.
Servite con una spolverata di timo e decorate con qualche cubetto di pane casalingo grigliato.
CONSIDERAZIONI
Questa variante è ottima, non saprei quale scegliere tra le due versioni. Dipenderà dal quantitativo di gambi che dovrò smaltire.
sabato 30 ottobre 2010
Torta di ricotta al doppio cioccolato
Questa ricetta nasce dalla "mia" torta di ricotta decorata con frutta fresca e dalla voglia di provare a fare un dolce scuro, a base di cioccolato simile a uno visto tempo fa in televisione.
Dato che non sapevo se sarebbe stato un successo pari a quello della ricetta di partenza ho diminuito, in proporzione, le dosi.
INGREDIENTI
(stampo a cerniera piccolo)
150 gr biscotti Digestive
50 gr burro
10 gr fecola mais
semi di mezza bacca di vaniglia
2 uova intere
100 gr zucchero semolato
300 gr ricotta
150 gr panna fresca
1 cucchiaino raso cacao amaro
110 gr cioccolato fondente al 62%
PROCEDIMENTO
Ho foderato uno stampo a cerniera con cartaforno.
Acceso il forno ventilato a 180°C.
Ho sbriciolato finemente i biscotti mescolandoli con il burro e li ho disposti, facendo una piccola pressione, sul fondo dello stampo, livellandoli.
In una ampia ciotola ho mescolato il cacao, la fecola, i semi di vaniglia, lo zucchero semolato. Ho aggiunto le uova, mescolando il tutto con una frusta.
Aiutandomi con una spatola ho incorporato la ricotta.
Ho scaldato in un pentolino la panna poi, fuori dal fuoco ho aggiunto le pasticche di cioccolato fondente. Mescolando velocemente ho ottenuto una crema lucida che ho unito alla crema di ricotta.
Ho mescolato bene e versato nello stampo.
Ho infornato e cotto a forno ventilato a 180° C per 30 minuti.
Sfornato ho aspettato che si intiepidisse prima di sformare.
CONSIDERAZIONI
Una vera rivelazione.
La consistenza ricorda il dolce di ricotta di partenza ma l'aggiunta dei due cioccolati ( cacao e cioccolato fondente) ha aggiunto una nuova ricchezza.
Il dolce è leggero nonostante la ricchezza di ingredienti e il sapere cioccolatoso non stanca, anzi invoglia a prendere un'altra fetta.
Perfetto se servito così semplicemente con un bicchierini di vino Passito siciliano.
Promosso a pieni voti!
Per praticità vi riscrivo anche la dose maggiorata, simile a quella del dolce di ricotta da cui sono partita, in modo che possiate fare anche un dolce più grande.
INGREDIENTI
225 gr biscotti Digestive
75 gr burro
15 ml fecola mais
5 ml essenza vaniglia (semi di 1 bacca)
3 uova intere
150 gr zucchero semolato
450 gr di ricotta
225 gr panna per dolci
1 cucchiaino abbondate di cacao amaro
175 gr cioccolato fondete al 62%
CONSIDERAZIONI 2
L'ho appena rifatta con la dose intera e lo stampo un po' più grande. L'ho cotta un po' più di 35 minuti, sempre a forno ventilato a 180°C.
Perfetta, ancora migliore!
Vi ricordo che il sapore e la consistenza cambia man mano che passano le ore.
Non ho ancora deciso quando mi piace di più. Se a temperatura ambiente dopo qualche ora quando la consistenza è setosa e leggerissima ma profumata o il giorno dopo, quando è stata un po' in frigorifero e si inumidisce un po' e diventa un po' più soda ma guadagna qualche cosa in più nei profumi...
Beh dovete provare per capire cosa preferite.
CONSIDERAZIONI 3
Ho provato a fare la versione base "bianca" eliminando al base di biscotti, sostituendo la panna con yogurt greco e aggiungendo zucchero semolato sui bordi. Leggete la ricetta qui ed eventualmente provate a fare i cambiamenti anche per questa torta.
CONSIDERAZIONI 4
senza la base di bisoctti e imburrando e spolverando di zucchero semolato i lati dello stampo.
Una volta fredda decorata con scaglie di mandorle e frutta.
Dato che non sapevo se sarebbe stato un successo pari a quello della ricetta di partenza ho diminuito, in proporzione, le dosi.
INGREDIENTI
(stampo a cerniera piccolo)
150 gr biscotti Digestive
50 gr burro
10 gr fecola mais
semi di mezza bacca di vaniglia
2 uova intere
100 gr zucchero semolato
300 gr ricotta
150 gr panna fresca
1 cucchiaino raso cacao amaro
110 gr cioccolato fondente al 62%
PROCEDIMENTO
Ho foderato uno stampo a cerniera con cartaforno.
Acceso il forno ventilato a 180°C.
Ho sbriciolato finemente i biscotti mescolandoli con il burro e li ho disposti, facendo una piccola pressione, sul fondo dello stampo, livellandoli.
In una ampia ciotola ho mescolato il cacao, la fecola, i semi di vaniglia, lo zucchero semolato. Ho aggiunto le uova, mescolando il tutto con una frusta.
Aiutandomi con una spatola ho incorporato la ricotta.
Ho scaldato in un pentolino la panna poi, fuori dal fuoco ho aggiunto le pasticche di cioccolato fondente. Mescolando velocemente ho ottenuto una crema lucida che ho unito alla crema di ricotta.
Ho mescolato bene e versato nello stampo.
Ho infornato e cotto a forno ventilato a 180° C per 30 minuti.
Sfornato ho aspettato che si intiepidisse prima di sformare.
CONSIDERAZIONI
Una vera rivelazione.
La consistenza ricorda il dolce di ricotta di partenza ma l'aggiunta dei due cioccolati ( cacao e cioccolato fondente) ha aggiunto una nuova ricchezza.
Il dolce è leggero nonostante la ricchezza di ingredienti e il sapere cioccolatoso non stanca, anzi invoglia a prendere un'altra fetta.
Perfetto se servito così semplicemente con un bicchierini di vino Passito siciliano.
Promosso a pieni voti!
Per praticità vi riscrivo anche la dose maggiorata, simile a quella del dolce di ricotta da cui sono partita, in modo che possiate fare anche un dolce più grande.
INGREDIENTI
225 gr biscotti Digestive
75 gr burro
15 ml fecola mais
5 ml essenza vaniglia (semi di 1 bacca)
3 uova intere
150 gr zucchero semolato
450 gr di ricotta
225 gr panna per dolci
1 cucchiaino abbondate di cacao amaro
175 gr cioccolato fondete al 62%
CONSIDERAZIONI 2
L'ho appena rifatta con la dose intera e lo stampo un po' più grande. L'ho cotta un po' più di 35 minuti, sempre a forno ventilato a 180°C.
Perfetta, ancora migliore!
Vi ricordo che il sapore e la consistenza cambia man mano che passano le ore.
Non ho ancora deciso quando mi piace di più. Se a temperatura ambiente dopo qualche ora quando la consistenza è setosa e leggerissima ma profumata o il giorno dopo, quando è stata un po' in frigorifero e si inumidisce un po' e diventa un po' più soda ma guadagna qualche cosa in più nei profumi...
Beh dovete provare per capire cosa preferite.
CONSIDERAZIONI 3
Ho provato a fare la versione base "bianca" eliminando al base di biscotti, sostituendo la panna con yogurt greco e aggiungendo zucchero semolato sui bordi. Leggete la ricetta qui ed eventualmente provate a fare i cambiamenti anche per questa torta.
CONSIDERAZIONI 4
senza la base di bisoctti e imburrando e spolverando di zucchero semolato i lati dello stampo.
Una volta fredda decorata con scaglie di mandorle e frutta.
Maiale in agrodolce (cinese a modo mio)
Facendo ricerca tra libri e on line ho trovato numerose ricette cinesi di "maiale in agrodolce" così alla fine ho messo a punto una "mia" ricettache non è altro che un riassunto di diversi suggerimenti culinari.
INGREDIENTI
(5 persone)
6 bistecchine di maiale
2 cucchiaini maizena + 1 tazza acqua
1 scalogno
1 carota
1 peperone rosso
Olio di sesamo
salsa agrodolce* ( triplicare la dose)
peperoncino fresco o essiccato
zenzero fresco o sott'aceto**
salsa soia
1 ananas fresco
un pugno di mandorle spelate, intere
riso bianco lessato
*SALSA AGRODOLCE
60 gr ketchup (1 tazzina da caffè)
60 gr aceto bianco (1 tazzina da caffè)
60 gr zucchero semolato (1 tazzina da caffè)
2 cucchiaini salsa soia
2 cucchiaini salsa Worchester
PROCEDIMENTO
Preparate la salsa agrodolce.
Sciogliete, a fiamma bassa, in un pentolino, lo zucchero con l'aceto poi aggiungete il ketchup e le due salse. Mescolate bene e mantenendo sempre la fiamma al minimo cuocete per 15 minuti. Potrete usarla subito o aspettare che raffreddi.
Private le bistecchine di maiale delle eventuali ossa e tagliatele a fettine lunghe e sottili.
Mettete in una tazza due cucchiaini di Maizena e allungatela un po' alla volta con acqua.
Versate in una ciotola, dove avrete preventivamente messo la carne tagliata, la tazza di acqua e maizena. Mescolate bene con le mani e lasciate a riposare coperto, fino al momento della cottura.
Tagliate finemente lo scalogno e separatamente anche il peperoncino e lo zenzero (fresco o sott'aceto). Tagliate a filini di circa 3-4 cm la carota e a bastoncini della stessa lunghezza anche il peperone.
Accendete a fiamma viva un grande wok e saltate velocemente la carne che avrete preventivamente scolato dall'eventuale liquido.
Mettete da parte la carne (che avrete cotto il minimo indispensabile per non farla indurire)in una ciotola chiusa in modo da mantenerla calda.
Togliere l'eventuale liquido nel wok e rimetterlo sulla fiamma viva aggiungendo un po' di olio di sesamo.
Soffriggere lo scalogno con il peperoncino poi aggiungete il pepeorne e le carote.
Saltateteli finchè sono quasi cotti a fiamma viva, in modo che non facciano acqua.
Pulite e tagliate l'ananas in quarti togliendo la parte centrale dura.
Tagliate nuovamente ciascuna fetta a metà e poi affettate a piccoli spicchietti sottili.
Versate i pezzetti di ananas e continuate la cottura sempre a fiamma forte. Aggiungete le mandorle. Fateli cuocere leggermente poi aggiungete (in abbondanza) la salsa agrodolce.
Proseguite la cottura per caramellare leggermente gli zuccheri.
Aggiungete infine la carne, scolata dall'eventuale liquido, e lo zenzero tritato fine. Pochi minuti ancora a fiamma alta e potete coprire e servire subito.
Prima di coprire col coperchio il wok assaggiate e eventualmente aggiustate di sala usando della salsa di soia e se volete ancora piccante aggiungete peperoncino.
Servite accompagnato da riso bianco lessato senza sale.
INGREDIENTI
(5 persone)
6 bistecchine di maiale
2 cucchiaini maizena + 1 tazza acqua
1 scalogno
1 carota
1 peperone rosso
Olio di sesamo
salsa agrodolce* ( triplicare la dose)
peperoncino fresco o essiccato
zenzero fresco o sott'aceto**
salsa soia
1 ananas fresco
un pugno di mandorle spelate, intere
riso bianco lessato
*SALSA AGRODOLCE
60 gr ketchup (1 tazzina da caffè)
60 gr aceto bianco (1 tazzina da caffè)
60 gr zucchero semolato (1 tazzina da caffè)
2 cucchiaini salsa soia
2 cucchiaini salsa Worchester
PROCEDIMENTO
Preparate la salsa agrodolce.
Sciogliete, a fiamma bassa, in un pentolino, lo zucchero con l'aceto poi aggiungete il ketchup e le due salse. Mescolate bene e mantenendo sempre la fiamma al minimo cuocete per 15 minuti. Potrete usarla subito o aspettare che raffreddi.
Private le bistecchine di maiale delle eventuali ossa e tagliatele a fettine lunghe e sottili.
Mettete in una tazza due cucchiaini di Maizena e allungatela un po' alla volta con acqua.
Versate in una ciotola, dove avrete preventivamente messo la carne tagliata, la tazza di acqua e maizena. Mescolate bene con le mani e lasciate a riposare coperto, fino al momento della cottura.
Tagliate finemente lo scalogno e separatamente anche il peperoncino e lo zenzero (fresco o sott'aceto). Tagliate a filini di circa 3-4 cm la carota e a bastoncini della stessa lunghezza anche il peperone.
Accendete a fiamma viva un grande wok e saltate velocemente la carne che avrete preventivamente scolato dall'eventuale liquido.
Mettete da parte la carne (che avrete cotto il minimo indispensabile per non farla indurire)in una ciotola chiusa in modo da mantenerla calda.
Togliere l'eventuale liquido nel wok e rimetterlo sulla fiamma viva aggiungendo un po' di olio di sesamo.
Soffriggere lo scalogno con il peperoncino poi aggiungete il pepeorne e le carote.
Saltateteli finchè sono quasi cotti a fiamma viva, in modo che non facciano acqua.
Pulite e tagliate l'ananas in quarti togliendo la parte centrale dura.
Tagliate nuovamente ciascuna fetta a metà e poi affettate a piccoli spicchietti sottili.
Versate i pezzetti di ananas e continuate la cottura sempre a fiamma forte. Aggiungete le mandorle. Fateli cuocere leggermente poi aggiungete (in abbondanza) la salsa agrodolce.
Proseguite la cottura per caramellare leggermente gli zuccheri.
Aggiungete infine la carne, scolata dall'eventuale liquido, e lo zenzero tritato fine. Pochi minuti ancora a fiamma alta e potete coprire e servire subito.
Prima di coprire col coperchio il wok assaggiate e eventualmente aggiustate di sala usando della salsa di soia e se volete ancora piccante aggiungete peperoncino.
Servite accompagnato da riso bianco lessato senza sale.
CONSIDERAZIONI
La cosa più importante della preparazione è l'utilizzo della fiamma alta durante tutte le cotture e evitare che sii aggiungano liquidi se non quelli della frutta e della salsa agrodolce per facilitare la caramellizzazione finale.
L'aggiunta delle mandorle non è assolutamente tipica della ricetta ma a noi piaceva unire questo sapore e consistenza.
Vi assicuro che il tocco finale è obbligarsi a mangiarlo su un letto di riso bianco assolutamente solo con i bastoncini di legno: il sapore sarà diverso da quello con le posate di metallo.
giovedì 28 ottobre 2010
Sedani gratinati
Questa è una ricetta della tradizione contadina che a secondo della stagione può essere fatta con una diversa verdura lessata: finocchi, cardoni o anche con sedani.
INGREDIENTI
Sedano
besciamella*
parmigiano grattugiato
timo
poco burro
BESCIAMELLA
40 gr burro
40 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
200 gr latte
200 gr acqua
sale, pepe
noce moscata
PROCEDIMENTO
Pulite e tagliate a a rondelle il sedano. Lessatelo, in acqua salata,per 10 minuti.
Nel frattempo preparate la besciamella sciogliendo il burro, aggiungendo la farina tutta assieme. Versate quindi (a fiamma bassa) un po' per volta i liquidi (metà acqua e metà latte). Aggiungete sale, pepe e la noce moscata. Cuocete per circa 10 minuti finchè sarà della consistenza di una crema fluida.
Scolatelo e ripassatelo a fiamma viva per pochi minuti in padella con un po' di burro.
Mettete un po' di burro sul fondo della pirofila poi mettete i pezzetti di sedano, spolverate con abbondante parmigiano grattugiato e coprite con la besciamella.
Infornate a Grill per 15-20 minuti, finchè si colorirà e formerà una invitante crosticina.
Poco prima di servire spolverate con un po' di timo.
CONSIDERAZIONI
Il sapore del sedano è particolare, se vi piace questa preparazione vi rapirà perchè nonostante l'uso della besciamella, risulterà davvero leggera.
Solitamente, nelle gratinature, il parmigiano viene spolverato alla fine, io ho adottato questo metodo, di metterlo, prima della besciamella, per mimetizzarlo leggermente e rendere più delicato il sapore d'insieme.
INGREDIENTI
Sedano
besciamella*
parmigiano grattugiato
timo
poco burro
BESCIAMELLA
40 gr burro
40 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
200 gr latte
200 gr acqua
sale, pepe
noce moscata
PROCEDIMENTO
Pulite e tagliate a a rondelle il sedano. Lessatelo, in acqua salata,per 10 minuti.
Nel frattempo preparate la besciamella sciogliendo il burro, aggiungendo la farina tutta assieme. Versate quindi (a fiamma bassa) un po' per volta i liquidi (metà acqua e metà latte). Aggiungete sale, pepe e la noce moscata. Cuocete per circa 10 minuti finchè sarà della consistenza di una crema fluida.
Scolatelo e ripassatelo a fiamma viva per pochi minuti in padella con un po' di burro.
Mettete un po' di burro sul fondo della pirofila poi mettete i pezzetti di sedano, spolverate con abbondante parmigiano grattugiato e coprite con la besciamella.
Infornate a Grill per 15-20 minuti, finchè si colorirà e formerà una invitante crosticina.
Poco prima di servire spolverate con un po' di timo.
CONSIDERAZIONI
Il sapore del sedano è particolare, se vi piace questa preparazione vi rapirà perchè nonostante l'uso della besciamella, risulterà davvero leggera.
Solitamente, nelle gratinature, il parmigiano viene spolverato alla fine, io ho adottato questo metodo, di metterlo, prima della besciamella, per mimetizzarlo leggermente e rendere più delicato il sapore d'insieme.
Gilaggi: torta di datteri e noci
Questa ricetta è di un dolce tipico del Medio Oriente e in modo specifico dell'Iran. E' tratta da una vecchia pagina della Cucina Italiana a cura di Joelle Nederlants.
INGREDIENTI
(tortiera piccola diametro 22)
200 gr datteri snocciolati
125 gr semolino
125 gr farina 00
125 gr burro ( + un po' per lo stampo)
70 gr zucchero semolato
60 gr gherigli noci spezzettati
60 gr miele
semi di 1/2 baccello di vaniglia
1 cucchiaino lievito in polvere
1 pizzico sale
1/2 cucchiaino cannella in polvere
1 cucchiaio succo limone
125 gr acqua
pangrattato per lo stampo
PROCEDIMENTO
Impastate il semolino con farina, lievito, sale, zucchero, burro, semi di vaniglia fino a ottenere un composto granuloso. Fatelo riposare in frigorifero, su un piatto per almeno 30 minuti.
Pulite i datteri e tagliateli a pezzettini. Metteteli in un pentolino con l'acqua, il miele, la cannella, il succo di limone.
Cuocete per 5 minuti e alla fine aggiungete i gherigli di noce spezzettati.
Versate su un piatto e fate intiepidire.
Nel frattempo ungete uno stampo da crostata e rivestitelo con pangrattato.
Utilizzate metà della pasta pressandola leggermente sul fondo.
Versate e livellate il ripieno e coprite con la restate pasta senza compattarla ma lasciandola granulosa.
Infornate a 190°C forno ventilato per 20 minuti, poi proseguite la cottura a 180°C per altri 15 minuti.
Sformate quando è quasi completamente raffreddato
CONSIDERAZIONI
Questo è un dolce davvero particolare. Non avendo al certezza della fonte ero un po' titubante.
In realtà veniva consigliata una cottura a temperatura più alta (200°C) e più prolungata (45 min) ma non era specificato il tipo di cottura.
Ho così optato per diminuire tempi e temperatura utilizzando il forno ventilato.
La foto allegata alla ricetta ritraeva un dolce (una volta cotto) leggermente più chiaro e con la superficie più granulosa.
Forse bisognerà fare un altro tentativo per le temperature e tempi ma il risultato è stato ottimo.
Il dolce ha fatto impazzire mio marito e il mio amico chef JMC. Il giorno dopo, secondo me , è ancora migliorato.
E' una torta molto forte, dolce, che ricorda davvero gli aromi e le consistenze del Medio Oriente.
CONSIDERAZIONI 2
L'ho rifatta apportando le modifiche. Ho utilizzato semolino finissimo. Ho lasciato riposare l'impasto a briciole per 'un'ora su un grande piatto in frigorifero: sono risultate più consistenti.
Ho cotto in forno ventilato a 180°C per 40 minuti e il risultato sembra ottimo.
Ho utilizzato 2/3 delle briciole per il fondo foderato in precedenza con carta forno, 1/3 per la copertura. Ho imburrato i lati e li ho cosparsi di pangrattato.
Le briciole si sono mantenute in forma e più chiare, poi vi racconterò del sapore.
INGREDIENTI
(tortiera piccola diametro 22)
200 gr datteri snocciolati
125 gr semolino
125 gr farina 00
125 gr burro ( + un po' per lo stampo)
70 gr zucchero semolato
60 gr gherigli noci spezzettati
60 gr miele
semi di 1/2 baccello di vaniglia
1 cucchiaino lievito in polvere
1 pizzico sale
1/2 cucchiaino cannella in polvere
1 cucchiaio succo limone
125 gr acqua
pangrattato per lo stampo
PROCEDIMENTO
Impastate il semolino con farina, lievito, sale, zucchero, burro, semi di vaniglia fino a ottenere un composto granuloso. Fatelo riposare in frigorifero, su un piatto per almeno 30 minuti.
Pulite i datteri e tagliateli a pezzettini. Metteteli in un pentolino con l'acqua, il miele, la cannella, il succo di limone.
Cuocete per 5 minuti e alla fine aggiungete i gherigli di noce spezzettati.
Versate su un piatto e fate intiepidire.
Nel frattempo ungete uno stampo da crostata e rivestitelo con pangrattato.
Utilizzate metà della pasta pressandola leggermente sul fondo.
Versate e livellate il ripieno e coprite con la restate pasta senza compattarla ma lasciandola granulosa.
Infornate a 190°C forno ventilato per 20 minuti, poi proseguite la cottura a 180°C per altri 15 minuti.
Sformate quando è quasi completamente raffreddato
CONSIDERAZIONI
Questo è un dolce davvero particolare. Non avendo al certezza della fonte ero un po' titubante.
In realtà veniva consigliata una cottura a temperatura più alta (200°C) e più prolungata (45 min) ma non era specificato il tipo di cottura.
Ho così optato per diminuire tempi e temperatura utilizzando il forno ventilato.
La foto allegata alla ricetta ritraeva un dolce (una volta cotto) leggermente più chiaro e con la superficie più granulosa.
Forse bisognerà fare un altro tentativo per le temperature e tempi ma il risultato è stato ottimo.
Il dolce ha fatto impazzire mio marito e il mio amico chef JMC. Il giorno dopo, secondo me , è ancora migliorato.
E' una torta molto forte, dolce, che ricorda davvero gli aromi e le consistenze del Medio Oriente.
CONSIDERAZIONI 2
L'ho rifatta apportando le modifiche. Ho utilizzato semolino finissimo. Ho lasciato riposare l'impasto a briciole per 'un'ora su un grande piatto in frigorifero: sono risultate più consistenti.
Ho cotto in forno ventilato a 180°C per 40 minuti e il risultato sembra ottimo.
Ho utilizzato 2/3 delle briciole per il fondo foderato in precedenza con carta forno, 1/3 per la copertura. Ho imburrato i lati e li ho cosparsi di pangrattato.
Le briciole si sono mantenute in forma e più chiare, poi vi racconterò del sapore.
Patties gamaicani di verdure
Sono stata due volte in Giamaica godendomela con semplici Fly&Drive nei primi anni '90..
non era più la Giamaica dei racconti degli amici che avevano avuto il privilegio di girarla negli anni '60 o '80 ma ancora c'era della magia...
seduti (solo noi due) sulla terrazza del Grand Hotel anni '20 di Port Antonio si poteva ancora immaginare Errol Flyn o altri divi del b/n che guardavano i loro pascoli e il mare...
Qualche tempo fa è stato proposto a all'amico Chef JMC di partecipare a DEGUSTIBOOKS a Firenze e accompagnare la presentazione del libro “Uno sporco reggae” di Andrea Bolla, con cucina Giamaicana.
Ecco così Pollo Jerk e Patties, piatto tipico dell'isola.
I patties sono una specie di ravioli che derivano dalla cucina spagnola (enpanadas) e inglese (patties) di pasta di pane colorata con la curcuma. Posso essere farciti in modi diversi, nel nostro caso il ripieno (piccante) era di verdure.
Posso essere serviti caldi a temperatura ambiente.
PATTIES
PASTA
(80 pezzi)
1 kg di farina
500 gr acqua temperatura ambiente
100 gr burro morbido
2 cucchiani colmi di curcuma
FARCITURA
2 melanzane a dadino
3 peperoni a dadini
2 hg di piselli
2 cipolle medie
4 spicchi aglio
2 patate grosse lessate
2 cucchiai da minestra di curry in polvere
olio
sale
PROCEDIMENTO
Cuocere tutte le verdure in olio. Aggiugete a fine la polvere di curry, il sale e le patate schiacciate per addensare.
Lasciate raffreddare il ripieno prima di farcire i dischetti di sfoglia.
Preparate la sfoglia impastando gli ingredienti e prima di stenderla lasciate riposare l'impasto (sigillato), almeno 30 minuti.
Fate i ravioli e cuoceteli in forno ventilato a 200°C per circa 20 minuti.
Posso essere serviti caldi a temperatura ambiente. Io lì adoro! Potete eventualmente cuocerli e raffreddarli su una griglia e poco prima di servirli riscaldarli velocemente nuovamente in forno.
non era più la Giamaica dei racconti degli amici che avevano avuto il privilegio di girarla negli anni '60 o '80 ma ancora c'era della magia...
seduti (solo noi due) sulla terrazza del Grand Hotel anni '20 di Port Antonio si poteva ancora immaginare Errol Flyn o altri divi del b/n che guardavano i loro pascoli e il mare...
Qualche tempo fa è stato proposto a all'amico Chef JMC di partecipare a DEGUSTIBOOKS a Firenze e accompagnare la presentazione del libro “Uno sporco reggae” di Andrea Bolla, con cucina Giamaicana.
Ecco così Pollo Jerk e Patties, piatto tipico dell'isola.
I patties sono una specie di ravioli che derivano dalla cucina spagnola (enpanadas) e inglese (patties) di pasta di pane colorata con la curcuma. Posso essere farciti in modi diversi, nel nostro caso il ripieno (piccante) era di verdure.
Posso essere serviti caldi a temperatura ambiente.
PATTIES
PASTA
(80 pezzi)
1 kg di farina
500 gr acqua temperatura ambiente
100 gr burro morbido
2 cucchiani colmi di curcuma
FARCITURA
2 melanzane a dadino
3 peperoni a dadini
2 hg di piselli
2 cipolle medie
4 spicchi aglio
2 patate grosse lessate
2 cucchiai da minestra di curry in polvere
olio
sale
PROCEDIMENTO
Cuocere tutte le verdure in olio. Aggiugete a fine la polvere di curry, il sale e le patate schiacciate per addensare.
Lasciate raffreddare il ripieno prima di farcire i dischetti di sfoglia.
Preparate la sfoglia impastando gli ingredienti e prima di stenderla lasciate riposare l'impasto (sigillato), almeno 30 minuti.
Fate i ravioli e cuoceteli in forno ventilato a 200°C per circa 20 minuti.
CONSIDERAZIONI
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