Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.

Luisa

giovedì 30 luglio 2009

Spaghetti alla chitarra alla Norma, in cestino di melanzana

Questa è una mia rielaborazione della ricetta siciliana della pasta alla Norma.

INGREDIENTI
(2 persone)

1 melanzana grossa
passato di pomodoro
1 piccolo scalogno
olio evo
sale
pepe
Marsala
un pizzico di peperoncino piccante

ricotta stagionata
basilico fresco

spaghetti alla chitarra
fatti con
100 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
1 uovo

PROCEDIMENTO

Tagliate a metà la melanzana, togliendo una fettina sulle due estremità in modo che le due metà stiano ben appoggiate su una teglia.

Svuotatele lasciando mezzo centimetro di polpa all'interno.

Mettete la teglia con le due mezze melanzane svuotate in forno e accendetelo ventilato a 200°C. Cuocete per circa 30/40 minuti e solo poco prima di sfornare spennellate l'interno delle melanzane con un po' di olio extravergine di oliva.

Nel frattempo tagliate a cubetti la polpa della della melanzana e saltatela in padella antiaderente con poco olio. Salate e pepate.

Mettete da parte i cubetti e nella stessa padella soffriggete brevemente, a fuoco vivo, uno scalogno tagliato a fettine sottile con poco olio. Sfumate con un goccio di Marsala e aggiungete un po' di passata di pomodoro. Salate e pepate e aggiungete un po' di peperoncino e un po' di acqua. Continuate la cottura a fuco basso finchè l'acqua aggiunta sarà assorbita.

Preparate gli spaghetti alla chitarra impastando 100 gr di farina con un uovo. Lasciate riposare l'impasto e stendetelo con l'Imperia di medio spessore. Passato alla chitarra e disponete su un vassoio di cartone infarinato gli spaghetti ottenuti.

Accendete il forno a grill, spegnetelo nel momento in cui scolerete la pasta.
Cuocete la pasta e componete il piatto .

Mettete sul fondo di ciascun cestino di melanzana un po' di sala di pomodoro, una manciata di cubetti di polpa di melanzane poi aggiungete gli spaghetti alla chitarra, macchiate con il restate sugo di pomodoro, i restanti cubetti di melanzana, un filo di olio e una abbondate spolverata di ricotta stagionata.
Mettete in forno, che avrete spento un attimo prima, pochi minuti e servite decorando con qualche foglia di basilico fresco.

CONSIDERAZIONI

Sembra una lavorazione lunga ma in realtà si può preparare per tempo o a "puntate". Potete fare la pasta giorni prima e tenerla in freezer; potete preparare sia le melanzane a cestino che quelle a cubetti ore prima, così come il semplice sugo al pomodoro.

Vi assicuro che l'effetto scenico è assicurato! Tutti i sapori e le consistenze rimangono distinti e senza dominanze, questo rende lo sposalizio di tutti questi ingredienti... PERFETTO!

venerdì 24 luglio 2009

Pici montanari (originari di santa Fiora)

...conditi con sugo di pomodoro e salsiccia stracotta.

Ecco un altro tipo di Pici.

La ricetta proviene sempre da libro "la Cucina Toscana" di Giovanni Righi Parenti, Ed. Newton Compton.

INGREDIENTI

150 gr farina (50%+ 50%)
farina 00
farina castagne
1 uovo
latte qb
pecorino stagionato
peperoncino in polvere

SUGO
sedano
carota prezzemolo
scalogno
passata pomodoro
2 salsicce toscane
vin santo qb

basilico fresco
pecorino


PROCEDIMENTO

Mescolare le farine con un pizzico di peperoncino in polvere, un pizzico di sale e una manciata di pecorino stagionato grattugiato. Fare una fontana e impastare con un uovo ogni 150 gr di farina.
Se risulta un impasto molle aggiungere altra farina di castagne se è duro aggiungere latte.

Impastare a lungo e lasciare riposare almeno un'ora a temperatura ambiente avvolto in pellicola o in una scatola a chiusura ermetica.

Stendere una sfoglia non troppo sottile e tagliare delle striscioline, che poi arrotolerete a mo' di spaghetto sottile.
Mettete i pici su vassoi di cartone spolverati di farina.SUGO

Soffriggete un trito di sedano, carota e scalogno; aggiungete due salsicce toscane, rosolatele e sfumate con un po' di Vin Santo. Aggiungete del passato di pomodoro e molta acqua. Lasciate cuocere a fuoco basso per due ore e mezzo.

CONSIDERAZIONI

L'impasto di questi pici è un po' più difficile da lavorare: nel mio caso ho impastato 2 uova e ho dovuto aggiungere del latte per ottenere un impasto della giusta consistenza.

Formare i pici è stato un po' più difficile perchè l'aggiunta della percentuale di farina di castagne rende la sfoglia meno duttile.

Il risultato finale è stato davvero ottimo. Il sapore della pasta con il sugo di salsiccia toscana stracotta è fantastico!

CONSIDERAZIONI 2

Li ho rifatti, per 4 persone, 2 uova e quindi 150 gr farina 00 +150 gr farina di castagne e poco più di un uovo di latte.. naturalmente pecorino e peperoncino abbondante.

Li ho formati dopo aver atteso un'ora e una volta cotti conditi con un sugo di carne toscano. Come si sposa bene il dolciastro della castagna con il duretto della pasta fatta in casa e il granuloso (macinato di carne e pancetta), unto e ricco di pomodoro di un sugo casalingo cotto due ore e mezzo!

Polpettine fredde di patate


polpettine di patate, inserito originariamente da fugzu.

Ecco una idea veloce e originale per i menù estivi. La ricetta proviene dal numero di luglio 2009 della Cucina Italiana.

INGREDIENTI
(5 persone: 15 pezzi)

375 gr patate
100 gr pane da toast
1 filetto di acciuga
1 cucchiaino capperi dissalati
olio evo
prezzemolo
aglio
sale

PROCEDIMENTO

Lessate le patate, sbucciatele e schiacciatele con una forchetta.
Tritate il prezzemolo con i capperi e il filetto di acciuga, mescolate il trito con 2 cucchiai scarsi di olio e versatelo nelle patate.
Tostate il pane poi strofinatevi sopra l'aglio e condite con un filo di olio. Lasciate raffreddare completamente il pane poi passatelo al mixer ottenendo così del pangrattato aromatico.
Fate delle piccole palline con il composto di patate e rotolatele nel pangrattato.

Sono pronte da servire.

CONSIDERAZIONI

Veloci e ottime. Ne ho ottenute 15, se le preparate come antipasto assieme ad altro ne bastano anche solo 3 a testa.
Buone ed originali.

martedì 21 luglio 2009

Zenzero candito


zenzero candito, inserito originariamente da fugzu.
Dopo aver provato lo zenzero sotto aceto ecco quello candito.
La ricetta nasce dal Blog di Sandra Un tocco di zenzero , conosciuta attraverso Camomilla e il suo Blog Fiordifrolla.

ZENZERO CANDITO
(ricetta di Sandra – Un Tocco di Zenzero)

INGREDIENTI
500 g di zenzero fresco (già pulito)
500 g di zucchero semolato
250 ml di acqua

PROPORZIONI
1 parte zenzero fresco sbucciato
1 parte zucchero semolato
1/2 parte acqua in ciascuna cottura (di cui metà nella prima cottura e metà nella seconda cottura)

ES
240 g di zenzero fresco (già pulito)
240 g di zucchero semolato
120 ml di acqua (60 + 60)

PROCEDIMENTO

Spelare lo zenzero e tagliatelo a fette sottili; mettetelo in un tegamino con metà del peso ottenuto in acqua e portate a bollore a fiamma bassa. Cuocete per 35/40 minuti.
Scolatelo e lasciatelo raffreddare su una griglia..

Non buttate l'eventuale acqua avanzata.

Prendete lo stesso pentolino con l'acqua avanzata e aggiungete ancora metà del peso dello zenzero di acqua nuova e il peso dello zenzero di zucchero semolato.
Sciogliete e aggiungete le fettine di zenzero.

Cuocere a fiamma moderata, bollendo piano ed eventualmente mescolando ogni tanto.

Cuocete ancora 35/40 minuti finchè le fettine diventeranno traslucide e lo sciroppo sarà quasi finito.

Scolate e ponete su una griglia cercando di stendere le fettine.

Spolverate con poco zucchero semolato poi con l'aiuto di una pinza mettete ad asciugare le fettine su un foglio di carta forno, girandole dalla parte non spolverizzata in modo da poter spolverare l'altra faccia delle fettine con ancora un po' di zucchero a velo.

Lasciare asciugare una notte: i pezzetti si asciugheranno/seccheranno completamente.

Mettete in piccoli contenitori di vetro a vite o in scatole di latta. Si conservano a lungo.

CONSIDERAZIONI

Non avevo mai candito nulla quindi non sapevo se avrei fatto qualche cosa di buono. Non so se è merito della ricetta, del prodotto ma il risultato è stato sorprendente.
E' importante non fare bollire forte lo sciroppo perchè cuocia e non si caramelli. L'idea di spolverare le fettine prima su un lato e poi sull'altro e di disporle su un foglio di carta forno ben separate , lasciandole ad asciugare una notte .. è stata vincente!

Lo zenzero candito si è asciugato e indurito, perfettamente.

Passiamo al sapore: adatto solo a chi ama il sapore di zenzero! Quel tipico piccante che "aggredisce" non subito ma che lascia un piacevole "dolore" e ti spinge a mangiare ancora un pezzetto candito perchè lo zucchero ti confonde...

CONSIDERAZIONI 2

L'ho rifatto ormai senza tregua senza mai rimanere senza.. leggendo il libro "La Cucina del Medio Oriente e del Nord Africa" di Claudia Roden, Ed. Ponte alle Grazie, ho scoperto una ricetta con dosi e procedura identiche per fare scorze di arance o di limoni candite. Presto la proverò.

CONSIDERAZIONI 3 

Si può sempre migliorare: taglio più sottile con la mandolina e asciugatura breve in essiccatore a 40° C per circa 2 ore.
Dopo la prima cottura di 35 minuti ho scolato lo zenzero lasciandolo in un colino a fraffreddare.
Ho versato nuovamente nel liquido raffreddato lo zenzero e ctto per 35 minui.
La fatica più grande è stato disporre poi un pezzetto alla volta sui piani dell'essiccatore.
Il risultato è stato ottimo: zenzero leggero e profumato.   
Lo sciroppo avanzato può essere utilizzato per dolcificare te o caffè. 

Si conserva, a temperatura ambiente, in contenitore di vetro con chiusura a vite come lo zenzero candito.

 

lunedì 13 luglio 2009

Riso con zafferano


riso con zafferano, inserito originariamente da fugzu.

Non l'avevo ancora mai fatto: ecco il mio primo risotto con zafferano.
La ricetta proviene dalla raccolta "La Cucina Regionale Italiana: Lombardia" ed Repubblica.

INGREDIENTI
(4 persone)

320 gr riso Carnaroli o Arborio
1,5 l brodo di carne
1 piccola cipolla
40 gr burro
50 gr midollo bue (facoltativo, io non l'ho messo)
1 cucchiaino di stigmi di zafferano (o 1 bustina zafferano)
50 gr parmigiano reggiano
sale qb

PROCEDIMENTO

In una tazzina sciogliete lo zafferano con un po' di brodo.
Tagliate a fettine sottili (o tritate) la cipolla e scaldate bene il brodo.
Sciogliete in un tegame metà del burro poi aggiungete la cipolla e fatela appassire.
Se vi piace e/o l'avete aggiungete il midollo.

Unite il riso, mescolate con un cucchiaio di legno e aggiungete un po' per volta il brodo, mescolando solo per evitare che si attacchi il riso.

Dopo circa 10-12 minuti aggiungete lo zafferano sciolto in poco brodo e portate a fine la cottura, al dente e non troppo asciutta.
Regolate di sale e pepe se necessario.

Spegnete il fornello e aggiungete il parmigiano grattugiato, il restate burro, mescolate e lasciate a mantecare coperto.

Servite dopo qualche minuto: il risotto dovrà essere morbido, non asciutto e cotto al dente.

CONSIDERAZIONI

Essendo solo io e mio marito ho dimezzato la dose.

Ho usato riso Arborio. Nella ricetta non era indicato e prediligendola, io ho usato la cipolla rossa.
Sapori e colori davvero piacevoli.

venerdì 10 luglio 2009

Salsa al cioccolato


salsa al cioccolato, inserito originariamente da fugzu.

Oggi ho fatto la torta di carote di Maurizio Santin e ho trovato così la scusa per provare la salsa al cioccolato di Angelo Principe (Corso Medagliani) che è stata pubblicata sul Blog La Bella Auberge.

Trascrivo ingredienti e ricetta.

INGREDIENTI
per 800 g di salsa:

250 ml di acqua
250 ml di latte fresco intero
300 g di zucchero semolato
70 g di cacao amaro in polvere
150 g di cioccolato fondente al 70%
10 g di maizena

PROCEDIMENTO

1) Portate a bollore tutti gli ingredienti (meno il cioccolato e la maizena) in una pentola.
2) Sciogliete quest'ultima in un cucchiaio d'acqua fredda e unitela al composto non appena questo avrà raggiunto l'ebollizione; cuocete per 1' mescolando.
3) Unite il cioccolato e fatelo sciogliere. Allontanate la salsa dal fuoco e fatela raffreddare.

Annota bene: io ho fatto mezza dose. La salsa si può servire sia calda sia fredda. Si conserva anche 15gg in frigo.

CONSIDERAZIONI

Ho utilizzato 1/4 degli ingredienti ed avevo cioccolato fondente solo al 50%. Ho ottenuto un barattolo medio si salsa.

Davvero facile e veloce il procedimento. Io sono partita mescolando lo zucchero semolato con il cacao amaro, poi ho aggiunto piano piano il latte con l'acqua.
Preparato in una tazzina la maizena sciolta in mezzo cucchiaio di acqua e l'ho aggiunta appena è salito il bollore, subito dopo i cubettini di cioccolato fondete.. e poi..

Fatta!
Sapore buono, consistenza perfetta; chissà su un gelato fiordilatte fatto in casa... ma soprattutto chissà coma sarà fatta con un buon cioccolato fondete al 70%?

giovedì 9 luglio 2009

Salsa inglese alla vaniglia di Maurizio Santin

In questi giorni i miei figli sono in vacanza e mio marito non è quasi mai a casa per i pasti. Abituata a bocche voraci e a cucinare molto e spesso mi sono trovata spaesata.

Finalmente ho fatto un dolce con la scusa di una cena di mio marito a casa di un amico: una mezza dose della Tenerella di Santin, versandola in 8 monoporzioni e un po' di crema inglese, sempre seguendo la ricetta di Santin, proposta sul suo libro "I dolci di Maurizio Santin" - Ed. Gambero Rosso.

INGREDIENTI

250 g di latte
100 g di zucchero semolato
4 tuorli
½ baccello di vaniglia

PROCEDIMENTO

Ho portato a ebollizione il latte con il mezzo baccello di vaniglia aperto. Ho tolta il baccello e versato sui tuorli precedentemente mescolati con lo zucchero. Ho nuovamente versato nel tegame, filtrando attraverso un colino, posizionando sulla fiamma bassa e mescolando continuamente con una frusta finchè le piccole bllicine sulal superficie sno scomparse e la salsa è diventata leggermente più consistente, ma, naturalmente non solida, senza arrivare a bollire ma solo a velare il cucchiaio.
Ho lasciato raffreddare.

CONSIDERAZIONI

Il procedimento è davvero veloce. Avevo bisogno di poca salsa quindi, nel mio caso, ho usato un solo tuorlo e diviso le dosi deglia ltri ingredienti per quattro. Posso anche confessare che non ho usato la vaniglia perchè ero di corsa, ma vi posso dire che la slasa era ottima anche così.