Ecco un secondo tentativo di colorazione della sfoglia con la zucca. Dopo quello delle tagliatelle ho provato a restringere la polpa di zucca una volta cotta e frullata.
Ho messo la crema di zucca in un pentolino dal fondo spesso e l'ho cotta a fuoco bassissimo per un'ora. Ho ottenuto una crema più colorata: un concentrato di crema di zucca.
INGREDIENTI
2 uova
60 gr concentrato polpa zucca
300 gr circa farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
PROCEDIMENTO
Ho mescolato il concentrato di polpa di zucca freddo con le due uova poi ho impastato e lasciato riposare per circa 30 minuti prima di tirare le sfoglie con l'Imperia.
Ho fatto i garganelli lasciandoli su dei vassoi, di cartone, infarinati fino al momento della cottura.
Ho cotto la pasta e l'ho condita con ragù alla romagnola.
CONSIDERAZIONI
Finalmente la sfoglia ha preso più colore: è diventata di una bella tonalità dorata e in più si è mantenuta la giusta elasticità pur conquistando una maggior delicatezza una volta cotta.
Fare il concentrato di polpa di zucca è un po' lungo ma può essere un modo originale per smaltire la zucca facendo scorta di pasta fatta in casa e conservandola poi in congelatore.
Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.
Luisa
domenica 31 gennaio 2010
Garganelli con sfoglia alla zucca
mercoledì 27 gennaio 2010
Schiacciata con impasto della Ciabatta Toscana
Ricetta e idea di questa schiacciata sono sempre del mio Maestro fornaio Piero Capecchi.
Qualche anno fa quando feci il suo Corso di Panificazione ci suggerì di provare a "trattare" l'impasto della Ciabatta Toscana come fosse quello della Schiacciata. Così ho fatto oggi.
INGREDIENTI
(4 teglie sottili)
BIGA di 15-18 ore
1 kg farina forte
440 gr acqua
10 gr lievito di birra
IMPASTO
BIGA
100 gr farina 0 di media forza
385 gr acqua
2 gr lievito di birra
11 gr malto
22 gr sale
olio extravergine di oliva e sale per la superficie
PROCEDIMENTO
Ieri sera ho impastato, grossolanamente, la (grossa) Biga, mettendola a riposare coperta da un tovagliolo, dentro la madia.
Questa mattina l'ho messa nell'impastatrice aggiungendo la poca farina, il lievito di birra e poco malto in polvere.
Ho aggiunto poco per volta l'acqua facendo attenzione che fosse prima incorporata la precedente. Solo alla fine ho aggiunto il sale.
Ho ottenuto un impasto mordi ma consistente.
L'ho messo a riposare, come al solito, 30 minuti, nella scatola di plastica con coperchio e telo di nylon.
Passato il periodo ho diviso in 4 porzioni e le ho posizionate in altrettante teglie foderate di carta forno..
Ho unto leggermente la superficie con olio e senza fare forza ho steso leggermente ciascun impasto.
Ho coperto nuovamente con il foglio di nylon.
Ho ripetuto questa operazione per 3 volte in totale, durante l'ora e mezza successiva di lievitazione, senza mai "sforzare" l'impasto ma accarezzandolo per portarlo a coprire tutta la superficie di ciascuna teglia.
Un quarto d'ora circa prima di infornare ho salata la superficie e bucherellato con i polpastrelli.
Ho infornato due teglie alla volta con forno ventilato e vapore (teglia di acqua sopra) a 220°C per 20 minuti, poi ho tolto la teglia con l'acqua e proseguito la cottura per altre 2-3 minuti.
Ho sfornato e lasciato raffreddare.
CONSIDERAZIONI
In questo impasto è molto importante la qualità della farina forte, dato che la biga, in predominanza, è la caratteristica fondamentale per la perfetta e abbondante idratazione.
Ricordatevi, pensando al contenitore di partenza, che nelle 15/18 ore della prima lievitazione la Biga raddoppia!
Bisogna fare anche attenzione a che l'impasto incordi bene e mantenga così una sua consistenza e non sia un blob informe. Accompagnare e mantenere la superficie unta durante la lievitazione fa poi la differenza anche nella cottura e consistenza finale.
Non è un impasto facile ma quando si capisce consistenza e tipo di cottura diventa facile farlo e rifarlo.
A fine lievitazione la superficie dovrà essere umida e bollosa, lo sarà anche a fine cottura pur ottenendo una schiacciata colorata e croccante.
Che dire di più... noi ne siamo entusiasti. Provate!
CONSIDERAZIONI 2
martedì 19 gennaio 2010
Budino di pane
Era un po' di tempo che volevo fare un ... budino di pane e finalmente ho scelto una ricetta da provare.. quella di Alessandra Spisni, tratta dal suo libro "Le ricetta de la vecchia scuola bolognese".
INGREDIENTI
250 gr pane raffermo
50 gr mandorle tritate (mandorle con la buccia tritate a coltello)
50 gr amaretti tritati (sbriciolati)
100 gr canditi misti (metà cedro, metà arancio tritati a coltello)
500 gr latte fresco intero
4 uova
aroma a piacere: anice,mandorla amara, limoncello (Rum)
150 gr zucchero semola
50 gr zucchero semolato per caramello (io ne ho usato 100 gr)
PROCEDIMENTO
Tagliate a pezzetti il pane e lasciatelo a bagno nel latte per una notte.
L'indomani spappolatelo con i rebbi di una forchetta, aggiungete gli ingredienti e mescolate energicamente.
Caramellate uno stampo con il buco, di alluminio, distribuendo il caramello su tutte le pareti.
Versate il composto nello stampo e cuocete in forno a bagnomaria per 40 minuti a 150°C.
CONSIDERAZIONI
Ho usato avanzi del mio pane: pane in cassetta e baguettes. Anche se era pane secco in poc tempo si è ammorbidito e ha assorbito il latte fino ad essere possibile spappolarlo con la forchetta.
Ho tagliato a coltello sia mandorle con la buccia che il cedro e l'arancio candito per diversificare consistenze e colori all'interno del budino.
Ho cotto a bagnomaria per 40 minuti come indicato a 150°C ma con forno ventilato.
Ho sformato una volta raffreddato a temperatura ambiente.
Al primo assaggio, poco dopo averlo sformato, ci sono piaciuti l'insieme di sapori ma la consistenza ci è sembrata un po'... densa.
Il giorno dopo, conservandolo sempre a temperatura ambiente, la consistenza è cambiata notevolmente: l'umidità del caramello si è diffusa e il budino è diventato perfetto.. leggermente più morbido e aromatico.
Il budino di pane pur essendo un dolce della tradizione contadina italiana ricorda nella consistenza e sapori un dolce della cucina greca, mediorientale.
Frittini di mele e cocco
Gironzolando tra i Blog preferiti ho trovato questa ricetta, mi ispirava tantissimo così l'ho provata quasi subito.
La ricetta (che vi copio e incollo) proviene dal Blog La Mercante di Spezie.
INGREDIENTI
140 gr di farina 00
60 gr di farina di cocco
2 mele gialle tagliate a piccoli tocchetti
2 uova
15 gr di lievito di birra
150 gr di acqua (non usate altro liquido solo acqua!! )
50 gr di zucchero semolato
1 pizzico di sale
vaniglia
PROCEDIMENTO
Sciogliete il lievito in un pò di acqua e aggiungetelo alle farine setacciate versate le uova sbattute leggermente ,con un coltello raschiate la parte interna di un pezzetto di vaniglia aggiungetelo insieme lo zucchero e al pizzico di sale,versate le mele impastate bene e mettete a riposare in un luogo caldo per un paio di ore (meno se la vostra cucina è molto calda.
Friggete in olio profondo aiutandovi con un cucchiaino versando poco impasto alla volta,una volta pronti servite con zucchero a velo o semolato.
Servite a parte ciotole di crema e/o panna montata.
CONSIDERAZIONI
Ho aspettato una sola ora affinchè l'impasto lievitasse e risultasse una massa molle e bollosa. Non ho messo vaniglia. Ho tagliato a pezzetti piccoli le mele ma la prossima volta le taglierò in forme più regolari, a cubetti piccoli in modo da rendere più facile versare col cucchiaino il composto.
La frittura è velocissima: i pezzetti di mela si fondono e si forma una crosticina fine e leggerissima.
Davvero leggeri e golosi.
Grazie!
domenica 17 gennaio 2010
Sugo di carne alla Luvi
Le varianti possono essere molteplici ( scalogno o cipolla... macinato misto o no... ritagli di prosciutto, di altri affettati o un po' di salsiccia fresca... in realtà questi sono sughi da fare abbondanti, utilizzando gli ingredienti che avete al momento, variando di volta in volta, su una trama fissa.
INGREDIENTI
polpa o passato di pomodoro
pari quantità di acqua
carota
scalogno o cipolla
sedano
olio extravergine di oliva
vino bianco secco
2/3 macinato di vitello
1/3 macinato maiale
avanzi di prosciutto o pancetta o salsiccia fresca
sale, pepe qb
peperoncino
PROCEDIMENTO
Tritate finemente, anche al mixer a lame, carota, sedano, scalogno.
Soffriggeteli in olio di oliva, aggiungete il prosciutto tagliato a pezzetti. tenete la fiamm alta e mettete i macinati, sfumate con il vino bianco.
Versate il pomodoro e pari quantità di acqua; quando torna il bollore salate e pepate leggermente. Mantenete la fiamma medio bassa. Mescolate di tanto in tanto e fate ridurre il sugo, cuocendo per circa 2 ore e mezzo.
CONSIDERAZIONI
Usate una tegame con il fondo grosso e mescolate con un cucchiaio di legno. Mantenete la fiamma al minimo necessario per il bollore e cuocete senza coperchio.
Se vi piace potete aggiungere anche un po' di peperoncino ma ricordate che è un sugo che restringe molto e i ritagli di prosciutto, la salsiccia cruda o altro affettato sono già saporiti.
Non è impegnativo anche se i tempi sono lunghi, una volta raffreddato potete surgerlarlo in sacchetti e utilizzarlo poi in seguito.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui la variante romagnola di sugo al pomodoro semplice.
Tagliatelle con zucca
Ecco una "prova" di pasta che ritengo ottimamente riuscita ma che proverò , in seguito, a modificare ulteriormente.
Nasce dal desiderio di rendere più gialla la sfoglia all'uovo.
Pur ricevendo uova casalinghe da mio suocero, il colore della sfoglia ottenuta è tristemente sbiadito.
Intanto che mio suocero prova differenti alimentazione e altre razze di galline io sperimento...
INGREDIENTI
(4 persone)
2 uova
50 gr zucca cotta in forno
270 gr - 300 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
PROCEDIMENTO
Tagliate a fette spesse la zucca e cuocetela in forno a 200°C ventilato, disposta su teglie foderate di carta forno, finchè sarà morbida e la forchetta la penetrerà con facilità.
Lasciatela raffreddare. Frullate, con un mixer a lame a immersione, la zucca tagliata a pezzetti aggiungendo anche le uova.
Impastate e lasciate riposare l'impasto per circa 30 minuti, sulla spianatoia, coperto da una ciotola.
Tirate la sfoglia e lasciatela asciugare leggermente su dei teli, girandola una volta.
Tagliate le tagliatelle e disponetele su vassoi di cartoni leggermente infarinati.
Cuocete in abbondante acqua salata per pochi minuti una volta ritornato il bollore. Condite con un buon sugo di carne e pomodoro alla romagnola.
CONSIDERAZIONI
Ottima! Una vera rivelazione. Questa mia prima prova è partita dalla sostituzione di un uovo con pari peso di polpa di zucca.
Volevo colorare la pasta ma non incidere troppo sulla consistenza, in genere.
La sfoglia si è colorata leggermente ma non tantissimo. La consistenza da cruda e da cotta è risultata ottimale. Addirittura dopo la cottura le tagliatelle sono risultate più leggere di quelle fatte di solo farina e uova.
La prossima volta proverò ad aumentare la dose di zucca in rapporto alle uova per capire quali cambiamenti potrebbero esserci oltre all'aumento del colore.
Il sugo di carne mista si sposa perfettamente con formato e sapore della pasta.
venerdì 15 gennaio 2010
Petali di zenzero candito e fondente
Nella nostra famiglia siamo golosi di zenzero candito, ormai non manca mai. Ecco una variante golosa.
INGREDIENTI
zenzero candito*
cioccolato fondente al 50%
PROCEDIMENTO
Fondere il cioccolato a microonde, non completamente. Completare la fusione mescolando con una spatola.
Immergete i pezzetti di zenzero canditi solo parzialmente nel cioccolato e disponeteli a raffreddare/rapprendere completamente, a temperatura ambiente, su un foglio di carta forno.
La fusione non totale del cioccolato crea un temperaggio veloce che fa sì che raffreddando sulla superficie del biscotto il fondente sia lucido e croccante.
CONSIDERAZIONI
Una vera golosità. La prossima volta proverò con un fondente al 70% ma già così sono buonissimi.
*zenzero candito
PROPORZIONI
1 parte zenzero fresco sbucciato
1 parte zucchero semolato
1/2 parte acqua in ciascuna cottura (di cui metà nella prima cottura e metà nella seconda cottura)
Biscotti di frolla e cioccolato fondente
Avevo voglia di qualche cosa di semplice ma buono e di sicura riuscita senza impazzire troppo... così ho unito la mia forma preferita di biscotto, quella a cuore... una delle frolle più buon e e delicate, quella di Adriano e... il bagno nel cioccolato fondente temperato.
INGREDIENTI
frolla di Adriano*
cioccolato fondente al 50%
PROCEDIMENTO
Stendere la frolla dello spessore di circa mezzo cm cercando di non aggiungere farina e di aiutarvi con una spianatoia di plastica. Tagliare i biscotti e infornarli a 170 °C,forno ventilato per 10 minuti.
Sfornare e posizionare su una griglia.
Una volta raffreddati fondere il cioccolato a microonde, non completamente. Completare la fusione mescolando con una spatola.
Immergete i biscotti solo parzialmente nel cioccolato e disponeteli a raffreddare/rapprendere completamente, a temperatura ambiente, su un foglio di carta forno.
CONSIDERAZIONI
Avevo in congelatore un pezzetto di frolla di Adriano quindi fare questi biscotti è stato davvero veloce ma anche partendo dalla frolla non è così impegnativo. La cosa importante è che una volta impastata riposi in frigorifero, almeno un'ora.. la cottura dei biscotti non deve essere eccessiva, devono rimanere chiari e sembrare quasi ancora crudi.
La fusione non totale del cioccolato crea un temperaggio veloce che fa sì che raffreddando sulla superficie del biscotto il fondente sia lucido e croccante.
*frolla di Adriano
450 gr farina 00 Spadoni e 50gr fecola di patate
250 gr burro appena morbido,
125 gr ) zucchero a velo
100 gr uova intere (2 circa),
2,5 gr di sale sciolto in 10gr di succo di limone,
3gr di lievito istantaneo (se utilizziamo farina normale),
zeste grattugiate di un limone,
Sferette e cuoricini di pasta soffiata
Qualche giorno fa ho incontrato Lisa e mi ha parlato così entusiasticamente di queste sferette che ho dovuto provarle quasi subito.
Ecco la ricetta già pubblicata sul Blog Lost in Kitchen di Giovanna e Lisa.
La ricetta completa è BRULE' DI ZUCCA
Per le sferette di pasta soffiata:
INGREDIENTI
125 g di farina 00
125 g di farina 0 forte
25 g di burro
60 g di uova
75 g di latte
7 g di sale
5 g di zucchero
15 g di parmigiano grattugiato
5 g di lievito (la ricetta originale ne prevede 10)
rosmarino, peperoncino
PROCEDIMENTO
Per le sferette di pasta soffiata, cominciare a impastare le farine con il lievito, lo zucchero e il latte, unire le uova leggermente sbattute, quindi il burro morbido e infine, quando l'impasto ha già preso corpo, il sale e il parmigiano. Se non si ha una planetaria, impastare finché la pasta è omogenea e batterla energicamente sul piano di lavoro. Al termine della lavorazione aggiungere il rosmarino e il peperoncino tritati finissimi. Far lievitare fino al raddoppio, quindi stendere la pasta a circa mezzo centimetro di spessore, ritagliare dei piccoli cerchietti con un coppa pasta e lasciarli lievitare per altra mezz'ora circa. Quindi friggerli in olio ben caldo. Si gonfieranno diventando delle sferette.
CONSIDERAZIONI
Ho seguito alla lettera le indicazioni e dosi ma con i ritagli ho provato un formato un po' più grande. Il risultato per le sferette è stato perfetto mentre a mio parere, il formato più grande, a cuoricino, non è adatto, troppo grande.
Le sferette sono perfette per decorare zuppe ma anche da mangiare come snack: i miei figli le hanno divorate come patatine, anche bagnate in formaggio morbido, spalmabile.
sabato 9 gennaio 2010
Avanzi di prosciutto con aceto & salvia
Appartiene alla stessa filosofia di vita contadina, del fare un gran piatto con davvero poco: in questo caso si utilizza il fondo del prosciutto, quello che ormai non è più utilizzabile da tagliare a fette sottili, che è vicino all'osso ed è un po' più "nervoso".
INGREDIENTI
pezzetti o fette spesse di prosciutto stagionato romagnolo (una via di mezzo tra dolce e toscano)
foglie di salvia
aceto di vino
PROCEDIMENTO
Tagliate dello stesso spessore i pezzetti di prosciutto, metteteli con abbondante salvia in una padella. Rosolate a fiamma viva, brevemente e sfumate con abbondante aceto per pochi minuti.
Servite subito.
CONSIDERAZIONI
Anche questa ricetta è per appassionati della tradizione: io l'adoro!
Ormai il prosciutto si è omologato come l'aceto, l'uso degli avanzi o dei pezzi non nobili nella cucina è stato dimenticato... come i sapori un po' particolari e estremi.
Radicchi con "braciolini"
Ho ricordi di quando piccola piccola con i genitori e i fratelli nelle giornate di sole invernali partivamo alla ricerca dei radicchi piccoli, che crescevano spontanei ai bordi delle carreggiate del trattore, nella casa in campagna dove sono nata. Erano di mille forme e colori, ruvidi, lucidi, rigidi, con la piccola radichetta strappata col coltello da cucina...
Poi la pulizia e il profumo della pancetta rosolata e la magia dell'incontro nella padella con l'aceto potentissimo, casalingo...
INGREDIENTI
radicchi misti di campo
pancetta fresca
sale, pepe qb
aceto di vino
PROCEDIMENTO
Pulire a fondo i radicchi.
Tagliate a striscioline fini la pancetta e rosolatela, in una ampia padella, a fiamma viva fino a renderla croccante. Salate e pepate.
Sempre a fiamma viva aggiungete i radicchi (abbondanti perchè calano) e versate un po' di aceto, mescolate velocemente e servite appena i radicchi si saranno leggermente appassiti, togiete dalla fiamma e servite.
CONSIDERAZIONI
Questa ricetta è per gli amanti del forte, il massimo sarebbe avere radicchi appena raccolti, piccoli e selvatici e usare aceto casalingo davvero forte. Pur non essendo i sapori della memoria io continuo ad adorarla e anche al resto della famiglia non dispiace...
venerdì 1 gennaio 2010
Spiedini di gamberoni & capesante
Questa ricetta proviene da un vecchio numero del dicembre 1991 della Cucina Italiana.
INGREDIENTI
(6 persone)
18 code di gamberoni
18 capesante
2 arance
30 gr mandorle sgusciate a scaglie
farina bianca
burro
PROCEDIMENTO
Sgusciate le code di gamberoni e pulite le capesante. Dopo averle lavate, tagliate a fette sottili le arance: ne serviranno 12 fettine.
Preparate 6 spiedini infilzando su ciascuno: 3 code di gamberoni, 3 capesante e 2 rondelle d'arancio piegate a metà.
Sciogliete abbondante burro in una padella antiaderente e rosolate velocemente gli spiedini precedentemente spolverati con poca farina.
Posizionateli su una teglia da forno e spolverateli con le scagli di mandorle.
Completate la cottura/colorazione in forno a 200°C ventilato e/o grill per 5/8 minuti.
Servite subito decorando il piatto con insalatina fresca e fette di arancio.
CONSIDERAZIONI
Spettacolari! Velocissimi, scenografici e davvero ottimi nel matrimonio di sapori e consistenze. Abbiamo tutti adorato le fettine di arancio quasi caramellate abbinate alle mandorle tosate e alle code di gambero e capesante abbrustolite.
Conchiglia di pasta sfoglia con salmone, capesante e verdure
Questa ricetta proviene da un vecchio numero del dicembre 1991 della Cucina Italiana.
INGREDIENTI
(6 persone)
500 gr pasta sfoglia surgelata (2 rotoli pronti all'uso)
400 gr filetto di salmone
300 gr zucchine
200 gr patate
150 carote
100 gr porro
30 gr burro
12 capesante
finocchietto selvatico
Martini dry (vino bianco secco)
sale
pepe
uovo per spennellare
PROCEDIMENTO
Partendo da capesante e pasta sfoglia pronte all'uso la preparazione è molto veloce.
Riducete il salmone a cubetti, tagliate finemente il porro e rosolateli velocemente con il burro, sfumandoli con il vino bianco. Appena evapora l'alcol , salate, pepate e spegnete.
Tagliate a cubettini le verdure ( se volete potete formare delle perline con l'apposito scavino). Lessatele a mezza cottura separatamente oppure aggiungendo ma mano le verdure dalla più dura alla più tenera.
Scolatele e passatele sotto l'acqua fredda per mantenere il colore.
Portate il forno ventilato a 200°C.
Stendete i due rotoli di pasta sfoglia e con un coltello affilato tagliate la forma a conchiglia.
Foderate una teglia di carta forno, posizionate la prima conchiglia e mettete tutti gli eventuali ritagli sui bordi, spennellate il perimetro esterno con uovo sbattuto, versate le verdure, il salmone con il porro e le capesante. Allargate leggermente il secondo disco/conchiglia di sfoglia e posizionatela sopra a mo' di grosso raviolo. Aiutandovi con una forchetta sigillate il perimetro. Con un coltello tagliente segnate leggermente la superficie, disegnando le righe della conchiglia, senza inciderla completamente.
Spennellate con abbondante uovo sbattuto e infornate, a forno ventilato, per 30 minuti a 200°C.
Sfornate e servite dopo qualche minuto.
CONSIDERAZIONI
La ricetta originale prevedeva pasta sfoglia surgelata, capesante fresche e verdura ridotta a perline.... partendo in quel modo la lunghezza della preparazione saperebbe stata diversa.
La pasta sfoglia pronta a dischi è una vera comodità. Non avevo uno scavino adatto ma in ogni caso sarebbe stato lungo e difficile, con scarto tagliare le verdure ...
La comodità delle capesante surgelate non incide, a mio parere, sul sapore.
In meno di un'ora preparata e cotta: effetto scenico assicurato, sapori, consistenze ottimi e variegati.
Ravioli al nero di seppia con ripieno di mare
Questa ricetta nasce da una ricetta letta in un libro davvero interessante: "La Pasta Fresca e Ripiena" autore Roberta Schira, editore Ponte alle Grazie.
Purtroppo era la prima ricetta che provavo e nonostante sembrassero precise e calibrate mi sono imbattuta in alcune imprecisioni che mi hanno costretto a buttare l'impasto della sfoglia al nero di seppia e a correggere un probabile problema di battitura.
Usando il "mio" impasto per sfoglia al nero di seppia e seguendo dosi e indicazioni per ripieno e sugo della ricetta alla fine il risultato è stato ottimo.
INGREDIENTI
(6-8 persone)
SFOGLIA
420/500 gr farina 00 Spadoni speciale pasta fatta in casa
5 uova
bustine nero di seppia
RIPIENO
100 gr polpa di pescatrice
200 gr code di gambero
150 gr seppioline
2 cucchiai ricotta vaccina (125 gr)
1 spicchio aglio
1/2 scalogno
erba cipollina
sale
pepe
olio
SUGO
350 gr seppioline
1/2 scalogno
1 spicchio aglio
olio
sale
pepe
liquido di cottura del pesce del ripieno
PROCEDIMENTO
Impastate la sfoglia sciogliendo il nero di seppia nelle uova. Partite usando 90 gr di farina per ogni uovo poi, eventualmente, aggiungete farina verso la fine.
Lasciate riposare la sfoglia, sul tagliere, sotto una ciotola di vetro per circa 30 minuti.
Preparate il ripieno rosolando in poco olio, con l'aglio, la pescatrice, i gamberi e le seppioline a pezzetti grossolani per pochi minuti.
Scolateli (tenendo da parte il liquido che utilizzerete nel sugo), buttate l'aglio e tritateli finemente a coltello su un tagliere. Mettete il trito in una ciotola, aggiustate di sale e pepe e mescolatelo con due cucchiai abbondanti di ricotta, 1/2 scalogno tritato finemente e un mazzetto di erba cipollina tritata.
Stendete la sfoglia fine e formate dei grossi ravioli quadrati, larghi circa la metà della larghezza della sfoglia.
Farciteli con un cucchiaino di ripieno e tagliateli con la rotellina. Ripassate con i rebbi della forchetta ciascun raviolo in modo da rinforzare le chiusure.
Poneteli su vassoi di cartone infarinati.
Ho ottenuto 45 ravioli e usato tutto il ripieno.
Potrete preparare il sugo mentre i ravioli stanno cuocendo. E' velocissimo. In un padella con 1/2 scalogno tritato finemente saltate le seppioline per pochi minuti e aggiungete il liquido di cottura del ripieno.
Servite versando il sugo di seppioline e decorate con poco prezzemolo tritato fresco.
CONSIDERAZIONI
Ho preparato i ravioli per tempo e li ho surgelati su vassoi. Il ripieno non è umido e sia in congelamento sia in cottura non da problemi.
Davvero delicato nell'insieme. Vorrei provare a variare la dose di ricotta per capire se quella che ho messo io è l'ideale, dato che nella ricetta non veniva dato un peso preciso.
Peccato per la sfoglia della ricetta che proprio non andava..
300 gr farina 00
200 gr farina di semola
2 bustine nero di seppia
3 uova
olio
...probabilmente andava aggiunta dell'acqua.. ma non essendo indicata, dopo al primo tentativo fallito ho preferito andare sul sicuro e fare un impasto collaudato.
Zuppetta di canocchie, svestite, con pomodorini
Purtroppo la foto non rende perchè le ciotole che avevo erano eccessive per la dose ma vi assicuro che in realtà un mini inizio dal sapore delicato è perfetto per aprire una grande cena.
INGREDIENTI
(6 persone)
18 canocchie grandi
1 spicchio aglio piccolo
12 pomodorini piccoli maturi
poco olio extravergine di oliva
poco prezzemolo tritato fresco
PROCEDIMENTO
Un'ora prima di utilizzarle mettete le canocchie fresche stese su un vassoio di cartone nel congelatore affinchè si induriscano.
Appena sono semisolide aiutandovi con le forbici tagliatene il bordo esterno e estraete la polpa. Mettete polpa ancora semicongelata in una ciotola.
Tritate il prezzemolo fresco.
Tagliate i pomodorini a piccoli pezzetti, scolateli, metteteli in una ciotola con poco sale.
Scaldate a fiamma viva una padella antiaderente, versate poco olio e lo spicchio d'aglio intero. dopo poco aggiungete i pezzetti di pomodoro privati del loro liquido.
Saltate brevemente a fuoco vivo poi aggiungete le canocchie svestite. Pochi minuti ancora, togliete l'aglio, quindi servite subito con una spolverata di prezzemolo fresco.
CONSIDERAZIONI
La mia idea di servire come una zuppetta di antipasto nasce in realtà dalla preparazione di un sugo che già qui avevo presentato.
A mio parere la semplicità e l'unicità di sapori così viene esaltata al massimo, in piccola dose e senza il "disturbo" di una pasta, lascia la voglia di gustarne ancora, di più... ottimo inizio per un carosello di piatti di pesce.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco un paio di foto del sugo sopra citato aromatizzato con il timo fresco.
Menù sera 31 dicembre 2009
Ieri eravamo noi quattro e una coppia di amici.
Lo spirito fondamentale di questa serata è quello di mangiare diverse pietanze, preferibilmente di pesce, elaborate, alcune provate per la prima volta, cucinandole via via che la serata trascorre e si avvicina il brindisi e l'inizio del Nuovo Anno.
La tavola deve essere apparecchiata con cura, con il migliore servito di piatti e bicchieri. Si crea una atmosfera particolare, diversa ogni volta... le prime eravamo io e mio marito soli, poi con un figlio piccolo, con due... qualche anno c'erano i cuccioli di basenji...
Ora Antonio ha 16 anni e Clara 12, anche quest'anno è stato diverso: è stato piacevolmente sentir dire a mio figlio grande che non gli interessava uscire ieri sera perchè gli piaceva più a casa... si stava e mangiava meglio.
sera
31 dicembre 2009
antipasto
Zuppetta di canocchie svestite, con pomodorini
°°°
primo
Ravioli al nero di seppia con ripieno di mare
°°°
secondi
Conchiglia di pasta sfoglia con salmone, capesante e verdure
Spiedini di gamberi & capesante
°°°
dolci
Crema bicolore al limone, calda, con croccante in velo di mandorle
Torta di Cecco
Buon vino bianco secco, siciliano e per accompagnare i dolci Passito. Champagne artigianale (regalo sempre apprezzato dal fratello che vive da 20 anni a Parigi) per il brindisi!
°°°
In una mezza giornata ho preparato tutto. Mi sono solo anticipata facendo il croccante la sera prima, così come per la pasta che ho messo in congelatore. Anche una piccola Torta di Cecco era già fatta da prima di Natale.
La zuppetta, i ravioli, la conchiglia (con pasta sfoglia a rotolo), la crema non hanno richiesto più di tanto per essere preparati al momento.
L'ordine, i sapori e la dose della portate erano studiate e calibrati per riuscire ad arrivare alla fine senza "morire di cibo" ma, dopo un altalenarsi di sapori, essere appagati.