Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.

Luisa

venerdì 29 maggio 2009

Crostata con crema e fragole


crostata con crema e fragole, inserito originariamente da fugzu.

Ecco un'altra variante di tarte/crostata che parte dalla frolla friabile di Santin e dalla crema.

INGREDIENTI

FROLLA FRIABILE di Santin

250 gr farina 00
200 gr burro
100 gr zucchero a velo
2 tuorli
1 pizzico di sale

CREMA

3 uova intere
80 gr zucchero semolato
45 gr farina 00
buccia di 1/2 limone
1/2 litro latte intero
un pizzico di sale

fragole fresche o frutta di stagione*

*se usate frutta di stagione per evitare che si ossidi una volta tagliata quando avete decorato il dolce spennellate la superficie con gelatina neutra ( si acquista in bustine)

PROCEDIMENTO

La mattina presto preparate la frolla impastando a bassa velocità con la frusta "K" lo zucchero a velo con il burro a pezzetti, poi aggiungete i tuorli, a seguire la farina un po' per volta con il pizzico di sale.

In breve l'impasto si staccherà dallo stampo e sarà pronto. Ponetelo a riposare in frigorifero in un contenitore a chiusura ermetica.
Stendete la frolla e mettete nuovamente lo stampo foderato con essa nel frigorifero per almeno una mezz'ora (con la stagione calda lasciate in frigorifero almeno un'ora).

Preparate la crema.

Portare ad ebollizione il latte con la buccia di limone o con la vaniglia. Mescolare in una ciotola ampia le uova con lo zucchero, la farina e un pizzico di sale.
Versare il latte nella ciotola con gli altri ingredienti, mescolare con una frusta e riversare filtrando con un colino, il tutto nuovamente nel pentolino.
Riposizionare sulla fiamma (moderata) e mescolare in continuazione con una frusta finchè la crema si addenserà.

Togliete dal fuoco e continuate a mescolare con la frusta versando se volete la crema in un altro contenitore freddo. Continuate a mescolare saltuariamente in modo che la crema si intiepidisca senza che si formi una crosta superficiale.

Foderate lo stampo con un disco di carta forno e riempitelo con ceci per la cottura in bianco: che in questo caso sarà COMPLETA.

Cuocete a 180°C forno statico (sopra e sotto) per 20 minuti poi potete togliere il foglio superiore e i ceci e proseguire la cottura, alla stessa temperatura per altri 20 minuti.

Sfornate e lasciate raffreddare leggermente prima di sformare.

Versate la crema ormai fredda ma ancora morbida e con l'aiuto di una spatola lisciatela e livellatela.

Tagliate a spicchi le fragole e decorate partendo dal giro di perimetro.

Tenetela in frigorifero fino al momento di servirla.

CONSIDERAZIONI

Come scritto nella nota degli ingredienti questa crostata può essere fatta con qualche frutto di stagione ma se utilizzate frutta che al taglio si ossida vi consiglio di preparare anche un po' di gelatina neutra con cui lucidare la superficie della torta una volta decorata.

Questa gelatina si trova facilmente nei supermercati, in bustine ed è pronta in pochi minuti con l'aggiunta di acqua e zucchero.

Anche in questo caso e soprattutto ora che fa caldo i tempi delle due soste della frolla, appena impastata e una volta stesa nello stampo, devo essere rispettati o al massimo allungati.

Se manterrete le modalità che ho seguito io non avrete problemi: la crema sarà fredda e morbida, la crostata cotta "in bianco" sarà asciutta e tiepida, le fragole aderiranno alla crema rimanendo fresche.

Questo è un dolce che sembra laborioso in realtà è veloce e davvero scenico.

Della bontà... beh vi posso dire poco: frolla friabile delicata, crema cremosa in cui perdersi per un attimo, frutta fresca dolce e profumata.

Anche questo è uno di quei dolci che ... finisce troppo presto.

giovedì 28 maggio 2009

Tarte alla crema con mandorle in scaglie


tarte alla crema con mandorle in scaglie, inserito originariamente da fugzu.

Questa ricetta nasce dall'idea di fare alcune "prove" di cottura e di consistenze con la frolla friabile di Santin e la crema.

INGREDIENTI

FROLLA FRIABILE di Santin

250 gr farina 00
200 gr burro
100 gr zucchero a velo
2 tuorli
1 pizzico di sale

CREMA

3 uova intere
80 gr zucchero semolato
45 gr farina 00
buccia di 1/2 limone
1/2 litro latte intero
un pizzico di sale

mandorle a scaglie

PROCEDIMENTO

La mattina presto preparate la frolla impastando a bassa velocità con la frusta "K" lo zucchero a velo con il burro a pezzetti, poi aggiungete i tuorli, a seguire la farina un po' per volta con il pizzico di sale.

In breve l'impasto si staccherà dallo stampo e sarà pronto. Ponetelo a riposare in frigorifero in un contenitore a chiusura ermetica.
Stendete la frolla e mettete nuovamente lo stampo foderato con essa nel frigorifero per almeno una mezz'ora.

Preparate la crema.

Portare ad ebollizione il latte con la buccia di limone o con la vaniglia. Mescolare in una ciotola ampia le uova con lo zucchero, la farina e un pizzico di sale.
Versare il latte nella ciotola con gli altri ingredienti, mescolare con una frusta e riversare filtrando con un colino, il tutto nuovamente nel pentolino.
Riposizionare sulla fiamma (moderata) e mescolare in continuazione con una frusta finchè la crema si addenserà.

Togliete dal fuoco e continuate a mescolare con la frusta versando se volete la crema in un altro contenitore freddo. Continuate a mescolare saltuariamente in modo che la crema si intiepidisca senza che si formi una crosta superficiale.

Foderate lo stampo con un disco di carta forno e riempitelo con ceci per la cottura in bianco.
Cuocete a 180°C forno statico (sopra e sotto) per 20 minuti. Dopo 15 minuti potete togliere il foglio superiore e i ceci.

Versate la crema nello stampo,livellandola con una spatola. Spolverate con abbondanti scaglie di mandorle.

Infornate a 170 °C forno statico (calore sopra e sotto) per 12 minuti.

Sfornate e lasciate raffreddare. Solo prima di servire spolverate con zucchero a velo.

CONSIDERAZIONI

Ero nel dubbio se cuocere completamente la frolla "in bianco" (cosa che farò quando proverò la crostata di frutta ) e mettere la crema senza poi ripassarla in forno ma poi ho scelto questa procedura per rendere leggermente croccanti le scaglie di mandorle.

CONSIDERAZIONI 2

Era una crostata per la colazione ma essendo pronta dopo pranzo è stato davvero difficile fare arrivare le ultime due fette a ... colazione.

Davvero ottima.. ci siamo anche dimenticati di spolverala con zucchero a velo. La prossima volta vorrei solo provare a tostare prima le mandorle a scaglie per dare un po' più di vivacità e aumentare appena la croccantezza.

CONSIDERAZIONI 3

L'ho rifatta e ho apportato alcune modifiche che l'hanno resa, secondo me, perfetta.

Ho tostato qualche minuto nel forno a grill le scaglie di mandorle.

Ho cotto la frolla in bianco per 20 minuti (15 con il foglio di carta forno e i ceci e 5 senza nulla) a 180°C forno statico, calore sopra e sotto. Poi ho continuato la cottura altri 20 minuti sempre 180°C forno statico, calore sopra e sotto.

Crema... semplicemente


crema... semplicemente, inserito originariamente da fugzu.
La crema è uno dei dolci della mia infanzia, mi ricordo in piedi su una sedia davanti al fornello mentre mescolo la pentola con un cucchiaio di legno, mentre la buccia de limone tagliata in una unica lunga lingua si attorciglia al cucchiaio..
Era un rito bellissimo che iniziava con i profumi della bustina all'uovo (faceva tanto "moderno" usarla) mescolata con i cucchiai (contati a voce alta) di zucchero e farina.

Poi a fiamma bassa bisognava mescolarla in continuazione e il premio era un piattino con la buccia di limone da pulire in silenzio e meritato riposo.

La crema una volta cotta veniva divisa in due parti: una lasciata "gialla" e l'altra con l'aggiunta di qualche cucchiaio di cacao amaro resa "nera".

Era utilizzata per fare solitamente la Zuppa Inglese: un dolce a strati con i savoiardi e l'Alkermes.

Veniva bagnata, con acqua fredda, una grande ciotola trasparente di cristallo lavorato. Sul fondo si mettevano i pezzetti di savoiardi inzuppati velocemente nel liquore poi uno strato di crema gialla e uno di crema al cacao e nuovamente i savoiardi a "fiore" ripetendo finchè si finivano gli ingredienti.
Il dolce era lasciato a raffreddare ben bene in frigorifero e capovolto su un bel piatto solo prima di essere servito.

A me in realtà non piaceva molto ma mi divertivo troppo a prepararlo con mia mamma.

Un altro modo di utilizzare la "crema nei due colori" era quello di utilizzarla per farcire le Pesche Dolci.

Ecco la ricetta della crema:

INGREDIENTI

3 uova intere (oppure solo 3 tuorli)
80 gr zucchero semolato
45 gr farina 00
buccia di 1/2 limone (oppure bacca e semi di vaniglia)
1/2 litro latte intero
un pizzico di sale
cacao amaro

PROCEDIMENTO

Portare ad ebollizione il latte con la buccia di limone o con la vaniglia. Mescolare in una ciotola ampia le uova con lo zucchero, la farina e un pizzico di sale.
Versare il latte nella ciotola con gli altri ingredienti, mescolare con una frusta e riversare filtrando con un colino, il tutto nuovamente nel pentolino.
Riposizionare sulla fiamma (moderata) e mescolare in continuazione con una frusta finchè la crema si addenserà.

Togliete dal fuoco e continuate a mescolare con la frusta versando se volete la crema in un altro contenitore freddo. Continuate a mescolare saltuariamente in modo che la crema si intiepidisca senza che si formi una crosta superficiale.

CONSIDERAZIONI

Con questa ricetta otterrete una crema densa che si può utilizzare sia calda, sia tiepida, sia fredda (in coppette o come fondo per una semplice crostata di frutta) e può essere anche cotta ulteriormente in forno come ho fatto per la Torta della nonna o per la Tarte alla crema con mandorle in scaglie.

Se volete una crema al gusto di cioccolato potete aggiungere qualche cucchiaio di cacao amaro subito dopo la cottura.

Per quanto riguarda l'utilizzo delle uova intere o solo dei tuorli dipende dal vostro gusto o dalla ricetta: la variazione di consistenza in queste dosi è minima.

CONSIDERAZIONI 2
Per la cena del 31 Dicembre 2009 ho servito questa crema calda (nella dose sopra indicata con uova intere), appena fatta:
Dividendo in due la dose ottenuta e aggiungendo a una delle due parti 2 cucchiai abbondanti di cacao amaro. Ho ottenuto così ciotoline con crema bicolore. Ho servito con un foglio (grande come una teglia da forno) di croccante di mandorle sfogliate ottenuto utilizzando 150 gr di mandorle in scaglie a 150 gr di prodotto per croccante, cucendolo in forno per 10 minuti a 200°C dopo averlo ben spruzzato di acqua. Per i dettagli ecco qui la ricetta.

CONSIDERAZIONI 3
Se utilizzerete questa crema per una dolce che cuocerete ulteriormente in forno, provate a sostituire la farina con pari peso di fecola.

CONSIDERAZIONI 4
Non poteva mancare il dolce tradizionale romagnolo: ecco la versione di casa mia della Zuppa inglese.

sabato 23 maggio 2009

Gnocchi di patate


gnocchi di patate, inserito originariamente da fugzu.

Sono riuscita a farli! Ciclicamente provo a farli e rifarli, cambio ricetta, modalità.. ma poi lascio perdere perchè in realtà non mi riescono..

Oggi ho fatto un tentativo seguendo alla lettera la ricetta di Alessandra Spisni, pubblicata sul suo libro "Le Ricette della Vecchia Scuola Bolognese" Ed. Minerva.

INGREDIENTI
(4 persone)

500 gr patate (peso a crudo 4 patate medie)
50 gr parmigiano grattugiato
200 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
sale, pepe q.b.
noce moscata q.b.
2 uova

PROCEDIMENTO

Ho lessato le patate in acqua salta nella pentola a pressione, per 12 minuti, poi le ho subito scolate e spelate.
Le ho passate allo schiacciapatate e lasciate a intiepidire sulla spianatoia.

Ho poi aggiunto il parmigiano, sale, pepe e poca noce moscata, la farina.
Ho formato un piccolo incavo nel centro e versato le due uova.

Ho impastato velocemente e formato un panetto morbido ma non appiccicoso.
Ho infarinato nuovamente il tagliere di legno e un paio di vassoi di cartone.
Ho preso porzioni di impasto e ho formato delle biscioline che ho tagliato a tronchetti con un coltello tagliente.
Ho passato ciascun pezzetto sul dorso della grattugia (si può usare anche il dorso di una forchetta) e poi ho messo il gnocchetto sul vassoi infarinato.

Quando l'acqua salata è arrivata al bollore ho versato tutti gli gnocchi e una volta tornati a galla li ho scolati velocemente con una schiumarola, versandoli direttamente in un semplice sugo di passata di pomodoro.

CONSIDERAZIONI

Davvero delicati e perfetto l'impasto.
Li ho fatti quasi due ore prima di cuocerli e non ci sono stati problemi al momento dell'uso anche se sono rimasti all'aria sui vassoi.
Ho usato patate al selenio e le ho scolate subito dall'acqua di cottura, spelate e passate subito allo schiaccia patate.
Le ho lasciate intiepidire stese sul tagliere di legno.

Per me è stata una vera vittoria, ci sono riuscita, sono venuti bene e... davvero buoni.

mercoledì 20 maggio 2009

Ravioli di lattuga


ravioli di lattuga, inserito originariamente da fugzu.

Anche questa ricetta arriva dal libro di Alessandra Spisni "Le ricette della vecchia scuola bolognese" Ed. Minerva.

INGREDIENTI
(6/8 persone)

PER LA SFOGLIA
4 uova
400 gr farina 00 Spadoni Speciale per pasta fatta in casa

PER IL RIPIENO
1,2 kg di lattuga (2 cespi grandi lattuga romana)
100 gr salsiccia fresca (circa 1 grande)
100 gr prosciutto cotto
150 gr parmigiano grattugiato
2 tuorli
sale pepe qb
noce moscata qb

PER LA CREMA DI ASPARAGI
50 gr burro
6 asparagi
latte q.b.
panna fresca (1/2 bicchiere)
sale e pepe q.b.
noce moscata q.b.

PROCEDIMENTO

Ho lessato la lattuga in acqua bollente salata per 10 minuti poi l'ho scolata e raffreddata subito in acqua fredda. L'ho strizzata ben bene.

Ho impastato 4 uova con 360 gr di farina 00e solo verso la fine ho aggiunto i restanti 40 gr di farina. In questo modo si riesce ad impastare velocemente e con poca fatica.
Ho messo l'impasto a riposare per 30 minuti sulla spianatoia di legno coperto da una ciotola di vetro.

Ho preparato il ripieno strizzando nuovamente la lattuga, tritandola a coltello e mescolandola con la salsiccia, il parmigiano grattugiato e il prosciutto cotto tritato, i due tuorli, sale pepe e noce moscata.

Ho steso la sfoglia con il matterello e ne ho farcita la metà con palline (ben allineate) di ripieno della dimensione di un cucchiaino ben pieno.
Ho ripiegato la sfoglia facendo fuoriuscire l'aria.

Ho tagliato con la rotellina dentata e risigillato ciascun raviolo con la punta di una forchetta.

Ho disposto i ravioli su vassoi di cartone infarinati.

Ho Pulito e tagliato gli asparagi mettendo da parte le punte e tagliando a rondelline i gambi.
Ho rosolato i gambi in un tegamino con il burro, ho regolato sale pepe e noce moscata e aggiunto un po' di latte: quello necessario alla cottura.
Una volta cotti li ho frullati con il mixer ad immersione e ho aggiunto la panna montata cuocendo ancora per pochi minuti.

Nel frattempo ho portato a bollore l'acqua di cottura con le punte dei 6 asparagi, ho aggiunto il sale grosso al primo bollore e messo nell'acqua i ravioli.

Una volta tornato il bollore in pochi minuti i ravioli erano pronti.
Li ho scolati e impiattato versano sopra la salsina verde tenue di e decorato con le punte di asparagi.

CONSIDERAZIONI

Le dosi e gli ingredienti di questa ricetta mi "spaventavano" un po'.. ma una volta fatta e mangiata ne sono davvero entusiasta.

Nel mio caso il ripieno era davvero abbondante al punto che stamattina ho impastato altre 3 uova e fatto altri ravioli.. forse avrei dovuto strizzare ancora di più la lattuga ma in ogni caso il mio ripieno non è risultato acquoso...

Abbiamo consumato solo una parte dei ravioli, gli altri li ho messi in freezer per le prossime occasioni.

E' un vero gioco di sapori e consistenze!

Tra la sfoglia tirata a mano (leggermente rugosa)

il ripieno umido, irregolare e con un mix di sapori diversi e insoliti, delicati e non invadenti

la salsa al profumo di asparagi ma senza che la panna sia dominate

e con il gioco finale della punta di asparago.. da masticare.

Mi RIPETO: buonissimi!

Una variante citata sul sito della Scuola di Cucina di Alessandra Spisni è condita con un sugo, saltato a fuoco vivo con poco burro, a base di zucchine, prosciutto crudo... mi toccherà provarlo al più presto.

CONSIDERAZIONI 2

Provato il condimento con zucchine saltate in poco olio e un paio di spicchi interi di aglio (da togliere poi) , filetti di pancetta affumicata e pochissima panna... una bontà ache questo abbinamento.

martedì 19 maggio 2009

Crescentine fritte


crescentine emiliane, inserito originariamente da fugzu.
Era da tantissimo che volevo provare questa ricetta e alla fine non ho resistito e le ho fatte oggi nonostante più di 30°C fuori.. ma al cuor non si comanda!

Ci sono numerose ricette diverse di questa pasta fritta tipica del territorio emiliano: vengono chiamate crescentine, gnocco fritto, fersulle, pinzino, pizza fritta.. possono essere a losanga, quadrati, rettangoli, di forma circolare .. farcite con una crema aromatizzata di strutto o con stracchino e affettati.

La ricetta che ho scelto proviene dal libro di Alessandra Spisni " Le ricette della Vecchia Scuola Bolognese" Ed. Minerva.

INGREDIENTI
(ho dimezzato la dose originarie: 60 pezzi)

500 gr farina 00 speciale Spadoni per pasta fatta in casa
25 gr lievito di birra (1 panetto)
17 gr sale grosso
125 gr acqua
50 gr latte
75 gr panna fresca
1/2 cucchiaino di miele

500 gr strutto per friggere

PROCEDIMENTO

Ho fatto bollire l'acqua con il sale grosso poi l'ho versata in un grande contenitore aggiungendo il latte, la panna, il mezzo cucchiaino di miele.
Ho lasciato intiepidire poi ho aggiunto il lievito di birra, sciogliendolo.
Ho quindi aggiunto la farina e impastato (con il kenwood, a bassa velocità) fino ad ottenere un impasto liscio e non troppo molle.
Ho lascito riposare l'impasto sul tagliere, coperto da una ciotola di vetro per un'ora.

Ho steso, col matterello, una sfoglia non troppo sottile, senza aggiungere farina e mantenendo uno spessore di circa 2-3 mm.
Ho tagliato a losanghe, scaldato lo strutto in una padella di alluminio e fritto a fiamma alta.
Man mano che erano cotte ho posizionato le crescentine su un piatto foderato di carta forno e le ho servite ancora calde senza aggiungere altro, neppure il sale.
CONSIDERAZIONI
La lavorazione e l'impasto è davvero facile e veloce (ricordandosi l'ora di riposo).

Friggendo in padella di alluminio e con strutto le crescentine si gonfiano e cuociono in pochissimo e non assorbono il grasso. Anche raffreddandosi rimangono davvero buone.

La prossima volta vorrei provare a dividere l'impasto in piccole porzioni e stendere singole pizze della dimensione di un piatto, in ricordo della "pizza fritta" che vendevano nei chioschi con le piadine a Faenza.

CONSIDERAZIONI 2
Le ho rifatte un paio di volte ma ancora non ho provato la forma tonda a pizzetta... ho solo variato lo spessore della sfoglia, l'ho fatta più sottile.
Sono talmente buone che a malapena si posano nel piatto.. e sono finite.

CONSIDERAZIONI 3
Rifatte per l'ennesima volta, sfoglia sottile dopo 30 minuti di riposo.
Tagliate con la rotellina dentata, oltre a essere buonissime diventano anche belle!


CONSIDERAZIONI 4


Le ho rifatte dopo tanto tempo. Una mezza dose, impasto riposato un'ora e steso sottile. Tagliato con la rodellina dentata a quadrati non troppo grandi.
Perfette.

mercoledì 13 maggio 2009

Pica pollo: pollo fritto di Santo Domingo


pica pollo, inserito originariamente da fugzu.

Ho assaggiato per la prima volta questo pollo il primo giorno dei preparativi del PALADAR per la Mostra dell'Artigianato alla Fortezza a Firenze.

JMC ci ha regalato la ricetta sul suo Blog Cucinare lontano e ... l'ho dovuta fare subito.

Copio dal suo Blog

Buono il pollo fritto alla moda di Santo Domingo, e simpatico il nome "pica pollo" (pronunciare "pica pogio"). Vediamo come si fa...

Per 4 persone si taglia un bel pollo in 16 parti che si mettono a marinare per 12 ore in frigo in un misto fatto con:

INGREDIENTI

succo di 2 lime (limoni verdi)
1/2 bicchiere di rum scuro
2 cucchiai da minestra di salsa di soia
1 spruzzo di aceto
1/2 cucchiaio da minestra di zucchero
3 spicchi d'aglio sminuzzati
peperoncino a piacere

Dopo 12 ore si lascia il pollo a scolare per un quarto d'ora senza asciugarlo e lo si mette in un contenitore con coperchio (o in un sacchetto di plastica) nel quale sono stati messi:

1 etto di farina bianca
1 cucchiaio da minestra di paprika dolce
1 bel pizzico di origano in polvere (ci vorrebbe quello di Santo Domingo ma va bene anche il nostro)
Sale e pepe a piacere

PROCEDIMENTO

Si agita il contenitore o il sacchetto di plastica ben bene per fare prendere il miscuglio al pollo, e si friggono i pezzi nell'olio di semi.
Servire con spicchi di lime da spremere sul pollo fritto, e magari qualche insalata esotica di vostra invenzione.

Qualcuno scotta il pollo per alcuni minuti con cipolla e sedano prima di metterlo in marinata perché in effetti il pollo fritto non è sempre facile da cuocere all'interno, ma se i pezzi sono abbastanza piccoli il problema non si pone.


CONSIDERAZIONI

Noi siamo 4 ma davvero golosi di pollo fritto: ho così utilizzato 8 cosce di pollo e 4 sovracosce tagliando ciascun pezzo a metà e ottenendo 24 bocconcini.

Ho raddoppiato al dose della marinata ma sono riuscita a tenere il pollo nella marinata solo 6 ore ma, a mio parere, la carne già con questi tempi si è davvero ammorbidita e aromatizzata.

Ho seguito alla lettera le altre indicazioni e dosi e fritto in una padella di alluminio con abbondante olio extravergine di oliva, pochi pezzi alla volta.

Man mano che erano pronti dopo averli messi in un primo tempo su fogli di carta cucina assorbente li ho trasferiti, in un altro contenitore, in forno che avevo accesso a funzione grill. Il sapore e la consistenza di questo pollo fritto hanno qualcosa di unico. Tenerissimi, profumati e con una crostina sottile e non unta.

La cosa più lunga da calcolare è la frittura dei pollo se usate una padella come ho fatto io.. per il resto vi dico solo che non sono riuscita a fare una foto con tutto il pollo fritto.. è stato divorato accompagnato da una semplice insalata verde.

domenica 10 maggio 2009

Revani


Revani, inserito originariamente da fugzu.

Qualche giorno fa l'amico e Chef Jean Micheal Carasso mi ha tradotto due ricette scritte in greco su un sacchetto di di semolino.
Una era quella del Galactoboureko , l'altra era questa del Revani.

Non ricordo di averlo mangiato nella vacanza a Creta lo scorso agosto quindi non so se è venuto simile all'originale.
Come molti dolci greco- turchi è molto dolce e profumato con vaniglia, limone o arancio.

Ecco la ricetta tradotta.

INGREDIENTI

2 tazze di semolino fino (340 gr)
1 tazza e mezza di farina (farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa: 270 gr)
1 tazza di zucchero (180gr)
1 tazza di burro (180gr)
estratto di vaniglia (semi di una bacca)
3 cucchiaini di baking powder (lievito in polvere 9 gr)
3 uova

Tutto mescolato...
200° x 45 minuti (190°C ventilato per 40 min)

Sciroppo:
Bollire x 10 minuti
3 tazze d'acqua (500 gr)
3 tazze e mezza di zucchero (500 gr)
Succo di 1 arancia (succo e buccia grattugiata di 1 limone)

PROCEDIMENTO

Per prima cosa ho preparato lo sciroppo facendo bollire per 10 minuti pari quantità di acqua e zucchero semolato: 500 gr acqua + 500 gr zucchero, aggiungendo (dato che non avevo un arancio) il succo filtrato di un limone e la buccia grattugiata.

Trascorsi i 10 minuti ho travasato lo sciroppo in un altro contenitore e l'ho messo a raffreddare in frigorifero.

Ho poi messo in una ciotola, il semolino, la farina 00 e il lievito in polvere. Ho montato a lungo gli albumi aggiungendo lo zucchero un po' per volta, poi i tuorli e i semini della vaniglia.

Ho aggiunto il burro so a microonde e continuato a montare a bassa velocità ancora per poco.

Con l'aiuto di una spatola ho inglobato un po' alla volta le polveri.

Ho imburrato e infarinato i lati di uno stampo alto, a cerniera e messo sul fondo un disco di carta forno.

Ho versato l'impasto che risultava abbastanza denso e l'ho livellato con le dita.

Ho infornato a 190°c in forno ventilato per 40 minuti.

Appena sfornato ho sformato il dolce posizionandolo su un piatto e ho iniziato a pennellarlo abbondantemente e ripetutamente con lo sciroppo ormai freddo, sia sulla superficie che sul bordo. In poco tempo ho fatto assorbire il litro di sciroppo e ho lasciato raffreddare a temperatura ambiente.

Poco prima di servire, con un coltello tagliente, ho tagliato il dolce a losanghe e decorato ciascun pezzo con un pizzico di cocco grattugiato.

CONSIDERAZIONI

La consistenza di questo dolce è particolare: una via di mezzo tra il Babà, una crema di semolino e un Pan di Spagna.

Facendo ricerca in internet ho trovato varianti decorate con noci o mandorle. L'abbiamo assaggiato dopo tre ore il sapore e la consistenza ricordavano i dolcetti zuccherosi e umidi greci.. secondo me col passare delle ore questo dolce migliorerà ancora.

La prossima volta proverò sicuramente ad aggiugere il succo e la buccia grattugiata di una arancia, il profumo di limone è ottimo ma l'arancia, penso, sarà il massimo.

CONSIDERAZIONI 2

Mi scrive Dajana (originaria della Bosnia) del Blog Baker's corner

Mia madre faceva un dolce simile (lei lo chiamava La baklava greca).

La sua ricetta era questa:

2 uova
1 tazza di zucchero
1 tazza olio di semi
1 tazza di latte
1 tazza mele grattugiate
1 tazza di semolino
noci grattugiate
1 tazza di farina
1 bustina di lievito per i dolci.

E poi lo sciroppo con

2 tazze di acqua,
1 tazza di zucchero,
1 bustina di vanillina e
limone tagliato a fettine.


mi ricordo che era molto buono, ma non lo mangio da un secolo ormai.

°°°
.. e anche Mikkey/ Maria dalla Bulgaria con il suo Blog My cooking creations

ha scritto...

Mmm my grandmother made for us this cake... on Bulgarian we call it "revane" ..it's a pan di spagna with sugar syrop..very tasty! Yours look so yummy! Complimenti! Ciao, Maria

CONSIDERAZIONI 3

Stefania dall'America ha reso un po' più "leggero" questo dolce: mi ha scritto come ha modificato la mia prima ricetta, ecco per voi:

Luisa, ti scrivo le mie modifiche della revani light.


340 semolino
200 farina (ma io qui ho farina molto piu' pesanti e asciutte)
180 zucchero
120 burro
vaniglia
3 cucc. di lievito
3 uova

ho usato un litro di acqua per la bagna con 400 gr di zucchero e due arance.

E' venuta squisita!

Grazie ancora per aver postato la ricetta.

CONSIDERAZIONI 4

Ecco il dolce della mamma di Dajana dal suo Blog Baker's Corner

Sbattete le uova con lo zucchero e aggiungete uno alla volta tutti gli altri ingredienti.
Versate il composto nella teglia imburrata e infarinata.
Cuocete nel forno riscaldato a 180°C finché la superficie non diventa ben dorata, controllate con lo stuzzicadenti.
Nel frattempo preparate lo sciroppo, facendo bollire l'acqua e zucchero. Aggiungete la fettina di limone e l'estratto di vaniglia.
Quando la torta è cotta, toglietela dal forno e lasciate raffreddare qualche minuto.
Tagliatela e versate sopra lo sciroppo ancora caldo.
Lasciate raffreddare completamente prima di servire, sarà ancora migliore il giorno dopo.

Questo dolce è molto semplice e veloce da preparare, l'olio extra vergine gli dona un sapore diverso, più forte e lo rende più salutare rispetto ai dolci con il burro, le mele, le noci, e sopratutto il semolino gli danno una consistenza particolare,
e nonostante possa sembrare troppo dolce, credetemi, non lo è.

CONSIDERAZIONE: Ho preparato solo metà dose, e quindi ho cotto il dolce in una tortiera di diametro 22 cm. Se preparate la dose intera usate la tortiera piu grande.
Se volete una ricetta più greca, visitate Il mondo di Luvi e la sua ricetta per
Revani.

giovedì 7 maggio 2009

Casarecce integrali con sugo alla Norma


Casarecce integrali con sugo alla Norma, inserito originariamente da fugzu.

Il sugo alla Norma è una ricetta della tradizione siciliana.

INGREDIENTI
(4 persone)

1 melanzana grossa
1/2 litro passata pomodoro
1 scalogno piccolo
olio extravergine di oliva
ricotta stagionata
poco sale e pepe
qualche foglia di basilico fresco

olio di oliva per friggere

PROCEDIMENTO

Tagliate a dadini (non troppo piccoli perchè poi friggendo rimpiccioliscono) la melanzana e friggeteli in abbondante olio di oliva.
Metteteli ad asciugare su dei fogli di carta assorbente.

Tritate finemente lo scalogno e imbionditelo in poco olio extravergine di oliva; aggiungete la passata di pomodoro e poco sale e pepe.
Aggiungete poca acqua e restringete a fuoco bassissimo nuovamente la passata.

Cuocere la pasta, scolatela e impiattatela condendola con poco olio di oliva, versate un po' di salsa di pomodoro e sopra i cubetti di melanzana fritti. Spolverate di ricotta stagionata grattugiata e decorate con qualche foglia di basilico fresco.

CONSIDERAZIONI

Per velocizzare la preparazione del piatto potete preparate il sugo e le melanzane fritte anche prima poi poco prima di impiattare scaldate il sugo e mettete un attimo in forno le melanzane.
L'alta qualità dei pochi ingredienti e il fatto dimetterli a strati, in un certo ordine, a mio parere, arricchiscono ancora di più i sapori di insieme del piatto, davvero semplice, ma di effetto sicuro.

CONSIDERAZIONI 2

Eccovi una mia versione un po' scenografica: la pasta è servita in cestini di melanzane.