Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.

Luisa

domenica 28 dicembre 2014

Soufflé di zucca con salsa al gorgonzola

Questa ricetta proviene dallo Speciale sulle SPEZIE della  rivista "La Cucina Italiana".
Vi trascrivo la ricetta che era segnalata per 4 persone ma in realtà è molto più abbondante e per me è per otto persone almeno.
INGREDIENTI
(8 persone)

330g latte (200g + 130g)
200g polpa zucca lessata/cotta
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
130g gorgonzola dolce
40g farina
40g burro
6 uova
burro e pangrattato per gli 8 stampi
noce moscata
sale, pepe

PROCEDIMENTO

Cucoete nel forno a 180°C le fette decorticate,di zucca. Mettendoli sulla teglia foderata di carta da forno e senza null'altro.
Imburrate bene gli 8 stampi (monodose, non piccoli) di ceramica e cospargeteli con il pangrattato.
Sciogliete in una pentolina il burro poi aggiugete la farina e 200g latte, mescolando.Quando il composto inizia ad addensarsi togliete dalla fiamma, salate, pepate e aggiugete la noce moscata e un cucchiaio di parmigiano grattugiato. Per ultimo i 6 tuorli.
Aggiugete al composto la zucca passata con lo schiacciapatate.
Montate gli albumi con un pizzico di sale e incorporateli con delicatezza aiutandovi con una spatola.
Versate il tutto negli stampini  riempiendoliun cm sotto al bordo.
Cuocete a 180°C per 12 minuti, finchè saranno cresciuti e coloriti sulla superficie.
Poco prima di sfornare sciogliete a fiamma bassissima o a bagnomaria il gorgonzola con 130g latte.
Sfornate e  servite subito irrorando con la salsa al gorgonzola.
CONSIDERAZIONI

Come tutti i soufflé va servito appena cotto e sfornato perchè si sgonfierà  La salsa al gorgonzola si abbina perfettamente al delicato e soffice soufflé.
A detta di mio marito, che non ama il sapore dolce della zucca, erano buonissimi!
Provate.

giovedì 25 dicembre 2014

Straccetti al pesto di spinaci

Ieri sera come da tradizione Mati abbiamo cenato tutti insieme, cena a base di pesce, e ciascuna famiglia ha preparato una portata della cena. A noi è toccato il primo.
Ho scelto qualche cosa di non troppo lungo da fare, originale e facile da gestire in una cucina in cui non sapevo la disponibilità di pentole e fornelli e che potesse piacere a grandi e piccini.

INGREDIENTI
(24 persone)

PASTA ALL'UOVO
10 uova
800g farina 00
200g semola rimacinata senatore cappelli

SUGO
1kg /1,200kg calamaretti puliti
600g mandorle spellate
8 cucchiai parmigiano grattugiato
il succo di 3 arance
1,2 litri olio evo
sale, pepe
800g spinaci freschi puliti
4 scalogni piccoli
olio evo per rosolare calamari e scalogno

PROCEDIMENTO

Se dovete fare una dose grande o simile alla mia impastate la pasta all'uovo mescolando rima le due farine e poi facendo degli impasti più piccoli. Io ho fatto tre imapsti Uno da 3 uova, uno da 3 uova e l'ultimo da 4 uova.
In questo modo sarà meno faticoso farli e ciascun impasto avrà il tempo di riposare mentre farete o lavorerete  il successivo.
Stendete tutte le sfoglie e lasciatele asciugare, rigirandole, su dei teli di stoffa. Una vota che le sfoglie saranno parzialmente asciugate potrete tagliarle in 4 strisce per lunghezza e poi a losagnine per larghezza.
Mettete gli straccetti nuovamente sui teli a asciugare in modo che poi i pezzetti non si attaccheranno più fra di loro.
Preparate la salsa frullando in un mixer a lame le mandorle con il parmigiano.
Pulite bene le fogliolie di spinaci e tenetene qualcuna da parte per decorare alla fine.
Spremete le arance. Se avete un grosso quantitativo dividete tutti gli ingredienti e preparate il pesto in diverse puntate.
Ciascuna volta dovrete mettere nel grande mixer a lame una parte di farina di mandorle con parmigiano, gli spinaci freschi, il succo di arancia, sale e pepe e colare a filo l'olio di oliva.
Mandate il mixer a lame finchè il pesto non sarà pronto.

In una ampia padella, poco prima di servire, saltate con poco olio lo scalogno tagliato finemente con i calamari tagliati a rondelline. Salate e pepate. La fiamma dovrà essere viva e i calamari dovranno cuocere davvero pochissimo.

Cuocere in abbondate acqua salata la pasta, scolatela e conditela con i calamaretti e il pesto di spinaci. Decorate con qualche foglia di spinaci freschi e servite subito.

CONSIDERAZIONI

La pasta ma soprattutto questo sugo freddo, sono stai una rivelazione.
L'abbinamento granuloso delle mandorle con l'aspro/dolce del succo d'arancio e il ferrigno degli spinaci freschi sono davvero unici e speciali. La pasta all'uovo con un po' di farina di semola a straccetti completa e esalta il sugo.
Provate anche voi, noi tutti ce ne siamo innamorati.



martedì 23 dicembre 2014

Collo di gallina (o cappone) ripieno

Mio padre mi ha regalato un cappone allevato da lui. Cinzia, la madre del ragazzo di mia figlia Clara, mi ha fatto l'immenso favore di macellarlo e pulirlo. Parlando mi ha raccontato della prelibatezza della cucina popolare toscane che è il collo ripieno.
Mi ha anche dato due ricette: una toscana e una ligure e preparato il collo, solo la pelle, per poter farcirlo come volevo.
Ieri ho fatto il brodo con le ali e la carcassa del cappone e verso la fine vi ho cotto il mio primo collo ripieno.
Ecco le due ricette di Cinzia. La ringrazio ancora, pubblicamente. Ho saputo poi da mio marito che questa era una delle due ricette speciali della sua Nonna Lidia. Mi ha detto che la mia è molto simile ma che sua nonna metteva molta più noce moscata.

1) COLLO RIPIENO ALLA TOSCANA

1 collo (con o senza testa ma disossato)
macinato (circa 300g di maiale)
1 uovo
parmigiano grattugiato
sale, pepe
noce moscata
zeste di mezzo limone
1 fetta piccola di pane ammollato in poco latte o 1 patata piccola lessa
prezzemolo fresco tritato
Brodo per la cottura a fiamma bassa

2) COLLO RIPIENO ALLA LIGURE

1 collo (con o senza testa ma disossato)
bietola lessata e tritata
sale, pepe
noce moscata
pane bagnato nel latte
2 uova
prezzemolo fresco tritato
prosciutto cotto tritato
Brodo per la cottura a fiamma bassa

PROCEDIMENTO 1)

In una ampia ciotola amalgamate con le mani il macinato, la fetta di pane ammollatoe spezzettato, il prezzemolo tritato, il parmigiano grattugiato, le zeste di limone, l'uovo, sale, pepe e noce moscata.
Farcite il collo senza esagerare e gonfiarlo troppo: rischierebbe di rompersi in cottura.



Chiudete con uno spago l'estremità e cuocetelo per un'ora nel brodo. Appena cotto toglietelo dal brodo e fatelo intiepidire prima di togliere gli spaghi e tagliarlo a fette.


Noi lo abbiamo mangiato accompagnato dalla salsa verde di faenza: una salsa che si usa solitamente col il lesso, fatta semplicemente tritando uova sode, con prezzemolo fresco e aggiugendo sale, pepe, succo di limone e olio evo.

CONSIDERAZIONI

Se fate un brodo di carne procedete con i soliti tempi ma ricordatevi di aggiungere il collo un'ora prima della conclusione della cottura di tutte le carni.

Se avete difficoltà nel preparare il budello di pelle vuota chiedete al vostro macellaio. Potrete usarlo vuoto con ancora la testa attaccata: nel qual caso dovrete chiudere solo una estremità, una volta farcito. Se invece la testa verrà tolta, come nel mio caso, chiudete una estremità prima di farcire, poi chiudete l'altra, una volta riempito.

Volontariamente ho usato del pane fresco e l'ho lasciato nel ripieno a pezzetti.

Passiamo ai sapori: delicato e profumato. Si sentiva il profumo di limone e cannella, questo dava sfumature diverse di sapori. Aggiungendo un po' più di noce moscata forse il collo avrebbe acquistato maggior carattere.
Sinceramente mi è piaciuto davvero tanto: una variante sul tema della ricetta del polpettone toscano.

La prossima volta proverò l'altra ricetta, quella ligure (2). A detta di Cinzia risulta ancora più buona!

lunedì 22 dicembre 2014

Filetti di trota arrostita con purè di mele

Ed ora un secondo di pesce sempre dallo Speciale sulle SPEZIE della Cucina Italiana.

INGREDIENTI
(4 persone)

500g Pinot Nero (o un buon vino rosso)
50g vino bianco secco
40g zucchero semolato
20g burro
5g pepe Sichuan (o pepe nero e rosso)
4 filetti di trota
2 mele verdi
1 limone
1 foglia di alloro
fiori ed erbe di montagna (o qualche filino di zucchina chiara fresca)
olio evo
sale

PROCEDIMENTO

In una casseruola versate il vino nero con il pepe, l'alloro e 20g di zucchero: cuocete finchè non si sarà ridotto a 100g. Solo allora filtrate questa riduzione e mettete da parte perchè servirà per l'impiattamento finale e decoro.
Tagliate a pezzetti le mele, togliendo solo i torsoli ma senza sbucciarle. Cuocetele saltandole in padella con gli altri 20g di zucchero, i 20g di burro e le zeste di mezzo limone.
Quando saranno quasi cotte sfumatele con il succo di mezzo limone e a seguire con i 50g di vino bianco.
Versate il tutto in un bicchiere alto e frullate con un mixer a lama ad immersione: il purè è pronto.

In una ampia padella scaldate poco olio e mettete i filetti di trota con la pelle rivolta verso il basso. Dovranno abbrustolire e cuocere completamente senza essere mai rigirati. I tempi di cottura varieranno a sencondo della pezzatura dei filetti. fate attenzione a non bruciarli: saranno pronti quando la parte della polpa da rosa passerà a bianco.
Servite "sporcando" con qualche goccia di riduzione di vino rosso, versate il purè di mele e mettete sopra il filetto in modo che la pelle abbrustolita sia ben visibile.
Decorate con fiori ed erbe di montagna o semplicemente qualche filo di erba cipollina o mini fiammiferi di zucchina chiara fresca.

CONSIDERAZIONI

Non avevo il pepe di Sichuan nè il Pinot Nero ma ho ben rimediato con un mix di pepe nero e rosso e del buon vino rosso.
La combinazione dei tre elementi è davvero speciale. Diversi e ben distinti, si cercano e si completano. Rifarò al più presto questo piatto, naturalemnte in dose maggiore.

Tortino di cavolfiore alle spezie

Sempre dallo Speciale della Cucina Italiana sulle Spezie. Ricetta preparata da mia figlia Clara.
INGREDIENTI
(6 persone: 12 stampini)

850g cimette cavolfiore
1/2 limone
1 cucchiaio burro + 3 cucchiai olio evo per rosolare
1 mestolino acqua

300g taleggio
100g panna fresca
1 uovo
cannella in polvere
paprika
burro e pangrattato per gli stampini

PROCEDIMENTO

Lessate le cimette di cavolfiore in acqua salata con un mezzo limone. Scolatele e sminuzzatele. Imburrate e cospargete bene di pangrattato gli stampini.
Mettete sul fondo di ciascuno un cucchiao di cavolfiore.
Rosolate il restante in padella con 1 cucchiao di burro e 3 cucchiai di olio. Poi unite un mestolino di acqua , la panna sbattuta con l'uovo, il sale, la canella e la paprika.

Ditribuite il composto negli stampi e completate inserendo nel centro di ciascuno un bel cubetto di taleggio.
 
Infornate a 175°C cuocendo per 20 minuti. Sfornatele e servitele.

CONSIDERAZIONI

Veloci e davvero buoni e profumati. Un modo originale per servire e gustare il cavolfiore. Unica difficoltà sarà nello sfomare i tortini.
Un piccolo suggerimento: lasciateli intiepidire leggeremente prima di provare o foderate preventivamente il fondo con un piccolo disco di carta da forno.

Gnocchetti gratinati con crema di zucca

Dallo speciale della rivista "La Cucina Italiana: SPEZIE".

INGREDIENTI
(4 persone)

CREMA DI ZUCCA
300g zucca decorticata
150g brodo vegetale
sale

parmigiano grattugiato per la gratinatura

GNOCCHETTI
150g farina 0
100g latte
100g acqua
50g burro
20g parmigiano grattugiato
noce moscata
paprika dolce
sale, pepe bianco

PROCEDIMENTO

Cuocete in forno a 180°C, per una ventina di minuti la zucca tagliata a fette sottili, messa su una teglia foderata di carta da forno.

In un pentolino scaldate e portate a bollore il latte con l'acqua, il burro e un pizzico di sale.
Versate poi tutta la farina e cuocete a fiamma basa finchè si formerà un composto che si stacca dalle pareti della pentolina.
Lasciate intiepidire il copmposto su un piatto.
Nel frattempo preparate la crema di zucca frullando tutti gli ingredienti in un bicchiere con un mixer a lame ad immersione.

Incoprporate al composto tiepido, le uova sbattute, la noce moscata, la parika, sale e pepe. Mescolando otterrete una crema densa e liscia che metterete in una sac a poche senza beccuccio o con il becuccio medio /tondo.

Portate a bollore l'acqua salata e aiutandovi con  le forbici formate gli gnocchetti tagliandoli man mano e facendoli cadere nell'acqua della pentola.
Una volta che verranno a galla saranno cotti. Scolateli con una sciumarola e immergeteli in acqua fredda.
Versate sul fondo di una pirofila da forno la salsa alla zucca, mettete gli gnocchi scolati e spolverizzate con abbondante parmigiano grattugiato. Infornate per una ventina di minuti a 220°C o fino a quando si sarà formata una crosticina dorata.

CONSIDERAZIONI

Ricetta veloce e gnocchetti avvero dal gusto e conistenza davvero delicate.
La dose sopra indicata nella ricetta originaria era per 6 persone ma a mio parere era scarsissima. Io l'ho segnalata per quattro persone ma anche in questo caso i piatti non saranno abbondanti.




venerdì 19 dicembre 2014

Curry di coniglio con riso basmati pilaf

Sfogliando l'ennesima rivista di ricette di cucina mi sono imbattuta in preparazione simil curry di coniglio  e ho così deciso di cucinare qualche cosa di un po' più ricco e simile a un curry di carne. Nella ricetta alla carne veniva aggiunto solo alloro, ginepro e polvere di curry...
Io mi sono messa a giocare con le spezie ed il risultao è stato fantastico. I sapori, le consistenze e i profumi ottenuti sono risultati sfaccettati e pieni.

Se avete tante spezie mantenetele in contenitori sigillati, al buio e al fresco. Preferite le spezie in bacche a quelle in polvere: si mantengono meglio e potrete frantumarle a mortaio al momento.

Le dosi delle spezie non sono quantificabili: annusatele man mano che le aggiungete e decidete nel mix finale se aggiustare uno o l'altro ingrediente. Dipende anche dalla freschezza delle spezie, se sono in polvere o in bacche.

INGREDIENTI
(4 persone)

240g riso basmati

un coniglio piccolo con interiore
1 cipolla piccola
1 pezzetto zenzero fresco a fettine
1 spicchio aglio schiacciato o grattugiato
olio di sesamo o arachidi
1 foglia alloro
3 bacche ginepro
fieno greco in polvere
coriandolo in polvere*
foglie di curry
curcuma in polvere
curry dolce + curry di madras piccante
1 peperoncino secco piccante
senape in polvere**
semi di papavero
1 cucchiao concentrao pomodoro
4 cucchiai cocco disidratato
2 cucchiaini zucchero semolato
sale, pepe
250g latte di cocco (parte liquida + parte solida)
prezzemolo fresco***


* può essere anche in semi o fresco
**andrebbe in semi
*** da aggiugere tritato alla fine se non trovate il coriandolo fresco

PROCEDIMENTO

Tagliate a pezzetti il coniglio.
Preparate tutti gli ingredienti e le spezie pronte per essere utlizzate. Solo il cocco e il latte di cocco verranno aggiunti alla fine.

In una ampia casseruola versate abbonate olio di sesamo, versate tutte le spezie inizando da quelle in semi, scaldate bene l'olio finchè tutto sfrigolerà e sprigionerà gli aromi poi unite anche la cipolla e lo zenzero fresco a fettine sottili, e infine l'aglio tritato e schiacciato. Aggiugete anche il concentrato di pomodoro,
poi la carne e  fatela rosolare. Salate e pepate.
Per ultimo versate lo zucchero, il ccco disidratato e il latte di cocco. Mescolate bene e abbassate la fiamma.
Cuocete per circa un'ora mescolando di tanto in tanto in modo che il tutto rimanga leggermente sugoso. Prima di servire aggiugere un po' di prezzemolo tritato accompagnando co riso bianco basmati pilaf.

CONSIDERAZIONI

La cottura a fiamma bassa è indispendabile una volta aggiunto il latte di cocco.
Un mix simile lo potrete utilizzare per fare degli ottimi curry sia di carne sia di pesce. Volutamente non ho fatto un curry piccante utlizzando polvere di curry dolce e solo un pizzico di quello piccante con un mini peperoncino secco piccante.
In realtà il curry indiano è sempre piccante ma se come me c'è chi in casa non lo apprezzerebbe potete sempre farlo meno carico e poi al momento chi vuole può aggiungere altro piccante con dei peperoncini freschi.
Mi hanno detto che anche le interiore del coniglio erano buonissime.  A breve mi hanno detto che lo devo rifare, molto più abbonate.

giovedì 18 dicembre 2014

Tartare di trota ai semi di papavero

Anche questa ricetta proveine dallo speciale dellla rivista "La Cucina Italiana: LE SPEZIE", sezione ANTIPASTI.
In origine la ricetta era presentata utilizzando filetti di spigola, io ho utilizzato filetti di piccole trote pescate da mia figlia Clara.
Vi trascrivo la ricetta originale poi aggiungo le mie modifiche.

INGREDIENTI
(4 persone)

600g filetti spigola
80g granella pistacchio
20g germe di grano
10g semi papavero
2 pomodorini perini
limone
lime
olio evo
sale

INGREDIENTI
(3 persone)

filetti di 3 piccole trote
gherigli di noci sbriciolati grossolanamente
semi di papavero
zeste e succo di mezzo limone
un pezzetto di zezero tritato 
olio evo
sale
3 pomodorini pachino

PROCEDIMENTO

Spellate i filetti e tagliateli a coltello grossolanamente. In una ciotola raccogliete la marinatura: gherigli di noci sbriciolati grossolanamente, semi di papavero, zeste e succo di mezzo limone, un pezzetto di zezero tritato, poco olio evo e un pizzico di sale.
Solo pochi minuti prima di seervire mettete la tartare nella ciotola con gli aromi.
Tagliate  a fettine i pomodorini e mettetene uno in ogni piatto disponendolo  in circolo. Mettete sopra la tartare e condiete eeventualmente aggiugendo ancora un filo di olio.

CONSIDERAZIONI

Che bontà! La tartare di pesce si sposa perfettamente con i semini di papavero e con la noce. Immagino quanto sarà buona anche con la granella di pistacchio.
La rifaremo al più presto.

CONSIDERAZIONI 2

Ho rifatto questa tartare mettendo i pistacchi e non le nocie e ... a parere di tutti noi è migliore con... i gherigli di NOCE: il contrasto di sapore è migliore, l'isieme delle consistenze rimane molto simile con entrambe le frutte secche. Provate e decidete voi quale preferite!



Pepite di polenta e zucca fritta con salsa al taleggio

Questa ricetta proveine dallo speciale della rivista "La Cucina Italiana: LE SPEZIE".
Ci sono molto ricette interessanti. Ho seguito alla lettera la ricetta di questo antipasto ma ho utlizzato un altro tipo di zucca non avendo trovato la ZUCCA MANTOVANA.

INGREDIENTI
(4 persone)

450g zucca mantovana con semi
150g farina di mais fioretto
1 spicchietto di cipolla
1 foglia alloro
2-3 bacche di ginepro
500g acqua
1 cucchiaio olio evo
sale
farina per impanare

150g taleggio
50g latte
2 scalogni
4 cucchiai di olio evo
olio di arachidi per friggere

PROCEDIMENTO

Fate bollire per qualche minuto l'acqua in una pentola con lo spicchio di cipolla , la foglia di alloro e i grani di ginepro. Togliete gli odori e versate a pioggia la farina di mais aggiugendo un cucchiao di olio e il sale.
Cuocete finchè sarà soda.
Versate in una piccola teglia, livellandola a 3cm di spessore e fate raffreddare coperta da pellicola.
Poco prima di mangiare Tagliate la zucca a fette da mezzo cm di spessore, lasciando la buccia e togliendo i semi.
I semi andarnno lavati, infarinati leggermente e fritti.
Tagliate a cubetti la polenta. Infarinate e friggete prima la polenta poi la zucca.
Poco prima di servire preparate velocemente la salsa al formaggio facendo appassire gli scalogni tagliati finemente con 4 cucchiai di olio evo per pochi minuti. Aggiugete poi il taleggio a cubetti e il latte. Fate sciogliere il tutto a fiamma bassa e servite subito.

CONSIDERAZIONI

Ottimo e veloce. Unica pecca l'aver utlizzata un altro tipo di zucca ha penalizzato il sapore e la consistenza finale della zucca e dei semi.
La zucca Mantovana è meno acquosa e più saporita delle altre: più simile alla patata nella conistenza ha semi più grandi commestibili.
perfetto l'abbinamento con la salsa al taleggio. Ricordate di fare attenzione nel mantenere la temperatura bassa e cuocerla il minimo indispensabile per fondere il formaggio.



giovedì 11 dicembre 2014

Yakitori: spiedini di pollo giapponesi

Qualche giorno fa io e mia figlia Clara abbiamo cucinato degli spiedini di pollo caramellati, tipici della cucina sulla griglia, giapponese.
La ricetta proviene dal libro IL GIAPPONE IN CUCINA Ed. Ponte alla Grazie, autore: Graziana Canova Tura.

Abbiamo fatto una doppia dose di salsa e utlizzato 9 sovraccosce di pollo. Non abbiamo usato il porro perchè Clara aveva mangiato degli yakitori della LAILAC che erano solo di carne.

Vi trascrivo la ricetta del libro, poi a seguire le nostre considerazioni.

Abbiamo cotto in padella antiderente ampia e non sulla fiamma viva come sarebbe tradizione.
INGREDIENTI
(4 persone)

400g cosce di pollodisossate (tenere 1 osso)
3 o 4 porri
olio sesamo

shichimi togarashi (miscela giapponese al peperoncino) o di sansho (pepe giapponese) **

SALSA*
1/2 tazza Mirin
1/2 tazza saké
1 tazza salsa soia
3 cucchiai di zucchero semolato

* 1 tazza= 200g

PROCEDIMENTO

Preparate la salsa mescolando tutti gli ingredienti e aggiugendo anche un osso di pollo bruciacchiato precedentemente sulla fiamma viva del fornello.
Cuocete la salsa a fiamma viva finchè sarà ridotta a metà.
Nel frattempo disossate il pollo e taglatelo a piccoli pezzetti.
Infilzate gli spiedini (dividete a metà ciascun spiedino di legno lunghi)alternando carne e porri.
Scaldate la padella con pochissimo olio e cuocete a 3/4 tutti gli spiedini.
Scolate l'eventuale liquido di cottura poi procedete nel completamento della cottura versando in un paio di volte la salsa, finchè gli spiedini saranno scuri e caramellati.
Mettete tutti gli spiedini su un piatto e versate sopra l'eventuale salsa avanzata.
Servite subito.
**Andrebbero serviti accompagnati da shichimi togarashi o di sansho in cui intingerli.

CONSIDERAZIONI

Unici, veloci e golosi. Perfetti anche cotti in padella e accompagnati col riso bianco.

giovedì 4 dicembre 2014

Involtini primavera giapponesi ovvero HARUMAKI

La cosa più difficile di questi involtini è reperire la sfoglia con cui farli: a me ne sono state date una parte del pacco usato alla lezione LAILAC.
Sono pacchetti da 50 pezzi quadrati di sfoglie di acqua e frumento. Si acquistano surgelati nei negozi di prodotti orientali/etnici. A Firenze dovrebbe venderli il negozio vicino alla Stazione Vivi-Market in via del Giglio 22R.
Una volta scongelate potrete usarle perun paio di giorni, se le mantenete ben sigillate oppure potrete fare gli involtini e surgelarli nuovamente prima di friggerli.

INGREDIENTI
(50 pezzi)

50 sfoglie per involtini
4 porri piccoli o 1 grosso (solo il bianco)
4 gambi di sedano
100g spaghetti di soia (o riso)
100g bamboo in scatola
5 funghi shitake

salsa soia, zucchero, acqua di ammollo dei funghi, olio di sesamo: per la cottura del ripieno

fecola di patata o maizena con poca acqua: come "colla" per la chiusura degli involtini

olio di arachide per friggere

salsa di soia + poco mirin: per condire gli involtini una volta fritti

PROCEDIMENTO

La sera prima o almeno un paio di ore prima mettete a bagno in abbondante acqua i funghi. Quando li utilizzerete non buttate il liquido: lo utlizzerete nella cottura delle diverse verdure del ripieno.
Immergete in acqua gli spaghetti di soia per circa 30 minutini: se l'acqua sarà tipiepida basteranno 10 minuti.
Tagliate tutte le verdure (sedano, porro, bamboo*) in pezzetti lunghi 5 cm e successivamente a filini più sottili possibili.
Mantenete sempre le verdure di ogni tipo separate.
Tagliate i fuunghi a fettine sottilissime e poi tritatele ancora.
*Se il bamboo in scatola è già a filini tritatelo leggermente a coltello.

Scolate gli spaghetti e tagliateli a pezzettini.

Preparate una ampia pirofila o un vassoio dove mescolerete e stenderete tutti gli ingredienti, insieme appena cotti.

Scaldate una padella antiaderente e procedete nella cottura prima del sedano con poco olio di sesamo  e 1 cucchiaio di salsa di soia, aggiugete un po' del liquido dei funghi e cuocete finchè sarà morbido e asciutto.
Versate nella pirofila.
Allo stesso modo cuocete il porro: con poco olio di sesamo  e 1 cucchiaio di salsa di soia, aggiugete un po' del liquido dei funghi e cuocete finchè sarà morbido e asciutto.
Versate nella pirofila e mescolate. 
Procedete con il bamboo aggiungendo poco olio di sesamo 1 cucchiaio di salsa di soia e 1 cucchiaio di zucchero.
Versate nella pirofila e mescolate.  
Passate ai funghi a cui aggiugerete poco olio di sesamo , 1 cucchiao di salsa di soia e 1 cucchiao e mezzo di zucchero e naturalemnte un po' del liquido dei funghi.
Versate nella pirofila e mescolate.  
Passate agli spaghetti saltandoli con un cucchioa di salsa di soia, 1 cucchiaio di zucchero e il restante liquido dei funghi, cuocete fino a che saranno asciutti.
Versate nella pirofila e mescolate.

In una ciotolina mescolate un paio di cucchiaini di fecola con poca acqua: sarà la "colla" per la chiusra degli involtini. La utilizzerete semplicemente bagnandovi man mano il dito e passandolo sui lembi del foglio di frumento.

Prendete il primo quadrato di sfoglia e mettetelo con le punte verticali. Ponete un cucchiaio di ripieno nella parte inferiore vicino a voi. Prendete la punta più vicino a voi e arrotolate, stringendo bene, girando verso l'alto.
A metà inumidite le due estremità esterne e piegatele verso l'interno.
Otterrete qualcosa molto simile ad una busta aperta.
Inumidite anche la punta superiore e concludete il rotolino.
Mettete tutti i rotolini su un piatto, anche sovrapposti.
Friggete in abbondante olio di arachidi a temperatura non troppo alta: gli involtini devono cuocersi solo esternamente.
Servite subito accompagnando con una ciotolina di salsa di soia pura o salsa di soia mista con aceto di riso.

CONSIDERAZIONI

Il meglio di due culture in un piccolo involtino fritto! 
L'elaborazione giapponese ha aggiunto precsione e ordine nei tagli e nelle cotture. Una sfumatura diversa dei sapori e degli ingredienti.
In generale la quantità di porro e sedano e spaghetti dovranno essere simili, un po' meno funghi e bambù perchè più forti nel sapore.
Potrete aggiungere anche gamberi o carne, procedendo nello stesso mdo saltando e condendo ciascun ingrediente in più. L'olio non deve essere troppo caldo perchè altrimenti si bruceranno: la cottura quindi non sarà istantanea.
La sfoglia di questi involtini è molto simile alla pasta fillo. 

Potete preparare il ripieno anche il giorno prima e formare gli involtini poi.
Li adoro: io preferisco questi a quelli cinesi !

CONSIDERAZIONI 2

Li ho fritti una volta scongelati a temperatura ambente. Un paio si sono aperti perchè non avevo fatto attenzione: devono scongelarsi rimanendo ben asciutti.
Se li cuocete appena fatti il problema non si pone, se li cuocete scongelandoli fate attenzione e rigirateli qualche volta mentre scongelano così eviterete il problema ottenendo involtini con la supeficie per asciutta e a prova di frittura.





mercoledì 3 dicembre 2014

Terza lezione di cucina casalinga giapponese, TERZO LIVELLO a Firenze presso LAILAC

Ieri sera si è svolta presso l'associazione culturale LAILAC la terza lezione di cucina casalinga giapponese TERZO LIVELLO.
Anche questa lezione è stata dedicata ad alcuni piatti giapponesi entrati ormai nell'uso comune della cucina giapponese.

Involtini primavera ovvero HARU MAKI con salsa di soia e aceto di riso
Pollo Banbanji BANBANJI con insalata e sesamo
riso bianco
zuppa di carne con uova strapazzate
te






Davvero interessante la contaminazione giapponese ! Uso di verdure, modalità di taglio, condimento e cottura diversi.
Io preferisco gli involtini primavera giapponesi !

mercoledì 26 novembre 2014

LE SPEZIE DAL MONDO: Cucinare Lontano & MaMa Florence Firenze


I primi di Novembre 2014 si è inaugurata una nuova collaborazione tra
Cucinare Lontano (Jm ed io) & la Scuola di Cucina di Firenze MaMa.
Quattro lezioni con preparazioni e degustazioni i venerdì sera.

MaMa Florence
Viale Petrarca 12
50122 Firenze
Italy

http://www.mamaflorence.com

PRESENTAZIONE

Questo corso dedicato alle spezie dal mondo offre non solo una panoramica della storia, l’aneddotica e le proprietà delle diverse spezie (comprese quelle meno comuni) provenienti da diverse aree geografiche, ma, soprattutto, una approfondita analisi delle loro proprietà e caratteristiche per l’impiego sia nella preparazione di piatti etnici che nell’ottica della riduzione dell’uso del sale in cucina.
Pani speciali fatti appositamente dagli chef Jean Michel Carasso e Luisa Ghetti, accompagneranno la degustazione dei piatti che verranno preparati durante le lezioni.



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07 novembre 2014 - 20:00|23:00 LE SPEZIE DALL'INDIA
curry, garam masala, spezie miste indiane

Papadums  con crema di melanzane

Curry vegetale con uova sode, riso speziato alla curcuma, masala di ceci e chapati semi-integrale
lassie: bibita allo yogurt

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14 novembre 2014 - 20:00|23:00 LE SPEZIE DAL M.O., TURCHIA e IRAN
pepe Giamaica, sumac, cumino, nigella, cannella 


Borek con formaggio Labna e menta, Yufka, Crema di ceci, Muhammara di peperoni 
bevanda al succo di melagrana
Burgul alla melagrana, Pollo alla cannella con Bamias

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21 novembre 2014 - 20:00|23:00 LE SPEZIE DAL NORD AFRICA
Ras-el-hanut, cumino, coriandolo, peperoncino dolce, anice stellato, polvere di rose 

Crema di melanzane affumicate

Cous cous con polpette blindate e salsiccette arabe, Carote al cumino, Brik alle patate
Datteri e noci farciti con marzapane all'acqua di rose

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28 novembre 2014 - 20:00|23:00 LE SPEZIE DALL'EUROPA
Kummel, aneto, senape, cardamomo, zafferano 


Salmone affumicato e crema di formaggio all'aneto



Patè di fegatini all'ebraica

 Gulash e patate all'aneto

Anelli dolci al cardamomo

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INCLUSO NEL CORSO | CUCINARE LONTANO | LE SPEZIE DAL MONDO
> Lezione pratica a partecipazione attiva con la guida diretta degli chef
> Preparazione di minimo 3 piatti per ogni lezione, in base alla difficoltà delle portate
> Piccolo buffet di benvenuto durante l'introduzione teorica
> Degustazione durante la lezione dei piatti preparati, accompagnati da vini in abbinamento e acqua
> Caffè, infusi e bibite
> Argomenti principali e ricette dei piatti preparati durante la lezione (PDF)
> IVA 22%
> Durata della lezione: approx. 3 ore

IL PACCHETTO DI 4 LEZIONI È OFFERTO AL PREZZO DI 340,00€
Per saperne di più, scriveteci una email o telefonate al numero +39055220101

Si chiede possibilmente di arrivare almeno 15' prima dell'orario di inizio, al fine di cominciare puntalmente la lezione.
Vi preghiamo di segnalarci al momento dell'iscrizione eventuali intolleranze, allergie ed esigenze dietetiche.