Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.

Luisa

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martedì 27 agosto 2019

Lasagne alle melanzane con pesto alla siciliana

Questa ricetta proviene dal numero di luglio 2019 del mensile Sale & Pepe.
Nella ricetta veniva usata 250g di sfoglia all'uovo già fatta, io ho fatto 3 uova di sfoglia e l'ho precotta come si fa solitamente.
 

INGREDIENTI
4 persone

250g pasta per lasagne
800g melanzane
1 spicchio aglio
olio
50g burro
20g farina
300g latte
noce moscata
sale, pepe
pesto alla siciliana*

PESTO alla siciliana:
500g pomodori rossi
20g basilico
100g parmigiano
30g pinoli
1/2 spicchio aglio
100g ricotta vaccina
50g olio
Sale, pepe

SFOGLIA:
3 uova
300g farina 0

PROCEDIMENTO

Preparate il pesto tagliando in quarti i pomodori e provatelo dei semi.
Frullate con un mixer a lame tutto gli ingredienti a freddo, aggiungendo poco alla volta l'olio, fino ad ottenere un risultato cremoso e liscio.

Fate una besciamella fluida con burro, farina, latte e noce moscata.
Saltate in padella con poco olio, le melanzane tagliate a cubettini di 1cm.
Lessate le sfoglie per pochi minuti, scolate, mettete in acqua fredda poi su un telo ad asciugare leggermente.
Accendete il forno a 180°C.
Stendete un velo di besciamella, uno strato di sfoglia,  il pesto, le melanzane, ancora sfoglia e ripetete fino a finire con la sfoglia e qualche fiocco di burro.
Infornate e cuocete per 25- 30 min.
Sfornate e lasciate riposare 15 minuti prima di servire.
Come tutte le lasagne sono migliori se non consumate subito, appena sfornate.

CONSIDERAZIONI

Ottima combinazione, modo originale per utilizzare verdure di stagione.


giovedì 26 maggio 2016

Zuppa di lenticchie nere di Leonforte

Qualche giorno fa mi hanno regalato delle lenticchie nere siciliane. Cercando on line ho trovato un'ottima ricetta di zuppa sul blog di Fiordifrolla.
Vi trascrivo le info e la ricetta, a seguire le mie modifiche e considerazioni.

Le lenticchie nere di Leonforte venivano coltivate negli anni ’50 in alcuni comuni della provincia di Enna e, come spesso accade purtroppo, furono abbandonate in favore di cultivar più produttive e resistenti, rischiando l’estinzione. La coltivazione è stata poi ripresa all’inizio del duemila, tra mille difficoltà soprattutto derivanti dal fatto che tutte le operazioni dalla semina fino alla raccolta e alla pulitura sono manuali, e da allora si sta tentando di reintrodurla ottenendo ottimi risultati. Si tratta di un prodotto di elevata qualità, che contiene una quantità maggiore di proteine e fibre a fronte di un numero inferiore di grassi. Queste lenticchie hanno un gusto pieno, ma nello stesso tempo delicato, e sono anche molto pratiche perché, come quelle di Ustica, non necessitano di ammollo. Insomma sono un prodotto davvero eccellente.

Zuppa di lenticchie nere di Leonforte e bietole
 
INGREDIENTI
2 persone

300 g di lenticchie nere di Leonforte

1 cipolla media

1 spicchio d’aglio rosso di Nubia

1 peperoncino

1 litro d’acqua calda (circa)

1 cucchiaino di scorza grattugiata di limone

1 pizzico di cumino

40 g di bietoline

prezzemolo fresco

olio extravergine di oliva

sale, pepe


PROCEDIMENTO

In una casseruola fai scaldare l’olio insieme alla cipolla tritata. Fai soffriggere a fuoco moderato fino a quando sarà diventata trasparente, quindi aggiungi le lenticchie, ben sciacquate sotto l’acqua corrente e scolate, il cumino e la scorza di limone, mescola ed unisci l’acqua calda. Copri e fai cuocere dolcemente per circa 45 minuti – 1 ora o comunque fino a quando le lenticchie saranno cotte, aggiungendo altra acqua durante la cottura se necessario.
Trasferisci un mestolo o due (a seconda della consistenza che vuoi ottenere) di zuppa nel boccale del frullatore e azionalo fino ad ottenere una crema densa. Aggiungila poi al resto della zuppa in modo da renderla più cremosa. Regola di sale e di pepe, unisci il prezzemolo tritato e mescola con cura. Nel frattempo in una padella fai insaporire l’olio con l’aglio e il peperoncino per alcuni minuti, quindi aggiungi le bietoline tagliate a listarelle e cuoci per altri due minuti. Versa la zuppa nei piatti individuali, e servi subito, completando con le bietoline appena cotte e un giro di olio di oliva.


Zuppa di lenticchie nere di Leonforte e rape verdi di LUVI

INGREDIENTI

lenticchie nere di Leonforte

2 cipolla media
 rosse
2 spicchi d’aglio
1 peperoncino

acqua calda
1 cucchiaino di scorza grattugiata di limone
 o Sumac
cumino in polvere
rape verdi (1 mazzetto di foglie)
prezzemolo fresco

olio extravergine di oliva

sale, pepe

PROCEDIMENTO

Ho lavato, cambiando un paio di volte l'acqua alle lenticchie.
Ho seguito la ricetta ma non sapendo quanto sarebbero cresciute in cottura le lenticchie ne ho cucinato una quantità grande.
Per questo ho utilizzato due cipolle, due spicchi d'aglio e aggiunto cumino e Sumac un po' all'inizio e un po' a fine cottura.
Ho cotto le lenticchie per 45 minuti poi ho aggiustato di spezie, sale e pepe.
Seguendo la ricetta ho frullato una parte delle lenticchie e le ho aggiunte alle altre con la parte liquida.
Ho saltato in padella con l'olio ben caldo 1 peperoncino aperto a metà con l'aglio e  un bel pugnetto di foglie di rape tagliate a striscioline.
Le ho poi aggiunte alla zuppa e ho servito decorando con prezzemolo fresco e olio extravergine di oliva.

CONSIDERAZIONI 

Io non amo le lenticchie ma queste sono speciali, hanno un sapore personale ma sono delicate.
Si abbinano perfettamente con le spezie, il sapore di limone e il gusto leggero ferroso delle rape verdi.
Vi consiglio di cucinare una zuppa bella abbondante, andrà a ruba e se ne avanzerà potete sempre surgelarla.
Non avendo limoni freschi non trattati l ho sostituiti con il Sumac, spezia rossa libanese che profuma di limone.

venerdì 13 febbraio 2015

Trofie, fusill, maccheroni o pasta la ferretto?

Oggi ho fatto il mio primo tentativo per fare le trofie, pasta ligure simile agli strozzapreti romagnoli. E' un impasto di farina 0 solamente oppure mista con integrale o farina di castagne, poco sale e acqua tiepida.
Il tutto è nato dal post (con tanto di filmato) dell'amica Barbara del blog La cuoca felice.

Nonostante il filmato alla fine non sono riuscita come avrei voluto e prendendo la scusa che le trofie più antiche erano fatte con l'aiuto di un ferretto... ho creato un mio formato utilizzando uno spiedino lungo di legno.

Da questo formato, partendo dallo stesso diametro dello strumento, anche se ho utilizzato uno spiedino di legno e  non un ferretto, la pasta che potrò creare sarà davvero tanta e diversa.
Utilizzando la semola e spingendoci più a Sud li potrò chiamare FUSILLI, potranno variare anche nella lunghezza... se il tubetto di impasto di partenza, verrà arrotolato completamente, nasceranno dei MACCHERONI.

Date un'occhiata a questo filmato su You-tube.

INGREDIENTI TROFIE alla Luvi
4 persone 

350g farina 0
170g acqua tiepida
un pizzico sale

PROCEDIMENTO

Impastate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio e sostenuto. Fatelo riposare per una quindicina di minuti coperto da una ciotola.
Non aggiungete altra farina nelle lavorazioni.
Prendete una piccola porzione di impasto e formate un lungo spaghetto del diametro di pochi millimetri. Tagliate delle porzioni della lunghezza di 5cm. Prendete uno spiedino lungo di legno e prendendo una estremità della pasta arrotolate facendo una leggera pressione.





Sfilate il fusillo/trofia e mettetelo su un vassoio di cartone leggermente infarinato.
Procedete in ugual modo per tutto l'impasto.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata  a bollore per pochi minuti e servite con pesto alla genovese.

CONSIDERAZIONI

Tutti questi formati di pasta sia fatti con farina 0 sia con semola, se non sono essiccati a lungo, devono essere cotti per pochi minuti.
A breve riproverò a fare le trofie canoniche, almeno nella forma. Non mancherò anche di fare la variante di semola dei fusilli.
In ogni caso questo primo formato è davvero ottimo per il condimento con il pesto classico.

CONSIDERAZIONI 2

Ho riprovato ma per ora sono riuscita solo col metodo del pollice che trascina la porzione di impasto.
Riproverò con un coltello come insegnano in questo video americano. Non mi arrendo.

CONSIDERAZIONI 3

Non sono ancora trofie ma ci siamo quasi. Da piccoli tubetti di pasta ho schiacciato e rotolato con pollice per tre volte ottenendo un formato davvero piacevole al palato.
Ricordo che la semola è più adatta per fare la pasta mentre la semola rimacinata si usa per il pane. La semola è leggermente più grossolana, assorbe lo stesso quantitativo da'acqua ma la pasta si asciuga più velocemente e una volta cotta è leggermente più consistente.
La proporzione per la pasta è 100g semola + 50g acqua tiepida





lunedì 16 aprile 2012

Biscotti di pasta di mandorle

biscotti di pasta di mandorle by fugzu
biscotti di pasta di mandorle, a photo by fugzu on Flickr.
Adoro questi biscottini tipici del Sud e della Sicilia: sono un classico. Ho trovato diverse ricette on line ma alla fine ho seguito un po' tutte. La proporzione tra farina di mandorle e albumi può variare ma in tutte viene aggiunta qualche goccia di essenza di mandorla amara o qualche mandorla amara. In alcune viene messo un po' di miele, in altri anche dell'essenza di vaniglia.

INGREDIENTI
(1 teglia)

200g mandole spellate
200g zucchero semolato
48g albume (circa 1 e 1/2)
semi di 1/2 bacca di vaniglia
1/2 cucchiaino di miele di castagno
qualche goccia di essenza di mandorla amara
mandorle, pezzetti di arancia, cedro o ciliegie canditi
zucchero a velo per spolvero da freddi

PROCEDIMENTO

Mettete in un mixer a lame le mandorle e lo zucchero semolato e tritate il tutto finchè si forma quasi una poltiglia. Aggiungete le essenze, il miele e gli albumi e continuate a frullare finchè si formerà un panetto compatto ma malleabile.

Formate dei cilindretti e porzionateli dando la forma di pallina o bastoncino oppure mettete in un sac a poche con bocchetta grossa dentellata e formate dei piccoli fiocchi o anelli.
Posizionate i dolcetti su una teglia foderata di carta da forno e decorate, se volete, con mandorle, pezzetti di arancia, cedro o ciliegie canditi.
Mettete in frigorifero per almeno 12 ore o una notte poi cuocete a forno ventilato a 160°C per circa 10 minuti.
Lasciate riposare i biscottini sulla teglia fuori dal forno, cotti, una decina di minuti, prima di toglierli. Si conservano a lungo in un contenitore da biscotti a chiusura ermetica.

CONSIDERAZIONI

Non li avevo mai fatti e avevo il terrore che si deformassero in cottura. Ho ottenuto un impasto duretto ma non ho aggiunto poco altro albume (la prossima volta lo farò). Ho avuto difficoltà con il sacco a poche: dopo averne sfondati 2 ho cambiato forma dei biscotti.
Per quanto riguarda la cottura ho scoperto che si colorano e asciugano molto velocemente: fate quindi attenzione quando li infornate.
Appena iniziano a colorirsi appena, sfornateli anche se vi sembrano morbidi. Io li ho lasciati mezzo minuto in più e alla fine erano troppo colorati.
In cottura non si sono mossi. L'aggiunta di un po' di miele dovrebbe dare ai dolcetti, una volta cotti, una migliore consistenza/morbidezza. Se volete una volta freddi li potrete spolverare con zucchero a velo.
Il sapore è comunque ottimo e la prossima volta con le piccole accortezze e variazioni che ho capito in corso d'opera saranno perfetti.

CONSIDERAZIONI 2

Li ho rifatti aggiungendo un po' di albume in più e facendoli leggermente più grandi.
Sono risultati perfetti: li ho tolti dopo 10 minuti esatti, sembravano morbidi, ma raffreddando hanno assunto la consistenza giusta.

INGREDIENTI (seconda versione)
(1 teglia: 26 pezzi)

200g mandole spellate
200g zucchero semolato
58g albume
semi di 1/2 bacca di vaniglia
1/2 cucchiaino di miele di castagno
qualche goccia di essenza di mandorla amara
mandorle, pezzetti di arancia, cedro o ciliegie canditi
zucchero a velo per spolvero da freddi

Ricordatevi di arrotolare il biscottino dall'esterno verso l'interno, posizionando il candito ne centro, facendo una piccola pressione e "chiudendo" con esso la puntina finale.
Una volta sfornati lasciate i biscottini a intiepidire sulla teglia, prima di spostarli.

 

martedì 22 febbraio 2011

MAFALDE, SPIGHE,BAGUETTES, ROSETTE o FILONI: giochi di forme con pani di semola rimacinata Senatore Cappelli


pani di semola rimacinata Senatore Cappelli, inserito originariamente da fugzu.
Penso che avrete capito che il mio amore per la semola rimacinata Senatore Cappelli ormai è infinito.
Qualche giorno fa ho provato a fare qualche modifica (germe di grano e crusca) a una ricetta di pani siciliani delle Sorelle Simili e mi sono lanciata in giochi di forme.

Ho fatto un impasto + 1/2 e quindi prodotto 3 teglie di pani che ho cotto in due volte, prima le baguettes e le spighe poi da sole le mafalde.

INGREDIENTI
(3 teglie)

1050 gr farina di semola di grano duro rimacinata Senatore Cappelli
400 gr farina 0
840 gr acqua
60 gr lievito birra
30 gr olio oliva
30 gr farina di malto
10 gr crusca
10 gr germe di grano

semi di sesamo

PROCEDIMENTO

Ho impastato per circa 15 minuti aggiungendo per ultimi il sale e alla fine l'olio.
Ho messo a lievitare per 30 minuti poi ho formato 12 pezzi dello stesso peso circa.
Ho formato 8 baguettes e 4 filoncini molto lunghi (il doppio) e sottili.

Ho posizionato le baguettes con la chiusura verso l'alto su due teglie foderate di carta forno e spolverate con semola.
Con i filoncini ho formato le mafalde e le ho posizionate su una teglia foderata di carta forno e spolverata con semola.
Ho coperto tutto col foglio di nylon per circa 25 minuti poi ho spruzzato le mafalde con acqua vaporizzata e le ho schiacciate leggermente su un foglio dove avevo versato abbondante sesamo.
Le ho quindi riposizionate sulla teglia.
Ho capovolto le due teglie di baguette, ho infarinato bene sempre con la semola tutti i pezzi.
Ho tagliate per formare le spighe.
Per fare le spighe bisogna tagliare solo su un lato con le forbici o la lametta a mo' di pettine, facendo tanti tagli obliqui paralleli.
In seguito va preso un "dente" e spostato dal lato opposto ripetendo l'operazione a pezzi alternati.
Ho lasciato lievitare coperti dal foglio di nylon per il tempo residuo dell'ora e mezza.

Ho portato il forno ventilato a 210°C. Poco prima di infornare con una lametta ho fatto tagli di fantasia sulle baguettes e spruzzato tutti i pani abbondantemente con vapore.

Ho spruzzato con abbondante vapore anche il forno e ho infornato (le baguettes e le spighe) a 210°C per 15 minuti.
Ho poi abbassato a 190°C e cotto ancora 10 minuti.

Ho ripetuto la stesa procedura anche per la seconda infornata, la terza teglia con le mafalde.

Ho sfornato e lasciato raffreddare su una griglia.

CONSIDERAZIONI

E' proprio vero più grosso è l'impasto di partenza migliore è la lievitazione il pane che ne risulta.
Sembravano nuvole saporite. Che bontà. La forma a spiga poi è davvero speciale, il giusto equilibrio di mollica e crosta ed è facilmente spezzabile a bocconcini!

CONSIDERAZIONI 2

Per fortuna che avevo fatto una dose più abbondante!? A pochi giorni di distanza ho fatto altri 3 formati, SPIGHE, FILONCINI ZIG-ZAG, PAGNOTTINE.


La prossima volta provo usando la biga, ma dovrò anche variare leggermente la percentuale di semola per mantenerla costante nonostante la farina di grano tenero in più, della biga.







CONSIDERAZIONI 3

Ho rifatto ancora questo impasto ma provando a dimezzare il lievito di birra e aggiungendo una biga di 400 gr lievitata 18 ore.
Ho così ottenuto un impasto maggiore che ho suddiviso dopo al mezz'ora canonica di riposo in 16 filoncini, disposti su 4 teglie. In seguito cotte in due infornate da 2 teglie.

Vi trascrivo la ricetta variata. Aggiungendo al biga e, non volendo variare gli equilibri di partenza, alla fine la percentuale di farina di semola rimacinata diminuisce leggermente.

BIGA
400gr farina forte
200gr acqua
4 gr LB

IMPASTO FINALE

BIGA
1050 gr farina di semola di grano duro rimacinata Senatore Cappelli
400 gr farina 0
840 gr acqua
30 gr lievito birra
35 gr sale
30 gr olio oliva
30 gr farina di malto
12 gr crusca
12 gr germe di grano

Altra piccola variante  nei tempi di cottura:
15 minuti a 210°C + 15 minuti a 190°C

La differenza di sapore è minima, l'impasto è perfetto e si usa quasi la metà di lievito di birra.

CONSIDERAZIONI 4
Questo impasto con Biga è diventato ormai quello del nostro pane  di tutti i giorni.

Ho provato a fare le spighe leggermente più grosse e, una volta lievitato la prima mezz'ora ho diviso in 12 pezzi, su 4 tegli, 3 spighe per teglia.

CONSIDERAZIONI 5 

In prossimità della Pasqua ho fatta l'ennesima variante: oltre alle spighe ho fatto una corona a treccia con semi di sesamo e papavero.
Ho pesato l'impasto una volta lievitato la prima mezz'ora e ho ottenuto circa 3 kg che ho diviso in 12 pezzi da 250 gr.
Ho formato 3+3+3 spighe e con gli ultimi 3 pezzi ho formato 3 lunghi filoncini, che ho spennellato con acqua e decorato con i due semi diversi e con la semola.
Ho formato una lunga treccia e l'ho chiusa bagnando le estremità.
Ho proseguito la lievitazione delle 4 teglie come al solito.
Stessi tempi e stessa modalità di cottura. 
Ho infornato due teglie alla volta e cotto come al solito 15 minuti a 210°C ventilato spruzzando prima con vapore forno e teglie e poi altri 10/15 minuti ventilato a 190°C, scambiando le teglie.


CONSIDERAZIONI 6

Ormai questo è diventato l'impasto del pane di casa.
Ho apportato ancora qualche piccola variazione.

BIGA
400gr farina forte
200gr acqua
4 gr LB

IMPASTO FINALE

BIGA
1050 gr farina di semola di grano duro rimacinata Senatore Cappelli
400 gr farina 0
850 gr acqua
30 gr lievito birra
30g di fior madre (pasta madre essiccata)
35 gr sale
30 gr olio oliva
24 gr farina di malto

Oggi ho provato a  fare 6 piccole rosette porzionando delle palline da 100g , pesate dopo i rimi 25 minuti di riposo/lievitazione.
Una volta fatte le palline le ho "stampate" con l'apposito attrezzo, facendo molta pressione, fino a quasi tagliarle.
Le ho messe a lievitare a "rovescio" per 1.30h poi le ho rigirate e lasciate ancora a lievitare per 40 minuti. Poco prima di infornarle le ho spruzzate con vapore e ho spruzzato anche l'interno del forno già a temperatura, a 210°C ventilato.
Ho cotto i panini 20 minuti.
Sono spettacolari, gonfi e colorati.
Il resto dell'impasto è stato diviso in 3 porzioni uguali formando 3 filoni che ho cotto ( in 2 teglie) prima dei panini, dopo 1,30 h di lievitazione sempre alla stessa temperatura per 40 minuti.



giovedì 30 luglio 2009

Spaghetti alla chitarra alla Norma, in cestino di melanzana

Questa è una mia rielaborazione della ricetta siciliana della pasta alla Norma.

INGREDIENTI
(2 persone)

1 melanzana grossa
passato di pomodoro
1 piccolo scalogno
olio evo
sale
pepe
Marsala
un pizzico di peperoncino piccante

ricotta stagionata
basilico fresco

spaghetti alla chitarra
fatti con
100 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
1 uovo

PROCEDIMENTO

Tagliate a metà la melanzana, togliendo una fettina sulle due estremità in modo che le due metà stiano ben appoggiate su una teglia.

Svuotatele lasciando mezzo centimetro di polpa all'interno.

Mettete la teglia con le due mezze melanzane svuotate in forno e accendetelo ventilato a 200°C. Cuocete per circa 30/40 minuti e solo poco prima di sfornare spennellate l'interno delle melanzane con un po' di olio extravergine di oliva.

Nel frattempo tagliate a cubetti la polpa della della melanzana e saltatela in padella antiaderente con poco olio. Salate e pepate.

Mettete da parte i cubetti e nella stessa padella soffriggete brevemente, a fuoco vivo, uno scalogno tagliato a fettine sottile con poco olio. Sfumate con un goccio di Marsala e aggiungete un po' di passata di pomodoro. Salate e pepate e aggiungete un po' di peperoncino e un po' di acqua. Continuate la cottura a fuco basso finchè l'acqua aggiunta sarà assorbita.

Preparate gli spaghetti alla chitarra impastando 100 gr di farina con un uovo. Lasciate riposare l'impasto e stendetelo con l'Imperia di medio spessore. Passato alla chitarra e disponete su un vassoio di cartone infarinato gli spaghetti ottenuti.

Accendete il forno a grill, spegnetelo nel momento in cui scolerete la pasta.
Cuocete la pasta e componete il piatto .

Mettete sul fondo di ciascun cestino di melanzana un po' di sala di pomodoro, una manciata di cubetti di polpa di melanzane poi aggiungete gli spaghetti alla chitarra, macchiate con il restate sugo di pomodoro, i restanti cubetti di melanzana, un filo di olio e una abbondate spolverata di ricotta stagionata.
Mettete in forno, che avrete spento un attimo prima, pochi minuti e servite decorando con qualche foglia di basilico fresco.

CONSIDERAZIONI

Sembra una lavorazione lunga ma in realtà si può preparare per tempo o a "puntate". Potete fare la pasta giorni prima e tenerla in freezer; potete preparare sia le melanzane a cestino che quelle a cubetti ore prima, così come il semplice sugo al pomodoro.

Vi assicuro che l'effetto scenico è assicurato! Tutti i sapori e le consistenze rimangono distinti e senza dominanze, questo rende lo sposalizio di tutti questi ingredienti... PERFETTO!

giovedì 7 maggio 2009

Casarecce integrali con sugo alla Norma


Casarecce integrali con sugo alla Norma, inserito originariamente da fugzu.

Il sugo alla Norma è una ricetta della tradizione siciliana.

INGREDIENTI
(4 persone)

1 melanzana grossa
1/2 litro passata pomodoro
1 scalogno piccolo
olio extravergine di oliva
ricotta stagionata
poco sale e pepe
qualche foglia di basilico fresco

olio di oliva per friggere

PROCEDIMENTO

Tagliate a dadini (non troppo piccoli perchè poi friggendo rimpiccioliscono) la melanzana e friggeteli in abbondante olio di oliva.
Metteteli ad asciugare su dei fogli di carta assorbente.

Tritate finemente lo scalogno e imbionditelo in poco olio extravergine di oliva; aggiungete la passata di pomodoro e poco sale e pepe.
Aggiungete poca acqua e restringete a fuoco bassissimo nuovamente la passata.

Cuocere la pasta, scolatela e impiattatela condendola con poco olio di oliva, versate un po' di salsa di pomodoro e sopra i cubetti di melanzana fritti. Spolverate di ricotta stagionata grattugiata e decorate con qualche foglia di basilico fresco.

CONSIDERAZIONI

Per velocizzare la preparazione del piatto potete preparate il sugo e le melanzane fritte anche prima poi poco prima di impiattare scaldate il sugo e mettete un attimo in forno le melanzane.
L'alta qualità dei pochi ingredienti e il fatto dimetterli a strati, in un certo ordine, a mio parere, arricchiscono ancora di più i sapori di insieme del piatto, davvero semplice, ma di effetto sicuro.

CONSIDERAZIONI 2

Eccovi una mia versione un po' scenografica: la pasta è servita in cestini di melanzane.

martedì 16 settembre 2008

Crostata di ricotta


crostata di ricotta, inserito originariamente da fugzu.

Questa ricetta proviene da La Cucina Regionale Italiana, Ed Repubblica, volume: Sicilia

INGREDIENTI

500 gr ricotta
300 gr farina 00 + quella per lo stampo
300 gr burro + quello per lo stampo
2 uova: 2 tuorli per la pasta + 2 albumi per la farcia
300 gr zucchero: 100 gr per la pasta + 200 gr per la farcia
100 gr gocce cioccolato fondente: 50 gr per la pasta + 50 gr per la farcia
la scorza di 1 limone non trattato
pizzico di sale

PROCEDIMENTO

Impastare 100 gr di zucchero con i 2 tuorli, poi aggiungere 300 gr di burro poi una volta inglobato per bene aggiungere i 300 gr di farina , la scorza di limone, il pizzico di sale e per ultimo 50 gr di gocce di cioccolato.
Formare un panetto e avvolgerlo in carta trasparente. Lasciarlo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

Con l'aiuto di una spatola mescolate 500 gr di ricotta con 200 gr di zucchero e per ultimo i due albumi montati a neve.

Tenete da parte 1/3 dell'impasto per le finiture. Con i restanti 2/3 stendete un disco con cui fodererete una tortiera precedentemente imburrata e infarinata.
Versate il composto a base di ricotta e cospargete i restanti 50 gr di gocce di cioccolato.
Ricavate tante striscioline dal pezzetto di impasto tenuto da parte: con esse creerete la griglia e una striscia che posizionerete alla fine sulla circonferenza della tortiera.

Infornate a 170°C, forno ventilato per 40 minuti.

CONSIDERAZIONI

Davvero buona, profumata e forse un po' più dolce dei nostri gusti familiari... ma i dolci siciliani sono ...dolci! Unico suggerimento che vi posso dare è di aspettare che la crostata sia completamente raffreddata per sformarla... io non ho avuto pazienza e ho rischiato di far danni.

giovedì 6 marzo 2008

Pane siciliano: filoncini e mafalde




pane siciliano, inserito originariamente da fugzu.
Ho raddoppiato le dosi indicate sul libro delle Sorelle Simili (PANE e ROBA DOLCE)
Ho usato il kenwood e non l'impastatrice perchè pioveva forte.. e non volevo rischiare con una prolunga all'aria..

INGREDIENTI
4 forme di pane (2 teglie)

700 gr farina di semola di grano duro
300 gr farina 0
560 gr acqua
40 gr lievito birra
20 gr sale
20 gr olio oliva
20 gr farina di malto

semi di sesamo

PROCEDIMENTO

Ho impastato per circa 15 minuti aggiungendo per ultimi il sale e alla fine l'olio.
Dopo mezzora ho diviso l'impasto in 4 parti e ciascuna l'ho lavorata come filoni lunghi e sottili dando la forma caratteristica a serpentina con finale riportato sopra...
Ho spruzzato abbondantemente con acqua e cosparso di semi di sesamo.

messo a lievitare una ora e mezzo e poi ho infornato a 210 °C per 15 minuti, poi a 190 per 10 minuti.

prima di infornare ho rispruzzato sia la teglia che il forno con acqua.

CONSIDERAZIONI

Ecco il risultato: un pane con crosta sottile, morbido e leggero.
L'ho fatto molte volte e in questo caso ho usato semi di sesamo nero.

CONSIDERAZIONI 2

Adoriamo questo pane e con la scusa di usare l'ottima farina di grano duro Senatore Cappello ho provato a fare anche delle simil rosette. Ecco qui ricetta e considerazioni.