Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.

Luisa

venerdì 21 febbraio 2014

Serviettenknoedel

Serviettenknodel by fugzu
Serviettenknodel, a photo by fugzu on Flickr.
Non conoscevo questo piatto austriaco. La ricetta proviene dal Blog Mangiare è un po' come viaggiare.

Ho seguito la ricetta ma ho velocizzato i passaggi prendendo ad esempio la mia preparazione del polpettone di tonno.

INGREDIENTI
(4 persone)

250g pane raffermo (mio pane misto di semola)
2 uova medie
250g latte intero
60g burro
sale qb
60g cipolla rossa tritata
prezzemolo fresco tritato (per l'impasto e per decoro)
burro per cottura finale

PROCEDIMENTO


Spezzettate il pane, versate il latte e le uova, fate assorbire e ammorbidire aiutandovi con le mani. Dopo circa una mezz'ora e un paio di lavorazioni con le mani, avrete un impasto morbido .
In un padellino cuocete la cipolla tritata, facendo attenzione che non si bruci ma diventi trasparente.
Aggiungetela (con il burro) al composto, salate e unite anche una bella manciata di prezzemolo fresco tritato.
Lasciate riposare il composto una mezz'ora poi prendete un canovaccio di lino, mettetelo a doppio e versate l'impasto.

Formate un polpettone lungo circa una spanna. Chiudete le estremità con dello spago.

Portate a bollore una pentola d'acqua. Immergete il polpettone e cuocete per 30 minuti.

Trascorso il tempo estraete il polpettone, toglietelo subito dal canovaccio

e mettetelo su un piatto a raffreddare, ricordandovi di ruotarlo in modo che si raffreddi/asciughi uniformemente.


Poco prima di mangiare scaldate in una padella poco burro e rosolate a fiamma viva, su entrambi i lati, le fette del polpettone tagliate dello spessore di circa 1 cm.
Decorate con un po' di prezzemolo tritato fresco.

CONSIDERAZIONI


Adoro i knodel, questa variante è fantastica, molto più veloce e meno impegnativa delle classiche palline.
Il nome deriva dal metodo di cottura: bollitura nella salvietta.
Le fette risultano tenere, profumate con una bella e appetitosa crosticina.