Adoro il piccante e da qualche tempo ho scoperto la famiglia di peperoncini Habanero. Ce ne sono diversi tipi: rossi, verdi, gialli ma il mio preferito è l'habanero cioccolato.
Non è facilissimo coltivarlo in Italia, le piante sono robuste e producono un abbondate raccolto ma a volte clima, e animaletti vari si accaniscono contro di noi.
Io li conservo dopo la salamoia, sotto'olio o li consumo freschi.
Questa salsa proviene dal sito, dedicato alla passione per il piccante, Mondo Piccante.
INGREDIENTI
1 barattolo pomodori pelati
1 peperone rosso carnoso
1/2 cipolla (rossa)
coriandolo (prezzemolo)
olio extravergine di oliva
sale
mousse di habanero piccante* (o habanero fresco)
PROCEDIMENTO
* mousse di habanero piccante: si ottiene semplicemente frullando fino a ridurre a purea i peperoncini e aggiungendo il minimo indispensabile di olio extravergine di oliva.
Si conserva in congelatore e se ne gratta una piccola quantità al momento, usandolo come fresco.
L'habanero è un peperoncino piccante ma anche polposo e non adatto alla essiccazione.
Passate i pomodori al passaverdure o al mixer. Tagliate finemente la cipolla e rosolatela in poco olio extravergine di oliva.
Aggiungete il peperone tagliato a cubettini.
Quando cipolla e peperone inizieranno ad ammorbidirsi aggiungete l'habanero (o la mousse), i pomodori passati, un pizzico di sale e una spolverata di coriandolo macinato.
la salsa sarà pronta quando si sarà leggermente addensata e avrà raggiunto una consistenza cremosa.
lasciatela intiepidire prima di servirla come accompagnamento a tortillas o come ingrediente per piatti della cucina messicana.
CONSIDERAZIONI
Il sapore piccante dell'habanero è unico, particolare. La salsa cambierà se userete altri peperoncini. Dovrete anche stare attenti nel dosare il grado di piccantezza perchè lo stesso tipo di habanero può variare. Sia per la stagione sia per la cottura.
Il coriandolo conferisce un profumo tipico ma in Italia non è facile da reperire, l'ho quindi sostituito con poco prezzemolo fresco tritato.
Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.
Luisa
sabato 20 novembre 2010
mercoledì 17 novembre 2010
Rosette di grano duro
Ormai l'uso della farina di semola rimacinata di grano duro Senatore Cappelli, avrete capito, è diventata una malattia.
( qui altre info su questo grano particolare)
Qualche giorno fa ho rifatto il Pane siciliano con il sesamo su ricetta delle sorelle Simili e ho avuto l'ennesima conferma sulla bontà di questa farina.
Ho deciso così di ripetere la ricetta ma provando a fare dei panini a forma di rosetta.
Premetto che le rosette o michette hanno un loro impasto e procedimento che comprende anche l'uso (indispensabile) di macchine apposite per la formatura/stampaggio e per ottenere la perfetta gonfiatura e zone vuote all'interno.
Dato però che ho l'attrezzo apposito mi è capitato di provare a fare dei panini, simil rosette, con gli impasti che più ci piacciono, come anche quello delle mie Baguettes.
INGREDIENTI
(13 panini - 2 teglie)
700 gr farina di semola di grano duro Senatore Cappelli
300 gr farina 0
560 gr acqua
40 gr lievito birra
20 gr sale
20 gr olio oliva
20 gr farina di malto
PROCEDIMENTO
Ho impastato per circa 15 minuti aggiungendo per ultimi il sale e alla fine l'olio.
Ho messo a lievitare per 30 minuti poi ho formato delle palline da un po' più di 125 gr: ne ho ottenuto 13.
Le ho nuovamente riposte nella scatola di plastica, coperta dal foglio di nylon e chiusa col coperchio per circa 15 minuti poi ho preso l'attrezzino per dare la forma alle rosette, infarinato ben bene ciascuna pallina e l'ho "stampata" con forza (quasi a tagliarla) schiacciandola sulla parte superiore e poi rigirandola a pancia in su dalla parte della chiusura.
Ho posto ciascun panino ben infarinato, così capovolto, sulle teglie foderate di carta forno e ho lasciato lievitare coperti dal foglio di nylon per il tempo residuo dell'ora e mezza.
Ho portato il forno ventilato a 210°C. Poco prima di infornare con il dorso di un coltello ho evidenziato leggermente i disegni delle rosette perchè nella lievitazione erano quasi scomparsi, gonfiandosi.
Ho spruzzato con abbondante vapore sia i panini che il forno e ho infornato a 210°C per 15 minuti.
Ho poi abbassato a 190°C e cotto ancora 10 minuti.
Ho sfornato e lasciato raffreddare le rosette su una griglia.
( qui altre info su questo grano particolare)
Qualche giorno fa ho rifatto il Pane siciliano con il sesamo su ricetta delle sorelle Simili e ho avuto l'ennesima conferma sulla bontà di questa farina.
Ho deciso così di ripetere la ricetta ma provando a fare dei panini a forma di rosetta.
Premetto che le rosette o michette hanno un loro impasto e procedimento che comprende anche l'uso (indispensabile) di macchine apposite per la formatura/stampaggio e per ottenere la perfetta gonfiatura e zone vuote all'interno.
Dato però che ho l'attrezzo apposito mi è capitato di provare a fare dei panini, simil rosette, con gli impasti che più ci piacciono, come anche quello delle mie Baguettes.
INGREDIENTI
(13 panini - 2 teglie)
700 gr farina di semola di grano duro Senatore Cappelli
300 gr farina 0
560 gr acqua
40 gr lievito birra
20 gr sale
20 gr olio oliva
20 gr farina di malto
PROCEDIMENTO
Ho impastato per circa 15 minuti aggiungendo per ultimi il sale e alla fine l'olio.
Ho messo a lievitare per 30 minuti poi ho formato delle palline da un po' più di 125 gr: ne ho ottenuto 13.
Le ho nuovamente riposte nella scatola di plastica, coperta dal foglio di nylon e chiusa col coperchio per circa 15 minuti poi ho preso l'attrezzino per dare la forma alle rosette, infarinato ben bene ciascuna pallina e l'ho "stampata" con forza (quasi a tagliarla) schiacciandola sulla parte superiore e poi rigirandola a pancia in su dalla parte della chiusura.
Ho posto ciascun panino ben infarinato, così capovolto, sulle teglie foderate di carta forno e ho lasciato lievitare coperti dal foglio di nylon per il tempo residuo dell'ora e mezza.
Ho portato il forno ventilato a 210°C. Poco prima di infornare con il dorso di un coltello ho evidenziato leggermente i disegni delle rosette perchè nella lievitazione erano quasi scomparsi, gonfiandosi.
Ho spruzzato con abbondante vapore sia i panini che il forno e ho infornato a 210°C per 15 minuti.
Ho poi abbassato a 190°C e cotto ancora 10 minuti.
Ho sfornato e lasciato raffreddare le rosette su una griglia.
CONSIDERAZIONI
Davvero belle e buone! Crosta sottile e dorata, mollica leggerissima con piccola l'alveolatura. Beh, il profumo... quello ce lo siamo goduti noi!
Ottimo impasto anche per piccole pezzature. Provate!
Davvero belle e buone! Crosta sottile e dorata, mollica leggerissima con piccola l'alveolatura. Beh, il profumo... quello ce lo siamo goduti noi!
Ottimo impasto anche per piccole pezzature. Provate!
La prossima volta devo assolutamente trasformare questo impasto da diretto a indiretto in modo da dimezzare il lievito di birra e migliorare ancora il pane finito.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui le rosette fatte con l'impasto delle mie baguettes: le differenze si sapore sono minime: solo la crosta sottile è leggermente più croccante. Nel caso dell'impasto delle baguettes è un impasto diretto, quindi l'uso del lievito di birra è minore ma la lavorazione completa è più lunga.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui le rosette fatte con l'impasto delle mie baguettes: le differenze si sapore sono minime: solo la crosta sottile è leggermente più croccante. Nel caso dell'impasto delle baguettes è un impasto diretto, quindi l'uso del lievito di birra è minore ma la lavorazione completa è più lunga.
domenica 14 novembre 2010
Tagliatelle con farina di castagne e sugo di salsiccia e rosmarino
tagliatelle con farina di castagne e sugo di salsiccia e rosmarino, inserito originariamente da fugzu.
Mantenendo il colore e il retrogusto dolciastro della farina di castagne volevo limitare la difficoltà tipica nell'impastare e stendere. Pur mantenendo al leggerezza data dall'uso della 00 volevo anche dare un tono in più alla pasta cotta usando un po' di semola rimacinata.
Ho cercato quindi attraverso un dosaggio in percentuale di sfruttare le proprietà (migliori) delle tre farine.
INGREDIENTI
(4 persone)
100 gr farina di castagne
135 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
65 gr farina di grano duro, semola rimacinata Senatore Cappello
3 uova intere
SUGO
3 salsicce toscane fresche
un rametto di rosmarino
1 bicchiere d'acqua
burro per condire
PROCEDIMENTO
Mescolare bene le tre farine poi versarle sulla spianatoia e formare il cratere dove metterete le 3 uova.
con l'aiuto di una forchetta iniziate ad impastare.
Lavorate bene e otterrete un impasto abbastanza plastico e non troppo duro. Se eventualmente vi sembrerà duro aggiungete un po' di acqua a temperatura ambiente: la farina di castagne può assorbire molto diversamente i liquidi.
lasciate riposare l'impasto almeno 30 minuti sotto una ciotola di ceramica o di vetro.
Tritate finemente gli aghi di un rametto di rosmarino fresco e metteteli in una padella con la salsiccia privata della pelle e rotta a pezzetti, in una padella . Versate anche un bicchiere di acqua e cuocete a fuoco vivo, cercando di spezzettare il più possibile la salsiccia.
Quando si sarà riassorbito quasi completamente il liquido il sugo sarà pronto. Spegnete la fiamma e aggiungete un bel tocco di burro.
Iniziate a stendere al sfoglia con l'Imperia, infarinando ma mano che la assottigliate perchè essendoci la farina di castagne la lavorazione è più delicata.
Io sono riuscita a tirarla fino alla tacca più sottile, quella che uso solitamente per le tagliatelle normali all'uovo.
Man mano che avrete steso le sfoglie, disponetele, ad asciugare, su un telo.
Ricordatevi di girale sottosopra per asciugarle uniformemente. Non dovranno seccarsi ma perdere un po' di umidità in modo da non attaccarsi una volta tagliate e messe nei vassoi.
Passatele quindi nella trafila per tagliatelle e disponetele in vassoi di cartone leggermente infarinate.
Portate a bollore l'acqua, salatela con la dose solita di sale e versate la pasta.
Dopo pochi minuti che sarà salito il bollore sarà cotta.
Scolatela e saltatela nella padella dove, nel frattempo, il burro si sarà sciolto.
Servite spolverando di parmigiano e aggiungendo un po' di peperoncino fresco.
CONSIDERAZIONI
Il sapore della farina di castagne si sposa perfettamente con il profumo del rosmarino e il sapore della salsiccia. Con un minimo di parmigiano e di peperoncino piccante si vola ancora più in alto.
Con questa percentuale di farine mi sembra di aver ottenuto un impasto perfetto, sia nel sapore, sia per lavorazione e cottura.
Riassumendo:
3 uova
100 gr farina castagne (1/3)
200 gr farina bianca* (2/3)
*200 gr farina bianca =
1/3 (65 gr) farina semola + 2/3 (135 gr) farina 00
Waffel di patate
Ho trovato questa ricetta di waffel salati, su Cookaforum. In origine dovrebbe essere una ricetta francese dei gauffres de pommes de terre.
INGREDIENTI
500 gr patate (lavate, sbucciate e grattugiate)
150 ml panna acida (ho messo pari peso di yogurt greco)
2 uova intere
60 gr farina 00
60 gr burro fuso
sale, pepe
noce moscata
prezzemolo a piacere (me lo sono dimenticato)
PROCEDIMENTO
In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti. Non avendo panna acida ho pensato di usare dello yogurt greco e il risultato mi è sembrato ottimo.
Naturalmente per la facilità della ricetta mi sono (distratta) dimenticata di aggiungere un po' di prezzemolo tritato.
Ho scaldato la cialdiera e ho versato, cercando di livellarlo un po', un bel cucchiaio di composto. Ho chiuso e schiacciato leggermente, mantenendo a temperatura medio alta (4). Una volta raggiunta nuovamente la temperatura ho alzato a 5. Dopo qualche minuto i waffel erano pronti, cresciuti, coloriti e semicroccanti.
CONSIDERAZIONI
L'unica vera difficoltà è versare il giusto quantitativo di composto sulla piastra, essendo un po' filamentoso. Una volta capito quanto usarne e tempi e temperature, è un gioco da ragazzi.
Il risultato è ottimo. Come suggerito nel post originario si possono servire i waffel con salmone affumicato, noi li abbiamo divorati con speck, e formaggi vari.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui altre versione già presenti sul mio Blog.
INGREDIENTI
500 gr patate (lavate, sbucciate e grattugiate)
150 ml panna acida (ho messo pari peso di yogurt greco)
2 uova intere
60 gr farina 00
60 gr burro fuso
sale, pepe
noce moscata
prezzemolo a piacere (me lo sono dimenticato)
PROCEDIMENTO
In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti. Non avendo panna acida ho pensato di usare dello yogurt greco e il risultato mi è sembrato ottimo.
Naturalmente per la facilità della ricetta mi sono (distratta) dimenticata di aggiungere un po' di prezzemolo tritato.
Ho scaldato la cialdiera e ho versato, cercando di livellarlo un po', un bel cucchiaio di composto. Ho chiuso e schiacciato leggermente, mantenendo a temperatura medio alta (4). Una volta raggiunta nuovamente la temperatura ho alzato a 5. Dopo qualche minuto i waffel erano pronti, cresciuti, coloriti e semicroccanti.
CONSIDERAZIONI
L'unica vera difficoltà è versare il giusto quantitativo di composto sulla piastra, essendo un po' filamentoso. Una volta capito quanto usarne e tempi e temperature, è un gioco da ragazzi.
Il risultato è ottimo. Come suggerito nel post originario si possono servire i waffel con salmone affumicato, noi li abbiamo divorati con speck, e formaggi vari.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui altre versione già presenti sul mio Blog.
mercoledì 10 novembre 2010
Sarde fritte
Oltre ai pescioli fritti il vero piatto di pesce della tradizione di casa mia erano le sarde fritte.
INGREDIENTI
sarde fresche italiane
uova
pangrattato
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
PROCEDIMENTO
Pulire le sarde ad una ad una. Togliendo la testa, aprendo la pancia aiutandovi con il pollice . Estraete gli intestini e sfilate la lisca centrale facendo leva col pollice partendo dalla parte superiore e spezzandola vicino alla coda.
Otterrete una sarda aperta a libro completamente disliscata ma con la coda.
Pulitele tutte così poi passatele sotto l'acqua fredda corrente per eliminare eventuali residui.
Man mano che le pulite adagiatele in uno scolapasta.
Finita l'operazione stendete diversi fogli di carta assorbente e adagiate tutte le sarde allineate, aperte, coprite con degli altri fogli e tamponate/asciugate bene.
Mettete in una ciotola un po' di farina e tenendo per la codina passate ciascuna sarda sui due lati e adagiatela su un piatto.
terminato con la farina, sbattete le uova in un'altra ciotola.
Riprendete ciascuna sarda per la codina e immergetela velocemente nell'uovo sbattuto, scolatela e passatela (su entrambi i lati) in un piatto dove avrete messo del pangrattato.
Posizionate nuovamente la sarda su un piatto.
A fine operazione avrete sempre le mani pulite e si sarà formato sulle sarde un leggero strato di farina, uovo e pangrattato, che le avrà completamente ricoperte.
Scaldate in una padella di alluminio l'olio e friggetene un po' alla volta in modo che non si sovrappongano. Mettetele a friggere prendendole sempre per la codina.
In pochi minuti i pesci si gonfieranno proprio come un palloncino, è il momento di girarli aiutandovi, se mia, con una pinza.
pochi minuti ancora e si cuoceranno, gonfieranno completamente.
Scolateli e poneteli su un foglio di carta assorbente.
Servite subito.
CONSIDERAZIONI
A mio parere non c'è bisogno nè di sale nè di limone. Sono perfette così. Le potete consumare come pasto principale o come antipasto o come stuzzichino.
La perfezione, nella semplicità.
INGREDIENTI
sarde fresche italiane
uova
pangrattato
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
PROCEDIMENTO
Pulire le sarde ad una ad una. Togliendo la testa, aprendo la pancia aiutandovi con il pollice . Estraete gli intestini e sfilate la lisca centrale facendo leva col pollice partendo dalla parte superiore e spezzandola vicino alla coda.
Otterrete una sarda aperta a libro completamente disliscata ma con la coda.
Pulitele tutte così poi passatele sotto l'acqua fredda corrente per eliminare eventuali residui.
Man mano che le pulite adagiatele in uno scolapasta.
Finita l'operazione stendete diversi fogli di carta assorbente e adagiate tutte le sarde allineate, aperte, coprite con degli altri fogli e tamponate/asciugate bene.
Mettete in una ciotola un po' di farina e tenendo per la codina passate ciascuna sarda sui due lati e adagiatela su un piatto.
terminato con la farina, sbattete le uova in un'altra ciotola.
Riprendete ciascuna sarda per la codina e immergetela velocemente nell'uovo sbattuto, scolatela e passatela (su entrambi i lati) in un piatto dove avrete messo del pangrattato.
Posizionate nuovamente la sarda su un piatto.
A fine operazione avrete sempre le mani pulite e si sarà formato sulle sarde un leggero strato di farina, uovo e pangrattato, che le avrà completamente ricoperte.
In pochi minuti i pesci si gonfieranno proprio come un palloncino, è il momento di girarli aiutandovi, se mia, con una pinza.
pochi minuti ancora e si cuoceranno, gonfieranno completamente.
Scolateli e poneteli su un foglio di carta assorbente.
Servite subito.
CONSIDERAZIONI
A mio parere non c'è bisogno nè di sale nè di limone. Sono perfette così. Le potete consumare come pasto principale o come antipasto o come stuzzichino.
La perfezione, nella semplicità.
Pesciolini fritti
Nella tradizione romagnola e nello specifico, in quella di casa mia e dei miei nonni paterni, il pesce era un ingrediente poco usato.
Era una famiglia di contadini che avevano un podere di 7 ettari nelle prime colline fuori Faenza, a Pergola, dove si coltivavano viti, alberi da frutto (ciliegi, mandorli, peschi) e allevavano pollame, qualche maiale e mucca.
Praticamente le sarde erano gli unici pesci, poi raramente pesciolini e in casi eccezionali vongole o brodetto.
Le fritture venivano fatte con lo strutto perchè l'olio era sempre un prodotto da comperare.
INGREDIENTI
pesciolini medio/piccoli
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
sale
PROCEDIMENTO
Scaldate l'olio extravergine di oliva.
Non lavate i pesciolini ma metteteli in una ampia ciotola con della farina.
Smuoveteli con delicatezza e scolateli dalla farina in eccesso.
Friggeteli un po' alla volta. Dopo pochissimo saranno pronti. Scolateli e metteteli su un piatto foderato di carta assorbente.
Serviteli subito salandoli al momento.
CONSIDERAZIONI
Buonissimi e veloci.
Potete eventualmente usare una padella di alluminio piccola in modo da cambiare l'olio ogni tanto durante la frittura perchè si può sporcare con i residui di farina.
I pescetti dovranno essere ne troppo piccoli ne troppo grossi in modo da essere completamente commestibili, croccanti e non amari.
Era una famiglia di contadini che avevano un podere di 7 ettari nelle prime colline fuori Faenza, a Pergola, dove si coltivavano viti, alberi da frutto (ciliegi, mandorli, peschi) e allevavano pollame, qualche maiale e mucca.
Praticamente le sarde erano gli unici pesci, poi raramente pesciolini e in casi eccezionali vongole o brodetto.
Le fritture venivano fatte con lo strutto perchè l'olio era sempre un prodotto da comperare.
INGREDIENTI
pesciolini medio/piccoli
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
sale
PROCEDIMENTO
Scaldate l'olio extravergine di oliva.
Non lavate i pesciolini ma metteteli in una ampia ciotola con della farina.
Smuoveteli con delicatezza e scolateli dalla farina in eccesso.
Friggeteli un po' alla volta. Dopo pochissimo saranno pronti. Scolateli e metteteli su un piatto foderato di carta assorbente.
Serviteli subito salandoli al momento.
CONSIDERAZIONI
Buonissimi e veloci.
Potete eventualmente usare una padella di alluminio piccola in modo da cambiare l'olio ogni tanto durante la frittura perchè si può sporcare con i residui di farina.
I pescetti dovranno essere ne troppo piccoli ne troppo grossi in modo da essere completamente commestibili, croccanti e non amari.
domenica 7 novembre 2010
Vellutata di gambi di carciofo (2)
E' di nuovo tempo di carciofi, noi li adoriamo crudi, tagliati finissimi e marinati in limone, olio, sale e pepe. Naturalmente avanzano i gambi ed ecco rispolverata la ricetta della vellutata di gambi di carciofo, ma a questo giro avevo solo 4 gambi, mezza dose per la dose per 4 persone.
Ho allora fatto alcune modifiche e alla fine ho ottenuto una ottima variante.
INGREDIENTI
(4 porzioni non abbondanti)
4 gambi di carciofo
5 dl brodo vegetale
1 cipolla bianca media
1 patata media
1 bicchiere d'acqua
30 gr burro
1 cucchiaio raso di farina
40 gr parmigiano
1 dl latte intero
crostini pane tostato
timo
PROCEDIMENTO
Spelate e tagliate a rondelle i gambi di carciofo. Pulite la cipolla e tagliatela finemente. Spelate la patata e tagliatela a piccoli cubetti.
In una pentola versate un po' di olio extravergine di oliva e soffriggete brevemente la cipolla; aggiungete la patata tagliata a cubetti. Rosolate un po' poi versate il brodo e unite i gambi di carciofo tagliati a rondelle.
Portate a bollore e cuocete per 30 minuti. Verso la fine aggiungete un bicchiere di acqua calda. Scolate una manciata di rondelline di gambi e teneteli da parte una manciata.
Sciogliete in una casseruola il burro, aggiungete il cucchiaio di farina e mescolate velocemente, poi aggiungete un po' di brodo caldo (preso con un mestolino dalla zuppa).
Frullate la zuppa col mixer e aggiungete il latte, il parmigiano e le rondelline lessate di gambi di carciofo, ancora due minuti e la vellutata è pronta.
Servite con una spolverata di timo e decorate con qualche cubetto di pane casalingo grigliato.
Ho allora fatto alcune modifiche e alla fine ho ottenuto una ottima variante.
INGREDIENTI
(4 porzioni non abbondanti)
4 gambi di carciofo
5 dl brodo vegetale
1 cipolla bianca media
1 patata media
1 bicchiere d'acqua
30 gr burro
1 cucchiaio raso di farina
40 gr parmigiano
1 dl latte intero
crostini pane tostato
timo
PROCEDIMENTO
Spelate e tagliate a rondelle i gambi di carciofo. Pulite la cipolla e tagliatela finemente. Spelate la patata e tagliatela a piccoli cubetti.
In una pentola versate un po' di olio extravergine di oliva e soffriggete brevemente la cipolla; aggiungete la patata tagliata a cubetti. Rosolate un po' poi versate il brodo e unite i gambi di carciofo tagliati a rondelle.
Portate a bollore e cuocete per 30 minuti. Verso la fine aggiungete un bicchiere di acqua calda. Scolate una manciata di rondelline di gambi e teneteli da parte una manciata.
Sciogliete in una casseruola il burro, aggiungete il cucchiaio di farina e mescolate velocemente, poi aggiungete un po' di brodo caldo (preso con un mestolino dalla zuppa).
Frullate la zuppa col mixer e aggiungete il latte, il parmigiano e le rondelline lessate di gambi di carciofo, ancora due minuti e la vellutata è pronta.
Servite con una spolverata di timo e decorate con qualche cubetto di pane casalingo grigliato.
CONSIDERAZIONI
Questa variante è ottima, non saprei quale scegliere tra le due versioni. Dipenderà dal quantitativo di gambi che dovrò smaltire.
sabato 30 ottobre 2010
Torta di ricotta al doppio cioccolato
Questa ricetta nasce dalla "mia" torta di ricotta decorata con frutta fresca e dalla voglia di provare a fare un dolce scuro, a base di cioccolato simile a uno visto tempo fa in televisione.
Dato che non sapevo se sarebbe stato un successo pari a quello della ricetta di partenza ho diminuito, in proporzione, le dosi.
INGREDIENTI
(stampo a cerniera piccolo)
150 gr biscotti Digestive
50 gr burro
10 gr fecola mais
semi di mezza bacca di vaniglia
2 uova intere
100 gr zucchero semolato
300 gr ricotta
150 gr panna fresca
1 cucchiaino raso cacao amaro
110 gr cioccolato fondente al 62%
PROCEDIMENTO
Ho foderato uno stampo a cerniera con cartaforno.
Acceso il forno ventilato a 180°C.
Ho sbriciolato finemente i biscotti mescolandoli con il burro e li ho disposti, facendo una piccola pressione, sul fondo dello stampo, livellandoli.
In una ampia ciotola ho mescolato il cacao, la fecola, i semi di vaniglia, lo zucchero semolato. Ho aggiunto le uova, mescolando il tutto con una frusta.
Aiutandomi con una spatola ho incorporato la ricotta.
Ho scaldato in un pentolino la panna poi, fuori dal fuoco ho aggiunto le pasticche di cioccolato fondente. Mescolando velocemente ho ottenuto una crema lucida che ho unito alla crema di ricotta.
Ho mescolato bene e versato nello stampo.
Ho infornato e cotto a forno ventilato a 180° C per 30 minuti.
Sfornato ho aspettato che si intiepidisse prima di sformare.

CONSIDERAZIONI
Una vera rivelazione.
La consistenza ricorda il dolce di ricotta di partenza ma l'aggiunta dei due cioccolati ( cacao e cioccolato fondente) ha aggiunto una nuova ricchezza.
Il dolce è leggero nonostante la ricchezza di ingredienti e il sapere cioccolatoso non stanca, anzi invoglia a prendere un'altra fetta.
Perfetto se servito così semplicemente con un bicchierini di vino Passito siciliano.
Promosso a pieni voti!
Per praticità vi riscrivo anche la dose maggiorata, simile a quella del dolce di ricotta da cui sono partita, in modo che possiate fare anche un dolce più grande.
INGREDIENTI
225 gr biscotti Digestive
75 gr burro
15 ml fecola mais
5 ml essenza vaniglia (semi di 1 bacca)
3 uova intere
150 gr zucchero semolato
450 gr di ricotta
225 gr panna per dolci
1 cucchiaino abbondate di cacao amaro
175 gr cioccolato fondete al 62%
CONSIDERAZIONI 2
L'ho appena rifatta con la dose intera e lo stampo un po' più grande. L'ho cotta un po' più di 35 minuti, sempre a forno ventilato a 180°C.
Perfetta, ancora migliore!
Vi ricordo che il sapore e la consistenza cambia man mano che passano le ore.
Non ho ancora deciso quando mi piace di più. Se a temperatura ambiente dopo qualche ora quando la consistenza è setosa e leggerissima ma profumata o il giorno dopo, quando è stata un po' in frigorifero e si inumidisce un po' e diventa un po' più soda ma guadagna qualche cosa in più nei profumi...
Beh dovete provare per capire cosa preferite.
CONSIDERAZIONI 3
Ho provato a fare la versione base "bianca" eliminando al base di biscotti, sostituendo la panna con yogurt greco e aggiungendo zucchero semolato sui bordi. Leggete la ricetta qui ed eventualmente provate a fare i cambiamenti anche per questa torta.
CONSIDERAZIONI 4
senza la base di bisoctti e imburrando e spolverando di zucchero semolato i lati dello stampo.
Una volta fredda decorata con scaglie di mandorle e frutta.
Dato che non sapevo se sarebbe stato un successo pari a quello della ricetta di partenza ho diminuito, in proporzione, le dosi.
INGREDIENTI
(stampo a cerniera piccolo)
150 gr biscotti Digestive
50 gr burro
10 gr fecola mais
semi di mezza bacca di vaniglia
2 uova intere
100 gr zucchero semolato
300 gr ricotta
150 gr panna fresca
1 cucchiaino raso cacao amaro
110 gr cioccolato fondente al 62%
PROCEDIMENTO
Ho foderato uno stampo a cerniera con cartaforno.
Acceso il forno ventilato a 180°C.
Ho sbriciolato finemente i biscotti mescolandoli con il burro e li ho disposti, facendo una piccola pressione, sul fondo dello stampo, livellandoli.
In una ampia ciotola ho mescolato il cacao, la fecola, i semi di vaniglia, lo zucchero semolato. Ho aggiunto le uova, mescolando il tutto con una frusta.
Aiutandomi con una spatola ho incorporato la ricotta.
Ho scaldato in un pentolino la panna poi, fuori dal fuoco ho aggiunto le pasticche di cioccolato fondente. Mescolando velocemente ho ottenuto una crema lucida che ho unito alla crema di ricotta.
Ho mescolato bene e versato nello stampo.
Ho infornato e cotto a forno ventilato a 180° C per 30 minuti.
Sfornato ho aspettato che si intiepidisse prima di sformare.
CONSIDERAZIONI
Una vera rivelazione.
La consistenza ricorda il dolce di ricotta di partenza ma l'aggiunta dei due cioccolati ( cacao e cioccolato fondente) ha aggiunto una nuova ricchezza.
Il dolce è leggero nonostante la ricchezza di ingredienti e il sapere cioccolatoso non stanca, anzi invoglia a prendere un'altra fetta.
Perfetto se servito così semplicemente con un bicchierini di vino Passito siciliano.
Promosso a pieni voti!
Per praticità vi riscrivo anche la dose maggiorata, simile a quella del dolce di ricotta da cui sono partita, in modo che possiate fare anche un dolce più grande.
INGREDIENTI
225 gr biscotti Digestive
75 gr burro
15 ml fecola mais
5 ml essenza vaniglia (semi di 1 bacca)
3 uova intere
150 gr zucchero semolato
450 gr di ricotta
225 gr panna per dolci
1 cucchiaino abbondate di cacao amaro
175 gr cioccolato fondete al 62%
CONSIDERAZIONI 2
L'ho appena rifatta con la dose intera e lo stampo un po' più grande. L'ho cotta un po' più di 35 minuti, sempre a forno ventilato a 180°C.
Perfetta, ancora migliore!
Vi ricordo che il sapore e la consistenza cambia man mano che passano le ore.
Non ho ancora deciso quando mi piace di più. Se a temperatura ambiente dopo qualche ora quando la consistenza è setosa e leggerissima ma profumata o il giorno dopo, quando è stata un po' in frigorifero e si inumidisce un po' e diventa un po' più soda ma guadagna qualche cosa in più nei profumi...
Beh dovete provare per capire cosa preferite.
CONSIDERAZIONI 3
Ho provato a fare la versione base "bianca" eliminando al base di biscotti, sostituendo la panna con yogurt greco e aggiungendo zucchero semolato sui bordi. Leggete la ricetta qui ed eventualmente provate a fare i cambiamenti anche per questa torta.
CONSIDERAZIONI 4
senza la base di bisoctti e imburrando e spolverando di zucchero semolato i lati dello stampo.
Una volta fredda decorata con scaglie di mandorle e frutta.
Maiale in agrodolce (cinese a modo mio)
Facendo ricerca tra libri e on line ho trovato numerose ricette cinesi di "maiale in agrodolce" così alla fine ho messo a punto una "mia" ricettache non è altro che un riassunto di diversi suggerimenti culinari.
INGREDIENTI
(5 persone)
6 bistecchine di maiale
2 cucchiaini maizena + 1 tazza acqua
1 scalogno
1 carota
1 peperone rosso
Olio di sesamo
salsa agrodolce* ( triplicare la dose)
peperoncino fresco o essiccato
zenzero fresco o sott'aceto**
salsa soia
1 ananas fresco
un pugno di mandorle spelate, intere
riso bianco lessato
*SALSA AGRODOLCE
60 gr ketchup (1 tazzina da caffè)
60 gr aceto bianco (1 tazzina da caffè)
60 gr zucchero semolato (1 tazzina da caffè)
2 cucchiaini salsa soia
2 cucchiaini salsa Worchester
PROCEDIMENTO
Preparate la salsa agrodolce.
Sciogliete, a fiamma bassa, in un pentolino, lo zucchero con l'aceto poi aggiungete il ketchup e le due salse. Mescolate bene e mantenendo sempre la fiamma al minimo cuocete per 15 minuti. Potrete usarla subito o aspettare che raffreddi.
Private le bistecchine di maiale delle eventuali ossa e tagliatele a fettine lunghe e sottili.
Mettete in una tazza due cucchiaini di Maizena e allungatela un po' alla volta con acqua.
Versate in una ciotola, dove avrete preventivamente messo la carne tagliata, la tazza di acqua e maizena. Mescolate bene con le mani e lasciate a riposare coperto, fino al momento della cottura.
Tagliate finemente lo scalogno e separatamente anche il peperoncino e lo zenzero (fresco o sott'aceto). Tagliate a filini di circa 3-4 cm la carota e a bastoncini della stessa lunghezza anche il peperone.
Accendete a fiamma viva un grande wok e saltate velocemente la carne che avrete preventivamente scolato dall'eventuale liquido.
Mettete da parte la carne (che avrete cotto il minimo indispensabile per non farla indurire)in una ciotola chiusa in modo da mantenerla calda.
Togliere l'eventuale liquido nel wok e rimetterlo sulla fiamma viva aggiungendo un po' di olio di sesamo.
Soffriggere lo scalogno con il peperoncino poi aggiungete il pepeorne e le carote.
Saltateteli finchè sono quasi cotti a fiamma viva, in modo che non facciano acqua.
Pulite e tagliate l'ananas in quarti togliendo la parte centrale dura.
Tagliate nuovamente ciascuna fetta a metà e poi affettate a piccoli spicchietti sottili.
Versate i pezzetti di ananas e continuate la cottura sempre a fiamma forte. Aggiungete le mandorle. Fateli cuocere leggermente poi aggiungete (in abbondanza) la salsa agrodolce.
Proseguite la cottura per caramellare leggermente gli zuccheri.
Aggiungete infine la carne, scolata dall'eventuale liquido, e lo zenzero tritato fine. Pochi minuti ancora a fiamma alta e potete coprire e servire subito.
Prima di coprire col coperchio il wok assaggiate e eventualmente aggiustate di sala usando della salsa di soia e se volete ancora piccante aggiungete peperoncino.
Servite accompagnato da riso bianco lessato senza sale.
INGREDIENTI
(5 persone)
6 bistecchine di maiale
2 cucchiaini maizena + 1 tazza acqua
1 scalogno
1 carota
1 peperone rosso
Olio di sesamo
salsa agrodolce* ( triplicare la dose)
peperoncino fresco o essiccato
zenzero fresco o sott'aceto**
salsa soia
1 ananas fresco
un pugno di mandorle spelate, intere
riso bianco lessato
*SALSA AGRODOLCE
60 gr ketchup (1 tazzina da caffè)
60 gr aceto bianco (1 tazzina da caffè)
60 gr zucchero semolato (1 tazzina da caffè)
2 cucchiaini salsa soia
2 cucchiaini salsa Worchester
PROCEDIMENTO
Preparate la salsa agrodolce.
Sciogliete, a fiamma bassa, in un pentolino, lo zucchero con l'aceto poi aggiungete il ketchup e le due salse. Mescolate bene e mantenendo sempre la fiamma al minimo cuocete per 15 minuti. Potrete usarla subito o aspettare che raffreddi.
Private le bistecchine di maiale delle eventuali ossa e tagliatele a fettine lunghe e sottili.
Mettete in una tazza due cucchiaini di Maizena e allungatela un po' alla volta con acqua.
Versate in una ciotola, dove avrete preventivamente messo la carne tagliata, la tazza di acqua e maizena. Mescolate bene con le mani e lasciate a riposare coperto, fino al momento della cottura.
Tagliate finemente lo scalogno e separatamente anche il peperoncino e lo zenzero (fresco o sott'aceto). Tagliate a filini di circa 3-4 cm la carota e a bastoncini della stessa lunghezza anche il peperone.
Accendete a fiamma viva un grande wok e saltate velocemente la carne che avrete preventivamente scolato dall'eventuale liquido.
Mettete da parte la carne (che avrete cotto il minimo indispensabile per non farla indurire)in una ciotola chiusa in modo da mantenerla calda.
Togliere l'eventuale liquido nel wok e rimetterlo sulla fiamma viva aggiungendo un po' di olio di sesamo.
Soffriggere lo scalogno con il peperoncino poi aggiungete il pepeorne e le carote.
Saltateteli finchè sono quasi cotti a fiamma viva, in modo che non facciano acqua.
Pulite e tagliate l'ananas in quarti togliendo la parte centrale dura.
Tagliate nuovamente ciascuna fetta a metà e poi affettate a piccoli spicchietti sottili.
Versate i pezzetti di ananas e continuate la cottura sempre a fiamma forte. Aggiungete le mandorle. Fateli cuocere leggermente poi aggiungete (in abbondanza) la salsa agrodolce.
Proseguite la cottura per caramellare leggermente gli zuccheri.
Aggiungete infine la carne, scolata dall'eventuale liquido, e lo zenzero tritato fine. Pochi minuti ancora a fiamma alta e potete coprire e servire subito.
Prima di coprire col coperchio il wok assaggiate e eventualmente aggiustate di sala usando della salsa di soia e se volete ancora piccante aggiungete peperoncino.
Servite accompagnato da riso bianco lessato senza sale.
CONSIDERAZIONI
La cosa più importante della preparazione è l'utilizzo della fiamma alta durante tutte le cotture e evitare che sii aggiungano liquidi se non quelli della frutta e della salsa agrodolce per facilitare la caramellizzazione finale.
L'aggiunta delle mandorle non è assolutamente tipica della ricetta ma a noi piaceva unire questo sapore e consistenza.
Vi assicuro che il tocco finale è obbligarsi a mangiarlo su un letto di riso bianco assolutamente solo con i bastoncini di legno: il sapore sarà diverso da quello con le posate di metallo.
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