Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.

Luisa

lunedì 14 marzo 2011

Cuoricini di frolla alla cacao


cuoricini di frolla alla cacao, inserito originariamente da fugzu.
Ancora non avevo provato a fare una frolla al cacao.
Ieri ho provato a modificare la mia frolla preferita, quella per tarte di Maurizio Santin colorandola con un po' di cacao amaro.
Il risultato è stato ottimo, ho fatto dei biscottini, i prossimi giorni proverò a fare una crostata.

INGREDIENTI

(2 teglie biscotti + 1 crostata)

440 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
60 gr cacao amaro
un pizzico di sale
200 gr zucchero a velo
400 gr burro
4 tuorli

PREPARAZIONE

Con l'aiuto del Kenwood ho preparato la frolla, mescolando prima i pezzetti di burro con lo zucchero a velo.
Aggiungendo poi i tuorli e il pizzico di sale e poi un po' alla volta la farina e il cacao.

Ho ottenuto un impasto molto plastico.

L'ho messo a riposare per un'ora in un contenitore a chiusura ermetica, in frigorifero.

Ho poi steso metà dell'impasto su un tagliere in plastica e ho tagliato i biscottini.
Ho foderato 2 teglie con carta forno e le ho infornate insieme a 170 °C, forno ventilato per 11 minuti.

Utilizzerò a breve il restante mezzo impasto per una crostata alla crema e mandorle.

CONSIDERAZIONI


Sapore ottimo, consistenza speciale.
I biscottini, dopo l'ora di riposo in frigorifero dell'impasto, mantengono perfettamente la forma.

Sono ora curiosa di provare a fare una crostata. Eccola a Voi.

Tyrosalata greca (crema di formaggi e erbe), Mousse di salmone russa all'aneto e vodka, Satay indonesiano (dip di noccioline e spezie)


3 salse, inserito originariamente da fugzu.
Qualche giorno fa ci siamo ritrovati per una lezione/corso a Firenze.
Ho subito riproposto a casa tre delle quattro salse fatte.

Tyrosalata greca (crema di formaggi e erbe)

Mousse di salmone russa all'aneto e vodka

Satay indonesiano (dip di noccioline e spezie)

Eccovi le ricette elaborate e provenienti dal Blog Cucinare lontano di Jean Michel Carasso.

Tyrosalata ovvero crema di formaggio feta


(4 persone)



200g. di formaggio feta

100g. di yogurth greco

1/2 peperone verde a dadini piccoli
olio evo saporito

Un pò di aceto rosso a piacere

origano
pepe nero in polvere



Schiacciare la feta con la forchetta fino a ridurla in pasta.
Aggiungere lo yogurt e mescolare bene.
"montare" con olio evo per ottenere una bella crema non troppo liquida.
Aggiungere l'aceto, i dadini di peperone, l'origano e il pepe e lasciare riposare in frigo per un'oretta.
Se la feta è ben salata come in generale lo è, non mettere sale.
Qualcuno ci mette il peperoncino al posto del pepe, e qualcuno aggiunge tabasco.



Salsa Satay


(4 persone)

1/2 barattolo burro di noccioline

1/4 tubetto concentrato di pomodoro

1/4 lattina latte di cocco
1 pizzico Peperoncino in polvere
Brodo vegetale q.b.

Mescolare tutti gli ingredienti tranne che il brodo, poi usare del brodo q.b. per ottenere una salsa densa ma non liquida.


Mousse di salmone russa all'aneto e vodka 

(4 persone)


150g di ritagli di salmone affumicato
100g di mascarpone
50g di panna montata
aneto fresco tritato
1 cucchiaio da minestra di vodka bianca

Frullare il salmone con il mascarpone, l'aneto e la vodka.
Aggiungere la panna montata delicatamente con mestolo.
Lasciare in frigo per almeno 1 ora.

CONSIDERAZIONI
Salse veloci, con sapori marcati, da golosi!

mercoledì 9 marzo 2011

Pane & Companatico a Marzo

Ecco la prima foto della terza lezione-cena di panificazione con abbinamenti d'autore,
Pane & Companatico a Marzo
che io e Jean Michel Carasso abbiamo tenuto presso La Buona Tavola, a Firenze,
lunedì 7 marzo 2011 dalle 18.30 alle 22.30


Una serata speciale dedicata alla panificazione aperta a tutti. Per imparare le basi.
Insieme abbiamo preparato 2 impasti di base:

Schiacciata toscana e Focaccine.

Le forme saranno numerose: focaccine, pizzette, pizze grandi, formati speciali: abbiamo scoperto trucchi e curiosità, mangiando i pani fatti insieme.

La lezione si è conclusa con la cena a base di pane fresco e companatici speciali:

Tyrosalata greca (crema di formaggi e erbe)

Mousse di salmone russa all'aneto e vodka

Satay indonesiano (dip di noccioline e spezie)

Ful meddàmes (purè di fave e tahina egiziana)


Sono state fornite copie delle ricette eseguite.
Costo individuale lezione + cena: 50 Euro


Ecco qualche altra foto di  Eleonora Pellegrino, nostra fotografa ufficiale.
Eleonora, GRAZIE  !


 Io preparo gli impasti di pani e Jmc la salsa a base di feta


 le 4 salse


 Tyrosalata greca
Mousse di salmone russa
Satay indonesiano
Ful meddàmes



 l'intera produzione "panifera": pizze grandi sottili, schiacciata alta, schiacciata sottile, focaccine pomodoro e mozzarella, palline pomodoro e mozzarella, focaccine nude, palline nude


e ora siamo pronti per cenare...



Lunedì 4 aprile, dalle 18.30 alle 22.30, si replicherà
la lezione passata Pane & Companatico per le Feste: info sul mio Blog nella colonna di destra o su FB nelle pagine di Cucinare Lontano.

Ravioli con ortiche


ravioli con ortiche, inserito originariamente da fugzu.
Erano anni che volevo provare a farli ... dato che in questi giorni la nostra serra è un bel campo di ortiche fresche e rigogliose, mi sono messa dei guanti spessi e ho raccolto un ciotolone di cime, germogli.

INGREDIENTI
(6 persone)

SFOGLIA
4 uova intere
360-400 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa

RIPIENO
350 gr ricotta
1 uovo intero
170 gr parmigiano grattugiato
100 gr ortiche lessate e strizzate

SUGO
2 cucchiai molto abbondanti di LABNA
1 cucchiaio raso farina
1 cucchiaio burro
poco latte
acqua di cottura
eventuale avanzo del ripieno

PROCEDIMENTO

Raccogliete (con i guanti) una ciotola grande da insalata di punte di ortiche, lavatele e bollitele in abbondante acqua per pochi minuti.

Scolatele e, dopo averle strizzate, lasciatele raffreddare.
RICORDATE CHE IN COTTURA LE ORTICHE DIMINUISCONO DI VOLUME MOLTO PIU' DI ALTRE VERDURE A FOGLIA VERDE.

Impastate la sfoglia e lasciatela a riposare sotto una ciotola, sul tagliere per circa 30 minuti.

Preparate il ripieno mescolando al ricotta con un uovo, il parmigiano e le ortiche lessate.
Non ci sarà bisogno di tritarle perchè sono molto molli.
Se il parmigiano è buono non ci sarà bisogno di salare o aggiungere altro.

Stendere le sfoglie molto sottili e con l'aiuto di una rotellina tagliatele a metà per il lungo e poi a quadrati.

Mettete un cucchiaino di ripieno per ogni quadrato e poi piegate a metà, fate pressione e sigillate con i rebbi della forchetta.

Posizionate i ravioli su vassoi di cartoni spolverati con poca farina.



In un pentolino fate sciogliere il burro, aggiungete la farina, mescolando velocemente aggiungete un po' di latte.
Unite quindi il formaggio di yogurt (LABNA) e l'avanzo di ripieno continuando a scaldare a fiamma bassa.
Allungate con un po' di acqua di cottura per raggiungere la consistenza che desiderate.

Cuocete i ravioli in abbondante acqua salata e conditeli con la salsa al labna.

CONSIDERAZIONI

Ottimi davvero, fortunatamente pensavo di aver raccolto una quantità di ortica superiore al necessario: volevo poi surgelarla come si fa con gli spinaci.
Alla fine ho ottenuto un pugnetto di ortica lessata e non ho potuto colorare come volevo il sugo aggiungendo un po' di ortica anche ad esso.

Questa salsa inventata lì per lì per utilizzare quel che c'era in frigorifero ma anche per esaltare e non coprire il gusto delicato e particolare dell'ortica, è stata una idea vincente.

Il Labna non è altro che yogurt greco salato e lasciato a scolare per almeno 24 ore: si trasforma in un formaggio simil Philadelphia, leggermente acidulo e molto migliore di sapore.

La nota acidula si sposa perfettamente con quella ruvida dell'ortica.

Se riuscite a mettere un quantitativo maggiore di ripieno o anche di ortiche lessate nel sugo arriverete alla perfezione.

mercoledì 2 marzo 2011

Pasta e ceci alla pistoiese


pasta e ceci alla pistoiese, inserito originariamente da fugzu.
Continuano le ricette pistoiesi dal libro "La Cucina Pistoiese" Autore Luciano Bertini, ED. Libreria dell'Orso.

INGREDIENTI
(4 persone)

200 gr ceci secchi
200 gr pasta (ditalini o ave marie)
1 rametto rosmarino
1 spicchio aglio
100 gr pomodori pelati
sale, pepe
olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO


Circa 12 ore prima (la sera) mettete in ammollo i ceci in abbondate acqua. La mattina scolate i ceci e versateli in un pentola con circa 1 litro di acqua, 3 cucchiai di olio, il rametto di rosmarino, lo spicchio d'aglio "in camicia" schiacciato e la polpa di pomodoro.

Cuocete a fuoco basso per circa 2 ore e mezzo / 3.

Verso la fine della cottura aggiungete sale e pepe.

Una volta cotti i ceci, scolate e mettete da parte metà dei ceci. Togliete la parte legnosa del rosmarino e la "camicia" dell'aglio.

Frullate tutto con un mixer ad immersione e versate nuovamente i ceci interi.

Allungate eventualmente con un po' di acqua calda e riportate a bollore.

Cuocete la pasta e servite con un filo di olio.

CONSIDERAZIONI

Mio marito va pazzo per questa zuppa, io ne avevo fatto sempre una versione simile alla romagnola pasta e fagioli, ma questa è migliore.

Nella tradizione pistoiese l'uso della pasta all'uovo è limitato: preferivano zuppe e minestre.
Non avendo in casa il formato giusto, io ho fatto 2 uova di maltagliati: la pasta adatta sarebbe stata i "ditalini" o le "ave maria".

Per chi non lo sapesse Pistoia, in passato, aveva anche una forte tradizione di pastifici e, grazie a numerose fonderie, tra le altre cose produceva ed esportava anche le trafile di bronzo.

Posso solo aggiungere che i profumi e le consistenze cremose rendono questo piatto fantastico!

lunedì 28 febbraio 2011

Maccheroni all'anatra di S. Jacopo

La particolarità di questa preparazione, oltre al nome del formato di pasta, è quella di servire un piatto che è primo e secondo allo stesso tempo, un piatto davvero ricco e importante per la Festa del Patrono S. Jacopo.

La ricetta è tratta dal libro "La Cucina Pistoiese" Autore Luciano Bertini, ED. Libreria dell'Orso.

INGREDIENTI
(4 persone)

1 anatra muta di circa 2 kg
400 gr maccheroni freschi
1/2 costa sedano
1 rametto rosmarino
500 gr pomodori pelati
2 spicchi aglio
3 carote
3 cipolle (rosse)
sale, pepe
olio extravergine di oliva
1 bicchiere vino bianco

pecorino grattugiato

PROCEDIMENTO

Spezzare l'anatra in pezzi abbastanza grossi, avendo cura di pulire bene fegato e interiora.
Fate rosolare nell'olio il rosmarino, l'aglio, il sedano, le carote e le cipolle.
Appena le verdure prendono colore unite l'anatra e, quando iniza a rosloare, unite le interiora e il fegato.

Aggiustate di sale  epepe e sfumate col vino..

Versate i pomodori e eventualemnte anche un po' di acqua calda.

Cuocete alemno un'ora e mezzo facendo attenzione che non asciughi troppo, aggiugete eventualemnte altra acqua calda.

Quando l'anatra è cotta togliete i pezzi più belli e teneteli da parte insieme a metà del sugo ottenuto..
Disossate gli altri pezzi e tritateli con le verdure, il fegato e le interiora, in modo da ottenere un sugo ben amalgamato.

Cuocete i maccheroni e versateli nel tegame del sugo.

Mescolate ben bene e spolverizzate con il pecorino grattugiato.

CONSIDERAZIONI

Io li ho mangiati solo una volta, cucinati da un vecchio cuoco-contadino, ancora me li ricordo. E' davvero fondamentale partire da una ottima anatra muta.

Se poi vi capita l'occasione di avere una lepre, seguendo lo stesso procedimento otterrete un piatto fantastico!

Maccheroni pistoiesi


maccheroni pistoiesi, inserito originariamente da fugzu.
Non sono impazzita! Qui a Pistoia, questo formato di pasta all'uovo, viene chiamato MACCHERONI.

Sono ritagli quadrati o rettangolari conditi con sugo (ricco) di carne.
Il piatto tipico è MACCHERONI SUL PAPERO (anatra grossa) e viene fatto per la festa del Patrono San Jacopo.

Nel mio caso li ho conditi con un avanzo di avanzo (lesso-agnello rifatto alla pistoiese) e la variante si è avvicinata molto alle consistenze e sapori speciali dell'originale.

INGREDIENTI
(4 persone)

3 uova
270 -300 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa

avanzo di lesso rifatto di agnello

pecorino grattugiato a piacere

PROCEDIMENTO

Ho preparato la pasta all'uovo impastando uova e farina e lasciando a riposare (coperto da una ciotola) 30 minuti prima di stendere le sfoglie con l'Imperia.

Ho steso le sfoglie e le ho lasciate asciugare leggermente sul tagliere, rigirandole dopo un po'.

Ho tagliato ciascuna sfoglia in quattro strisce uguali per la lunghezza. Ho quindi tagliato in verticale formando tanti rettangolini, appena più piccoli di un quadrato.

Ho messo i maccheroni su dei vassoi di cartone leggermente infarinati; li ho cotto in abbondante acqua salata e li ho scolati lasciandoli leggermente umidi.

Ho scaldato il sugo in una padella antiaderente e l'ho saltato velocemente con la pasta.

Ho servito subito spolverando con pecorino stagionato.

CONSIDERAZIONI

Prima di arrivare a Pistoia non conoscevo questo formato di pasta, vi assicuro che con un sugo ricco e soprattutto con quello di papero sono davvero spettacolari!

domenica 27 febbraio 2011

Lesso rifatto alla pistoiese


lesso rifatto alla pistoiese, inserito originariamente da fugzu.

Ecco un altro piatto tipico delle case pistoiesi.

Questa volta ho provato a seguire la ricetta del libro "La Cucina Pistoiese" Autore Luciano Bertini, ED. Libreria dell'Orso.

Unica mia variante: non ho usato del lesso ma degli avanzi di agnello arrosto. Questa ricetta è infatti un modo per riutilizzare qualunque avanzo di carne già cotta.

INGREDIENTI
(4 persone)

500 gr lesso avanzato (o arrosto)
20 gr funghi secchi
50 gr pancetta
400 gr pomodori ben maturi (o in scatola)
1 cipolla (rossa)
1 carota
1 gambo di sedano
1/2 bicchiere di vino rosso
sale e pepe
abbondante olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO

In un ampio tegame, con fondo grosso mettete l'olio e rosolate il trito di carota, sedano, cipolla e pancetta.
Tagliate il lesso a fette o pezzetti: meglio se sfilacciandolo.
Mettetelo nel tegame e fatelo insaporire per 10 minuti.

Aggiungete il vino e fate evaporare.

Versate i pomodori ed eventualmente anche poca acqua.

Fate cuocere, coperto, per un'ora - un'ora e mezzo.

Ammollate i funghi secchi in poca acqua tiepida. Dieci minuti prima della fine della cottura aggiungeteli strizzati e tagliati a pezzi.

CONSIDERAZIONI


La ricetta del lesso rifatto è diversa da casa a casa ma cambia anche ogni volta a seconda dei tagli di carne avanzata. Sarà sicuramente migliore se gli avanzi saranno di carni miste: pollo, manzo; magra e grassa.
Nel caso utilizziate avanzi di arrosto ben più saporiti del lesso potete evitare di salare e pepare. Se avrete la fortuna che ci sia anche della "pelle" abbrustolita, tagliate anch'essa a striscioline e omettete anche la pancetta.

L'aggiunta poco prima della conclusione della cottura dei funghi secchi ammollati arricchisce e completa il piatto, senza coprire le altre sfumature di sapore.

L'idea di farlo con l'agnello avanzato è stata vincente.

Ho ancora un piccolo avanzo di "agnello rifatto" oggi condirò i "maccheroni pistoiesi": ritagli di sfoglie di pasta all'uovo.

CONSIDERAZIONI 2

Dopo anni ho rifatto questa ricetta ma seguendo le indicazioni di una amica cuoca dei Agliana. In casa sua si utilizza da sempre solo lesso di manzo sfilacciato, tanta cipolla, brodo e poco concentrato di pomodoro. Lunga cottura. Forse questa è la mia versione preferita. 




mercoledì 23 febbraio 2011

Crostata di riso con caramello


crostata di riso con caramello, inserito originariamente da fugzu.
Oggi mia figlia Clara compie 14 anni. Per festeggiare ieri sera le ho preparato questo dolce su richiesta.
Mi aveva chiesto di fare una crostata e di farcirla con un composto di crema e riso bollito nel latte.

Sono quindi partita dalla frolla per tarte di Santin, ho aggiunto il riso cotto come nella ricetta della torta di riso della Spisni, ho aggiunto 2 uova di crema al latte e, per finire, questa mattina, ho completato con un velo del mio caramello morbido.

Clara ne è stata entusiasta!

INGREDIENTI


FROLLA

250 gr farina 00
200 gr burro
100 gr zucchero a velo
2 rossi d'uovo
un pizzico sale

100 gr riso originario
1 l latte intero
1 buccia limone
30 gr zucchero semolato* (facoltativo)

CREMA

2 uova intere
30 gr farina 00
60 gr zucchero semolato
330 gr latte
un pizzico sale

CARAMELLO MORBIDO

100 gr zucchero
qualche goccia limone
un paio cucchiai acqua
poca acqua a bollore (3 cucchiai)

PROCEDIMENTO

Vi consiglio di iniziare a fare questo dolce con un po' di anticipo, è facile ma ci sono diverse procedure e tempi di riposo e/o raffreddamento.

Preparate la frolla mescolando con il kenwood a foglia zucchero a velo, un pizzico di sale e burro a pezzetti, aggiungete quindi i rossi d'uovo.
Per ultimo, un po' per volta la farina.
Mettete a riposare il panetto, in una scatola a chiusura ermetica o avvolta nella pellicola, per almeno 30 minuti.

Lavate il riso e versatelo in una casseruola con la buccia del limone e il latte.
Portate a bollore e cuocete, mescolando di tanto in tanto, per un'ora. A fine cottura togliete la buccia di limone e versate in una ciotola a raffreddare.

Stendete la frolla in uno stampo da crostata (foderato di carta forno) del diametro di 28 cm con fondo ammovibile.
Bucherellate con la forchetta e riponete ancora in frigorifero per circa 20 minuti.

Portate il forno ventilato a 180°C .
Coprite la frolla con un altro foglio di carta forno e versate sopra dei ceci per la cottura in bianco.

Cuocete la frolla per 15 minuti poi togliete i ceci e il foglio di carta e proseguite altri 3-4 minuti al cottura in bianco.

Mentre cuoce la frolla preparate velocemente una crema scaldando il latte in un pentolino fino al bollore e mescolando in una ciotola zucchero, farina, un pizzico di sale e uova intere.

Appena il latte sarà caldo versatelo nella ciotola con gli altri ingredienti e mescolate velocemente con una frusta.
Riversate il tutto nuovamente nel tegame e continuate a mescolare costantemente con la frusta.
In pochi minuti al crema si addenserà e potrete toglierla subito dal fuoco e dal pentolino.
Versatela sul riso che nel frattempo si sarà raffreddato e addensato completamente.
Mescolate bene.

Prendete dal forno la frolla e versate all'interno il composto.


Infornate e continuate al cottura per altri 25 minuti fino a quando la farcitura si alzerà leggermente e prenderà un po' di colore.
Sfornate e lasciate intiepidire prima di sfornare: sarete facilitati sia dallo stampo che dal foglio di carta forno all'interno.

Poco prima di servire la crostata fate il caramello morbido.

Mescolate lo zucchero con qualche goccia di succo di limone e un paio di cucchiai di acqua.
In un altro pentolino portate a bollore poca acqua.
Scaldate lo zucchero senza mescolarlo più, bollirà cn grosse bolle e evaporando l'acqua diventerà caramello senza problemi.
Appena avrete raggiunto la colorazione desiderata togliete dalla fiamma e versate 3 cucchiai di acqua bollente facendo attenzione perchè schizza.


Lasciate intiepidire e versate un velo di caramello sul dolce. Vi ricordo che il caramello tende ad essere assorbito parzialmente quindi, per me è meglio metterne poco e solo poco prima di mangiare la crostata.

CONSIDERAZIONI

La crostata inizialmente è stata ideata senza il caramello finale ma, avendo zuccherato, volutamente, solo la crema, è risultata non molto dolce.
L'idea del velo di caramello della consistenza simile al miele, alla fine ha reso il dolce completo, migliore di come sarebbe potuto essere aggiungendo verso la fine della cottura del riso altri 50 gr di zucchero.

Quindi, col senno di poi, vi consiglio vivamente di mantenere le dosi che ho scritto e mettere il caramello.

La dose di caramello è leggermente abbondate, ma così, da veri golosi potete servire una ciotolina a parte per aggiungerne alle fette singole ancora un po'.

Le diverse consistenze e sapori si sposano perfettamente pur mantenendo al loro identità.

CONSIDERAZIONI 2


Solitamente cerco di mantenere i dolci, con frolla, creme  o riso non nel frigorifero ma nella stanza più fredda della casa. Purtroppo il frigorifero inumidisce e indurisce sciupando in parte la bontà di questi dolci.

CONSIDERAZIONI 3

L'ho rifatta e mi sono accorta che avevo tralasciato, nell'elenco iniziale, la dose di latte per la crema.
Ho corretto.
Questa volta ho aggiunto due cucchiai rasi di zucchero semolato (30 gr) pochi minuti prima della fine della cottura del riso.
Per il resto ho seguito alla lettera la ricetta. 
Alla fine la differenza di sapore è minima, anzi penso che sia meglio senza aggiungere i due cucchiai di zucchero al riso. Rimane maggior contrasto con la copertura al caramello.