Qualche giorno, al supermercato, fa mi sono imbattuta nelle melanzane lunghe, nere.
Subito mi sono tornate alla memoria le golosità cotte alla griglia, quando ero bambina: non ho potuto fare a meno di prenderle e provare a ricucinarle (quasi) come faceva mia mamma.
INGREDIENTI
(4 persone)
4 melanzane lunghe grandi
1 spicchio di aglio
prezzemolo fresco
pangrattato
olio extravergine di oliva
sale
PROCEDIMENTO
Pulite le melanzane e tagliatele a metà per il lungo.
Con la punta di un coltello tagliente incidete a mo' di griglia la polpa interna senza arrivare alla buccia.
Salate leggermente e lasciate a riposare, verticali, dentro uno scolapasta, per circa un'ora.
Mescolate del pangrattato con aglio e prezzemolo tritati finemente.
Mettete a grigliare le melanzane in forno, prima con la buccia rivolta verso il grill, poi rigiratele finchè sono cotte.
Posizionate le melanzane cotte in una ampia terrina e spolveratele con il trito aromatizzato di pangrattato, prezzemolo e aglio. Inumidite la superficie con olio extravergine di oliva e, dopo aver coperto con un foglio di carta stagnola, mettetele a riposare nel forno spento.
CONSIDERAZIONI
Questo piatto nasce per una cottura sulla graticola, sulle braci, seguendo le mie indicazioni arriverete molto vicini ai sapori originari, ma il profumo della cottura sul fuoco da qualche cosa di più sicuramente.
Le melanzane coltivate quando ero piccola erano saporite e forti, la salatura per togliere l'amaro era indispensabile. Oggi a seconda del tipo può essere anche evitata, in questo caso dovrete salare la panatura.
Anche nella versione cotta sul fuoco mia mamma metteva le melanzane grigliate nella terrina: panatura e olio venivano aggiunte a freddo, solo il tepore della brace ormai finita, sul piatto coperto, legava indissolubilmente tutti gli ingredienti.
Assaggiando le mie, ho gustato i sapori di un tempo, non è un piatto delicato: si deve sentire il sapore forte della melanzana e la ruvidità del pangrattato con aglio e prezzemolo. Sono sapori sapori !
Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.
Luisa
giovedì 25 marzo 2010
Melanzane grigliate (della mamma)
lunedì 22 marzo 2010
Sfrappole (di primavera)
Oramai avrete capito che io cucino a secondo dei mie stati d'animo ma soprattutto perchè ho voglia davvero di provare questa o quella ricetta.
E' così capitato che oggi pomeriggio ho sentito il bisogno assoluto di provare le sfrappole della Spisni: Carnevale è passato quindi le ho ribatezzate le "sfrappole di Primavera".
Vi copio la ricetta riportata sul televideo poi aggiungo le mie considerazioni e commenti.
INGREDIENTI
(4 persone)
260 g di farina (00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa)
1 uovo
15 g di cognac o brandy (Marsala)
50 gr di succo d’arancia (succo di arance rosse)
10 g di burro
8 g di zucchero a velo
un pizzico di sale
strutto per friggere (500 gr)
zucchero a velo vanigliato da spolverizzare
PROCEDIMENTO
Fare un impasto da sfoglia con tutti gli ingredienti, lavorarlo molto. L’impasto deve essere morbido ed elastico. Stendere una sfoglia sottile come una garza. Tagliare con la rondella delle strisce larghe 4 cm e lunghe 15 cm. Incidere le strisce in maniera longitudinale eseguendo tre tagli paralleli. Friggere le sfrappole nello strutto bollente e muoverle con un forchettone. Quando avranno raggiunto la doratura, scolarle ed asciugarle su un foglio di carta gialla. Disporre le sfrappole su un piatto di portata e cospargerle di zucchero vanigliato a pioggia.
CONSIDERAZIONI
Ho seguito la ricetta ma ho usato del Marsala come liquore e del succo di arance rosse (confezionato) non avendo arance in casa.
Ho lavorato molto l'impasto ottenendo un panetto arancio (colpa del succo d'arance rosse) e setoso. L'ho lasciato riposare circa un'ora sul piano di legno coperto da una ciotola.
Ho poi steso la sfoglia col matterello senza aggiungere altra farina.
Ho cercato di tirarla il più sottile possibile e sono arrivata quasi allo spessore "garza".
Con la rotellina ho tagliato le sfrappole e scaldato, in una padella di alluminio, lo strutto.
Aiutandomi con una pinza ho fritto una sfrappola alla volta ruotandola in modo che in pochi attimi si è aperta e gonfiata, ancora un attimo, rigirata ed era fritta la prima.
Friggerle tutte è stato velocissimo, ma le ho fritte una per volta perchè era davvero veloce.
Sembravano nuvole!
Ho appoggiato su un foglio di carta assorbente, ma c'era poco strutto da assorbire.
Con l'aiuto di un colino ho spolverato con abbondante zucchero a velo.
Vi posso solo dire che al dose era per 4 persone... i miei due figli le hanno spolverate tutte in un attimo e mio figlio maggiore ha poi proseguito con un paio di panini con la mortadella...
il tutto per dirvi la delicatezza e leggerezza di queste sfrappole!
Mi raccomando è essenziale impastare a mano a lungo, lasciare riposare almeno un'ora e stendere rigorosamente col matterello davvero sottile.
Vi assicuro che il risultato vale davvero la piccola fatica.
domenica 14 marzo 2010
Strozzapreti con radicchio trevigiano e pancetta croccante
Ecco l'ennesima ricetta di Alessandra Spisni: ormai avrete capito che c'è un feeling particolare. Vi copio la ricetta trasmessa qualche tempo fa alla Prova del Cuoco e pubblicata sul televideo RAI, poi vi racconto accorgimenti e modifiche eventuali.
INGREDIENTI
(4/6 persone)
400g di farina mista: 00 (320g) e di grano tenero e di semola di granoduro (80g)
250g di acqua tiepida
500g di radicchio trevigiano
100g di pancetta arrotolata (stagionata)
1 spicchio d'aglio,
1 rametto di rosmarino,
2 foglie di salvia,
1 pizzico di sale,
3 cucchiai di olio extravergine di oliva,
1/2 bicchiere di vino rosso (Sangiovese o Chianti),
2 cucchiai di pinoli (50 g),
100g di pecorino grattugiato,
1 cucchiaio di prezzemolo tritato,
1 spruzzata di pepe nero grattugiato fresco.
PROCEDIMENTO
Confezionare gli strozzapreti con acqua e farina. Mettere sul fuoco una pentola con acqua salata e portare a bollore.
Intanto, lavare e tagliare a striscioline il radicchio. Fare un trito con sale,rosmarino, salvia, aglio. Con questo trito, in una terrina,condire il radicchio. Mettere sul fuoco un tegame largo e alto con la capienza giusta a contenere gli strozzapreti conditi,scaldare l'olio nel tegame, aggiungere il radicchio condito. Cuocere due minuti a fuoco vivace sempre mescolando velocemente fino a tostare completamente il radicchio.
Quando il radicchio avrà asciugato tutto il liquido di cottura, bagnare con il vino rosso e lasciar evaporare a fiamma alta mescolando. Scolare gli strozzapreti, che nel frattempo avrete tuffato nell'acqua bollente salata e cotto per pochi minuti. Unire gli strozzapreti al radicchio nello stesso tegame che avrete usato per stufare la verdura. Mantecare sulla fiamma vivace,aiutandosi con acqua di cottura quando serve. Prima di spegnere la fiamma unire i pinoli, il prezzemolo tritato. A fuoco spento unire la pancetta, il pecorino grattugiato e una generosa grattata di pepe nero.
CONSIDERAZIONI
Non ricordo la percentuale delle diverse farine usate dalla Spisni ma io ho usato 320 gr di farina Spadoni 00 speciale per pasta fatta in casa e 80 gr di farina di semola di grano duro rimacinata dell'industria molitoria Martimucci (http://www.martimucci.it/).
Ho impastato con al dose di acqua indicata e ho ottenuto un impasto liscio e non duro. Ho lasciato riposare un'ora e poi steso al matterello. Ho ottenuto una sfoglia molto più morbida di quella vista in trasmissione: era simile a una sfoglia normale con uova, molto più dura di quella che uso solitamente per fare gli strozzapreti.
Quando quindi li ho formati, tagliando striscioline di sfoglia sottile, ho ottenuto la solita forma e non quella vista leggermente aperta e attorcigliata.
Ho preparato quindi il sugo cuocendo separatamente il radicchio e la pancetta.
Non avendone, ho aggiunto non Sangiovese ma Chianti, al radicchio. Pochi secondi prima di spegnere la pancetta croccante ho saltato anche i pinoli.
Ho cotto velocemente gli strozzapreti e li ho versati nel radicchio cotto, mescolando e versando anche il pecorino e il prezzemolo fresco tritato. Per ultima la pancetta croccante a striscioline con i pinoli.
Che dire? Un abbinamento si sapori e consistenze davvero speciale! Le dosi sono davvero abbondanti per 4 persone, ma l'insieme delle dosi degli ingredienti è equilibrato.
L'uso di una parte di farina di grano duro non è davvero tipico di questa pasta romagnola ma vi assicuro che non stona. Dovrei solo rifarla mettendo meno acqua per raggiungere la consistenza vista in tv e provare anche la diversa forma e procedura. Vi saprò dire.
CONSIDERAZIONI 2
Oggi ho fatto un'altra prova di consistenza. Sono partita da una dose per circa 2 persone. Ho utilizzato
150 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
50 gr farina di grano duro, semola rimacinata Martimucci
120 gr acqua tiepida
un pizzico di sale
ho ottenuto un impasto non molto duro così ho aggiunto un po' per volta altra farina di semola rimacinata finchè la consistenza è stata quella dii una pasta all'uovo fatta in casa. Ho lasciato riposare l'impasto sotto una ciotola, a temperatura ambiente, per un'ora e ho poi steso una sfoglia sottile col matterello.
Ho tagliato delle lunghe striscioline dello spessore di un paio di centimetri e le ho arrotolate e spezzate a mo' di strozzapreti. Ho cotto e condito con un semplice sugo di pomodoro.
La consistenza e la forma sono completamente diverse da quella degli strozzapreti tradizionali romagnoli. La cottura è più veloce e risultano più leggeri. Indipendentemente dalla tradizione la scelta del tipo di impasto e quindi della forma è del tutto legata al gusto personale... Questi non mi dispiacciono ma io adoro gli altri.
mercoledì 10 marzo 2010
Tabella forza farine (W)
La forza (W) è un indice che misura, in una farina (indipendentemente dal tipo), quanta acqua assorbe e per quanto tempo trattiene il gas che si forma.
Purtroppo il W non viene riportato nelle farine per uso domestico, quindi l'unico dato per scegliere la farina è quello relativo al contenuto in proteine. Più elevato è questo valore, maggiore è l'attitudine alla panificazione.
Tabella (nomi) farine
Francia, USA,Germania, Italia, Belgio.
Ho preso una tabella trovata on line e l'ho ricopiata, rendendola di più facile lettura... ora cercherò di aggiungere, anche col vostro aiuto, altre info e dettagli.
Sulle pagine on line di WIKIPEDIA alla voce farina troverete altre info, se scorrete la pagina e guardate la colonna di sinistra, cliccando sulle altre lingue troverete altro materiale in lingua straniera.
sabato 6 marzo 2010
Crocchette di mortadella e patate
Diversi giorni fa ho visto alla Prova del cuoco Alessandra Spisni mentre faceva l'ennesima ricetta davvero interessante: crocchette di mortadella e patate. Me ne sono subito innamorata e le ho fatte.
Ecco la ricetta copiata dal televideo Rai, poi metterò le mie piccole modifiche e considerazioni.
INGREDIENTI
500g di patate da gnocchi (circa 3)
1 pizzico di sale grosso
200g di mortadella tritata
80g di grana grattugiato
sale fino e noce moscata a piacere
2 uova fresche
Per la panatura:
100g di farina
500g di pangrattato (3-4 fette pancarrè tostato)
3 uova
1/2 bicchiere di latte
sale.
Strutto per la friggere
PROCEDIMENTO
Lavare le patate sotto acqua corrente sfregando bene con le mani per togliere la terra ancora attaccata. Metterle in un tegame che le contenga abbondantemente e coprirle di acqua. Salare con sale grosso e mettere sul fuoco medio alto per 30 minuti almeno finché non risultino tenere.
In una terrina larga preparate il battoccio: rompere le 3 uova e insaporire con il sale, allungare con 1/2 bicchiere di latte e sbatterle energicamente con la frusta. In un vassoio o su di un foglio di carta per alimenti stendere metà del pangrattato.
Spolverare un vassoio largo oppure una teglia con la farina facendone 1 strato leggero e uniforme. Appena le patate sono cotte, scolarli dall'acqua. Schiacciare le patate con lo schiacciapatate lasciando cadere la polpa direttamente in una terrina. Pulire l'attrezzo ogni volta dalla buccia che resta attaccata.
Unire la mortadella tritata e il grana grattugiato e mescolare. Aggiungere le uova,il sale e la noce moscata e mescolare nuovamente. Con l'aiuto di un cucchiaio togliere un quantitativo sufficiente di impasto. Lavorarlo con le mani per dargli 1 forma tonda o cilindrica.
Proseguire fino alla fine dell'impasto.
Mettere le crocchette sul vassoio con la farina in modo che non si attacchino tra loro. Spolverare nuovamente con la farina e metterle in frigo 10 min. Toglierle dal frigo e passarle una alla volta nel battoccio e nel pangrattato.
Riporre in frigo. Scaldare lo strutto nella friggitrice o in un tegame alto.
Quando lo strutto sara' ben caldo,friggere le crocchette pochi minuti. Dovranno essere croccanti fuori e morbide all'interno. Appena la superficie sarà dorata toglierle dal grasso caldo con la schiumarola e metterle sulla carta gialla per togliere l'unto in eccesso.
CONSIDERAZIONI
Ho utilizzato pangrattato casalingo fatto con fette del mio pancarrè , tostate e passate al mixer a lame: in questo modo ho ottenuto un pangrattato più irregolare e leggero.
Ho passato subito le patate calde poi le ho lasciate raffreddare poco e ho aggiunto il parmigiano e la mortadella tagliate al mixer a lame.
Prima ho ridotto (con le lame) in polvere il parmigiano, in seguito ho aggiunto la mortadella ed ho ottenuto un trito fine ma ancora a pezzetti.
Non ho fatto pause frigorifero (non avevo tempo) ma mi sono limitata a mescolare con la forchetta e a maneggiare il minimo e con delicatezza l'impasto ottenuto.
Ho fatto delle palline (32) aiutandomi con la punta di un cucchiaio. Le ho passate subito velocemente nella farina e posizionate su un ampio piatto. Ho fatto il "batoccio", sempre velocemente e delicatamente, una alla volta, ho passato le palline poi deponendole nel pangrattato. Le ho rigirate e messe nuovamente nel piatto grande.
Ho scaldato bene lo strutto (500 gr) in una padella di alluminio e ho messo a dorare le crocchette. L'operazione è stata velocissima: il tempo di renderle croccanti su tutta la superficie ed erano pronte. Devono solo fare una micro crosticina, dentro sono già cotte.
Le ho messe un attimo su fogli di carta assorbente e le ho servite. Le dosi sono perfette, il "batoccio" è abbondante.
Una rivelazione. A mio parere il "mio" pangrattato le ha, se possibile, ulteriormente migliorate. Croccante ma con una microcrosta, delicatissime ed equilibrate (nessun sapore prevale ma si sentono tutti), morbide e umide all'interno. Che dire di più? Provatele!
sabato 27 febbraio 2010
Pasta & Ceci
Come promesso, dato che mio marito è goloso di ceci, e su suo suggerimento, ho provato a sostituire i ceci ai fagioli nella minestra: "Pasta & Fagioli".
Vi copio la ricetta e aggiungo qualche cosa...
INGREDIENTI
ceci
aglio
salvia
rosmarino
mezza cipolla rossa
acqua
aglio
prezzemolo
olio extravergine di oliva
concentrato di pomodoro
sale
pepe
acqua di cottura dei ceci
maltagliati (ottenuti da sfoglia di 1 uovo di pasta tirata a mano)
PROCEDIMENTO
Non è possibile dare le dosi esatte ma vi posso raccontare come si fa e, dopo aver provato un paio di volte, sarete voi a farvi la "vostra" pasta & ceci a secondo del vostro gusto.
Mettete a bagno, la sera prima, i ceci in acqua: dovranno essere in dose abbondante così potrete usarne il giusto quantitativo per la pasta in brodo e averne un po' per un eventuale contorno.
La mattina scolateli e metteteli (a lessare) in una pentola con abbondante acqua, un paio di spicchi di aglio schiacciati ma con la "camicia", un rametto di rosmarino e due piccoli rametti di salvia, mezza cipolla rossa.
Fate bollire a fuoco basso per circa un'ora o più (dipende dal tipo di cece) finchè saranno cotti ma non sfatti. Lasciateli raffreddare nella loro acqua o se li scolate NON buttate l'acqua di cottura.
Fate un piccolo trito di aglio e prezzemolo freschi, soffriggetelo, in una pentola, in poco olio. Aggiungete un po' di concentrato di pomodoro e a seguire la dose di ceci passati al passaverdura* o semplicemente trasformati in purea con il mixer.
Salate e pepate.
Aggiungete l'acqua di cottura e cuocete per circa 15-20 minuti finchè il brodo di ceci acquisterà un minimo di consistenza senza però diventare troppo denso.
Se i ceci avanzati (interi)* sono duretti metteteli subito a cuocere dopo aver aggiunto l'acqua di cottura se invece sono quasi al limite aggiungeteli alla fine, una volta cotti i maltagliati: la pasta all'uovo.
Dopo circa 20 minuti di cottura potete aggiungere la pasta all'uovo, portatela a cottura poi spegnete la fiamma e lasciare riposare un po' a pentola coperta.
Servite calda o riscaldata con un filo di olio crudo e, volendo, una generosa spolverata di parmigiano.
CONSIDERAZIONI
Non ci sono dosi e ogni volta potrà sembrare diversa. Quando metto i ceci in ammollo non aggiungo bicarbonato e nella lessatura non aggiungo sale o pepe.
*Unica regola è sul quantitativo di fagioli totali: quelli ridotti in purea (2/3) e quelli fagioli lasciati integri (1/3).
E' importante, dopo la breve cottura, non ottenere una crema di fagioli troppo densa perchè bisogna ricordare che verranno aggiunti i fagioli interi lessati e la pasta all'uovo (meglio se fatta in casa e tirata fine al matterello) che dovrà cuocere e crescere, assorbendo liquido.
CONSIDERAZIONI 2
Per velocizzare frullo i ceci al mixer aggiungendo un po' di liquido di cottura, ottengo così una crema densa ma non dura, molto più facile da gestire.
Ho volutamente impastato a mano e steso, dopo circa 30 minuti di riposo l'impasto con il matterello, per ottenere dei maltagliati perfetti, più rugosi e meno tenaci.
Utilizzando 1 uovo intero con 100 gr di farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa si ottiene una sfoglia sottile. La lascerete asciugare leggermente, poi la ripiegherete su se stessa ottenendo un rotolo , leggermente schiacciato di 3,4 cm.
Con un coltello tagliente taglierete i maltagliati in tralice, ottenendo forme sghembe fini.
Anche questa volta ho completato la cottura con la pasta prima e ho poi riscaldato velocemente il tutto prima di servire con un filo di olio extravergine di oliva.
Anche questa versione è perfetta! Delicata nella sfumatura dei ceci ma non monotona nei sapori.
lunedì 22 febbraio 2010
Pasta & Fagioli
Questa è una ricetta di mia nonna "Neri", amatissima in casa e da mio marito ma che io, da piccola, odiavo profondamente...
E una ricetta della tradizione contadina romagnola, diversa in ogni casa.
INGREDIENTI
fagioli cannellini
aglio
salvia
rosmarino
acqua
aglio
prezzemolo
olio extravergine di oliva
concentrato di pomodoro
sale
pepe
acqua di cottura dei fagioli
maltagliati
PROCEDIMENTO
Non è possibile dare le dosi esatte ma vi posso raccontare come si fa e, dopo aver provato un paio di volte, sarete voi a farvi la "vostra" pasta & fagioli a secondo del vostro gusto.
Mettete a bagno, la sera prima, i fagioli in acqua: dovranno essere in dose abbondante così potrete usarne il giusto quantitativo per la pasta in brodo e averne un po' per un eventuale contorno.
La mattina scolateli e metteteli in una pentola con abbondante acqua, un paio di spicchi di aglio schiacciati ma con la "camicia", un rametto di rosmarino e due piccoli rametti di salvia.
Fate bollire a fuoco basso per circa un'ora o più (dipende dal tipo di fagiolo) finchè i fagioli saranno cotti ma non sfatti. Lasciateli raffreddare nella loro acqua o se li scolate NON buttate l'acqua di cottura.
Fate un piccolo trito di aglio e prezzemolo freschi, soffriggetelo, in una pentola, in poco olio. Aggiungete un po' di concentrato di pomodoro e a seguire la dose di fagioli passati al passaverdura* o semplicemente trasformati in purea con il mixer.
Salate e pepate.
Aggiungete l'acqua di cottura e cuocete per circa 20 minuti finchè il brodo di fagioli acquisterà un minimo di consistenza senza però diventare troppo denso.
Se i fagioli avanzati (interi)* sono duretti metteteli subito a cuocere dopo aver aggiunto l'acqua di cottura se invece sono quasi al limite aggiungeteli alla fine, una volta cotti i maltagliati: la pasta all'uovo.
Dopo circa 20 minuti di cottura potete aggiungete la pasta all'uovo, portatela a cottura poi spegnete la fiamma e lasciare riposare un po' a pentola coperta.
Servite calda o riscaldata con un filo di olio crudo e, volendo, una generosa spolverata di parmigiano.
CONSIDERAZIONI
Non ci sono dosi e ogni volta potrà sembrare diversa. Quando metto i fagioli in ammollo non aggiungo bicarbonato e nella lessatura non aggiungo sale o pepe.
*Unica regola è sul quantitativo di fagioli totali: quelli ridotti in purea (2/3) e quelli fagioli lasciati integri (1/3).
E' importante, dopo la breve cottura, non ottenere una crema di fagioli troppo densa perchè bisogna ricordare che verranno aggiunti i fagioli interi lessati e la pasta all'uovo (meglio se fatta in casa) che dovrà cuocere e crescere, assorbendo liquido.
CONSIDERAZIONI 2
Ogni tanto anche la tecnologia fa degli scherzi.. avevo già pubblicato questa ricetta nel Blog come "Minestra di fagioli con maltagliati" ma ricercandola non l'avevo trovata e così l'ho scritta, una volta pubblicata l'ho ritrovata....ora rimarrà pubblicata due volte!
giovedì 18 febbraio 2010
Pani di farina di semola rimacinata (2)
Continua la ricerca della "mia" ricetta di pane simile a quello di Altamura. Ho trovato una nuova farina di grano duro, una semola rimacinata, distribuita all'Esselunga a Pistoia, ma proveniente da Altamura.
E' dell'industria molitoria Martimucci (http://www.martimucci.it/).
Ho apportato piccole modifiche di contenuti e di lavorazione alla precedente ricetta pubblicata: Pani di farina di grano duro.
INGREDIENTI
(2 pagnotte grosse)
BIGA 15/18 ore
250 gr farina forte
125 gr acqua
2,5 gr lievito
IMPASTO
1,250 kg di farina semola rimacinata Martimucci
125 gr farina 0
30 gr lievito di birra
30 gr sale
900 gr acqua
30 gr fior madre
10 gr crusca
10 gr germe di grano
BIGA
PROCEDIMENTO
Ho preparato la Biga la sera prima e la mattina ho impastato. Ho lasciato riposare i soliti 30 minuti poi ho formato 2 pagnotte, infarinando leggermente il piano (sempre con la semola) e lavorandole leggermente, rincalzandone i lembi sotto, prima di disporle sulle due per teglie infarinate. Le ho lasciate lievitare coperte da un foglio di nylon per ancora un'ora e mezzo.
Poco prima di infornare ho spolverato con farina di semola e fatto i tagli con la lametta: uno circolare alto e alcuni laterali a mo' di sole. Ho spruzzato abbondante vapore sulle pagnotte e nel forno prima di infornare.
Ho infornato contemporaneamente le due teglie di pane a 210°C, forno ventilato, e cotto per un'ora.
Una volta sfornato ho lasciato raffreddare i pani verticali
CONSIDERAZIONI
I pani sembrano cotti perfettamente, belli colorati sono cresciuti appena li ho tagliati e spruzzati col vapore prima di infornarli e anche appena infornati. Non presentano difetti esterni di cottura e lievitazione tipo fondo inarcato o spacchi sui lati. Ora devo aspettare che si raffreddino e asciughino per poterli aprire e assaggiare ma a primo acchito questa nuova farina mi sembra ottima!
La semola di grano duro rimacinata Martimucci a differenza di quella De Cecco che usavo in passato è più fine, meno "gialla" e assorbe meglio l'acqua.
Devo vedere anche l'alveolatura e la consistenza della crosta... sono davvero curiosa!
CONSIDERAZIONI 2
Ieri sera ho tagliato i pani a metà. La mollica è ben alveolata e morbida. La crosta pur essendo ancora più sottile di quella di un mio pane toscano, c'è ed è croccante.
Questo è e sarà uno di quei pani che, per il tipo di lievitazione multipla e per la dimensione e forma, durerà molti giorni e migliorerà addirittura , stando all'aria, col passare del tempo.