Questo Blog ha ormai qualche anno e in questo periodo pubblico poche nuove ricette perchè, presa da attacco di pigrizia, mi sto limitando a riscoprire le mie vecchie ricette... penso siano più di 670 e sinceramente molte me le ero dimenticate.
Questo contorno nasce dalla mia passione per la "peperonata" nelle sue tante varianti regionali italiane e estere.
INGREDIENTI
(4 persone)
1 cipolla rossa media
1 peperone rosso medio/piccolo
2 coste di sedano
1 melanzana piccola
1 zucchina
sale, pepe
curcuma
curry piccante
cumino in polvere
melassa di melograno
succo di limone
PROCEDIMENTO
Tagliate a pezzetti tutte le verdure mantenendole separate e di dimensione diversa a seconda del tipo.
Scaldate una ampia padella antiaderente con un po' di olio extravergine di oliva.
Soffriggete a fiamma viva le cipolle tagliate a fettine sottili, senza abbrustolirle, aggiungete il sedano e dopo un po' i pezzetti di peperone.
Quando le verdure si saranno leggermente ammorbidite unite la melanzana tagliata a sottili quadretti.
Continuate la cottura a fiamma viva senza aggiungere liquidi.
Salate e pepate, iniziando ad aggiungere le spezie in piccole quantità.
Quando le verdure saranno quasi cotte unite per ultima la zucchina tagliata a mezze rondelle.
Soffriggete il tutto e condite con il succo di mezzo limone. Aggiungete un cucchiaio di melassa e portate a fine cottura.
Lasciate intiepidire e servite a temperatura ambiente.
CONSIDERAZIONI
Se tagliate ciascuna verdura di dimensioni diverse il vostro "Gioco" sarà ottimo sia visivamente sia quando l'assaggerete perchè anche la bocca masticando troverà vivacità di forme e consistenze.
Moderatevi nelle spezie perchè con la cottura in pochi liquidi tenderanno a aumentare di intensità.
A mio parere quello che rende speciale questo contorno è proprio il Carnevale di profumi e sapori, tanti ma non eccessivi. Ottimo a temperatura ambiente o freddo nei mesi estivi... se lo rifarete d'inverno servitelo bollente ed eventualmente aggiungete, in cottura, un po' di latte di cocco!
Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.
Luisa
domenica 1 luglio 2012
mercoledì 20 giugno 2012
Strozzapreti con noci, polpo e fagiolini
Questa ricetta proviene dal numero del giugno 2000 de La cucina Italiana.
In origine nella ricetta venivano utilizzati strozzapreti "secchi", acquistati. Io li ho fatti e mi sono regolata ad occhio per la quantità degli ingredienti del sugo. Vi trascrivo la ricetta della rivista.
INGREDIENTI
(4 persone)
500g polpo
350g strozzapreti*
100g mollica pancarrè
80g fagiolini lessi
50g gherigli di noce
1 spicchio piccolo aglio
150g latte
40g olio extravergine di oliva
sale, pepe
PROCEDIMENTO
Lessate il polpo poi lasciatelo intiepidire nel suo brodo. Scolatelo e conditelo con oli, sale e pepe.
Arrotolatelo su se stesso.avvolgendolo strettamente in un foglio di carta da forno. Tenetelo in frigorifero finchè non sarà completamente freddo e solo allora tagliatelo finemente a coltello.
Mettete in un contenitore alto il pane spezzettato, il latte e lo spicchio di aglio. Frullatelo con il mixer a lame ad immersione poi aggiungete anche l'olio, il sale e pepe e i gherigli di noce frantumati grossolanamente.
Lessate a microonde i fagiolini in abbonante acqua, scolateli e tagliateli a metà per il lungo e metteteli da parte.
Lessate al dente gli strozzapreti, scolateli e conditeli con la salsa di noci. Decorate con i pezzetti di fagiolini e il polpo tagliato a fettine sottilissime.
CONSIDERAZIONI
Vi consiglio di preparare la sera prima il polpo in modo da non avere sorprese con i tempi di raffreddamento e compattatura.
Se volete fare gli strozzapreti eccovi la mia ricetta.
* INGREDIENTI
(4 persone)
400g farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
240g acqua a temperatura ambiente
poco sale
PROCEDIMENTO
Impastate tutti gli ingredienti tenendo da parte eventualmente un po' di acqua. Dovrete ottenere un impasto morbido, liscio ma non molle.
Stendete con l'aiuto di un matterello, su una spianatoia di legno non infarinata una sfoglia non sottile, di circa 2mm di spessore. Tagliate delle striscioline di circa 1/2 cm.
Formate gli strozzapreti rotolandole tra le mani e spezzandole della lunghezza voluta.
Mettete gli strozzapreti su vassoi di cartone leggermente infarinati.
Vi consiglio di preparare questa pasta per ultima cosa poco prima di mangiarla: essendo fatta con solo farina e acqua tende ad attaccarsi di più di quella all'uovo.
Avendo del mio buon pane per la salsa, ho utilizzato due fette di questo, con anche la crosta al posto del pancarrè.
Solitamente lesso il polpo nella pentola a pressione per pochi minuti, solo con acqua e poco aceto di vino rosso.
Passiamo ai sapori e alle consistenze!
Partendo dal presupposto che adoro gli strozzapreti fatti in casa e sono innamorata della salsa di pane, latte e frutta secca... l'idea di condire una pasta con un sugo freddo è ottima così come l'abbinamento di sapori e consistenze diverse dei fagiolini ( quasi insipidi e acquosi) e del polpo fine ma saporito e tenace.
L'unica pecca, se così si può considerare, è che avendo fatto la dose del sugo ad occhio la salsa di pane era un po' abbondante anche se la pasta era d più.
La prossima volta vorrei provare a farne meno...
Per la dose dei fagiolini e del polpo non preoccupatevi, se avanzano sono ottimi insieme, in insalata.
In origine nella ricetta venivano utilizzati strozzapreti "secchi", acquistati. Io li ho fatti e mi sono regolata ad occhio per la quantità degli ingredienti del sugo. Vi trascrivo la ricetta della rivista.
INGREDIENTI
(4 persone)
500g polpo
350g strozzapreti*
100g mollica pancarrè
80g fagiolini lessi
50g gherigli di noce
1 spicchio piccolo aglio
150g latte
40g olio extravergine di oliva
sale, pepe
PROCEDIMENTO
Lessate il polpo poi lasciatelo intiepidire nel suo brodo. Scolatelo e conditelo con oli, sale e pepe.
Arrotolatelo su se stesso.avvolgendolo strettamente in un foglio di carta da forno. Tenetelo in frigorifero finchè non sarà completamente freddo e solo allora tagliatelo finemente a coltello.
Mettete in un contenitore alto il pane spezzettato, il latte e lo spicchio di aglio. Frullatelo con il mixer a lame ad immersione poi aggiungete anche l'olio, il sale e pepe e i gherigli di noce frantumati grossolanamente.
Lessate a microonde i fagiolini in abbonante acqua, scolateli e tagliateli a metà per il lungo e metteteli da parte.
Lessate al dente gli strozzapreti, scolateli e conditeli con la salsa di noci. Decorate con i pezzetti di fagiolini e il polpo tagliato a fettine sottilissime.
CONSIDERAZIONI
Vi consiglio di preparare la sera prima il polpo in modo da non avere sorprese con i tempi di raffreddamento e compattatura.
Se volete fare gli strozzapreti eccovi la mia ricetta.
* INGREDIENTI
(4 persone)
400g farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
240g acqua a temperatura ambiente
poco sale
PROCEDIMENTO
Impastate tutti gli ingredienti tenendo da parte eventualmente un po' di acqua. Dovrete ottenere un impasto morbido, liscio ma non molle.
Stendete con l'aiuto di un matterello, su una spianatoia di legno non infarinata una sfoglia non sottile, di circa 2mm di spessore. Tagliate delle striscioline di circa 1/2 cm.
Formate gli strozzapreti rotolandole tra le mani e spezzandole della lunghezza voluta.
Mettete gli strozzapreti su vassoi di cartone leggermente infarinati.
Vi consiglio di preparare questa pasta per ultima cosa poco prima di mangiarla: essendo fatta con solo farina e acqua tende ad attaccarsi di più di quella all'uovo.
Avendo del mio buon pane per la salsa, ho utilizzato due fette di questo, con anche la crosta al posto del pancarrè.
Solitamente lesso il polpo nella pentola a pressione per pochi minuti, solo con acqua e poco aceto di vino rosso.
Passiamo ai sapori e alle consistenze!
Partendo dal presupposto che adoro gli strozzapreti fatti in casa e sono innamorata della salsa di pane, latte e frutta secca... l'idea di condire una pasta con un sugo freddo è ottima così come l'abbinamento di sapori e consistenze diverse dei fagiolini ( quasi insipidi e acquosi) e del polpo fine ma saporito e tenace.
L'unica pecca, se così si può considerare, è che avendo fatto la dose del sugo ad occhio la salsa di pane era un po' abbondante anche se la pasta era d più.
La prossima volta vorrei provare a farne meno...
Per la dose dei fagiolini e del polpo non preoccupatevi, se avanzano sono ottimi insieme, in insalata.
sabato 16 giugno 2012
Biscotti friabili "impronte di cane"
Questa settimana ho fatto un salto a Firenze, un giretto con l'amica Eleonora e un pranzo e quattro chiacchiere con JMC al ristorante ebraico vegetariano Ruth's.
Non potevo non acquistare nulla ... ho quindi comperato due nuovi stampi da biscotti: uno per fare i biscotti della nonna, quelli che faceva Doria, e un altro a forma di impronta di cane.
Ho cercato una ricetta adatta a ciascun stampo ne Il libro d'oro dei biscotti, Ed. Mondadori.
Non avevo calcolato che è arrivato il grande caldo e che la frolla diventa impossibile da lavorare nonostante uso abbondate di frigorifero, ed ho fatto una grande fatica a tagliare i biscotti.
La ricetta originaria dei biscotti croccanti dorati prevede forme tonde e una spolverata di zucchero appena sfornato i biscotti. Io ho utilizzato tutto lo zucchero nell'impasto, ho steso la frolla finemente perchè la forma a zampetta è grande.
Quando tornerà il fresco proverò a fare questi biscotti anche nella forma e procedura classica.
INGREDIENTI
200g farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
20g fecola di patate
125g burro
160g zucchero (140g per impasto+ 20g per spolvero)
1 uovo+ 1 tuorlo
un pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Lavorate il burro con lo zucchero poi aggiungete le uova e in seguito le farine e il pizzico di sale.
Avvolgete il panetto in pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per circa un'ora.
Aiutandovi con un piano di plastica e una piccola spolverata di farina, stendete l'impasto sottile e tagliate i biscotti posizionandoli su teglie foderate di carta da forno.
Una volta freddi decorateli con una glassa fatta con zucchero a velo e acqua.
Lasciatela solidificare a temperatura ambiente.
CONSIDERAZIONI
Come ho già scritto nell'introduzione i biscotti sono risultati grandi e sottili, croccanti, dolci. Non facili da lavorare causa caldo e stampo particolare.
Per decorare i biscotti potete usare semplicemente un cucchiaino e fare colare la glassa nei punti desiderati. L'effetto una volta solidificata sarà dolce e leggermente croccante.
Da rifare! sia nella così sia utilizzando la glassa per decorare altri biscotti già fatti e pubblicati.
Non potevo non acquistare nulla ... ho quindi comperato due nuovi stampi da biscotti: uno per fare i biscotti della nonna, quelli che faceva Doria, e un altro a forma di impronta di cane.
Ho cercato una ricetta adatta a ciascun stampo ne Il libro d'oro dei biscotti, Ed. Mondadori.
Non avevo calcolato che è arrivato il grande caldo e che la frolla diventa impossibile da lavorare nonostante uso abbondate di frigorifero, ed ho fatto una grande fatica a tagliare i biscotti.
La ricetta originaria dei biscotti croccanti dorati prevede forme tonde e una spolverata di zucchero appena sfornato i biscotti. Io ho utilizzato tutto lo zucchero nell'impasto, ho steso la frolla finemente perchè la forma a zampetta è grande.
Quando tornerà il fresco proverò a fare questi biscotti anche nella forma e procedura classica.
INGREDIENTI
200g farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
20g fecola di patate
125g burro
160g zucchero (140g per impasto+ 20g per spolvero)
1 uovo+ 1 tuorlo
un pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Lavorate il burro con lo zucchero poi aggiungete le uova e in seguito le farine e il pizzico di sale.
Avvolgete il panetto in pellicola e lasciatelo riposare in frigorifero per circa un'ora.
Aiutandovi con un piano di plastica e una piccola spolverata di farina, stendete l'impasto sottile e tagliate i biscotti posizionandoli su teglie foderate di carta da forno.
Mettete le teglie con i biscotti una mezz'ora a solidificare in frigorifero. Nel frattempo portate il forno ventilato a 170°C.
Cuocete i biscotti 10 minuti, una volta sfornati lasciateli raffreddare nelle teglie.Una volta freddi decorateli con una glassa fatta con zucchero a velo e acqua.
Lasciatela solidificare a temperatura ambiente.
Fare la glassa è davvero facile: versate in una tazza un po' di zucchero a velo. Tenetene da parte dell'altro. In una tazzina mettete dell'acqua e con un cucchiaino versatene poca nella tazza con lo zucchero a velo.
Mescolate bene ed eventualmente aggiungete altra (poca) acqua alla crema bianca. La glassa dovrà risultare fluida ma non liquida: eventualmente potete aggiungere altro zucchero a velo.CONSIDERAZIONI
Come ho già scritto nell'introduzione i biscotti sono risultati grandi e sottili, croccanti, dolci. Non facili da lavorare causa caldo e stampo particolare.
Per decorare i biscotti potete usare semplicemente un cucchiaino e fare colare la glassa nei punti desiderati. L'effetto una volta solidificata sarà dolce e leggermente croccante.
Da rifare! sia nella così sia utilizzando la glassa per decorare altri biscotti già fatti e pubblicati.
venerdì 15 giugno 2012
Gnocchi di melanzane al sugo di vongole
Eccovi una ricetta davvero particolare; proviene dal numero di giugno 2000 de La Cucina Italiana.
Vi trascrivo la ricetta originale per 6 persone: io l'ho dimezzata perchè eravamo solo tre.
INGREDIENTI
(6 persone)
GNOCCHI
800g melanzane
250g patate (da lessare)
250g farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa+ quella per la spianatoia
basilico
sale
pepe
origano
1 uovo (con mezza dose ho messo solo il tuorlo)
CONDIMENTO e GUARNIZIONE
1kg vongole
500g pomodori (+ qualcuno per guarnire)*
cipolla
aglio
timo
vino bianco
olio per friggere
sale,pepe
PROCEDIMENTO
La sera o almeno una mezza giornata prima mettete le vongole a bagno in acqua fredda, ricordandovi di cambiare spesso l'acqua e mettere un po' di sale grosso.
Portate il forno ventilato a 200°C e mettete le melanzane sbucciate e tagliate a metà, ben salate, a cuocere per circa 40 minuti, su una teglia foderata di carta da forno.
Saranno pronte quando forandole con la forchetta risulteranno tenere all'interno.
Non buttate le bucce di melanzana ma tenetele da parte tagliandole eventualmente a filini ancora più sottili.
Lessate le patate a microonde semplicemente mettendole a cuocere una decina di minuti con abbondante acqua. Fate la solita prova forchetta per capire se sono cotte poi toglietele subito dall'acqua e spelatele.
Schiacciatele con lo schiaccia patate e lasciatele intiepidire sulla spianatoia.
In una ampia padella antiaderente saltate le vongole con un rametto di timo e un po' di vino bianco, chiudendo con il coperchio e cuocendo finchè saranno tutte aperte.
Sgusciate 3/4 delle vongole e tenete da parte 1/3 con ancora il guscio.
Filtrate il liquido e mettetelo da parte.
Utilizzate sempre la stessa ampia padella per soffriggere i pomodori a dadini con un trito di aglio e cipolla. Aggiungete un po' del liquido di cottura delle vongole poi le vongole con senza e con il guscio poco prima della conclusione della cottura.
Tritate finemente a coltello, le melanzane cotte e lasciatele intiepidire sul tagliere.
Friggete le bucce di melanzana tagliate a giulienne ed eventualmente leggermente infarinate prima.
Mettetele da parte su un foglio di carta assorbente: serviranno per il decoro.
Mettete in una ciotola gli ingredienti degli gnocchi: farina, patate e melanzane, sale, pepe, origano, basilico tritato, e un uovo.
CONSIDERAZIONI
Sembra una ricetta difficile e lunga ma in realtà a parte i tempi dello spurgo delle vongole, è veloce.
Io ho utilizzato pomodori a pezzi, in scatola e ho fritto le bucce di melanzane senza infarinarle prima.
La consistenza e il sapore degli gnocchi una volta cotti è davvero piacevolissima, non sanno nè di farina nè di patate.
In realtà la dose di patata all'interno è davvero piccola.
Siamo rimasti davvero sorpresi come il gusto di melanzana s sposi così bene con le vongole. Provate, noi la rifaremo presto.
Vi trascrivo la ricetta originale per 6 persone: io l'ho dimezzata perchè eravamo solo tre.
INGREDIENTI
(6 persone)
GNOCCHI
800g melanzane
250g patate (da lessare)
250g farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa+ quella per la spianatoia
basilico
sale
pepe
origano
1 uovo (con mezza dose ho messo solo il tuorlo)
CONDIMENTO e GUARNIZIONE
1kg vongole
500g pomodori (+ qualcuno per guarnire)*
cipolla
aglio
timo
vino bianco
olio per friggere
sale,pepe
PROCEDIMENTO
La sera o almeno una mezza giornata prima mettete le vongole a bagno in acqua fredda, ricordandovi di cambiare spesso l'acqua e mettere un po' di sale grosso.
Portate il forno ventilato a 200°C e mettete le melanzane sbucciate e tagliate a metà, ben salate, a cuocere per circa 40 minuti, su una teglia foderata di carta da forno.
Saranno pronte quando forandole con la forchetta risulteranno tenere all'interno.
Non buttate le bucce di melanzana ma tenetele da parte tagliandole eventualmente a filini ancora più sottili.
Lessate le patate a microonde semplicemente mettendole a cuocere una decina di minuti con abbondante acqua. Fate la solita prova forchetta per capire se sono cotte poi toglietele subito dall'acqua e spelatele.
Schiacciatele con lo schiaccia patate e lasciatele intiepidire sulla spianatoia.
In una ampia padella antiaderente saltate le vongole con un rametto di timo e un po' di vino bianco, chiudendo con il coperchio e cuocendo finchè saranno tutte aperte.
Sgusciate 3/4 delle vongole e tenete da parte 1/3 con ancora il guscio.
Filtrate il liquido e mettetelo da parte.
Utilizzate sempre la stessa ampia padella per soffriggere i pomodori a dadini con un trito di aglio e cipolla. Aggiungete un po' del liquido di cottura delle vongole poi le vongole con senza e con il guscio poco prima della conclusione della cottura.
Tritate finemente a coltello, le melanzane cotte e lasciatele intiepidire sul tagliere.
Friggete le bucce di melanzana tagliate a giulienne ed eventualmente leggermente infarinate prima.
Mettetele da parte su un foglio di carta assorbente: serviranno per il decoro.
Mettete in una ciotola gli ingredienti degli gnocchi: farina, patate e melanzane, sale, pepe, origano, basilico tritato, e un uovo.
Lavorate velocemente e eventualmente aggiungete ancora un po' di farina.
Il composto non dovrà essere duro. Infarinando la spianatoia formate dei lunghi rotolini che taglierete a pezzetti formando gli gnocchi.
Portate l'acqua salata a bollore e cuocete gli gnocchi per pochi minuti da quando tornano a galla e riprende il bollore.
Scolateli aiutandovi con un ramaiolo e saltateli pochi minuti nel sugo alle vongole e pomodoro. Aggiungete solo alla fine, prima di servire, le bucce di melanzana fritte.CONSIDERAZIONI
Sembra una ricetta difficile e lunga ma in realtà a parte i tempi dello spurgo delle vongole, è veloce.
Io ho utilizzato pomodori a pezzi, in scatola e ho fritto le bucce di melanzane senza infarinarle prima.
La consistenza e il sapore degli gnocchi una volta cotti è davvero piacevolissima, non sanno nè di farina nè di patate.
In realtà la dose di patata all'interno è davvero piccola.
Siamo rimasti davvero sorpresi come il gusto di melanzana s sposi così bene con le vongole. Provate, noi la rifaremo presto.
sabato 26 maggio 2012
Dolcetti al cocco
Ieri non avevo voglia di far nulla... beh oltre a 31 rosette fatte col mio impasto di pane si semola rimacinata, ai pasti del giorno, ad accudire le piante e i cani, a qualche bucato e le solite cose di casa di ogni giorno...
Verso sera sfogliando il nuovo numero di Giugno della rivista A Tavola mi sono imbattuta in una ricetta di dolcetti al cocco.
Avevo proprio degli albumi e tanto cocco da smaltire.
La ricetta era veloce: ho fatto subito una dose più piccola utilizzando solo 3 albumi.
INGREDIENTI
(6 persone)
250g cocco grattugiato (230g per impasto, il resto per lo spolvero a freddo)
300g zucchero semolato
5 albumi d'uovo
1 pizzico di sale
pirottini piccoli di carta ed eventuale contenitore da forno
OPPURE
INGREDIENTI
(12 pirottini medio/grandi)
138g cocco grattugiato
180g zucchero semolato
3 albumi d'uovo (34g X 3 = 102g)
1 pizzico di sale
12 pirottini medi di carta
contenitori per cup-cake da forno
PROCEDIMENTO
Accendete il forno ventilato e portatelo a 150°C.
Mettete in una ciotola gli albumi con il pizzico di sale e lo zucchero. Posizionatela a bagno maria su fuoco dolce. Mescolando con una frusta fino a quando lo zucchero si scioglie e ottenete un composto lucido, bianco. Versate il cocco e mescolate ancora poi togliete dal fuoco.
Foderate con i pirottini di carta gli stampi da cup-cakes. versate un cucchiaio di crema al cocco per ogni pirottino.
Infornate a 150°C cuocendo per circa 20 minuti ma facendo molta attenzione che la superficie non si colori troppo. Eventualmente abbassate la temperatura a 140°C.
Prima di sfornare provate a forare un dolcetto con uno stuzzicandenti: se quando lo toglierete sarà asciutto e pulito i dolcetti saranno cotti.
Una volta sfornati fateli raffreddare su una griglia e solo una volta freddi spolverateli con un po' di cocco grattugiato.
CONSIDERAZIONI
La ricetta non è venuta esattamente come indicato sulla rivista.
Ho seguito alla lettera le indicazioni ma le dosi erano indicate non a peso ma a numero di albumi: ciascun uovo pesa differentemente...
Il composto da cuocere doveva essere abbastanza solido da formare delle palline da inserire in piccoli pirottini e poi cuocere.
Il mio composto è risultato più cremoso. Non avevo pirottini piccoli così ho utilizzato quelli da cup-cake versando una quantità piccola all'interno e riempiendoli meno della metà. In cottura sono cresciuti molto.
Nonostante la differenza (forse dall'originale) i miei dolcetti sono risultati leggeri e fantastici. Croccanti esternamente e leggermente morbidi internamente.
Sono dolci e una esplosione di cocco: non sono certamente adatti a chi non ama questo ingrediente.
Unico appunto per i mie gusti sono un po' grandi, se avete stampini più piccoli è meglio. Mia figlia preferisce invece questa dimensione.
Verso sera sfogliando il nuovo numero di Giugno della rivista A Tavola mi sono imbattuta in una ricetta di dolcetti al cocco.
Avevo proprio degli albumi e tanto cocco da smaltire.
La ricetta era veloce: ho fatto subito una dose più piccola utilizzando solo 3 albumi.
INGREDIENTI
(6 persone)
250g cocco grattugiato (230g per impasto, il resto per lo spolvero a freddo)
300g zucchero semolato
5 albumi d'uovo
1 pizzico di sale
pirottini piccoli di carta ed eventuale contenitore da forno
OPPURE
INGREDIENTI
(12 pirottini medio/grandi)
138g cocco grattugiato
180g zucchero semolato
3 albumi d'uovo (34g X 3 = 102g)
1 pizzico di sale
12 pirottini medi di carta
contenitori per cup-cake da forno
PROCEDIMENTO
Accendete il forno ventilato e portatelo a 150°C.
Mettete in una ciotola gli albumi con il pizzico di sale e lo zucchero. Posizionatela a bagno maria su fuoco dolce. Mescolando con una frusta fino a quando lo zucchero si scioglie e ottenete un composto lucido, bianco. Versate il cocco e mescolate ancora poi togliete dal fuoco.
Foderate con i pirottini di carta gli stampi da cup-cakes. versate un cucchiaio di crema al cocco per ogni pirottino.
Infornate a 150°C cuocendo per circa 20 minuti ma facendo molta attenzione che la superficie non si colori troppo. Eventualmente abbassate la temperatura a 140°C.
Prima di sfornare provate a forare un dolcetto con uno stuzzicandenti: se quando lo toglierete sarà asciutto e pulito i dolcetti saranno cotti.
CONSIDERAZIONI
La ricetta non è venuta esattamente come indicato sulla rivista.
Ho seguito alla lettera le indicazioni ma le dosi erano indicate non a peso ma a numero di albumi: ciascun uovo pesa differentemente...
Il composto da cuocere doveva essere abbastanza solido da formare delle palline da inserire in piccoli pirottini e poi cuocere.
Il mio composto è risultato più cremoso. Non avevo pirottini piccoli così ho utilizzato quelli da cup-cake versando una quantità piccola all'interno e riempiendoli meno della metà. In cottura sono cresciuti molto.
Nonostante la differenza (forse dall'originale) i miei dolcetti sono risultati leggeri e fantastici. Croccanti esternamente e leggermente morbidi internamente.
Sono dolci e una esplosione di cocco: non sono certamente adatti a chi non ama questo ingrediente.
Unico appunto per i mie gusti sono un po' grandi, se avete stampini più piccoli è meglio. Mia figlia preferisce invece questa dimensione.
sabato 19 maggio 2012
Corzetti liguri alla Luvi
I Corzetti sono una pasta tradizionale ligure presenti anche nei piatti in Lunigiana (lì sono chiamati testaroli), antica terra di confine toscana.
Ho trovato diverse ricette: alcuni fanno un impasto con uova intere e farina, altri con farina, uova, un pizzico di sale e poca acqua.
Vengono conditi con il pesto o con un sugo di noci e burro o con un sugo leggero di erbe aromatiche quale la maggiorana, aglio, pinoli e burro.
Non è facile trovare lo stampo in legno per "stamparli" sono fatti con incisioni differenti, floreali. Dopo diverse ricerche infruttuose alla fine me l'ha comprato a Roma l'amica Eleonora ( Blog Marinora in cucina) e giovedì scorso me l'ha portato. Ho deciso quindi di farli subito.
La ricetta presente all'interno della confezione era ancora una versione diversa: farina, solo tuorli, vino bianco, maggiorana.
Eccovi la ricetta completa (della confezione) da cui è nata la mia:
Di seguito, poi, la mia.
INGREDIENTI
(6 persone)
SFOGLIA
600g farina 00
5 tuorli
1 bicchiere di vino bianco
maggiorana qb
PER CONDIRE
maggiorana: un ciuffo
pinoli: una manciata abbondante
2 spicchi aglio
burro
olio evo
parmigiano grattugiato qb
INGREDIENTI CORZETTI allaLUVI
(3 persone)
PER LA SFOGLIA
300g farina
2 tuorli e 1/2
80g vino bianco buono*
poco sale
timo fresco
PER IL SUGO
1 fetta di pane sottile, grande con la crosta
latte intero
poco sale grosso
timo fresco (2/3 da frullare+ 1/3 da mettere in padella)
pinoli: una bella manciata (2/3 da frullare+ 1/3 da mettere in padella)
burro
1 spicchio aglio piccolo
parmigiano grattugiato a piacere
PROCEDIMENTO
Impastate la farina con i tuorli, un pizzico di sale, le foglioline di timo e il vino bianco fino ad ottenere un impasto liscio, consistente ma non duro. Mettetelo a riposare sotto a una ciotola di vetro per una ventina di minuti.
Nel frattempo preparate il sugo frullando con un mixer a lama ad immersione, in un contenitore dai bordi alti: la fetta di pane spezzettata, lo spicchio di aglio, un pizzico di sale grosso, 2/3 della quantità di timo con 2/3 dei pinoli, un pugno di parmigiano grattugiato e una tazza da te di latte intero.
In una ampia padella sciogliete a fiamma bassa il burro (in quantità generosa) con la piccola quantità di pinoli e timo rimasta.
Non abbrustolite nulla e spegnete la fiamma mettendo il coperchio alla padella.
Stendete la sfoglia, non troppo sottile: io sono arrivata alla penultima tacca, mentre per la pasta all'uovo solitamente arrivo all'ultima, la più sottile, ripassandola.
Tagliate con lo stampino i cerchietti stendendo una sfoglia alla volta e mantenendo i ritagli e la sfoglia ancora da stendere sempre sotto la ciotola di vetro.
Procedente quindi e stampate ciascun corzetto posizionando tra le due matrici di legno e facendo una piccola pressione.
Sia mentre tagliate i cerchietti, sia mentre li stamperete non avrete difficoltà a staccarli: basterà sbattere lateralmente lo stampo.
Man mano che avrete fatto i corzetti metteteli su dei vassoi di cartoni leggermente infarinati.
Cuocete in abbondante acqua salata a bollore. In pochi minuti saliranno a galla, gonfiandosi. Assaggiateli in pochissimo saranno cotti.
Scolateli con delicatezza e versateli nella padella con il burro, i pinoli e il timo. sulla fiamma appena accesa. Aggiungete la salsa frullata scaldando il tutto per pochissimo.
Servite subito.
CONSIDERAZIONI
Non avevo mai fatto un impasto di pasta all'uovo con vino. ero davvero curiosa e vi posso dire che è davvero originale nella consistenza sia quando si lavora sia una volta cotto.
L'idea del sugo con pane e pinoli mi è venuta in mente ripensando alla probabile antichissima origine di questa pasta. Una salsa di pane , aglio e latte e anche l'uso di frutta secca era tipica del Medioevo.
Per finire vi posso dire che sia il formato, sia la consistenza nuova mi hanno conquistato. Il sugo ha completato il valore del piatto regalando un aroma (migliore quello del timo fresco della maggiorana) e una cremosità unica, non pesante (come poteva esserlo se avessi usato panna o cotto olio o burro).
Come promemoria vi riporto la dose del mio impasto per 4 persone.
INGREDIENTI
(4 persone)
360 g farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
3 tuorli
96g vino bianco (36g per ogni tuorlo)*
timo
un pizzico sale
Ho cercato su wikipedia altre info sui Corzetti: in effetti l'origine è Medioevale.
Eccovi un video di un artigiano che li fabbrica.
Ho trovato diverse ricette: alcuni fanno un impasto con uova intere e farina, altri con farina, uova, un pizzico di sale e poca acqua.
Vengono conditi con il pesto o con un sugo di noci e burro o con un sugo leggero di erbe aromatiche quale la maggiorana, aglio, pinoli e burro.
Non è facile trovare lo stampo in legno per "stamparli" sono fatti con incisioni differenti, floreali. Dopo diverse ricerche infruttuose alla fine me l'ha comprato a Roma l'amica Eleonora ( Blog Marinora in cucina) e giovedì scorso me l'ha portato. Ho deciso quindi di farli subito.
La ricetta presente all'interno della confezione era ancora una versione diversa: farina, solo tuorli, vino bianco, maggiorana.
Eccovi la ricetta completa (della confezione) da cui è nata la mia:
Di seguito, poi, la mia.
INGREDIENTI
(6 persone)
SFOGLIA
600g farina 00
5 tuorli
1 bicchiere di vino bianco
maggiorana qb
PER CONDIRE
maggiorana: un ciuffo
pinoli: una manciata abbondante
2 spicchi aglio
burro
olio evo
parmigiano grattugiato qb
INGREDIENTI CORZETTI allaLUVI
(3 persone)
PER LA SFOGLIA
300g farina
2 tuorli e 1/2
80g vino bianco buono*
poco sale
timo fresco
PER IL SUGO
1 fetta di pane sottile, grande con la crosta
latte intero
poco sale grosso
timo fresco (2/3 da frullare+ 1/3 da mettere in padella)
pinoli: una bella manciata (2/3 da frullare+ 1/3 da mettere in padella)
burro
1 spicchio aglio piccolo
parmigiano grattugiato a piacere
PROCEDIMENTO
Impastate la farina con i tuorli, un pizzico di sale, le foglioline di timo e il vino bianco fino ad ottenere un impasto liscio, consistente ma non duro. Mettetelo a riposare sotto a una ciotola di vetro per una ventina di minuti.
Nel frattempo preparate il sugo frullando con un mixer a lama ad immersione, in un contenitore dai bordi alti: la fetta di pane spezzettata, lo spicchio di aglio, un pizzico di sale grosso, 2/3 della quantità di timo con 2/3 dei pinoli, un pugno di parmigiano grattugiato e una tazza da te di latte intero.
In una ampia padella sciogliete a fiamma bassa il burro (in quantità generosa) con la piccola quantità di pinoli e timo rimasta.
Non abbrustolite nulla e spegnete la fiamma mettendo il coperchio alla padella.
Stendete la sfoglia, non troppo sottile: io sono arrivata alla penultima tacca, mentre per la pasta all'uovo solitamente arrivo all'ultima, la più sottile, ripassandola.
Procedente quindi e stampate ciascun corzetto posizionando tra le due matrici di legno e facendo una piccola pressione.
Sia mentre tagliate i cerchietti, sia mentre li stamperete non avrete difficoltà a staccarli: basterà sbattere lateralmente lo stampo.
Man mano che avrete fatto i corzetti metteteli su dei vassoi di cartoni leggermente infarinati.
Cuocete in abbondante acqua salata a bollore. In pochi minuti saliranno a galla, gonfiandosi. Assaggiateli in pochissimo saranno cotti.
Scolateli con delicatezza e versateli nella padella con il burro, i pinoli e il timo. sulla fiamma appena accesa. Aggiungete la salsa frullata scaldando il tutto per pochissimo.
Servite subito.
CONSIDERAZIONI
Non avevo mai fatto un impasto di pasta all'uovo con vino. ero davvero curiosa e vi posso dire che è davvero originale nella consistenza sia quando si lavora sia una volta cotto.
L'idea del sugo con pane e pinoli mi è venuta in mente ripensando alla probabile antichissima origine di questa pasta. Una salsa di pane , aglio e latte e anche l'uso di frutta secca era tipica del Medioevo.
Per finire vi posso dire che sia il formato, sia la consistenza nuova mi hanno conquistato. Il sugo ha completato il valore del piatto regalando un aroma (migliore quello del timo fresco della maggiorana) e una cremosità unica, non pesante (come poteva esserlo se avessi usato panna o cotto olio o burro).
Come promemoria vi riporto la dose del mio impasto per 4 persone.
INGREDIENTI
(4 persone)
360 g farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
3 tuorli
96g vino bianco (36g per ogni tuorlo)*
timo
un pizzico sale
CONSIDERAZIONI 2
Eccovi un video di un artigiano che li fabbrica.
CONSIDERAZIONI 3
Li ho rifatti, in dose per 4 persone. In realtà la quantità di vino bianco nell'impasto è davvero variabile: ciascun tuorlo ha un peso diverso e la farina ogni volta assorbe liquidi in modo diverso. Io ho aggiunto altri 20g di vino per un totale di 116g di vino con 360g di farina e 3 tuorli.
Ho anche notato che i corzetti vengono stampati meglio se i cerchietti di sfoglia si asciugano leggermente superficialmente. Cioè invece di tagliare ciascun cerchietto e stamparlo subito, a questo giro ho prima tagliato tutti i cerchietti di una sfoglia poi li ho stampati tutti.
sabato 12 maggio 2012
Kodrit kadir
Questo è un dolce davvero particolare. Quando ho trovato la ricetta sul Blog Cucchiaio e Pentolone, mi ha subito incuriosito e sono andata alla ricerca di altre foto e info.
Ho quindi trovato la ricetta sul Blog Lilly in the kitchen e una lunga discussione sul forum di Cookaround.
Ero combattuta perchè anch'io, come quelli che già l'avevano fatto, non capivo come poteva riuscire una preparazione così strana.
Beh, vi posso confermare che funziona ed è un dolce veloce ed ottimo.
Ho portato qualche piccola modifica alla ricetta originaria. Ricordatevi che questo dolce è migliore il giorno dopo e va sformato solo poco prima di consumarlo.
INGREDIENTI
(stampo da 2 litri con buco)
PER IL CARAMELLO
100g zucchero semolato
un goccio limone
pochissima acqua
PER IL CREME CARAMEL
800g latte intero
200g zucchero semolato
5 uova intere
1 bacca vaniglia aperta
PER LA PARTE AL CACAO
100g farina 00
50g zucchero semolato (se vi piace più dolce mettete 100g)
12g cacao amaro (2 cucchiai)
2 g lievito in polvere (1 cucchiaino)
1 uovo intero
100g latte intero
100g olio semi di arachidi
PROCEDIMENTO
Accendete a 180°C il forno ventilato e portatelo a temperatura con già dentro una teglia che possa contenere due dita di acqua. Posizionate la teglia in basso e mettete l'acqua solo poco prima di infornare il dolce.
Mettete in un pentolino il latte con la bacca di vaniglia aperta con anche i semini estratti.
Portate il latte a bollore poi spegnete e lasciate in infusione.
Preparate velocemente un caramello in un altro pentolino mettendo lo zucchero, qualche goccia di limone e un'idea di acqua, quella necessaria per inumidire lo zucchero.
Mescolate il tutto poi accendete la fiamma e non mescolate più finchè il caramello è pronto.
Nel frattempo posizionate lo stampo sopra al pentolino del latte in modo che si scaldi e quando il caramello sarà pronto potrete versarlo subito senza troppo contrasto termico.
Riuscirete così, facilmente, a distribuire il caramello su tutta la superficie dello stampo: bordi interni (del buco centrale) e lati.
In una ciotola media versate gli ingredienti per la parte al cacao. Prima quelli solidi: zucchero, farina, lievito, cacao. Mescolateli poi aggiungete l'uovo e aiutandovi con una frusta e poi con una spatola mescolate anche gli ingredienti liquidi: latte e olio.
In una ciotola più grande mescolate, con un'altra frusta, le uova con lo zucchero poi aggiungete il latte filtrato.
Versate il creme caramel nello stampo. Prendete la parte al cacao e aiutandovi con una spatola colatela a filo giro giro dentro allo stampo già pieno di creme caramel. Non vi spaventate: andrà a fondo e macchierà la superficie in modo irregolare. Voi continuate a ruotare e versare su tutta la superficie.
CONSIDERAZIONI
Ho tenuto d'occhio il dolce per tutta la cottura, anche perchè nella ricetta i tempi erano più lunghi e non sapevo se "la magia" sarebbe avvenuta.
Ebbene, non so bene ne come ne quando, la parte al cacao dal fondo è salita alla superficie, tutta insieme, in modo regolare.
Ho preferito non aggiungere aromi o spezie e provare il dolce nella sua semplicità.
La parte al caramello è molto leggera essendo fatta con solo latte e non una percentuale di panna e avendo utilizzato uova intere e non una parte almeno di solo tuorli.
Penso in realtà che questo renda il dolce nel suo complesso migliore perchè non lo rende eccessivo, troppo carico.
Avete capito che questo dolce mi ha conquistato. Provatelo!
Ho quindi trovato la ricetta sul Blog Lilly in the kitchen e una lunga discussione sul forum di Cookaround.
Ero combattuta perchè anch'io, come quelli che già l'avevano fatto, non capivo come poteva riuscire una preparazione così strana.
Beh, vi posso confermare che funziona ed è un dolce veloce ed ottimo.
Ho portato qualche piccola modifica alla ricetta originaria. Ricordatevi che questo dolce è migliore il giorno dopo e va sformato solo poco prima di consumarlo.
INGREDIENTI
(stampo da 2 litri con buco)
PER IL CARAMELLO
100g zucchero semolato
un goccio limone
pochissima acqua
PER IL CREME CARAMEL
800g latte intero
200g zucchero semolato
5 uova intere
1 bacca vaniglia aperta
PER LA PARTE AL CACAO
100g farina 00
50g zucchero semolato (se vi piace più dolce mettete 100g)
12g cacao amaro (2 cucchiai)
2 g lievito in polvere (1 cucchiaino)
1 uovo intero
100g latte intero
100g olio semi di arachidi
PROCEDIMENTO
Accendete a 180°C il forno ventilato e portatelo a temperatura con già dentro una teglia che possa contenere due dita di acqua. Posizionate la teglia in basso e mettete l'acqua solo poco prima di infornare il dolce.
Mettete in un pentolino il latte con la bacca di vaniglia aperta con anche i semini estratti.
Portate il latte a bollore poi spegnete e lasciate in infusione.
Preparate velocemente un caramello in un altro pentolino mettendo lo zucchero, qualche goccia di limone e un'idea di acqua, quella necessaria per inumidire lo zucchero.
Mescolate il tutto poi accendete la fiamma e non mescolate più finchè il caramello è pronto.
Nel frattempo posizionate lo stampo sopra al pentolino del latte in modo che si scaldi e quando il caramello sarà pronto potrete versarlo subito senza troppo contrasto termico.
Riuscirete così, facilmente, a distribuire il caramello su tutta la superficie dello stampo: bordi interni (del buco centrale) e lati.
In una ciotola media versate gli ingredienti per la parte al cacao. Prima quelli solidi: zucchero, farina, lievito, cacao. Mescolateli poi aggiungete l'uovo e aiutandovi con una frusta e poi con una spatola mescolate anche gli ingredienti liquidi: latte e olio.
In una ciotola più grande mescolate, con un'altra frusta, le uova con lo zucchero poi aggiungete il latte filtrato.
Versate il creme caramel nello stampo. Prendete la parte al cacao e aiutandovi con una spatola colatela a filo giro giro dentro allo stampo già pieno di creme caramel. Non vi spaventate: andrà a fondo e macchierà la superficie in modo irregolare. Voi continuate a ruotare e versare su tutta la superficie.
Mettete l'acqua nella leccarda del forno e posizionate il dolce cuocendo a bagnomaria per 45 minuti. Trascorso questo tempo provate a infilare un lungo stecchino di legno all'interno in profondità: se uscirà pulito, asciutto, il dolce sarà cotto.
Toglietelo dal forno e fatelo raffreddare a temperatura ambiente. Una volta raffreddato trasferitelo in frigorifero, mantenendolo nello stampo.
Come tutti i creme caramel è migliore dopo diverse ore, il giorno dopo, perchè il caramello si ammorbidisce e penetra nel dolce.CONSIDERAZIONI
Ho tenuto d'occhio il dolce per tutta la cottura, anche perchè nella ricetta i tempi erano più lunghi e non sapevo se "la magia" sarebbe avvenuta.
Ebbene, non so bene ne come ne quando, la parte al cacao dal fondo è salita alla superficie, tutta insieme, in modo regolare.
Ho preferito non aggiungere aromi o spezie e provare il dolce nella sua semplicità.
La parte al caramello è molto leggera essendo fatta con solo latte e non una percentuale di panna e avendo utilizzato uova intere e non una parte almeno di solo tuorli.
Penso in realtà che questo renda il dolce nel suo complesso migliore perchè non lo rende eccessivo, troppo carico.
La parte al cacao è perfetta, non troppo carica ( la dose di zucchero nelle varie ricette trovate variava) e di una consistenza particolare a metà tra il pan di spagna e un creme caramel.
Avete capito che questo dolce mi ha conquistato. Provatelo!
giovedì 3 maggio 2012
Coste di bietola alla levantina
Qualche giorno fa ho assaggiato questa ricetta fatta dal mio amico Chef Jean Michel Carasso.
Eccovi al ricetta (trascriita) dal suo Blog Cucinare Lontano.
Che della bietola non si butta niente suppongo che lo sapete già, ma spesso non si sa che fare con le coste, usando solo la parte verde. Questa ricetta "levantina" ovvero ebraica orientale sefardita è proprio squisita.
Fa da contorno per le carni arrosto oppure da antipasto se servita a temperatura ambiente.
INGREDIENTI
Per 6 persone:
coste di due mazzi di bietola
2 cipolle rosse medie
1/2 limone spremuto
2 cucchiaini da caffè colmi di cannella
1 cucchiaio da minestra rado di zucchero
1 lattina di pomodoro a cubetti
Sale
Olio d'oliva extravergine
PROCEDIMENTO
Passare le cipolle al mixer (senza ridurle in pappa) e farle sudare (non rosolare) in tegame in olio d'oliva e.v. abbondante.
Nel frattempo pulire le coste di bietola della pellicina trasparente della parte interna (quella concava, per intendersi) aiutandovi con un coltellino, e tagliarle a fette di 1cm e 1/2 di spessore.
Appena la cipolla è trasparente buttare le coste in tegame e mescolare bene, lasciando insaporire per una decina di minuti.
Annaffiare con il succo di limone, aggiungere la cannella e lo zucchero, mescolare bene e aggiungere il pomodoro.
Mescolare bene e salare a gusto.
Aggiungere un bicchiere d'acqua e lasciare cuocere a fuoco lento fino a quando le coste di bietola non sono ben cotte e tenere. L'acqua deve essere evaporata tutta e la preparazione bella untuosa.
Si mangia caldo o freddo.
CONSIDERAZIONI
Naturalmente le sue bietole erano più buone, la sua cannella era profumatissima e la ricetta finita era meno sugosa.
In effetti io ho trovato delle bietole molto tenere e se capiterà anche a voi vi consiglio di seguire alla lettera la ricetta ma di non aggiungere l'acqua se non un po' alla volta solo se necessaria.
Noi l'abbiamo gustata a temperatura ambiente: anche se non perfette erano buonissime.
Grazie JM!
Eccovi al ricetta (trascriita) dal suo Blog Cucinare Lontano.
Che della bietola non si butta niente suppongo che lo sapete già, ma spesso non si sa che fare con le coste, usando solo la parte verde. Questa ricetta "levantina" ovvero ebraica orientale sefardita è proprio squisita.
Fa da contorno per le carni arrosto oppure da antipasto se servita a temperatura ambiente.
INGREDIENTI
Per 6 persone:
coste di due mazzi di bietola
2 cipolle rosse medie
1/2 limone spremuto
2 cucchiaini da caffè colmi di cannella
1 cucchiaio da minestra rado di zucchero
1 lattina di pomodoro a cubetti
Sale
Olio d'oliva extravergine
PROCEDIMENTO
Passare le cipolle al mixer (senza ridurle in pappa) e farle sudare (non rosolare) in tegame in olio d'oliva e.v. abbondante.
Nel frattempo pulire le coste di bietola della pellicina trasparente della parte interna (quella concava, per intendersi) aiutandovi con un coltellino, e tagliarle a fette di 1cm e 1/2 di spessore.
Appena la cipolla è trasparente buttare le coste in tegame e mescolare bene, lasciando insaporire per una decina di minuti.
Annaffiare con il succo di limone, aggiungere la cannella e lo zucchero, mescolare bene e aggiungere il pomodoro.
Mescolare bene e salare a gusto.
Aggiungere un bicchiere d'acqua e lasciare cuocere a fuoco lento fino a quando le coste di bietola non sono ben cotte e tenere. L'acqua deve essere evaporata tutta e la preparazione bella untuosa.
Si mangia caldo o freddo.
CONSIDERAZIONI
Naturalmente le sue bietole erano più buone, la sua cannella era profumatissima e la ricetta finita era meno sugosa.
In effetti io ho trovato delle bietole molto tenere e se capiterà anche a voi vi consiglio di seguire alla lettera la ricetta ma di non aggiungere l'acqua se non un po' alla volta solo se necessaria.
Noi l'abbiamo gustata a temperatura ambiente: anche se non perfette erano buonissime.
Grazie JM!
martedì 1 maggio 2012
Gnocchi di patate e ortica
Qualche giorno fa ho trovato questa ricetta sul Blog di Norma Carpignano: dato che ho il giardino invaso da alte ortiche ho colto l'occasione al balzo. Ho chiesto qualche info e poi oggi ho fatto questi gnocchi verdi.
INGREDIENTI
(4 porzioni abbondanti)
800g patate da lessare
250g farina 00
2 pugni ortiche scottate*
sale
burro e salvia per condire
poca farina per la lavorazione
PROCEDIMENTO
Raccogliete, muniti di guanti una ciotola molto grande di foglie di ortica*, quelle che ancora non sono fiorite, tenere e dalla foglia ampia. Eventualmente prendete solo le cime. Naturalmente non devono essere trattate o raccolte in zone di passaggio auto.
Lavatele bene bene aiutandovi con una pinza o dei guanti di lattice. Scolatele.
Portate a bollore una pentola con acqua e tuffatele per un paio di minuti, scolandole subito senza strizzarle troppo.
Lessate le patate precedentemente lavate ma non sbucciate. Io ho utilizzato la pentola a pressione cuocendo per circa 15 minuti dall'inizio del fischio ma scolandole subito appena scaduto il tempo. Per evitare che si inzuppino di acqua.
Spelate le patate e passatele nello schiacciapatate ancora calde, deponendole, ben sparpagliate, in una ampia ciotola di plastica a intiepidire.
Passate al mixer le ortiche lessate poi unitele alle patate con un po' di sale, mescolando e allargando il composto con una forchetta per continuare a intiepidire il tutto.
Aggiungete la farina nella ciotola e mescolate sempre con la forchetta; trasferite l'impasto su una spianatoia di legno e completate velocemente la lavorazione.
L'impasto sarà morbido ma compatto. Ci sarà bisogno di pochissima farina per formare i budellini, del diametro di circa 1 cm, che taglierete a cubetti e passerete sui retro dei rebbi della forchetta, facendo una lieve pressione e rotolandoli dal basso verso l'alto.
In questo modo gli gnocchetti assumeranno una forma rigata, a "barchetta". Mettete gli gnocchi su dei vassoi di cartone leggermente infarinati.
Portate a bollore l'acqua salata in una pentola ampia e versate gli gnocchi, mescolandoli con delicatezza con un cucchiaio di legno: dopo pochi minuti verranno a galla, e saranno pronti in un paio di minuti.
Nel frattempo avrete sciolto del buon burro in una ampia padella antiaderente con delle foglie di salvia fresca tagliate a filini. Appena il burro sarà sciolto spegnete la fiamma.
Scolate gli gnocchi dall'acqua con una ramina e versateli direttamente nella padella con burro & salvia, saltandoli pochi secondi. Sono pronti!
CONSIDERAZIONI
Sono rimasta davvero stupita da questa ricetta: non sempre gli gnocchi mi riescono ma qui ho ottenuto un impasto perfetto subito. La lavorazione è stata facile.
Il sapore e la consistenza, una volta cotti, sono davvero speciali: è difficile descrivere la leggerezza e il sapore: il sapore di patate passa in secondo piano ma quello delle ortiche non prevale. Il profumo del burro e della salvia appena scaldati e non cotti completa il piatto. Per concludere vi posso solo dire che la dose per 4 persone era abbonante ma nessuno di noi ha fatto fatica a divorare il piatto con vero gusto.
Grazie Norma!
CONSIDERAZIONI 2
Mi è stato segnalato da Maria Anna Innocenti, un'amica di FB, che lei normalmente raccoglie le ortiche il giorno prima e le cucina il giorno dopo o almeno 12 ore dopo la raccolta: decantandole si disperdere l'acido formico che in alcune persone può creare problemi. In questo modo sono buonissime (per tutti) .
Noi non abbiamo mai avuto problemi, non so se per a qualità delle ortiche o per il fatto che utilizzo sempre foglie di germogli giovani e senza fiore, ma mi sembra corretto segnalare tutte le info.
CONSIDERAZIONI 3
Ecco foto e altre info da wikipedia per l'amica Eleonora: non è possibile non riconoscerla... guarda le foglie a zig zag...;)
INGREDIENTI
(4 porzioni abbondanti)
800g patate da lessare
250g farina 00
2 pugni ortiche scottate*
sale
burro e salvia per condire
poca farina per la lavorazione
PROCEDIMENTO
Raccogliete, muniti di guanti una ciotola molto grande di foglie di ortica*, quelle che ancora non sono fiorite, tenere e dalla foglia ampia. Eventualmente prendete solo le cime. Naturalmente non devono essere trattate o raccolte in zone di passaggio auto.
Lavatele bene bene aiutandovi con una pinza o dei guanti di lattice. Scolatele.
Portate a bollore una pentola con acqua e tuffatele per un paio di minuti, scolandole subito senza strizzarle troppo.
Lessate le patate precedentemente lavate ma non sbucciate. Io ho utilizzato la pentola a pressione cuocendo per circa 15 minuti dall'inizio del fischio ma scolandole subito appena scaduto il tempo. Per evitare che si inzuppino di acqua.
Spelate le patate e passatele nello schiacciapatate ancora calde, deponendole, ben sparpagliate, in una ampia ciotola di plastica a intiepidire.
Passate al mixer le ortiche lessate poi unitele alle patate con un po' di sale, mescolando e allargando il composto con una forchetta per continuare a intiepidire il tutto.
Aggiungete la farina nella ciotola e mescolate sempre con la forchetta; trasferite l'impasto su una spianatoia di legno e completate velocemente la lavorazione.
L'impasto sarà morbido ma compatto. Ci sarà bisogno di pochissima farina per formare i budellini, del diametro di circa 1 cm, che taglierete a cubetti e passerete sui retro dei rebbi della forchetta, facendo una lieve pressione e rotolandoli dal basso verso l'alto.
In questo modo gli gnocchetti assumeranno una forma rigata, a "barchetta". Mettete gli gnocchi su dei vassoi di cartone leggermente infarinati.
Portate a bollore l'acqua salata in una pentola ampia e versate gli gnocchi, mescolandoli con delicatezza con un cucchiaio di legno: dopo pochi minuti verranno a galla, e saranno pronti in un paio di minuti.
Nel frattempo avrete sciolto del buon burro in una ampia padella antiaderente con delle foglie di salvia fresca tagliate a filini. Appena il burro sarà sciolto spegnete la fiamma.
Scolate gli gnocchi dall'acqua con una ramina e versateli direttamente nella padella con burro & salvia, saltandoli pochi secondi. Sono pronti!
CONSIDERAZIONI
Sono rimasta davvero stupita da questa ricetta: non sempre gli gnocchi mi riescono ma qui ho ottenuto un impasto perfetto subito. La lavorazione è stata facile.
Il sapore e la consistenza, una volta cotti, sono davvero speciali: è difficile descrivere la leggerezza e il sapore: il sapore di patate passa in secondo piano ma quello delle ortiche non prevale. Il profumo del burro e della salvia appena scaldati e non cotti completa il piatto. Per concludere vi posso solo dire che la dose per 4 persone era abbonante ma nessuno di noi ha fatto fatica a divorare il piatto con vero gusto.
Grazie Norma!
CONSIDERAZIONI 2
Mi è stato segnalato da Maria Anna Innocenti, un'amica di FB, che lei normalmente raccoglie le ortiche il giorno prima e le cucina il giorno dopo o almeno 12 ore dopo la raccolta: decantandole si disperdere l'acido formico che in alcune persone può creare problemi. In questo modo sono buonissime (per tutti) .
Noi non abbiamo mai avuto problemi, non so se per a qualità delle ortiche o per il fatto che utilizzo sempre foglie di germogli giovani e senza fiore, ma mi sembra corretto segnalare tutte le info.
CONSIDERAZIONI 3
Ecco foto e altre info da wikipedia per l'amica Eleonora: non è possibile non riconoscerla... guarda le foglie a zig zag...;)
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