Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.

Luisa

mercoledì 12 marzo 2008

crackers al rosmarino


crackers al rosmarino, inserito originariamente da fugzu.

(ricetta proposta da Stroliga su www.panperfocaccia.eu)

ingredienti
gr 200 di farina 00
gr 50 farina manitoba
gr 8 sale
gr 6 malto (o 1 cucchiaino di zucchero )
gr 30 olio EVO
gr 120 di acqua (io ne ho aggiunta qualche cucchiaiata)
gr 8 lievito di birra fresco

aromi a piacere: rosmarino, origano, semi di papavero ecc.
preparazione
Impastare per 10 minuti, 15 se a mano.
Lasciar riposare sino al raddoppio, circa un'ora-ora e mezza.
Stendere sottile sottile su carta forno; questo quantitativo mi è servito per due teglie da forno misura standard.
Io stendo su carta da forno, poi cospargo con pochi granelli di fior di sale e con eventuali aromi tritati finissimamente, ripasso con il mattarello per far aderire sale ed aromi, poi bucherello la superficie con i rebbi di una forchetta, taglio in rettangoli con la rondella per tagliare la pizza, trasferisco la carta forno con l'impasto tagliato sulla teglia ed inforno.

( io ho impastato direttamente con 6 gr di rosmarino tritato finemente)

Forno a 200° per 10 minuti ventilato

Ravioli di CHIAO-TZU


Ravioli di CHIAO-TZU, inserito originariamente da fugzu.
ricetta anche su www.panperfocaccia.eu

dal libro :" la Cucina Orientale" Ed Oscar Mondadori di Fanny Miani

Ravioli di CHIAO-TZU ( ricetta cinese)

INGREDIENTI
(3 persone)

(noi abbiamo mangiato in 4: 40 ravioli, nella ricetta dicevano che ne avremmo ottenuto 70, forse più piccoli)

4 tazze farina (120gr X4=480 gr)
2 tazze acqua (240 gr)
250 gr polpa di maiale
1/2 mezza testa di cavolo CINESE
1 porro
3 cucchiai da tavola di salsa di soia
2 cucchiai da tavola di olio
1 pizzico di peperoncino in polvere
aceto
sale

PROCEDIMENTO

Ho mescolato la farina (00) con l'acqua tiepida e un po' di sale e ho ottenuto un panetto di pasta liscia, morbida e compatta, che ho messo a riposare sotto una scodella riscaldata in precedenza, per 40 min.

Ho tritato il mezzo cavolo cinese, il porro e la carne e li ho saltai nel wok con 2 cucchiai di olio e 1 cucchiaio di salsa di soia.

Ho preso l'impasto e l'ho rilavorato facendone una grossa salsiccia e ho tagliato tanti dischetti sottili (40) stendendoli ulteriormente con il matterello.

Ho posto due cucchiaini scarsi di ripieno su ogni dischetto e ho provato con mia figlia Clara a fare diverse chiusure.

Nel libro la chiusura indicata era quella a semplice raviolo, a mezzaluna.

Ho poi cotto i ravioli in acqua calda salata.
Li ho gettati a bollore vivo un po' per volta poi quando sono venuti a galla li ho raccolti e messi in uno scolapasta dove li ho raffreddati con mezza tazza di acqua fredda. Ho rimesso i ravioli poi nell'acqua a bollore e ho ripetuto l'operazione per un paio di volte.
Una volta scolati definitivamente li ho serviti caldi con una salsina composta da 2 cucchiai di salsa di soia, un po' di polvere di peperoncino e un po' di aceto.

CONSIDERAZIONI

Sono venuti davvero buoni, calibrati e delicati nel sapore... la forma migliore , naturalmente è stata quella a raviolo classico.. ma è stato bello provare anche le varianti di fantasia.

CONSIDERAZIONI 2

Dopo molto tempo li ho rifatti, seguendo la ricetta  e utlizzando carne di maiale e cavolo cinese. Ne sono venuti sempre 40. Ho steso i dischetti di pasta con le mani facendo attenzione a renderli molto più sottili sul bordo esterno.
Una volta formati tutti i ravioli li ho sbianchiti tutti passandoli in acqua a bollore per pochi minuti, poi scolandoli e mettendoli in acqua fredda.
Li ho messi su un canovaccio ad asciugare leggermente e non li ho passsati più in acqua.
Li ho saltati poi nel wok, pochi alla volta con poco olio di sesamo, facendo attenzione ad abbrustoilrli sui tre lati (la chiusura era in alto).
Li ho serviti con la mia salsa agrodolce.
Direi che sono venuti perfetti: la differenza nel sapore utlizzando fettine di maiale tritate grossolanamente al mixer a lame e il vero cavolo cinese, è stata notevole.

a

Ho surgelato una parte del ravioli sbianchiti mettendoli in frezeer prima su vassoi, poi una volyta duri li ho trasferiti in un paio di scatole di palstica. probabilmente quando li vorrò mangiare li scongelerò lasciandoli stesi su vassoi foderati di carta da forno e se si presenteranno un po' asciutti li passerò nuovamente, velocemente, in acqua a bollore, scolandoli subito e procedendo poi alla grigliatura nel wok.

CONSIDERAZIONI 3

Per un migliore ripieno seguite la ricetta che ho imparato a una lezione di cucina giapponese a LAILAC di Firenze. Ecco il post.
Facendo questo impasto ho ottenuto 60 pezzi (4 filoncini ciascuno diviso in 16 rondelline). Se vi avanzano dischetti vuoti sono ottimi fritti.



Anatra all'arancio (Francia)


anatra all'arancio, inserito originariamente da fugzu.
(ricetta pubblicata da Sandra su www.panperfocaccia.eu)

Ingredienti per 4 persone

1 anatra selvatica
5 cl di Curaçao
5 arance
1 chiodo di garofano
100 gr di burro
5 cl di brodo di pollo
2 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di aceto
10 gr di farina
5 cl di madera
sale
pepe
pepe di Cayenna

Preparazione

1)Ritirare la scorza di un’arancia senza toccare la parte bianca e conservatela ;pelare poi l’arancia togliendo perfettamente la parte bianca.Pelare una seconda arancia a vivo senza recuperare la scorza e pulire perfettamente ogni spicchio e tagliate a cubetti le arance cosi’ pulite.Salate e pepate questi dadini di arancia.Tritate il chiodo di garofano ed aggiungetelo alla polpa delle arancie e bagnate con un cucchiaio di curaçao.
2)Ritirare il fegato dall’anatra.Salare e pepare abbondantemente l’interno dell’anatra.Farcire con la preparazione precedente e cucire.
3)Fare scaldare 50 gr di burro in una teglia,fare dorare l’anatra da tutte le parti,spremere un’arancio ed aggiungere il sugo nel tegame.Aggiungere anche il brodo.Coprire e lasciare cuocere 40 minuti.
4)Tagliare a listarelle la scorza dell’arancio,mettere in un tegamino,coprire di acqua,lasciare bollire per 3 minuti.Scolare e fare rafreddare .Mettere lo zucchero in una padella,fare caramelizzare a secco e deglassare con l’aceto ,aggiungere le scorze di arancia e cuocere a fiamma bassa per 5 minuti .
6)Spremere un altro arancio.Schiacciare il fegato dell’anatra ,mescolarlo con 40 gr di burro e la meta’ delle scorze cotte,lavorare bene.Salare aggingere un pizzico di pepe di Cayenna,il sugo dell’arancio ed il resto del Curaçao,mescolare bene.
6)Lavare la quinta arancia.Tagliarla a fette senza pelarla.Mescolare il resto del burro con la farina per ottenere un burro manié.Fate scaldare una salsiera ed un piatto di servizio.
7)Quando l’anatra sara’ cotta,tagliatela e mettete i pezzi sul piatto di servizio,tenete al caldo.
8)Mettete le fette di arancia nel sugo di cottura dell’anatra.Lasciate scaldare qualche minuto poi sgocciolatele e mettetele attorno all’anatra.
9)Versare la preparazione con il fegato nel sugo di cottura battendo con una frusta ed evitando l’ebollizione ;aggiungere il Madera ed il burro manié e sempre battendo fate cuocere per qualche minuto a fuoco bassissimo,passate la salsa al cinese ed aggiungete il resto delle scorzette, servire nella salsiera.

Da credo (lo copiai da un libro di un'amica):( La cuisine de A à Z di Françoise Burgaud

°°°°
COMMENTO: indicazioni seguiti alla lettera a parte l'uso del Gran Marnier: è venuta buona buona, delicata e buona buona... l'anatra di partenza purtroppo non era una delle "Germane" allevate da mio padre.. ma ora ho la scusa per chiedergliene una..
Due parole per la salsina... l'avrei finita!

STRICHET romagnoli: farfalline all'uovo

STRICHET romagnoli (farfalline) all'uovo, inserito originariamente da fugzu.

Una altra pasta tipca delle mie origini sono gli STRICHET (dialetto) cioè le farfalline di pasta all'uovo.

Sono veloci da fare e buone con qualunque sughetto adatto alla pasta all'uovo.

La procedura di base è sempre la stessa (cercate nei primi post sulla pasta fatta in casa): impastare uova e farina 00 (1 uovo+ 100 gr farina), lasciare riposare un po' la pasta poi tirare le sfoglie fini e tagliarle con la rotellina dentata come in foto.

Disporre su vassoi di cartone infarinati e usare subito o surgelare su vassoi e poi mettere in un secondo tempo in sacchetti di nylon chiusi ermeticamente.

Surgelati si possono cuocere come freschi.

CONSIDERAZIONI

Oggi ho provato a farli, come esercizio di stile, tirando al sfoglia a mano.

INGREDIENTI
(4 persone)

3 uova
270 gr farina 00 Spadoni (speciale per pasta all'uovo)

PROCEDIMENTO

Ho impastato e lasciato riposare 30 minuti la sfoglia, in un contenitore ermetico a temperatura ambiente, prima di stenderla col mattarello.

Ho steso la sfoglia sottile, ma per ora non riesco a tirala fine come con la macchinetta.

Ho infarinato leggermente e arrotolato la sfoglia, come per fare le tagliatelle (ma senza lasciarla asciugare).

Ho tagliato tanti rotolini dello spessore di circa 1,5 cm.

Ne ho srotolato un paio alla volta e li ho tagliati a rettangolini uniformi di circa 2 cm. Ho strizzato ciascun rettangolino nella parte centrale formando le "farfalline".

Ho messo tutte le farfalline su vassoi di cartoni infarinati.

Ho condito con un semplice sugo di pomodoro a pezzettoni saltato in poco olio extravergine di oliva e uno spicchio d'aglio tagliato a metà.

A noi sono piaciuti tantissimo proprio perchè un po' più grossolani e ruvidi.

Agnello con melanzane e feta (Grecia)

Dedicato a Ty
agnello con melanzane e feta (greco), inserito originariamente da fugzu.

Siamo in Paradiso, con la pancia bella piena!

Stasera nonostante mille contrattempi sono riuscita a cucinare questa ricetta, riscrivo l'originale in modo più visibile:

Ingredienti:
per 4 persone

20 pezzi di agnello (1 coscia, spalla)
polpa di pomodoro (circa 2/3 di polpa concentrata fatta in casa senza sapori e sale)
olio
origano ( dimenticato...)
prezzemolo tritato ( fresco)
garofano in polvere (2 chiodi)
cannella ( un piccolo pezzetto )
mezzo bicchiere di vino bianco secco corposo
melanzane da friggere a fette verticali (2)
formaggio grattugiato o feta (feta 100 gr, una confezione)

Ho usato un tegame di alluminio, fornello sempre al minimo e cottura poco meno di 1 ora e mezza sempre coperta ( il coperchio deve chiudere bene)

Ho disossato un coscio e tagliato 20 pezzi non troppo grandi: 5 dadoni di agnello (coscia o spalla) a persona.

Fategli dorare in olio evo in tegame,aggiunto l'agnello e l'ho appena scaldato poi il prezzemolo tritato finemente con le spezie e mezzo bicchiere di vino bianco.
Dopo pochissimo ho aggiunto 2/3 di un vasetto di passato di pomodoro concentrato fatto da mia mamma (senza odori ne sali) un bel pò di polpa di pomodoro densa

Ho lasciato cuocere a fuoco basso coperto (usate un coperchio che chiude bene così i vapori della cottura allungheranno e insaporiranno il sugo).

Nel frattempo ho fritto in olio caldo delle fette di 2 melanzane tagliate per lungo , sottili, SENZA averle salate prima ma solo infarinate
in padella di alluminio e olio di oliva aiutandomi con una pinza e le ho messe a strati pronte su carta assorbente (chiuse nel microonde spento in modo che rimanessero tiepide)

Quando era cotta e tenera la carne ( circa una ora e mezzo), l'ho separata dal sugo e avvolgere ogni boccone in una fetta di melanzane.

Ho versato il sugo di cottura in una pirofila, adagiato, uno vicino all'altro con la chiusura verso il basso, gli involtini, ho cosparso con un feta sbriciolata e infornare a forno caldo ( grill+ ventilato a 190°C)per 10 minuti.

Ho servito gli involtini coprendoli nel piatto con del sugo su un letto di cuscus

Le prime considerazioni sono che pur sembrando una lavorazione laboriosa ha invece i tempi ben scanditi: ad esempio mentre cuoce l'agnello c'è tutto il tempo di friggere.

E' geniale, per me l'accostamento dei sapori e delle consistenze.

Delicato ma mantiene le varie sfumature, il letto di pomodoro speziato su cui vengono adagiate le melanzane fritte e quindi con membrana esterna secca e polpa morbida dentro non intacca la consistenza dell'involtino se non in minima parte durante la cottura in forno, poi la spolverata di feta.. è la sua morte... perchè si abbrustolisce appena senza sciogliersi e quando poi si impiatta riportando gli involtini su una base asciutta, nel mio caso il cuscus...

si tocca il Paradiso perchè il sughetto di pomodoro ancora liquido, incandescente ma pieno di aromi ammorbidisce la parte alta il minimo indispensabile.

una poesia, non so se sono riuscita a trasmetterlo.!

Allora mi raccomando sughetto di pomodoro davvero abbondante, se usate la feta salate poco.. io l'ho fatto solo all'inizio della cottura nel tegame.
ah un po' di buon peperoncino piccante ci sta benone.

sono riuscita anche a fare le foto, prima di infornare, appena sfornato e impiattato.. ma non abbiamo avanzi anche se eravamo solo noi 4!
(Ricetta pubblicata anche su www.panperfocaccia.eu)

Bocconcini di agnello avvolti in melanzane (Grecia)


Dedicato a Ty

Siamo in Paradiso, con la pancia bella piena!

Stasera nonostante mille contrattempi sono riuscita a cucinare questa ricetta, riscrivo l'originale in modo più visibile:

Ingredienti:
per 4 persone

20 pezzi di agnello (1 coscia, spalla)
polpa di pomodoro (circa 2/3 di polpa concentrata fatta in casa senza sapori e sale)
olio
origano ( dimenticato...)
prezzemolo tritato ( fresco)
garofano in polvere (2 chiodi)
cannella ( un piccolo pezzetto )
mezzo bicchiere di vino bianco secco corposo
melanzane da friggere a fette verticali (2)
formaggio grattugiato o feta (feta 100 gr, una confezione)

Ho usato un tegame di alluminio, fornello sempre al minimo e cottura poco meno di 1 ora e mezza sempre coperta ( il coperchio deve chiudere bene)

Ho disossato un coscio e tagliato 20 pezzi non troppo grandi: 5 dadoni di agnello (coscia o spalla) a persona.

Fategli dorare in olio evo in tegame,aggiunto l'agnello e l'ho appena scaldato poi il prezzemolo tritato finemente con le spezie e mezzo bicchiere di vino bianco.
Dopo pochissimo ho aggiunto 2/3 di un vasetto di passato di pomodoro concentrato fatto da mia mamma (senza odori ne sali) un bel pò di polpa di pomodoro densa

Ho lasciato cuocere a fuoco basso coperto (usate un coperchio che chiude bene così i vapori della cottura allungheranno e insaporiranno il sugo).

Nel frattempo ho fritto in olio caldo delle fette di 2 melanzane tagliate per lungo , sottili, SENZA averle salate prima ma solo infarinate
in padella di alluminio e olio di oliva aiutandomi con una pinza e le ho messe a strati pronte su carta assorbente (chiuse nel microonde spento in modo che rimanessero tiepide)

Quando era cotta e tenera la carne ( circa una ora e mezzo), l'ho separata dal sugo e avvolgere ogni boccone in una fetta di melanzane.

Ho versato il sugo di cottura in una pirofila, adagiato, uno vicino all'altro con la chiusura verso il basso, gli involtini, ho cosparso con un feta sbriciolata e infornare a forno caldo ( grill+ ventilato a 190°C)per 10 minuti.

Ho servito gli involtini coprendoli nel piatto con del sugo su un letto di cuscus

Le prime considerazioni sono che pur sembrando una lavorazione laboriosa ha invece i tempi ben scanditi: ad esempio mentre cuoce l'agnello c'è tutto il tempo di friggere.

E' geniale, per me l'accostamento dei sapori e delle consistenze.

Delicato ma mantiene le varie sfumature, il letto di pomodoro speziato su cui vengono adagiate le melanzane fritte e quindi con membrana esterna secca e polpa morbida dentro non intacca la consistenza dell'involtino se non in minima parte durante la cottura in forno, poi la spolverata di feta.. è la sua morte... perchè si abbrustolisce appena senza sciogliersi e quando poi si impiatta riportando gli involtini su una base asciutta, nel mio caso il cuscus...

si tocca il Paradiso perchè il sughetto di pomodoro ancora liquido, incandescente ma pieno di aromi ammorbidisce la parte alta il minimo indispensabile.


una poesia, non so se sono riuscita a trasmetterlo.!

Allora mi raccomando sughetto di pomodoro davvero abbondante, se usate la feta salate poco.. io l'ho fatto solo all'inizio della cottura nel tegame.
ah un po' di buon peperoncino piccante ci sta benone.

sono riuscita anche a fare le foto, prima di infornare, appena sfornato e impiattato.. ma non abbiamo avanzi anche se eravamo solo noi 4!

lunedì 10 marzo 2008

Capellli d'angelo


Ecco un'altra pasta all'uovo, nasce in brodo, veloce e particolare, tipica della tradizione romagnola.

INGREDIENTI:
(4 persone, in brodo)

2 uova intere
200 gr farina 00

serve anche: tagliere in legno, forchetta, coltello a lama larga, Imperia con accessorio per tagliatelle a doppio rullo ( fine e largo), qualche canovaccio grosso, vassoi in cartone infarinati.

Impastare la pasta ( per maggiori info leggete i miei precedenti post), tirate le sfoglie più sottili possibili e stendetele ad asciugare leggermente su dei canovacci di cotone grosso. Dopo qualche minuto girate le sfoglie in modo che si asciughino uniformemente.

Tagliate eventualmente ciascuna sfoglia in pezzi più corti poi posatele al rullo per tagliatelle più fini della macchinetta. Disponetele senza sovrapporle troppo su dei vassoi infarinati.
Potete usare subito queste tagliatelle finissime o surgelarle sui vassoi poi disporle delicatamente in sacchetti di nylon sigillati e cuocerle in un secondo tempo come fresche tirandole fuori dal freezer al momento.

La cottura è velocissima: portate a bollore una pentola di buon brodo e tuffatele dentro, smuovetele con delicatezza con una forchetta e in pochi minuti saranno pronte.
°°°
Oggi avevo voglia di questa pasta ma era davvero caldo allora mi sono concessa qualche libertà...

INGREDIENTI
4 persone

2 uova grandi
220 gr farina 00

1 spicchio aglio tritato finemente
prezzemolo fresco tritato finemente
olio evo

Ho impastato uova e farina e ho tirato con la macchinetta le sfoglie (fino allo spessore più fine ma senza ripassarlo due volte) lasciandole asciugare leggermente su un telo di cotone e avendo l'accortezza di girarle una volta.
Ho poi tagliato con la trafila della macchina i capelli d'angelo e li ho messi su dei vassoi di cartone infarinati.
Ho portato a bollore l'acqua salata e nel frattempo ho saltato velocemente in una grande padella antiaderente l'aglio con il prezzemolo tritato a cui ho aggiunto le vongole (nel mio caso congelate ... scusate!) continuando la cottura per pochi altri minuti.

Ho messo la pasta nell'acqua a bollore e appena è tornato il bollore, la pasta è venuta a galla e l'ho scolata. L'ho saltata pochi attimi con le vongole e ho servito subito.

Piatto delizioso e con l'uso minimo del fornello... mi sa che con le vongole fresche sarà ancora meglio!

CONSIDERAZIONI 2

Oggi li ho rifatti usando la farina Spadoni 00 speciale per pasta fatta in casa, impastando a mano ma facendo e tagliando le sfoglie con l'Imperia.

IMPASTO
4 persone
270 gr farina 00 Spadoni
3 uova medie (Coop)

CONDIMENTO
6 funghi champignon
2 fette grandi spesse di prosciutto dolce stagionato
poco prezzemolo fresco
6-7 gherigli di noce
abbondante burro casalingo
Ho impastato e lasciato riposare per 30 minuti la sfoglia in una scatola di plastica sigillata.
Ho steso le sfoglie fino allo spessore più fine, ripassando due volte l'ultimo spessore.
Ho steso le sfoglie su un telo ad asciugare e le ho rigirate dopo un po' perchè si asciugassero uniformemente.
Ho passato ciascuna sfoglia nell'accessorio per tagliare le tagliatelle più fini e ho disposto su vassoi di cartone spolverati di farina.

Ho preparato un sugo bianco veloce, mi è sempre stato insegnato che se la pasta fatta in casa è buona bisogna sentirne il sapore, non coprirlo con il sugo.
Ho tagliato molto finemente i funghi e li ho saltati in poco olio extravergine di oliva, ho aggiunto il prosciutto tagliato a piccole striscioline, rosolandolo appena. Infine ho spolverato con un po' di prezzemolo fresco tritato e un po' di gherigli di noce spezzati con le mani..

Ho cotto la pasta in pochi minuti e l'ho saltata un attimo con il sugo aggiugendo abbondante burro casalingo. Ho servito subito.
Si può aggiugere un po' di peperoncino fresco e una leggera spolverata di parmigiano.

Vi posso dire che la farina diversa fa davvero la differenza, la sfoglia anche se tirata a macchina è davvero buona, non ruvida come se stesa col mattarello ma la consistenza è davvero piacevole anche così.

domenica 9 marzo 2008

Cappelletti romagnoli

Questa era la pasta che si preparava solo alla Vigilia di Natale, tutti in casa, collaboravano: chi tirava la sfoglia, chi la tagliava chi metteva con un cucchiaino una piccola porzione di Batù (ripieno), chi li chiudeva, chi li disponeva in fila sui vassoi e li contava.
Solitamente la Tv era accesa, trasmettava in bianco e nero e tra una chiacchiera e altra anche Charlot ci faceva compagnia.

I cappelletti romagnoli nascono come pasta in brodo, brodo delle Feste, di cappone in cui venivano cotti e lasciati un po' prima di essere serviti a tavola.

RICETTA

SFOGLIA
500 gr farina 00
5 uova

RIPIENO
1 uovo
500 gr ricotta fresca
350 gr ( fino a 500 gr) parmigiano reggiano molto stagionato
noce moscato abbondate
sale/pepe

1,660 kg di cappelletti per magiare 4 persone due volte asciutti
tipici in brodo, a persona almeno 150 gr

Ho mischiato con una forchetta la ricotta freschissima e soda con il parmigiano grattugiato, abbondante noce moscato grattugiata, sale e pepe e un uovo.

Ho impastato 500 gr di farina 00 e 5 uova, poi ho aggiunto per rendere della giusta consistenza ancora un pugno di farina.. dipende dalla grossezza delle uova.

Ho steso le sfoglie con l’Imperia fino al massimo del sottile, passando due volte l’ultimo spessore.
Man mano che facevo una sfoglia ho mantenuto il resto dell’impasto coperto sotto una ciotola capovolta sul tagliere.
Ho riutilizzato ogni volta i ritagli della sfoglia precedente impastati nella sfoglia successiva.

Ho tagliato dei cerchi con l’aiuto di un bicchiere da vino di vetro grosso e con un cucchiaino ho disposto il ripieno.
Ho chiuso prima a mezzaluna poi con il classico “ricciolo” da cappelletto.CONSIDERAZIONI

Possono essere fatti e surgelati lasciandoli sui vassoi di cartone appena infarinati poi messi in sacchetti di nylon sigillati e cotti in un secondo tempo come fossero freschi, senza scongelarli.
CONSIDERAZIONI 2

Ecco qui una versione gigante e più delicata. Scegliete voi quale preferire: a me piacciono entrambe.

Maccheroni sul pettine (garganelli)


I maccheroni sul pettine o garganelli sono una delle paste all'uovo fatte in casa che più adoro.
Mi legano ai momenti spensierati della mia infanzia, quando passavo molte ore con mia nonna paterna, che ora ha 95 anni, a guardarla, chiacchierando e aiutandola a fare la pasta fatta in casa per i giorni di festa.

Pur essendo nata nel 1913 è sempre stata una donna all'avanguardia sia come apertura di pensiero sia come manualità. La sua Imperia era un regalo di Nozze, ha passato indenne la Seconda Guerra Mondiale, ha visto mille cambiamenti sociali, ma tuttora funziona.
Lei, mia nonna, è stata sempre una persona originale e curiosa: quando le donne tiravano al sfoglia a mano, lei usava la macchinetta cosa che mi ha sempre meravigliato vedendo, poi, che mia mamma, le poche volte che ha fatto la pasta fatta in casa tirava la sfoglia con il matterello.

La cosa che mi appassiona e affascina è che volontariamente o involontariamente, in ogni gesto e in ogni nostra creazione, in ogni sapore che gustiamo, tramandiamo rendendo ancora vivo, tanto di altri prima di noi.

Il nome di questa pasta deriva dall'attrezzo con cui vengono fatti. Sarebbe davvero curioso sapere come mai le prime massaie presero un pezzo del pettine del telaio da tessere per chiudere e rigare, queste penne di pasta.

La pasta all'uovo in casa mia è sempre stata impastata con solo uova e farina 00, di solito veniva contato 1 uovo a persona per porzioni molto abbondanti, oppure 2 uova per 3 persone per porzioni normali.

RICETTA

Garganelli
(dose per 4 persone)

300 gr farina 00
3 uova intere

attrezzi: tagliere grande in legno, macchina per sfoglia, forchetta, coltello a lama larga, pettine per garganelli e bastoncino (tipo tassello rigato da mobili)

Disporre su un tagliere grande in legno la farina a montagnola e creare uno spazio al centro spostando con la mano la farina facendo un movimento circolare dal centro verso l'esterno, in modo da creare lo spazio per le uova e avere un bordo uniforme di protezione, di farina.

Rompere le uova e versarle nella parte centrale. Con una forchetta battere delicatamente le uova in modo da legare i rossi con gli albumi, aiutandosi con la forchetta e con un movimento circolare aggiungere un po' di farina alla volta alle uova prendendola dall'interno e facendo attenzione a non rompere il bordo di protezione di farina. In questo modo l'impasto con l'uovo diventerà sempre più solido e alla fine con pochi movimenti della forchetta non scapperà più sul tagliere.
Proseguite e impastate ora a mano aiutandovi con il coltello a lama larga per pulire le vostre mani e il tagliere dai pezzetti. Dovrete incorporare tutto i bricioli. Può succedere che dopo aver impastato ci sia bisogno di un po' di altra farina perchè non si può essere precisi dato che le uova e la farina possono essere diversi da impasto ad impasto.

Impastate imprimendo un movimento alternato della parte inferiore dei palmi delle mani e ruotando di 1/4 di giro la pasta ogni tanto.

Impastate fino a quando l'impasto sarà liscio e non appiccicoso.

Lasciate riposare circa mezz'ora (se è caldo mettete la pasta sotto a una ciotola di ceramica capovolta).

Nel frattempo preparate l'Imperia fissandola al tavolo col morsetto e i vassoi in cartone spolverati con poca farina, dove disporrete la pasta appena fatta.

Prendete una piccola porzione di pasta e schiaccaitela leggermente a disco prima di passarla nei rulli della macchinetta. Fate un paio di passaggi e piegature prima di passare ai rulli più sottili. Per quelli successivi fate un solo passaggio per ciascun spessore. Arrivate fino al passaggio più sottile e ripetelo un'altra volta.

Lo spessore della sfoglia , nelle preparazioni variava da famiglia a famiglia, in casa mia piaceva la sfoglia sempre molto sottile.

Una volta ottenuta la prima sfoglia stendetela sul tagliere e tagliatela con il coltello a lama grande prima a metà per la lunghezza poi nuovamente ciascun pezzo a metà per la lunghezza: avrete ottenuto 4 lunghe lingue dello stesso spessore.
Ora tagliate per il verso corto tante strisce in modo da formare dei quadrati.

Ecco la base per il maccherone sul pettine.

Infarinate leggermente il bastoncino di legno, prendete un quadrato di pasta per una punta e tenetelo in diagonale rispetto al pettine. Avvolgete la pasta sul bastoncino ruotandolo sul pettine e facendo una lieve pressione solo da metà.

Se tutto sarà andato bene il garganello uscirà dal bastoncino solo inclinandolo leggermente.

Disponete i garganelli sui vassoi e lasciate asciugare.


Potete cuocerli subito in acqua salata oppure surgelarli sui vassoi e metterli poi in sacchetti sigillati per poi cuocerli in un secondo tempo come fossero freschi.

I sughi ideali e tradizionali per questa pasta sono prosciutto crudo e piselli oppure un sugo fegatini di pollo.

Se volete condirla in modo davvero originale allora andate alla mia ricetta "Sugo di canocchie e pomodorini freschi"


CURIOSITA'

In questi mesi ho spedito pettine per i garganelli in varie parti d'Italia, in Giappone, Israele, Francia, Spagna, Brasile, Sati Uniti: per me è un vero piacere diffondere far vivere la vecchia tradizione familiare romagnola.
Guardate il Blog
La Cuinera: ecco uno dei "miei" pettini arrivato a Barcellona e usato subito da Micaela.

Ecco le foto di Bruno di Lyone

ecco anche le foto di Anna dal Giappone, nel suo Blog "C'è di mezzo il mare"


Ecco le foto dei garganelli di Danilo, dal Brasile!


i garganelli di Sabrina di Roma

i garganelli di  Donatella ( LC)

 i garganelli di Markus di Berlino





i garganelli di Oscar, Chef trasferito dagli USA a Montecatini

CONSIDERAZIONI

Questa mattina ho impasto 4 uova con 370 gr di farina Spadoni 00 speciale per pasta fatta in casa: ho messo a riposare l'impasto per la canonica mezzora in una scatola di plastica a chiusura ermetica poi ho avuto una raffica di contrattempi e sono dopo un paio di ore ho potuto stendere la prima sfoglia. Poi ho dovuto interrompere di nuovo e ho finito di stendere le sfoglie dopo altre due ore.
Quindi in totale l'impasto ha riposato a temperatura ambiente tra le 2 e le 4 ore.

Beh vi posso dire che l'impasto ha retto benissimo, anzi mi sono trovata ancora meglio. Ho steso, tagliato e arrotolato le sfoglie per i garganelli senza aggiunta di farina, l'impasto non era asciutto ne troppo morbido.
Direi perfetto: quasi quasi allungo i tempi di riposo delle mie sfoglie da tiare con l'Imperia.