Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.

Luisa

sabato 5 dicembre 2015

Crostata con mortadella e zucchine

Ho scoperto questa ricetta in uno Speciale di Sale & Pepe Best 2015. Una vera bontà! Uniche variazioni sull'originale sono: l'utilizzo di uno stampo da crostata in ceramica del diametro di 28cm e non 20cm e una pasta sfoglia normale e non integrale* e gherigli di noci* al posto dei pistacchi come indicato nella ricetta.
Stesse dosi e tempi di cottura.

INGREDIENTI

1 rotolo pasta sfoglia (integrale*)
2 grosse zucchine
200g mortadella tagliata sottile
200g Toma (formaggio piemontese a media stagionatura)
4 uova
200g latte
sale pepe qb
alcuni gherigli di noce (1 cucchiaio pistacchi*) 

PROCEDIMENTO

Srotolate la pasta sfoglia sullo stampo mantenendo il foglio di carta da forno, mettete il tutto in frigorifero e accendete il forno ventilato che dovrete portare a 180°C.
Preparate le zucchine tagliate sottili per il lungo: sarà più facile se utilizzerete una mandolina.
Tagliate anche le fette di mortadella e delle fettine di Toma.
In un bricco sbattete le uova con il latte salando e pepando leggermente.
Iniziate a inserire i tre ingredienti nella tortiera foderata di pasta sfoglia abbinando una striscia di zucchina con una di mortadella con al centro un pezzetto di formaggio.
Procedete giro giro dall'esterno verso l'interno fino a quando avrete finito ingredienti e spazio.
Una volta terminato allargate leggermente la spirale ottenuta e versate la parte liquida negli interstizi di tutta la crostata.
 
Cospargete con pezzetti di gherigli di noce e infornate a 180°C forno ventilato per 40 minuti. Verso la fine se la superficie si colorirà troppo coprite e continuate la cottura ancora per 5-10 minuti.
Lasciate intiepidire prima di servire.
CONSIDERAZIONI

Se utilizzerete uno stampo di 20 cm di diametro la spirale del ripieno risulterà, prima della cottura più verticale di quella ottenuta con lo stampo grande.
Se userete uno stampo grande, non preoccupatevi: una volta messi tutti gli ingredienti cercate di allargare leggermente gli spazi e procedete con la ricetta.
Una volta cotta la crostata in entrambe le versioni le spirali si somiglieranno.
E' importante cuocere bene ed eventualmente cuocere un po' di più perchè il ripieno è molto umido causa liquidi, zucchine e formaggi.

Se avete mortadella a fetta grande dividete ciascuna fetta in 3 parti e poi ciascuna piegatela a metà; se utilizzerete mortadella a taglio piccolo tagliatela semplicemente a metà.

Va mangiato a temperatura ambiente.
 
La consistenza e i profumi sono unici. Io temevo che il sapore della mortadella prevalesse e invece in cottura si attenua e si fonde con gli altri sapori.
Noci o pistacchi penso che una piccola nota croccante e con personalità sia indispensabile per raggiungere la perfezione.
Davvero particolare e buonissimo l'abbinamento, una volta cotto del formaggio Toma con zucchine e mortadella!


giovedì 26 novembre 2015

Zenzero fritto

Qualche giorno fa ho visto in tv questa preparazione ed essendo unaa golosa di zenzero non ho potuto resistere e l'ho provata subito.
Ho utilizzato lo zenzero fritto come decoro per alcune bistecchine di maiale.
INGREDIENTI

zenzero fresco
olio di arachidi per friggere
sale qb

PROCEDIMENTO

Con un pelapatate sbucciate lo zenzero, tagliatelo a fettine sottilissime, poi a filini più sottili possibili.
La lunghezza dei filini dipenderà dalla dimensione dello zenzero.
In un pentolino scaldate l'olio di arachidi.
Friggete un po' alla volta lo zenzero per pochi minuti. Scolateli e mettetelo su un foglio di carta assorbente.

CONSIDERAZIONI

La frittura mantiene molto vivo il sapore dello zenzero. Fate attenzione quando metterete i filini nell'olio  a bollore perchè lo zenzero è ricco di acqua e il liquido tenderà a salire bollendo.
I miei filini di zenzero erano lunghi circa 5cm e dello spessore di pochi millimetri: friggendo si restringono.
Adoro lo zenzero fritto! Un modo veloce per poterlo abbinare poi a quello che più vi piace.


lunedì 16 novembre 2015

Sukiyaki con brodo warishita e zuppa di Udon - Insalata di cetriolo e calamaro con salsa sanbaizu

Ieri sera ho rifatto alcune delle preparazioni imparate all'ultima lezione di cucina casalinga giapponese, a Firenze presso il LAILAC.

Sono rimasta molto colpita dal Sukiyaki, una zuppa tradizionale (con numerose varianti) che andrebbe cucinata e consumata al momento tutti insieme in una pentola di ferro cotta sulla fiamma.

Io ho utilizzato una grande padella di rame che ha mantenuto il calore e rosolato bene gli ingredienti.

Insalata di cetriolo e calamaro con salsa sanbaizu 

Sukiyaki con brodo warishita e ZUPPA di Udon

Insalata di cetriolo e calamaro con salsa sanbaizu 

INGREDIENTI
(4 persone)

1 cetriolo
1 calamaro
aghe wakame
sale fino per la marinatura del cetriolo

SALSA SANBAIZU
1 cucchiaio da tavola aceto di riso (o di mele)
1 cucchiaio da tavolasalsa soia
1 cucchiaio da tavola Mirin

Sukiyaki con brodo warishita

INGREDIENTI 
(4 persone)

BRODO WARISHA 
100g salsa soia
4 cucchiai da tavola zucchero semolato
4 cucchiai da tavola Sake
4 cucchiai da tavola Mirin
300g acqua*

* esistono due scuole di pensiero per la preparazione del sukiyaki: 
1)quella in STILE TOKYO (Kanto-fuu) si aggiunge l'acqua mentre in 
2)quella STILE OSAKA (Kansai-fuu) si cuoce senza acqua mantenendo tutta la preparazione più asciutta.

SUKIYAKI
400g carne bovina tagliata sottile (pizzaiola battuta)
1/2 cavolo cinese ( in mancanza cavolo verde o rosso italiano)
4 funghi freschi (coltivati scuri)
rucola
2 - 4 cipollotti bianchi freschi (anche la parte verde)
1 Tofu (200g media grana)
1/2 konnyaku (scuri) o shiratake (chiari) - 200g scolati
lardo bovino (lardo di ossobuco)
4 uova fresche

ZUPPA
Udon grossi e tondi (200g secchi grossi ma schiacciati)**

** Se avete usato lo stile
1) col brodo a fine pasto (ri)cuocerete gli Udon nel liquido avanzato.
OPPURE
se avete seguito la procedura senza acqua 2), a fine pasto aggiungete  i 300 g d'acqua e (ri)cuocerete gli Udon.
PROCEDIMENTO

Insalata di cetriolo e calamaro con salsa sanbaizu 

Lavate il cetriolo e sbucciatelo a strisce alterne per la lunghezza.
Aiutandovi con una mandolina affettatelo finemente. Mettetelo in una ciotola con abbondante sale fino e massaggiatelo bene.
Lasciatelo da parte a spurgare.

Mettete a bagno in acqua qualche pezzetto piccolo di alga wakame.

Pulite il calamaro togliendo anche le pelli interne ed esterne. Tagliatelo tutto a striscioline di circa mezzo cm di larghezza.
Portate a bollore in un pentolino dell'acqua.
Mettetevi il calamaro per solo 1 minuto poi scolatelo e raffreddatelo subito in acqua fredda.
Tagliate le striscioline e i pezzetti scolati e raffreddati di una lunghezza di 4cm.

Dopo circa una mezz'ora scolate i cetrioli e lavateli bene.
Scolateli nuovamente strizzandoli leggermente.
Tagliate a striscioline fini l'alga ben scolata.
In una ciotola mescolate gli ingredienti della salsa sanbaizu: aceto, soia, mirin.
Aggiungete il cetriolo, il calamaro e i pezzetti d'alga. Mescolate bene e mettete in frigorifero fino al momento di servire.

°°°°°
brodo warishita
Mescolate in un pentolino tutti gli ingredienti,portate a ebollizione e lasciate raffreddare.

PRE-COTTURA 2 TIPI PASTA
Portate a bollore in un pentola dell'acqua.

KONNYAKU o SHIRATAKE
Cuocete per 1 minuto poi raffreddate con acqua fredda e scolate.
Se sono lunghi potete tagliare della dimensione di 4cm
Mettete da parte.

UDON
Cuocete per 2 minuti poi raffreddate con acqua fredda e scolate.Mettete da parte.



Sukiyaki

Preparate tutti gli ingredienti porzionandoli. e mantenendo i generi separati

CARNE
Battetela se non è sottile: la cosa importante è che non sia nè troppo sottile nè troppo magra.
Tagliatela a striscioline larghe 2 cm e lunghe 4-5cm

Tenete da parte tutta la parte troppo grassa e il lardo in pezzi grossi

TOFU
tagliatelo a cubetti spessi 1cm

CIPOLLOTTI
tagliateli a tronchetti sbiechi, anche la parte verde

FUNGHI
puliteli, togliete i gambi e tagliateli a fette dello spessore di 2-3mm

CAVOLO CINESE
tagliatelo a porzioni di circa 1cm (separando la parte verde da quella bianca più acquosa)
Non avendo trovato il cavolo cinese ho utilizzato un po' di cavolo rosso tagliato sempre dello spessore indicato


In una padella di ferro fate sciogliere il lardo poi aggiungete 1/3 del BRODO e quando bolle unite 1/5 di carne.
Mantenendo la fiamma alta aggiungete tutti gli ingredienti uno dopo l'altro da quello con più lunga cottura al più veloce.
E' importante man mano che si procede spostare gli ingredienti già i cottura nella padella in modo che siano "limitati" a spicchi" dello stesso "sapore" e non sia tutto mescolato ma ben rosolato.


Nell'ordine, aspettando che l'ingrediente prima sia cotto leggermente ma non del tutto perchè la cottura proseguirà sia sulla fiamma sia dopo fuori dal fuoco per il calore  accumulato dalla preparazione:
cavolo,
cipollotti,
tofu,
funghi,
shiratake,
rucola e
carne.

Rucola e carne dovranno essere aggiunti un attimo prima di spegnere la fiamma e servire subito.
Date a ciascun commensale una ciotolina con un uovo intero. Al momento di mangiare ciascun sbatterà con le bacchette l'uovo.

Ognuno sceglierà i/il pezzetto che preferisce e prima di mangiarlo lo bagnerà nel suo uovo sbattuto.

UDON
Una volta che sarà rimasta solo al parte liquida riportate la padella sul fuoco vivo e cuocetevi gli Udon per qualche minuto, fino a quando avranno assorbito colori  e sapori del primo piatto.
Servite gli udon con il loro liquido e a piacere stemperate anche questi nell'avanzo di uovo sbattuto di ciascuno.

CONSIDERAZIONI

Ero molto scettica dell'ingrediente finale: l'uovo crudo sbattuto ma in realtà è fondamentale per completare il piatto sia nelle consistenze sia nel sapore. Serve a crea qualche cosa di unico e a stemperare il cibo che sarebbe davvero caldo.
La carne finisce di cuocere nella pietanza caldissima.
L'uovo sbattuto era ottimo anche per passarci gli udon!
E ve lo dice una che odia le uova crude!


 








 






Dorayaki: pancake giapponesi

Dopo alcune sperimentazioni e prove sono arrivata a una ricetta di dorayaki, tutta mia, che mi soddisfi.

I dorayaki sono simil pancake leggermente più colorati e dolci dei classici. Li abbiamo gustai farciti con Nutella ma la loro morte per me è con la marmellata di fagioli neri azuki... al massimo con la marmellata di fagioli borlotti perchè entrambe hanno un sapore e una consistenza decisi tali da non sciogliersi e/o essere assorbita dalle due frittelline messe a mo' di panino.

INGREDIENTI

2 uova
100g zucchero semolato
200g farina bianca (0 oppure 00)
2 cucchiani miele acacia
1 cucchiaino lievito istantaneo in polvere (4g)
185g latte (oppure 160g latte +25g acqua)

poco burro per la cottura in padella antiaderente

FARCITURA
marmellata di azuki (ricetta sul mio Blog)

oppure
marmellata di fagioli borlotti (ricetta del mio Blog)
marmellata di castagne
Nutella

PROCEDIMENTO

Frullate le uova intere con lo zucchero e il miele fino ad ottenere una cream chiara e gonfia.
Aggiungete la farina e il lievito setacciati, incorporandoli con una spatola. Unite la parte liquida un po' alla volta ottenendo una pastella liscia, non troppo densa , che lascerete riposare una decina di minuti.
Scaldate una padella antiaderente, ungendola leggermente con poco burro.
Versate con un mestolino un po' di pastella (mezzo mestolino per un piccolo dorayaki, un mestolino raso per uno di dimensione grande).
In breve la pastella si allargherà leggermente e si formeranno delle piccole bolle. Girate subito e cuocete ancora per poco.
Fate particolarmente attenzione all'intensità della fiamma perchè l'impato è ricco di zuccheri e tende a colorarsi velocemente.


Impilate i dolcetti, poi uniteli due a due farcendoli con il ripieno scelto, facendo una leggera pressione sui bordi per sigillarli leggermente.
CONSIDERAZIONI

Ho provato a fare dei mini dorayaki e altri della dimensione dei classici pancake e quindi non so esattamente quanti se ne possono fare con questa dose ma vi consiglio di utilizzare con molta attenzione la vostra padella antiaderente e la spatola preferita  e di controllare spesso l'intensità della fiamma (troppo bassa non si colorano, troppo alta si va subito oltre).
Potete conservare farciti  da farcire i dorayaki avanzati in frigorifero sigillandoli con la pellicola.
La parte liquida del mio impasto era con latte e acqua.




giovedì 12 novembre 2015

Marmellata di fagioli borlotti

Qualche giorno fa ho fatto un esperimento: ho provato a fare una marmellata di fagioli scuri alla giapponese.
Non ho usato fagioli neri giapponesi azuki ma fagioli borlotti italiani.
Vi posso anticipare che la marmellata fatta con gli gli azuki è più potente, sa più di cioccolata mentre quella fatta con i borlotti è più delicata nel sapore e si avvicina più a sapore delle castagne.

Questa marmellata, fatta con uno dei due tipi di fagioli è ottima come farcitura dei pancake* che in Giappone si chiamano DORAYAKI.


INGREDIENTI
(1 tazza di marmellata) 

125g fagioli borlotti secchi
100g zucchero semolato
1 cucchiaino salsa soia

*PANCAKE di LUVI
(6 pezzi grandi)

125 gr farina 00
150 gr latte
1 uovo
15 gr burro fuso
1/2 cucchiaio lievito in polvere per dolci
1 pizzico di sale



PROCEDIMENTO

MARMELLATA
La sera prima mettete a bagno i fagioli. Il giorno dopo scolateli e cuoceteli in altra acqua abbondante, senza null'altro, finchè sono morbidi.
Scolateli tenendo da parte il liquido.

Frullate i fagioli con un mixer a lame ad immersione fino ad ottenere una purea liscia: eventualmente aggiungete un po' di liquido di cottura.


Mettete la crema in un pentolino con lo zucchero e cuocete fino a quando lo zucchero si sarà sciolto e la crema non si sarà addensata. Verso la fine aggiungete un cucchiaino di salsa di soia e spegnete.

PANCAKE 
Fondete a microonde il burro. In una ciotola mescolate con l'aiuto di una frusta tutti gli altri ingredienti, poi aggiungete anche il burro fuso.
Scaldate, a fiamma media/viva, una padellina antiaderente e ungetela appena con poco burro: basterà solo la prima volta.
Versate al centro della padellina un mestolo di composto e aspettate che si formino sulla superficie delle bollicine, solo allora con l'aiuto di una spatola potrete rigirare la "frittella". Pochi istanti e sarà pronta.
Impilate i pancakes così si manterranno caldi finchè li avrete cotti tutti.

CONSIDERAZIONI

Potete conservare la marmellata in un contenitore di vetro a chiusura ermetica, in frigorifero per una settimana oppure , nello stesso contenitore potete surgelare il tutto e conservare la marmellata molto più a lungo.
Se la usate per farcire i pancake potete usare 2 pancake e fare un simil panino oppure utilizzare un solo pancake e piegarlo a metà oppure comporre 2 pancake farcendoli e premendo tutto il bordo esterno fino a farlo aderire proprio come sono i doriaki tradizionali giapponesi. La dimensione di questi ultimi deve essere circa di 6cm di diametro.

A noi piace molto il sapore e la consistenza di questa particolare marmellata. Non è troppo dolce e facile da preparare. In futuro proverò a utilizzarla in altre ricetta al posto della marmellata di castagne.

mercoledì 11 novembre 2015

LAILAC Firenze: seconda lezione del quarto livello di cucina casalinga giapponese

Ieri sera si è svolta l'ennesima lezione di gruppo presso l'associazione culturale LAILAC di Firenze.
Abbiamo cucinato e gustato:

Insalata con salsa sanbaizu (sanbaizuke)

Sukiyaki (in stile kanto-fuu di Tokio e in stile kansai-fuu di Osaka)
brodo warishita (warishita) e uovo crudo

riso bianco
te
...e dolcetti al melone riportati dall'ultimo viaggio in Giappone di due amiche partecipanti

Ecco una carrellata di foto della stupenda serata. 






venerdì 30 ottobre 2015

Marron glace'

Io adoro i marron glace! Spinta da mia figlia Clara e dal fatto che le castagne e i marroni (di Marradi) quest'anno sono ottimi, tanti, a buon prezzo mi sono imbarcata nell'impresa di provare a farli.
Ho seguito una ricetta trovata on line che probabilmente è la semplificazione dell'originale ma vi posso dire che il risultato è stupendo.

INGREDIENTI

500g marroni (da sbucciare)
250g zucchero semolato
150g acqua
1/2 stecca di vaniglia

PROCEDIMENTO

Il procedimento è semplice ma durerà 3 giorni.

PRIMO GIORNO
Incidete la buccia di ciascun marrone facendo attenzione a non intaccare la polpa. Cuocete con acqua fino a coprire leggermente, in pentola a pressione per 10 minuti.  Una volta terminato il tempo fate uscire la pressione prima possibile, aprite la pentola e scolate in uno scolapasta.
Mettete i marroni ben umidi, avvolti in uno straccio e sbucciateli velocemente.*

Preparate lo sciroppo mettendo in un pentolino lo zucchero con l'acqua e la mezza bacca di vaniglia aperta con i semini. Fatelo bollire 5 minuti.

Aggiungete tutti i marroni allo sciroppo e una volta tornato il bollore, bollite (piano e senza toccare nulla) il tutto per 1 solo minuto. Spegnete la fiamma e coprite la pentola lasciando il tutto a riposare 24 ore.

SECONDO GIORNO
Il giorno seguente portate nuovamente a bollore lo sciroppo contenente i marroni e, sempre mantenendo il fuoco basso, contate di nuovo un minuto dal bollore, poi spegnete, coprite e lasciate riposare 24 ore.

TERZO GIORNO
Trascorse 24 ore scolate i marroni e metteteli su una griglia in un luogo asciutto per almeno 3 ore.
Sono pronti!

CONSIDERAZIONI

Che bontà! Sono meno carichi di quelli comperi ma il profumo e la consistenza sono unici. Delicatissimi e profumati. Provate: anche se la forma non sarà perfetta vi assicuro che sono una golosità!
Nella ricetta on line scrivono che i marron glacé si mantengono in frigorifero per 2 settimane ma se lasciati coperti nel loro sciroppo, in un vaso di vetro con chiusura ermetica possono  conservarsi per diversi mesi.
Io non mi sono posta il problema perchè so che sarà una lotta non finirli troppo presto.
Ho comunque conservato lo sciroppo filtrato e buonissimo, per utilizzarlo poi in qualche altro modo.

*La parte difficile è sgusciare i marroni una volta cotti. Io li ho lessati e ho trovato davvero difficoltà. Alla fine ho candito tutte le castagne, anche quelle rotte ma se volete provare a sbucciarle integre l'unico consiglio che vi posso  dare è iniziare dal sotto della castagna tagliando con delicatezza con un coltellino dentato e sbucciando a mo' di fico dal sotto alla punta, cioè dalla parte più dura a quella più delicata.
In questo modo eviterete in parte di rompere la castagna quasi pulita totalmente togliendo l'ultima parte di buccia, più tenace, sul fondo.
Io ho lessato in pentola a pressione usando marroni medio grandi incisi come al solito su un lato facendo attenzione a incidere solo la buccia.
Non so se cuocendo in forno si sbucciano con più facilità ma il mio timore era che si asciugassero troppo prima della canditura.
Un'altra accortezza, scoperta col senno di poi, è quella di scegliere marroni di media grossezza, uniformi e non troppo grandi: più grandi saranno più facile sarà romperli quando li sbuccerete.
In ogni caso usate i marroni perché sono più adatti a questa preparazione in quanto hanno meno pellicine interne da togliere.

domenica 25 ottobre 2015

Dolce: Monte Bianco

Questo dolce fa parte dei ricordi dei dolci delle Feste fatti in famiglia a fine anni '70. Ricordo ancora il pomeriggio di lavorazione con la mamma e mio fratello e la soddisfazione del risultato finale, molto scenografico.
Lo facemmo una sola volta...

Da qualche tempo mia figlia Clara voleva provare a farlo. Quest'anno le castagne sono più facili da trovare e buone.
La ricetta nasce dall'unione di diverse trovate on line.

INGREDIENTI

1 kg di castagne sbucciate*
700g latte
170g zucchero semolato
1 stecca di vaniglia

30g cacao amaro
2 cucchiai Rum
1 pizzico sale

DECORO
500g panna fresca da montare
30g zucchero a velo
scaglie di cioccolato fondente al 62%

PROCEDIMENTO

Preparate le castagne (*dovranno essere almeno 1,5kg con la buccia) tagliandole leggermente incidendo la buccia su un lato. Cuocetele 10 minuti in pentola a pressione mettendo acqua fino a coprirle a velo.
Scolatele e mantenetele coperte mentre le sbuccerete tutte.

Mettete in una pentola il latte, le castagne, lo zucchero semolato e la stecca di vaniglia aperta. Fate bollire per 20 minuti.

Scolate le castagne tenendo il liquido da parte.
Passate le castagne al passaverdura poi mettete la polpa in una ciotola e la parte liquida (in un altro contenitore) in frigorifero a raffreddare per una mezz'ora.

In una ciotola mescolate la polpa di castagna passata con il cacao amaro e il rum e aggiungete un po' del liquido di cottura per ottenere una consistenza non troppo densa (ma neanche troppo cremosa: dovrà essere come una patata lessa densa).

Prendete un ampio piatto di portata della dimensione di un piatto da pizza. Utilizzando lo schiaccia patate passate il composto premendo e formando dei lunghi "spaghetti" di composto alla castagna che si adageranno a nido sul grande piatto.

Mettete il piatto in frigorifero e montate la panna con lo zucchero a velo. Mettete la panna in un sac a poche con una bocchetta a stella.

Prendete il piatto con il "monte" di castagne e partendo dal basso, ruotandolo formate tante piccole rosette di crema, giro dopo giro proseguendo verso l'alto fino a coprirlo completamente o lasciando una piccola sezione libera  nella parte intermedia.


Decorate a piacere con le scaglie di cioccolato fondente.

Mette il dolce in frigorifero e servite a cucchiaio.

CONSIDERAZIONI

Potete usare castagne o marroni, in ogni caso per ottenere 1 kg di polpa dovrete lessare almeno 1,5 kg di frutti. Le castagne sono più piccole e più difficili da sbucciare.
La panna andrà montata molto stabile e un o dei trucchi per renderla tale è montarla all'inizio, non troppo velocemente.

La panna montata potrebbe sembrare troppo abbondante  ma è la giusta quantità in rapporto al volume di crema di castagne. Se non la volete utilizzare tutta per il decoro tenetela da parte per aggiungerla quando farete le porzioni.
Mia figlia Clara ha fatto tutto il dolce e non ricordandomi quale era la consistenza giusta del composto prima di passarlo allo schiaccia patate abbiamo usato un composto un po' troppo denso.
Fate una prova e se al passaggio allo schiaccia patate gli spaghetti di castagne si spezzano e sono poco plastici aggiungete un po' di liquidi al latte e mescolate il tutto nuovamente.

Il dolce è buono appena fatto ma è buonissimo anche dopo un paio di giorni nonostante la panna montata perchè in realtà la panna non si smonta.
Originali consistenza, profumi e perfetti gli abbinamenti nella loro semplicità.

Se vi spaventa questa dose provate con metà, questo dolce va fatto almeno una volta nella vita!



martedì 20 ottobre 2015

Patate dolci (italiane)

Non avevo mai visto ( se non in foto) o assaggiato le patate dolci.
Circa 15 giorni fa ne ho trovato una piccola confezione a Pistoia, alla Coop dove faccio abitualmente la spesa: è un prodotto coltivato in Veneto, venduto al mio supermercato in piccole dosi, saltuariamente: sono patate dolci a pasta bianca.

Le patate dolci o patate americane (ipomoea batatas) in realtà non sono patate ma rizotuberi della famiglia delle solanacee come i pomodori.
Il colore della buccia varia dal rosso al viola, dal marrone al bianco a seconda della varietà; così come la polpa può variare dal bianco al giallo, all'arancio o al viola.
Ecco altre info su wikipedia.

Ho spulciato internet per capire come cucinare la patata dolce e ho fatto un paio di prove: le ho fritte a bastoncino e cotte in forno.
La prima prova di frittura è stata deludente ma la seconda in forno è stata una rivelazione.
PATATE DOLCI AL FORNO

INGREDIENTI

patate dolci
burro
sale

PROCEDIMENTO

Accendete il forno ventilato  a 180°C e portatelo a temperatura. Lavate molto bene ciascuna patata aiutandovi eventualmente con una spazzolina.
Asciugatele bene e foratele con una forchetta.
Inserite una griglia in forno e mettete sopra le patate. Cuocete per 45 minuti o fino a quando forando la forchetta entrerà all'interno.
Servite  tagliando a metà con burro e sale.

CONSIDERAZIONI

Le patate dolci (quelle che ho acquistato io, bianche) hanno buccia sottile, piccolette, allungate e sono particolarmente dure da crude.
Una volta cotte e tagliate a metà la polpa risulta morbida  ma leggermente meno "sfatta" di quella di una patata lessata comune.
Il profumo e il sapore ricorda leggermente quello delle castagne. E' dolce ma non dolcissima.
Sapore e consistenze, a mio gusto, si esaltano se ben salati e ben arricchi di burro e accompagnati con qualche altro cibo in contrasto. Proprio per questo le abbiamo mangiate con salsiccia nostrana e radicchio rosso cotti sulla graticola.