Come avevo promesso ( post delle rosette di grano duro) ecco la seconda prova di "rosette" ma usando il mio impasto delle Baguettes.
Questo impasto penso sia il più duttile, buono e facile da lavorare che io conosca.
Ho seguito dosi e procedure che utilizzo quando faccio le baguettes.
INGREDIENTI
BIGA 18 ore
250 gr farina forte
110 gr acqua
2,5 gr lievito birra
IMPASTO
BIGA
750 gr farina 0 media
250 gr semola Senatore Cappelli
30 gr lievito di birra
600 gr acqua
25 gr sale
PROCEDIMENTO
Ieri pomeriggio ho preparato al biga impastando non completamente la farina forte con il lievito di birra a e l'acqua a temperatura ambiente. L'ho lasciata in una ciotola coperta da un canovaccio, dentro la madia, fino a questa mattina.
Ho poi impastato Biga, farine, il restante lievito di birra e acqua con l'impastatrice per circa 15 minuti. Solo verso al fine ho aggiunto il sale.
Ho lasciato riposare l'impasto ottenuto in una scatola di plastica coperta da un nylon e chiusa col coperchio.
Ho porzionato ottenendo 16 palline da 125 gr ciascuna.
Usando l'apposito attrezzo, spolverando ben bene prima ciascuna pallina, l'ho stampata con forza e disposta capovolta sulle teglie foderate di carta forno.
Ho nuovamente coperto col foglio di nylon e lasciato lievitare ancora un'ora e mezzo.
Ho portato il forno ventilato a 210°C e poco prima di infornare ho messo acqua nella teglia superiore per ottenere vapore in cottura.
Poco prima di infornare ho spolverato con un po' di semola e spruzzato un po' di vapore:
Ho cotto insieme le due teglie con i panini: 25 minuti di cui gli ultimi 5 senza la teglia con l'acqua, senza vapore.
Ho sfornato e lasciato raffreddare su una griglia.
CONSIDERAZIONI
Buonissimi, crosta sottile e mollica leggera come per le baguettes. La prossima volta devo provare a rigirare le rosette prima di spolverarle e infornarle per migliorare ulteriormente il disegno in superficie perchè, per ora, in entrambi gli impasti, la lievitazione è perfetta ma lo stampaggio favorisce la parte sottostante e non la superficie.
Se non li muovessi come ho fatto non lieviterebbe uniformemente tutta la superficie ma toccandoli a fine lievitazione rischio di sciupare la lievitazione ma devo provare!
martedì 30 novembre 2010
sabato 27 novembre 2010
Salsa ai formaggi al tartufo
Gli ultimi 3 fine settimana del mese di novembre si svolge a San Miniato, in provincia di Pisa la sagra dedicata al tartufo. Per noi è ormai un rito andare, fare man bassa di prodotti al tartufo e non, e poi goderceli con calma a casa. Questa manifestazione è organizzata davvero bene. Ci sono diversi parcheggi al di fuori del paesino e numerosi bus navette. Ci sono molte bancarelle dedicate al tartufo e ai prodotti a esso legati (salumi e formaggi) ma anche molti altri prodotti freschi regionali davvero ottimi.
Se vi capita andate!
Questa salsa nasce dall'idea di utilizzare al meglio dei formaggi tartufati acquistati, senza coprire il profumo sia del tartufo che degli ottimi formaggi: un gorgonzola a cucchiaio e una caciottina appena stagionata.
INGREDIENTI
poco burro (1 cucchiaio)
1 cucchiaio farina 00
2 cucchiai abbondanti gorgonzola a cucchiaio, tartufato
1/4 caciottina tartufata semi stagionata (con appena la buccia)
250 gr latte intero (circa)
PROCEDIMENTO
Sciogliete in un pentolino con fondo spesso il burro poi versate subito la farina e mescolate velocemente.
Aggiungete un po' di latte a temperatura ambiente continuando a mescolare. Aggiungete ancora poco latte: procedendo così avrete una sorta di besciamella morbida.
Mettete anche il gorgonzola e scioglietelo.
Versate ancora un po' di latte, infine unite la caciottina tritata finemente al mixer a lame.
Cuocete ancora 5 minuti a fiamma bassa e aggiungete altro latte solo per aggiustare la consistenza, in modo che sia cremosa ma non troppo densa, ne troppo liquida.
Per aumentare al massimo la setosità della salsa potete usare, poco prima di togliere dalla fiamma, un attimo, il mixer ad immersione.
Lasciate intiepidire prima di utilizzarla
CONSIDERAZIONI
Consistenza e sapori sono eccezionali. A temperatura ambiente questa salsa è ottima e cremosa quasi fosse uno di quegli intrugli comperi di cui non si sa il contenuto vero.
Latte, burro e poca farina fanno da leganti esaltatori dei due ottimi formaggi.
I formaggi si sposano con l'ingrediente comune dato dal vero tartufo (non l'aroma!) pur mantenendo la loro originalità : nel caso del gorgonzola un po' di asprigno mentre nella cacciottina il retrogusto delicato della breve stagionatura.
Per esaltare al massimo la nuova salsa l'ho usata per condire dei cappelletti romagnoli appena fatti, farciti con ricotta, parmigiano e noce moscata.
Mantenendo leggermente più densa la salsa otterrete una ottima crema spalmabile al formaggio.
Se vi capita andate!
Questa salsa nasce dall'idea di utilizzare al meglio dei formaggi tartufati acquistati, senza coprire il profumo sia del tartufo che degli ottimi formaggi: un gorgonzola a cucchiaio e una caciottina appena stagionata.
INGREDIENTI
poco burro (1 cucchiaio)
1 cucchiaio farina 00
2 cucchiai abbondanti gorgonzola a cucchiaio, tartufato
1/4 caciottina tartufata semi stagionata (con appena la buccia)
250 gr latte intero (circa)
PROCEDIMENTO
Sciogliete in un pentolino con fondo spesso il burro poi versate subito la farina e mescolate velocemente.
Aggiungete un po' di latte a temperatura ambiente continuando a mescolare. Aggiungete ancora poco latte: procedendo così avrete una sorta di besciamella morbida.
Mettete anche il gorgonzola e scioglietelo.
Versate ancora un po' di latte, infine unite la caciottina tritata finemente al mixer a lame.
Cuocete ancora 5 minuti a fiamma bassa e aggiungete altro latte solo per aggiustare la consistenza, in modo che sia cremosa ma non troppo densa, ne troppo liquida.
Per aumentare al massimo la setosità della salsa potete usare, poco prima di togliere dalla fiamma, un attimo, il mixer ad immersione.
Lasciate intiepidire prima di utilizzarla
CONSIDERAZIONI
Consistenza e sapori sono eccezionali. A temperatura ambiente questa salsa è ottima e cremosa quasi fosse uno di quegli intrugli comperi di cui non si sa il contenuto vero.
Latte, burro e poca farina fanno da leganti esaltatori dei due ottimi formaggi.
I formaggi si sposano con l'ingrediente comune dato dal vero tartufo (non l'aroma!) pur mantenendo la loro originalità : nel caso del gorgonzola un po' di asprigno mentre nella cacciottina il retrogusto delicato della breve stagionatura.
Per esaltare al massimo la nuova salsa l'ho usata per condire dei cappelletti romagnoli appena fatti, farciti con ricotta, parmigiano e noce moscata.
Mantenendo leggermente più densa la salsa otterrete una ottima crema spalmabile al formaggio.
venerdì 26 novembre 2010
Torta (veloce) al cioccolato
Qualche giorno fa Alessandra Spisni, durante la Prova del Cuoco, ha proposto questa torta velocissima, al cioccolato.
Ecco la ricetta trascritta dal sito della sua Scuola di Cucina: Vecchia Scuola Bolognese.
INGREDIENTI
per 6 persone (tortiera 30cm) (apribile da 28 cm)
* 40 gr di farina (00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa)
* 100 gr di zucchero (semolato)
* 125 gr di cioccolato fondente (62%)
* 100 gr di burro
* 4 uova
* Un pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente con il burro, un pizzico di sale e 70 gr dello zucchero
Prendere tre uova e separare i tuorli dagli albumi in due contenitori diversi, facendo attenzione a non lasciare tracce di tuorlo negli albumi
Unire i 30 gr di zucchero restanti agli albumi e montarli a neve fermissima.
Nel frattempo il cioccolato con gli altri ingredienti si saranno sciolti e Appena sciolto il tutto, togliere dal caldo.
Al cioccolato unire 3 tuorli d'uovo e 1 uovo intero, montare ancora qualche minuto.
Quando l'impasto sarà pronto, aggiungere 40 gr di farina setacciata e gli albumi montati.
Mescolare il composto lentamente, con il cucchiaio, dall'alto verso il basso fino ad uniformarlo.
Stenderlo in una teglia rivestita di carta da forno, oppure imburrata e infarinata, avendo cura di non schiacciarlo.
Cuocere in forno a 180° per circa 20 minuti.
Quando la superficie fa le crepe la torta è pronta.
CONSIDERAZIONI
Ho seguito alla lettera le dosi e indicazioni ma ho velocizzato , se possibile, ancora di più la preparazione. Foderando uno stampo a cerniera del diametro di 28 cm, con carta forno. Ho imburrato e leggermente infarinato solo i bordi.
Ho poi sciolto a microonde la cioccolata fondente al 62%.
Nel frattempo ho montato a neve con il kenwood, tutte e 4 gli albumi con la dose indicata di 30 gr di zucchero.
Ho aggiunto alla cioccolata fondente i tuorli, mescolandoli bene, poi h messo il burro tagliato a fettine sottili in modo che si è sciolto velocemente mescolando con una spatola.
Per ultimo ho aggiunto i restanti 70 gr di zucchero.
Ho allentato la crema di cioccolato con un cucchiaio abbondante di albumi montati, poi l'ho versata nella ciotola degli albumi mescolandola, con delicatezza, dall'alto verso il basso, ruotando la ciotola, in modo da lasciare più aria possibile nell'impasto.
Per ultima ho aggiunto la farina col pizzico di sale, sempre mescolando con la spatola, con delicatezza.
Ho infornato subito senza muovere troppo l'impasto a 180°C, forno ventilato per i 20 minuti indicati. Ho sfornato proprio quando la superficie iniziava a crepare.
Ho lasciato raffreddare una mezz'ora e ho sfornato facilmente.
Ho ottenuto un dolce appena friabile sulla superficie, leggermente umido nell'interno ma leggero nell'insieme, sia nel sapore che nella consistenza.
Ho servito spolverato con un po' di zucchero a velo.
Ottimo come dolce d'emergenza!
CONSIDERAZIONI 2
Questa torta è negli ingredienti e nella preparazione molto simile alla torta tenerella di Maurizio Santin. Quella di Santin ha una maggiore quantità di cioccolato (anche poca farina in più) e una cottura leggermente inferiore. Questa è quindi meno carica nel sapore e un po' meno molle nell'interno. Scegliete quale fare a secondo dell'umore o della richiesta. A me piacciono entrambe.
Ecco la ricetta trascritta dal sito della sua Scuola di Cucina: Vecchia Scuola Bolognese.
INGREDIENTI
per 6 persone (tortiera 30cm) (apribile da 28 cm)
* 40 gr di farina (00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa)
* 100 gr di zucchero (semolato)
* 125 gr di cioccolato fondente (62%)
* 100 gr di burro
* 4 uova
* Un pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente con il burro, un pizzico di sale e 70 gr dello zucchero
Prendere tre uova e separare i tuorli dagli albumi in due contenitori diversi, facendo attenzione a non lasciare tracce di tuorlo negli albumi
Unire i 30 gr di zucchero restanti agli albumi e montarli a neve fermissima.
Nel frattempo il cioccolato con gli altri ingredienti si saranno sciolti e Appena sciolto il tutto, togliere dal caldo.
Al cioccolato unire 3 tuorli d'uovo e 1 uovo intero, montare ancora qualche minuto.
Quando l'impasto sarà pronto, aggiungere 40 gr di farina setacciata e gli albumi montati.
Mescolare il composto lentamente, con il cucchiaio, dall'alto verso il basso fino ad uniformarlo.
Stenderlo in una teglia rivestita di carta da forno, oppure imburrata e infarinata, avendo cura di non schiacciarlo.
Cuocere in forno a 180° per circa 20 minuti.
Quando la superficie fa le crepe la torta è pronta.
CONSIDERAZIONI
Ho seguito alla lettera le dosi e indicazioni ma ho velocizzato , se possibile, ancora di più la preparazione. Foderando uno stampo a cerniera del diametro di 28 cm, con carta forno. Ho imburrato e leggermente infarinato solo i bordi.
Ho poi sciolto a microonde la cioccolata fondente al 62%.
Nel frattempo ho montato a neve con il kenwood, tutte e 4 gli albumi con la dose indicata di 30 gr di zucchero.
Ho aggiunto alla cioccolata fondente i tuorli, mescolandoli bene, poi h messo il burro tagliato a fettine sottili in modo che si è sciolto velocemente mescolando con una spatola.
Per ultimo ho aggiunto i restanti 70 gr di zucchero.
Ho allentato la crema di cioccolato con un cucchiaio abbondante di albumi montati, poi l'ho versata nella ciotola degli albumi mescolandola, con delicatezza, dall'alto verso il basso, ruotando la ciotola, in modo da lasciare più aria possibile nell'impasto.
Per ultima ho aggiunto la farina col pizzico di sale, sempre mescolando con la spatola, con delicatezza.
Ho infornato subito senza muovere troppo l'impasto a 180°C, forno ventilato per i 20 minuti indicati. Ho sfornato proprio quando la superficie iniziava a crepare.
Ho lasciato raffreddare una mezz'ora e ho sfornato facilmente.
Ho ottenuto un dolce appena friabile sulla superficie, leggermente umido nell'interno ma leggero nell'insieme, sia nel sapore che nella consistenza.
Ho servito spolverato con un po' di zucchero a velo.
Ottimo come dolce d'emergenza!
CONSIDERAZIONI 2
Questa torta è negli ingredienti e nella preparazione molto simile alla torta tenerella di Maurizio Santin. Quella di Santin ha una maggiore quantità di cioccolato (anche poca farina in più) e una cottura leggermente inferiore. Questa è quindi meno carica nel sapore e un po' meno molle nell'interno. Scegliete quale fare a secondo dell'umore o della richiesta. A me piacciono entrambe.
sabato 20 novembre 2010
Tortillas con enchiladas di manzo, jalapenos e salsa mexican habanero
tortillas con enchiladas di amnzo, jalapenos e salsa mexican habanero, inserito originariamente da fugzu.
(trascrivo la ricetta)
INGREDIENTI
(2 persone)
4 tortillas di mais o di grano*
alcuni peperoncini jalapenos sott'aceto
50 g di formaggio tenero (queso messicano o, se non fosse disponibile, tipo edamer)
200 g di macinato di manzo
1/2 barattolo di pomodori pelati
1/2 peperone rosso carnoso
50 g di cipolla (1/2 cipolla)
un pizzico di cumino in polvere
un pizzico di coriandolo in polvere (prezzemolo fresco tritato)
peperoncino habanero fresco secondo il proprio gusto e... resistenza al piccante!
olio extravergine di oliva
sale
salsa mexican habanero
per SALSA MEXICAN HABANERO:
1/2 barattolo di pomodori pelati
1/2 peperone rosso carnoso
50 g di cipolla rossa (1/2)
coriandolo (prezzemolo fresco tritato)
cumino
olio extravergine di oliva
mousse di habanero o habanero fresco secondo i gusti... e la resistenza al piccante!
sale
per TORTILLAS
(4 medie)
60 gr farina mais fioretto
180 gr semola rimacinata (Senatore Cappelli)
15 gr acqua tiepida
un pizzico di sale
PREPARAZIONE
Enchilada significa "in chili" ed è un piatto tipico della cucina messicana e tex-mex. E' una tortilla di mais piegata e farcita con carne e altri ingredienti, ricoperta da una salsa con pomodoro, peperoncino e spezie (salsa enchilada) e formaggio queso fuso. Esistono tante varianti alla ricetta base delle enchiladas: in questa versione sono farcite con carne di manzo e peperoncini jalapenos e viene utilizzata la salsa mexican habanero.
Per prepararli, innanzitutto preparare la salsa mexican habanero secondo la ricetta di Mondo Piccante. Preparare quindi il ripieno per le enchiladas: far rosolare in un filo di olio extravergine di oliva la cipolla tritata, il peperoncino habanero tritato finemente e il peperone tagliato a piccoli cubetti. Quando il peperone sarà tenero, unire la carne macinata di manzo e farla rosolare bene, quindi aggiungere i pomodori pelati (dopo averli passati al passaverdure), condire con un pizzico di sale, coriandolo e cumino in polvere, abbassare la fiamma e cuocere per circa 10 minuti a tegame coperto.
Disporre al centro di ogni tortilla qualche cucchiaiata di ripieno e cospargere con un po' di formaggio grattugiato e qualche rondella di peperoncino jalapeno. Richiudere le tortillas ripiegando prima una metà e poi l'altra sopra e disporle in una pirofila o teglia da forno dai bordi un po' alti (sul cui fondo si sarà messa qualche cucchiaiata di salsa mexican habanero), quindi cospargerle con la salsa mexican habanero e un'altra grattugiata, abbondante, di formaggio.
Scaldare il forno a 180 °C e cuocere le per circa 10-15 minuti, finchè il formaggio non sarà ben fuso.
Servire le enchiladas con manzo, jalapenos e salsa mexican habanero ben calde, appena pronte.
CONSIDERAZIONI
Ho subito raddoppiato al dose deell'enchiladas di manzo e non avendo il formaggio messicano mi sono accontentata dell'Lerdammer ma a mio parere è troppo delicato per questa ricetta.
Non ho infierito col peperoncino pur avendo gli habanero sott'olio perchè dovevano mangiare anche i miei figli.
Alla fine ho riscaldato e sciolto il tutto grigliano in forno a 180°C per un tempo inferiore alle indicazioni.
Perfette! forse dovevo abbondare col formaggio ma le bocche aperte dei familiari mi imponevano la massima velocità nel finale dell'esecuzione1
Le rifarò al più presto: chissà se troverò il cordiandolo?
Tortillas messicane
Era da un po' di tempo che provavo e cercavo una buona ricetta per le tortillas messicane e ancora non ero arrivata a nulla di buono.
Finalmente qualche giorno fa ho trovato questa ricetta, che mi ispirava fiducia e successo, sul forum di AliceTv.
Ho così anche potuto rinnovare un regalo dal Messico di una amica con cui qualche anno fa ho fatto uno scambio di "caccavelle": attrezzi culinari romagnoli contro attrezzo per tortillas.
INGREDIENTI
( 8 piccole)
60 gr farina mais fioretto
180 gr semola rimacinata (Senatore Cappelli)
15 gr acqua tiepida
un pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Mescolate le farine e formate un cratere sul tagliere.
Aggiungete un pizzico di sale e versate l'acqua tiepida nel centro.
Inizialmente impastate Aiutandovi con una forchetta,poi proseguite con le amni.
sarà facile, otterrete subito un impasto leggermente granuloso ma ugualmente morbido, con una certa consistenza e setosità.
Formate un salsicciotto e lasciatelo riposare un po' sotto un a ciotola di vetro o ceramica.
Preparate l'attrezzo apposito foderando le due piastre con fogli di carta trasparente.
Dividete il rotolino in 8 porzioni e mettetene una alla volta nel centro della mini pressa..
Chiudetela e fate leva fino in fondo.
Riaprite e con delicatezza staccate la tortilla.
L'impasto è un po' fragile ma si può ottenere uno spessore davvero sottile.
Man mano che cuocerete le tortillas impilatele e tenetele ben coperte in modo da mantenerle leggermente calde e farle ammorbidire.
Ho provato anche a fare tortillas anche più grande per poterle poi arrotolarle meglio per le Enchiladas.
Con la stessa dose di partenza si ottengono così non 8 ma 4 tortillas.
le ho stese mettendo sotto un foglio di carta forno e usando un matterello: sono venute ancora più sottili!
CONSIDERAZIONI
L'impasto è davvero ottimo. Nel mio caso era fondamentale mantenere morbide, non completamente rigide le tortillas perchè le dovevo farcire, ripiegare e passare in forno a grigliare con salsa piccante e formaggio.
Ho letto che le tortillas si possono anche friggere, proverò dato che questo impasto mi sembra davvero buono e duttile.
Finalmente qualche giorno fa ho trovato questa ricetta, che mi ispirava fiducia e successo, sul forum di AliceTv.
Ho così anche potuto rinnovare un regalo dal Messico di una amica con cui qualche anno fa ho fatto uno scambio di "caccavelle": attrezzi culinari romagnoli contro attrezzo per tortillas.
INGREDIENTI
( 8 piccole)
60 gr farina mais fioretto
180 gr semola rimacinata (Senatore Cappelli)
15 gr acqua tiepida
un pizzico di sale
PROCEDIMENTO
Mescolate le farine e formate un cratere sul tagliere.
Aggiungete un pizzico di sale e versate l'acqua tiepida nel centro.
Inizialmente impastate Aiutandovi con una forchetta,poi proseguite con le amni.
sarà facile, otterrete subito un impasto leggermente granuloso ma ugualmente morbido, con una certa consistenza e setosità.
Formate un salsicciotto e lasciatelo riposare un po' sotto un a ciotola di vetro o ceramica.
Dividete il rotolino in 8 porzioni e mettetene una alla volta nel centro della mini pressa..
Chiudetela e fate leva fino in fondo.
Riaprite e con delicatezza staccate la tortilla.
L'impasto è un po' fragile ma si può ottenere uno spessore davvero sottile.
Scaldate bene una padella antiaderente, mettete la tortilla, dopo pochissimo sarà da girare per cuocerla sull'altro lato.
Non deve asciugarsi/cuocersi completamente perchè altrimenti si asciugherebbe e indurirebbe troppo.Man mano che cuocerete le tortillas impilatele e tenetele ben coperte in modo da mantenerle leggermente calde e farle ammorbidire.
Ho provato anche a fare tortillas anche più grande per poterle poi arrotolarle meglio per le Enchiladas.
Con la stessa dose di partenza si ottengono così non 8 ma 4 tortillas.
le ho stese mettendo sotto un foglio di carta forno e usando un matterello: sono venute ancora più sottili!
CONSIDERAZIONI
L'impasto è davvero ottimo. Nel mio caso era fondamentale mantenere morbide, non completamente rigide le tortillas perchè le dovevo farcire, ripiegare e passare in forno a grigliare con salsa piccante e formaggio.
Ho letto che le tortillas si possono anche friggere, proverò dato che questo impasto mi sembra davvero buono e duttile.
Salsa mexican habanero
Adoro il piccante e da qualche tempo ho scoperto la famiglia di peperoncini Habanero. Ce ne sono diversi tipi: rossi, verdi, gialli ma il mio preferito è l'habanero cioccolato.
Non è facilissimo coltivarlo in Italia, le piante sono robuste e producono un abbondate raccolto ma a volte clima, e animaletti vari si accaniscono contro di noi.
Io li conservo dopo la salamoia, sotto'olio o li consumo freschi.
Questa salsa proviene dal sito, dedicato alla passione per il piccante, Mondo Piccante.
INGREDIENTI
1 barattolo pomodori pelati
1 peperone rosso carnoso
1/2 cipolla (rossa)
coriandolo (prezzemolo)
olio extravergine di oliva
sale
mousse di habanero piccante* (o habanero fresco)
PROCEDIMENTO
* mousse di habanero piccante: si ottiene semplicemente frullando fino a ridurre a purea i peperoncini e aggiungendo il minimo indispensabile di olio extravergine di oliva.
Si conserva in congelatore e se ne gratta una piccola quantità al momento, usandolo come fresco.
L'habanero è un peperoncino piccante ma anche polposo e non adatto alla essiccazione.
Passate i pomodori al passaverdure o al mixer. Tagliate finemente la cipolla e rosolatela in poco olio extravergine di oliva.
Aggiungete il peperone tagliato a cubettini.
Quando cipolla e peperone inizieranno ad ammorbidirsi aggiungete l'habanero (o la mousse), i pomodori passati, un pizzico di sale e una spolverata di coriandolo macinato.
la salsa sarà pronta quando si sarà leggermente addensata e avrà raggiunto una consistenza cremosa.
lasciatela intiepidire prima di servirla come accompagnamento a tortillas o come ingrediente per piatti della cucina messicana.
CONSIDERAZIONI
Il sapore piccante dell'habanero è unico, particolare. La salsa cambierà se userete altri peperoncini. Dovrete anche stare attenti nel dosare il grado di piccantezza perchè lo stesso tipo di habanero può variare. Sia per la stagione sia per la cottura.
Il coriandolo conferisce un profumo tipico ma in Italia non è facile da reperire, l'ho quindi sostituito con poco prezzemolo fresco tritato.
Non è facilissimo coltivarlo in Italia, le piante sono robuste e producono un abbondate raccolto ma a volte clima, e animaletti vari si accaniscono contro di noi.
Io li conservo dopo la salamoia, sotto'olio o li consumo freschi.
Questa salsa proviene dal sito, dedicato alla passione per il piccante, Mondo Piccante.
INGREDIENTI
1 barattolo pomodori pelati
1 peperone rosso carnoso
1/2 cipolla (rossa)
coriandolo (prezzemolo)
olio extravergine di oliva
sale
mousse di habanero piccante* (o habanero fresco)
PROCEDIMENTO
* mousse di habanero piccante: si ottiene semplicemente frullando fino a ridurre a purea i peperoncini e aggiungendo il minimo indispensabile di olio extravergine di oliva.
Si conserva in congelatore e se ne gratta una piccola quantità al momento, usandolo come fresco.
L'habanero è un peperoncino piccante ma anche polposo e non adatto alla essiccazione.
Passate i pomodori al passaverdure o al mixer. Tagliate finemente la cipolla e rosolatela in poco olio extravergine di oliva.
Aggiungete il peperone tagliato a cubettini.
Quando cipolla e peperone inizieranno ad ammorbidirsi aggiungete l'habanero (o la mousse), i pomodori passati, un pizzico di sale e una spolverata di coriandolo macinato.
la salsa sarà pronta quando si sarà leggermente addensata e avrà raggiunto una consistenza cremosa.
lasciatela intiepidire prima di servirla come accompagnamento a tortillas o come ingrediente per piatti della cucina messicana.
CONSIDERAZIONI
Il sapore piccante dell'habanero è unico, particolare. La salsa cambierà se userete altri peperoncini. Dovrete anche stare attenti nel dosare il grado di piccantezza perchè lo stesso tipo di habanero può variare. Sia per la stagione sia per la cottura.
Il coriandolo conferisce un profumo tipico ma in Italia non è facile da reperire, l'ho quindi sostituito con poco prezzemolo fresco tritato.
mercoledì 17 novembre 2010
Rosette di grano duro
Ormai l'uso della farina di semola rimacinata di grano duro Senatore Cappelli, avrete capito, è diventata una malattia.
( qui altre info su questo grano particolare)
Qualche giorno fa ho rifatto il Pane siciliano con il sesamo su ricetta delle sorelle Simili e ho avuto l'ennesima conferma sulla bontà di questa farina.
Ho deciso così di ripetere la ricetta ma provando a fare dei panini a forma di rosetta.
Premetto che le rosette o michette hanno un loro impasto e procedimento che comprende anche l'uso (indispensabile) di macchine apposite per la formatura/stampaggio e per ottenere la perfetta gonfiatura e zone vuote all'interno.
Dato però che ho l'attrezzo apposito mi è capitato di provare a fare dei panini, simil rosette, con gli impasti che più ci piacciono, come anche quello delle mie Baguettes.
INGREDIENTI
(13 panini - 2 teglie)
700 gr farina di semola di grano duro Senatore Cappelli
300 gr farina 0
560 gr acqua
40 gr lievito birra
20 gr sale
20 gr olio oliva
20 gr farina di malto
PROCEDIMENTO
Ho impastato per circa 15 minuti aggiungendo per ultimi il sale e alla fine l'olio.
Ho messo a lievitare per 30 minuti poi ho formato delle palline da un po' più di 125 gr: ne ho ottenuto 13.
Le ho nuovamente riposte nella scatola di plastica, coperta dal foglio di nylon e chiusa col coperchio per circa 15 minuti poi ho preso l'attrezzino per dare la forma alle rosette, infarinato ben bene ciascuna pallina e l'ho "stampata" con forza (quasi a tagliarla) schiacciandola sulla parte superiore e poi rigirandola a pancia in su dalla parte della chiusura.
Ho posto ciascun panino ben infarinato, così capovolto, sulle teglie foderate di carta forno e ho lasciato lievitare coperti dal foglio di nylon per il tempo residuo dell'ora e mezza.
Ho portato il forno ventilato a 210°C. Poco prima di infornare con il dorso di un coltello ho evidenziato leggermente i disegni delle rosette perchè nella lievitazione erano quasi scomparsi, gonfiandosi.
Ho spruzzato con abbondante vapore sia i panini che il forno e ho infornato a 210°C per 15 minuti.
Ho poi abbassato a 190°C e cotto ancora 10 minuti.
Ho sfornato e lasciato raffreddare le rosette su una griglia.
( qui altre info su questo grano particolare)
Qualche giorno fa ho rifatto il Pane siciliano con il sesamo su ricetta delle sorelle Simili e ho avuto l'ennesima conferma sulla bontà di questa farina.
Ho deciso così di ripetere la ricetta ma provando a fare dei panini a forma di rosetta.
Premetto che le rosette o michette hanno un loro impasto e procedimento che comprende anche l'uso (indispensabile) di macchine apposite per la formatura/stampaggio e per ottenere la perfetta gonfiatura e zone vuote all'interno.
Dato però che ho l'attrezzo apposito mi è capitato di provare a fare dei panini, simil rosette, con gli impasti che più ci piacciono, come anche quello delle mie Baguettes.
INGREDIENTI
(13 panini - 2 teglie)
700 gr farina di semola di grano duro Senatore Cappelli
300 gr farina 0
560 gr acqua
40 gr lievito birra
20 gr sale
20 gr olio oliva
20 gr farina di malto
PROCEDIMENTO
Ho impastato per circa 15 minuti aggiungendo per ultimi il sale e alla fine l'olio.
Ho messo a lievitare per 30 minuti poi ho formato delle palline da un po' più di 125 gr: ne ho ottenuto 13.
Le ho nuovamente riposte nella scatola di plastica, coperta dal foglio di nylon e chiusa col coperchio per circa 15 minuti poi ho preso l'attrezzino per dare la forma alle rosette, infarinato ben bene ciascuna pallina e l'ho "stampata" con forza (quasi a tagliarla) schiacciandola sulla parte superiore e poi rigirandola a pancia in su dalla parte della chiusura.
Ho posto ciascun panino ben infarinato, così capovolto, sulle teglie foderate di carta forno e ho lasciato lievitare coperti dal foglio di nylon per il tempo residuo dell'ora e mezza.
Ho portato il forno ventilato a 210°C. Poco prima di infornare con il dorso di un coltello ho evidenziato leggermente i disegni delle rosette perchè nella lievitazione erano quasi scomparsi, gonfiandosi.
Ho spruzzato con abbondante vapore sia i panini che il forno e ho infornato a 210°C per 15 minuti.
Ho poi abbassato a 190°C e cotto ancora 10 minuti.
Ho sfornato e lasciato raffreddare le rosette su una griglia.
CONSIDERAZIONI
Davvero belle e buone! Crosta sottile e dorata, mollica leggerissima con piccola l'alveolatura. Beh, il profumo... quello ce lo siamo goduti noi!
Ottimo impasto anche per piccole pezzature. Provate!
Davvero belle e buone! Crosta sottile e dorata, mollica leggerissima con piccola l'alveolatura. Beh, il profumo... quello ce lo siamo goduti noi!
Ottimo impasto anche per piccole pezzature. Provate!
La prossima volta devo assolutamente trasformare questo impasto da diretto a indiretto in modo da dimezzare il lievito di birra e migliorare ancora il pane finito.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui le rosette fatte con l'impasto delle mie baguettes: le differenze si sapore sono minime: solo la crosta sottile è leggermente più croccante. Nel caso dell'impasto delle baguettes è un impasto diretto, quindi l'uso del lievito di birra è minore ma la lavorazione completa è più lunga.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui le rosette fatte con l'impasto delle mie baguettes: le differenze si sapore sono minime: solo la crosta sottile è leggermente più croccante. Nel caso dell'impasto delle baguettes è un impasto diretto, quindi l'uso del lievito di birra è minore ma la lavorazione completa è più lunga.
domenica 14 novembre 2010
Tagliatelle con farina di castagne e sugo di salsiccia e rosmarino
tagliatelle con farina di castagne e sugo di salsiccia e rosmarino, inserito originariamente da fugzu.
Mantenendo il colore e il retrogusto dolciastro della farina di castagne volevo limitare la difficoltà tipica nell'impastare e stendere. Pur mantenendo al leggerezza data dall'uso della 00 volevo anche dare un tono in più alla pasta cotta usando un po' di semola rimacinata.
Ho cercato quindi attraverso un dosaggio in percentuale di sfruttare le proprietà (migliori) delle tre farine.
INGREDIENTI
(4 persone)
100 gr farina di castagne
135 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
65 gr farina di grano duro, semola rimacinata Senatore Cappello
3 uova intere
SUGO
3 salsicce toscane fresche
un rametto di rosmarino
1 bicchiere d'acqua
burro per condire
PROCEDIMENTO
Mescolare bene le tre farine poi versarle sulla spianatoia e formare il cratere dove metterete le 3 uova.
con l'aiuto di una forchetta iniziate ad impastare.
Lavorate bene e otterrete un impasto abbastanza plastico e non troppo duro. Se eventualmente vi sembrerà duro aggiungete un po' di acqua a temperatura ambiente: la farina di castagne può assorbire molto diversamente i liquidi.
lasciate riposare l'impasto almeno 30 minuti sotto una ciotola di ceramica o di vetro.
Tritate finemente gli aghi di un rametto di rosmarino fresco e metteteli in una padella con la salsiccia privata della pelle e rotta a pezzetti, in una padella . Versate anche un bicchiere di acqua e cuocete a fuoco vivo, cercando di spezzettare il più possibile la salsiccia.
Quando si sarà riassorbito quasi completamente il liquido il sugo sarà pronto. Spegnete la fiamma e aggiungete un bel tocco di burro.
Iniziate a stendere al sfoglia con l'Imperia, infarinando ma mano che la assottigliate perchè essendoci la farina di castagne la lavorazione è più delicata.
Io sono riuscita a tirarla fino alla tacca più sottile, quella che uso solitamente per le tagliatelle normali all'uovo.
Man mano che avrete steso le sfoglie, disponetele, ad asciugare, su un telo.
Ricordatevi di girale sottosopra per asciugarle uniformemente. Non dovranno seccarsi ma perdere un po' di umidità in modo da non attaccarsi una volta tagliate e messe nei vassoi.
Passatele quindi nella trafila per tagliatelle e disponetele in vassoi di cartone leggermente infarinate.
Portate a bollore l'acqua, salatela con la dose solita di sale e versate la pasta.
Dopo pochi minuti che sarà salito il bollore sarà cotta.
Scolatela e saltatela nella padella dove, nel frattempo, il burro si sarà sciolto.
Servite spolverando di parmigiano e aggiungendo un po' di peperoncino fresco.
CONSIDERAZIONI
Il sapore della farina di castagne si sposa perfettamente con il profumo del rosmarino e il sapore della salsiccia. Con un minimo di parmigiano e di peperoncino piccante si vola ancora più in alto.
Con questa percentuale di farine mi sembra di aver ottenuto un impasto perfetto, sia nel sapore, sia per lavorazione e cottura.
Riassumendo:
3 uova
100 gr farina castagne (1/3)
200 gr farina bianca* (2/3)
*200 gr farina bianca =
1/3 (65 gr) farina semola + 2/3 (135 gr) farina 00
Waffel di patate
Ho trovato questa ricetta di waffel salati, su Cookaforum. In origine dovrebbe essere una ricetta francese dei gauffres de pommes de terre.
INGREDIENTI
500 gr patate (lavate, sbucciate e grattugiate)
150 ml panna acida (ho messo pari peso di yogurt greco)
2 uova intere
60 gr farina 00
60 gr burro fuso
sale, pepe
noce moscata
prezzemolo a piacere (me lo sono dimenticato)
PROCEDIMENTO
In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti. Non avendo panna acida ho pensato di usare dello yogurt greco e il risultato mi è sembrato ottimo.
Naturalmente per la facilità della ricetta mi sono (distratta) dimenticata di aggiungere un po' di prezzemolo tritato.
Ho scaldato la cialdiera e ho versato, cercando di livellarlo un po', un bel cucchiaio di composto. Ho chiuso e schiacciato leggermente, mantenendo a temperatura medio alta (4). Una volta raggiunta nuovamente la temperatura ho alzato a 5. Dopo qualche minuto i waffel erano pronti, cresciuti, coloriti e semicroccanti.
CONSIDERAZIONI
L'unica vera difficoltà è versare il giusto quantitativo di composto sulla piastra, essendo un po' filamentoso. Una volta capito quanto usarne e tempi e temperature, è un gioco da ragazzi.
Il risultato è ottimo. Come suggerito nel post originario si possono servire i waffel con salmone affumicato, noi li abbiamo divorati con speck, e formaggi vari.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui altre versione già presenti sul mio Blog.
INGREDIENTI
500 gr patate (lavate, sbucciate e grattugiate)
150 ml panna acida (ho messo pari peso di yogurt greco)
2 uova intere
60 gr farina 00
60 gr burro fuso
sale, pepe
noce moscata
prezzemolo a piacere (me lo sono dimenticato)
PROCEDIMENTO
In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti. Non avendo panna acida ho pensato di usare dello yogurt greco e il risultato mi è sembrato ottimo.
Naturalmente per la facilità della ricetta mi sono (distratta) dimenticata di aggiungere un po' di prezzemolo tritato.
Ho scaldato la cialdiera e ho versato, cercando di livellarlo un po', un bel cucchiaio di composto. Ho chiuso e schiacciato leggermente, mantenendo a temperatura medio alta (4). Una volta raggiunta nuovamente la temperatura ho alzato a 5. Dopo qualche minuto i waffel erano pronti, cresciuti, coloriti e semicroccanti.
CONSIDERAZIONI
L'unica vera difficoltà è versare il giusto quantitativo di composto sulla piastra, essendo un po' filamentoso. Una volta capito quanto usarne e tempi e temperature, è un gioco da ragazzi.
Il risultato è ottimo. Come suggerito nel post originario si possono servire i waffel con salmone affumicato, noi li abbiamo divorati con speck, e formaggi vari.
CONSIDERAZIONI 2
Ecco qui altre versione già presenti sul mio Blog.
mercoledì 10 novembre 2010
Sarde fritte
Oltre ai pescioli fritti il vero piatto di pesce della tradizione di casa mia erano le sarde fritte.
INGREDIENTI
sarde fresche italiane
uova
pangrattato
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
PROCEDIMENTO
Pulire le sarde ad una ad una. Togliendo la testa, aprendo la pancia aiutandovi con il pollice . Estraete gli intestini e sfilate la lisca centrale facendo leva col pollice partendo dalla parte superiore e spezzandola vicino alla coda.
Otterrete una sarda aperta a libro completamente disliscata ma con la coda.
Pulitele tutte così poi passatele sotto l'acqua fredda corrente per eliminare eventuali residui.
Man mano che le pulite adagiatele in uno scolapasta.
Finita l'operazione stendete diversi fogli di carta assorbente e adagiate tutte le sarde allineate, aperte, coprite con degli altri fogli e tamponate/asciugate bene.
Mettete in una ciotola un po' di farina e tenendo per la codina passate ciascuna sarda sui due lati e adagiatela su un piatto.
terminato con la farina, sbattete le uova in un'altra ciotola.
Riprendete ciascuna sarda per la codina e immergetela velocemente nell'uovo sbattuto, scolatela e passatela (su entrambi i lati) in un piatto dove avrete messo del pangrattato.
Posizionate nuovamente la sarda su un piatto.
A fine operazione avrete sempre le mani pulite e si sarà formato sulle sarde un leggero strato di farina, uovo e pangrattato, che le avrà completamente ricoperte.
Scaldate in una padella di alluminio l'olio e friggetene un po' alla volta in modo che non si sovrappongano. Mettetele a friggere prendendole sempre per la codina.
In pochi minuti i pesci si gonfieranno proprio come un palloncino, è il momento di girarli aiutandovi, se mia, con una pinza.
pochi minuti ancora e si cuoceranno, gonfieranno completamente.
Scolateli e poneteli su un foglio di carta assorbente.
Servite subito.
CONSIDERAZIONI
A mio parere non c'è bisogno nè di sale nè di limone. Sono perfette così. Le potete consumare come pasto principale o come antipasto o come stuzzichino.
La perfezione, nella semplicità.
INGREDIENTI
sarde fresche italiane
uova
pangrattato
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
PROCEDIMENTO
Pulire le sarde ad una ad una. Togliendo la testa, aprendo la pancia aiutandovi con il pollice . Estraete gli intestini e sfilate la lisca centrale facendo leva col pollice partendo dalla parte superiore e spezzandola vicino alla coda.
Otterrete una sarda aperta a libro completamente disliscata ma con la coda.
Pulitele tutte così poi passatele sotto l'acqua fredda corrente per eliminare eventuali residui.
Man mano che le pulite adagiatele in uno scolapasta.
Finita l'operazione stendete diversi fogli di carta assorbente e adagiate tutte le sarde allineate, aperte, coprite con degli altri fogli e tamponate/asciugate bene.
Mettete in una ciotola un po' di farina e tenendo per la codina passate ciascuna sarda sui due lati e adagiatela su un piatto.
terminato con la farina, sbattete le uova in un'altra ciotola.
Riprendete ciascuna sarda per la codina e immergetela velocemente nell'uovo sbattuto, scolatela e passatela (su entrambi i lati) in un piatto dove avrete messo del pangrattato.
Posizionate nuovamente la sarda su un piatto.
A fine operazione avrete sempre le mani pulite e si sarà formato sulle sarde un leggero strato di farina, uovo e pangrattato, che le avrà completamente ricoperte.
In pochi minuti i pesci si gonfieranno proprio come un palloncino, è il momento di girarli aiutandovi, se mia, con una pinza.
pochi minuti ancora e si cuoceranno, gonfieranno completamente.
Scolateli e poneteli su un foglio di carta assorbente.
Servite subito.
CONSIDERAZIONI
A mio parere non c'è bisogno nè di sale nè di limone. Sono perfette così. Le potete consumare come pasto principale o come antipasto o come stuzzichino.
La perfezione, nella semplicità.
Pesciolini fritti
Nella tradizione romagnola e nello specifico, in quella di casa mia e dei miei nonni paterni, il pesce era un ingrediente poco usato.
Era una famiglia di contadini che avevano un podere di 7 ettari nelle prime colline fuori Faenza, a Pergola, dove si coltivavano viti, alberi da frutto (ciliegi, mandorli, peschi) e allevavano pollame, qualche maiale e mucca.
Praticamente le sarde erano gli unici pesci, poi raramente pesciolini e in casi eccezionali vongole o brodetto.
Le fritture venivano fatte con lo strutto perchè l'olio era sempre un prodotto da comperare.
INGREDIENTI
pesciolini medio/piccoli
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
sale
PROCEDIMENTO
Scaldate l'olio extravergine di oliva.
Non lavate i pesciolini ma metteteli in una ampia ciotola con della farina.
Smuoveteli con delicatezza e scolateli dalla farina in eccesso.
Friggeteli un po' alla volta. Dopo pochissimo saranno pronti. Scolateli e metteteli su un piatto foderato di carta assorbente.
Serviteli subito salandoli al momento.
CONSIDERAZIONI
Buonissimi e veloci.
Potete eventualmente usare una padella di alluminio piccola in modo da cambiare l'olio ogni tanto durante la frittura perchè si può sporcare con i residui di farina.
I pescetti dovranno essere ne troppo piccoli ne troppo grossi in modo da essere completamente commestibili, croccanti e non amari.
Era una famiglia di contadini che avevano un podere di 7 ettari nelle prime colline fuori Faenza, a Pergola, dove si coltivavano viti, alberi da frutto (ciliegi, mandorli, peschi) e allevavano pollame, qualche maiale e mucca.
Praticamente le sarde erano gli unici pesci, poi raramente pesciolini e in casi eccezionali vongole o brodetto.
Le fritture venivano fatte con lo strutto perchè l'olio era sempre un prodotto da comperare.
INGREDIENTI
pesciolini medio/piccoli
farina
olio extravergine di oliva (o strutto)
sale
PROCEDIMENTO
Scaldate l'olio extravergine di oliva.
Non lavate i pesciolini ma metteteli in una ampia ciotola con della farina.
Smuoveteli con delicatezza e scolateli dalla farina in eccesso.
Friggeteli un po' alla volta. Dopo pochissimo saranno pronti. Scolateli e metteteli su un piatto foderato di carta assorbente.
Serviteli subito salandoli al momento.
CONSIDERAZIONI
Buonissimi e veloci.
Potete eventualmente usare una padella di alluminio piccola in modo da cambiare l'olio ogni tanto durante la frittura perchè si può sporcare con i residui di farina.
I pescetti dovranno essere ne troppo piccoli ne troppo grossi in modo da essere completamente commestibili, croccanti e non amari.
domenica 7 novembre 2010
Vellutata di gambi di carciofo (2)
E' di nuovo tempo di carciofi, noi li adoriamo crudi, tagliati finissimi e marinati in limone, olio, sale e pepe. Naturalmente avanzano i gambi ed ecco rispolverata la ricetta della vellutata di gambi di carciofo, ma a questo giro avevo solo 4 gambi, mezza dose per la dose per 4 persone.
Ho allora fatto alcune modifiche e alla fine ho ottenuto una ottima variante.
INGREDIENTI
(4 porzioni non abbondanti)
4 gambi di carciofo
5 dl brodo vegetale
1 cipolla bianca media
1 patata media
1 bicchiere d'acqua
30 gr burro
1 cucchiaio raso di farina
40 gr parmigiano
1 dl latte intero
crostini pane tostato
timo
PROCEDIMENTO
Spelate e tagliate a rondelle i gambi di carciofo. Pulite la cipolla e tagliatela finemente. Spelate la patata e tagliatela a piccoli cubetti.
In una pentola versate un po' di olio extravergine di oliva e soffriggete brevemente la cipolla; aggiungete la patata tagliata a cubetti. Rosolate un po' poi versate il brodo e unite i gambi di carciofo tagliati a rondelle.
Portate a bollore e cuocete per 30 minuti. Verso la fine aggiungete un bicchiere di acqua calda. Scolate una manciata di rondelline di gambi e teneteli da parte una manciata.
Sciogliete in una casseruola il burro, aggiungete il cucchiaio di farina e mescolate velocemente, poi aggiungete un po' di brodo caldo (preso con un mestolino dalla zuppa).
Frullate la zuppa col mixer e aggiungete il latte, il parmigiano e le rondelline lessate di gambi di carciofo, ancora due minuti e la vellutata è pronta.
Servite con una spolverata di timo e decorate con qualche cubetto di pane casalingo grigliato.
Ho allora fatto alcune modifiche e alla fine ho ottenuto una ottima variante.
INGREDIENTI
(4 porzioni non abbondanti)
4 gambi di carciofo
5 dl brodo vegetale
1 cipolla bianca media
1 patata media
1 bicchiere d'acqua
30 gr burro
1 cucchiaio raso di farina
40 gr parmigiano
1 dl latte intero
crostini pane tostato
timo
PROCEDIMENTO
Spelate e tagliate a rondelle i gambi di carciofo. Pulite la cipolla e tagliatela finemente. Spelate la patata e tagliatela a piccoli cubetti.
In una pentola versate un po' di olio extravergine di oliva e soffriggete brevemente la cipolla; aggiungete la patata tagliata a cubetti. Rosolate un po' poi versate il brodo e unite i gambi di carciofo tagliati a rondelle.
Portate a bollore e cuocete per 30 minuti. Verso la fine aggiungete un bicchiere di acqua calda. Scolate una manciata di rondelline di gambi e teneteli da parte una manciata.
Sciogliete in una casseruola il burro, aggiungete il cucchiaio di farina e mescolate velocemente, poi aggiungete un po' di brodo caldo (preso con un mestolino dalla zuppa).
Frullate la zuppa col mixer e aggiungete il latte, il parmigiano e le rondelline lessate di gambi di carciofo, ancora due minuti e la vellutata è pronta.
Servite con una spolverata di timo e decorate con qualche cubetto di pane casalingo grigliato.
CONSIDERAZIONI
Questa variante è ottima, non saprei quale scegliere tra le due versioni. Dipenderà dal quantitativo di gambi che dovrò smaltire.