sabato 31 gennaio 2009

Tarte di cioccolato fondente


tarte al cioccolato, inserito originariamente da fugzu.

Questa ricetta proviene dal libro di Maurizio Santin " I dolci di Maurizio Santin" Ed. Gambero Rosso.

La TARTE AL CIOCCOLATO FONDENTE è una citazione di Maurizio Santin a Joel Robuchon, uno dei più grandi Chef di Francia.

INGREDIENTI

200 gr cioccolato fondente al 55% ( io ho usato al 60%)
150 gr panna fresca liquida
50 gr latte
1 uovo intero

PASTA FROLLA PER TARTE*
(è 1/4 dose della ricetta di base)

250 gr farina 00
200 gr burro
100 gr zucchero a velo
2 tuorli
1 pizzico di sale

DECORO
(mia idea)

250 gr panna fresca da montare
3 cucchiai rasi zucchero semolato

PROCEDIMENTO

La sera prima preparate la frolla impastando a bassa velocità con la frusta "K" lo zucchero a velo con il burro a pezzetti, poi aggiungete i tuorli, a seguire la farina un po' per volta con il pizzico di sale.

In breve l'impasto si staccherà dallo stampo e sarà pronto. Ponetelo a riposare in frigorifero in un contenitore a chiusura ermetica.

La mattina successiva o anche dopo solo un'ora stendete l'impasto aiutandovi con un paio di fogli di carta forno e eventualmente pochissima farina.

Inumidite e strizzate benissimo due fogli di carat forno circolari , foderate la tortiera più grande con uno e adagiatevi sopra la frolla, foratela ben bene con una forchetta e poi coprite con l'altro foglio di carta forno, coprite con al seconda teglai un po' più piccola.
In questo modo potrete fare una "cottura in bianco" senza alcun problema.
Infornate a 180°C per 20 minuti. Dopo circa 15 minuti togliete la teglia e il foglio di carta superiori e continuate la cottura per i restanti 5 minuti.

Pochi minuti prima della fine della cottura in bianco tagliate a coltello la cioccolata fondente, portate quasi a ebollizione il latte con la panna. Rompete l'uovo in una ciotolina e sbattetelo leggermente.

Versate la cioccolata a scaglie nel latte e panna tenendo la fiamma bassa e mescolando con una frusta o un cucchiaio velocemente. Aggiungete l'uovo continuando a mescolare energicamente, togliete dal fuoco.
Versate la crema al cioccolato nella tarte e infornare nuovamente a 120°C ventilato finchè si addenserà leggermente.
Nel mio caso la crema era già abbastanza densa e ho proseguito solo per altri 15 minuti finchè a superficie ha assunto un colore maggiormente lucido.

CONSIDERAZIONI

Dolce davvero speciale ma che in corso d'opera ha avuto alcune variazioni.

Non l'avevo mai fatto e pur essendo gli ingredienti di bontà provata non sapevo in quale rapporto fossero.

Nelle ricetta non era indicata la dimensione della tortiera, la quantità di frolla ne quanta crema di cioccolato avrei ottenuto.

Ho steso la frolla molto fine con i bordi alti fino al limite dello stampo. Una volta versata la crema ho scoperto che lo strato sarebbe stato piccolo; ho continuato la cottura senza problemi pensando a un decoro a ciuffetti di panna montata sul bordo interno.

Col senno di poi vi consiglio di tenere i bordi della frolla a 2/3.

Purtroppo una volta raffreddata, mentre la toglievamo dallo stampo, con l'aiuto di mio figlio (mai farsi aiutare, meglio fare malestri da soli!), parte del bordo si è sciupato.

Dato che la cottura era perfetta ho semplicemente "ritagliato" i bordi a livello con la crema di cioccolato e decorato con ciuffetti di panna montata il bordo.

La soluzione si è rivelata quella perfetta: lo strato di frolla e di crema al cioccolato fondente sono circa uguali e creano una armonia di sapori e consistenze. Il terzo elemento da me aggiunto, la panna montata, non troppa e non troppo dolce contrasta e esalta la cioccolata fondente.

Ottimo, veloce e di grande effetto.

CONSIDERAZIONI 2

Ieri pomeriggio l'ho rifatta. E' venuta perfetta.

Ho fatto la frolla la mattina e dopo un'ora l'ho stesa sottile su un foglio di carta forno. Con l'aiuto del matterello l'ho trasferita nello stampo sul cui fondo avevo messo un disco di carta forno.

Lo stampo finalmente era uno da crostate con il fondo ammovibile. Ho lasciato la frolla nello stampo in frigorifero per qualche ora finchè nel pomeriggio l'ho cotta in bianco a 180°C forno STATICO (sopra e sotto) per 25 minuti. Poi ho abbassato il forno sempre STATICO a 120°C e ho cotto con la farcitura al cioccolato.

Ho sfornato e sformato solo quando la tarte era completamente fredda.

Il colore della frolla è rimasto più chiaro, non si sono verificati scollamenti tra la frolla e il ripieno è risultato più cremoso. In cottura la frolla è rimasta più stabile.

Quindi da ora in poi tarte e crostate forno STATICO (sopra e sotto) allungando leggermente i tempi di cottura.



Girandole dolci


girandole dolci, inserito originariamente da fugzu.

Gironzolando nel Blog di Francesca "Dolci e non solo" mi sono imbattuta in questa ricetta: "Brioches arrotolate".

INGREDIENTI

500 gr di farina 00
250 gr di latte intero
80 gr di burro sciolto
80 gr di zucchero semolato
1 uovo
1 panetto di lievito di birra (25 gr)
la buccia di un limone grattugiato
1 pizzico di sale

FARCITURA
cioccolato in gocce
marmellata di ciliegie
marmellata di arance
zucchero di canna

DECORO
zucchero in granella
codette di cioccolato
nocciole
mandorle

LUCIDATURA
1 uovo intero (prima di infornare)
latte intero (appena sfornate)

PROCEDIMENTO

Impastate con il Kenwood (a bassa velocità) la farina con l'uovo, il latte a temperatura ambiente, il lievito di birra, la buccia di limone grattugiata. Aggiungete solo dopo un po' il burro sciolto e continuate a impastare (velocità 1) per circa 10 minuti.
Otterrete un impasto liscio, morbido ma incordato.
Ponete l'impasto a lievitare, in una scatola a chiusura ermetica, per 2 ore.

Accendete il forno a 180° C ventilato.

Riprendete l'ìmpasto e aiutandovi con un piano di plastica porzionatelo a pezzetti da 50 gr ciascuno e formate delle palline: io ne ho ottenuto 19.
L'impasto sarà un po' morbido, formate le palline più velocemente possibile e aiutandovi con il minimo di farina in più.

Una volta formate tutte le palline riprendete la prima formata e arrottolatela a mo' di grissino.

Con un mattarello delicatamente stendetelo come una lingua.

Nella parte centrale mettete il ripieno che potrà essere di gocce di cioccolato, di zucchero di canna, o di marmellate varie (io ho fatto un po' di prove e con la scusa ho finito un po' di avanzi dolci).

In ogni caso non dovrà essere troppo abbondante e dovrà esserci sempre un bordo di impasto libero giro giro.

Unite i bordi della "lingua" imprimendo dei pizzicotti che formeranno la saldatura del "cordoncino ripieno".
Con delicatezza arrotolate di nuovo il cordoncino ripieno in modo da farlo tornare arrotondato come all'inizio della lavorazione.

Prendete un estremo e rigirate su di esso l'impasto fino a formare la girandola.

Posizionate la girandola su una teglia foderata di carta forno. Proseguite con le altre palline e ricordatevi di posizionare distanziate le girandole perchè in cottura crescono ancora.

Una volta formate le girandole spennellatele con uovo intero sbattuto e decorate con zucchero in granella.

Per differenziare esternamente le girelle farcite in modo diverso io ho aggiunto una nocciola nel centro a quelle con marmellata di arance, una mandorla a quelle zucchero di canna e un po' di codette di cioccolato a quelle con marmellata di ciliegie.

Ho cotto in teglie singole (ne ho ottenute 2) a 180°C, forno ventilato, per 15 minuti abbassando leggermente la temperatura gli ultimi minuti.

Appena sfornate ho lucidato spennellando tutte le girandole con latte e le ho messe a raffreddare su una griglia.

CONSIDERAZIONI

Ho seguito alla lettera le precise indicazioni del Blog ma ho preferito usare lievito di birra, nessun aroma ma solo un po' di buccia di limone grattugiata.

Ho scelto la lucidatura con uovo intero prima di infornare perchè amo il colore caldo che si ottiene cuocendo mentre la scelta del latte spennellato appena sfornate perchè volevo evitare di addolcire ancora e di rendere eventualmente un po' appiccicosa la superficie. Così si è solo leggermente ammorbidita e lucidata.

Queste girelle sono state una vera rivelazione! Abbastanza veloci nella preparazione (basta fare la prima senza spaventarsi) e davvero piacevoli nel sapore e nella consistenza delicata e non troppo carica di sapori di zuccheri e uovo.

Per maggiori chiarimenti andate a vedere i passaggi fotografici sul Blog Dolci e non solo.

CONSIDERAZIONI 2

Oggi ne abbiamo mangiate alcune a colazione: microondate 20 seconde sono fantastiche e leggerissime.

domenica 25 gennaio 2009

Capelli d'Angelo al nero di seppia con capesante e scalogno

Ecco una ricetta veloce, da golosi e di grande effetto e ... bontà paradisiaca.
La prova è che l'abbiamo fatta e mangiata e non ho neanche una foto da pubblicare.

INGREDIENTI
4 persone

3 uova medie
270 gr farina 00 Spadoni speciale per pasta fatta in casa
1 bustina di nero di seppia da 4 gr
potrebbe servire un po' di farina in aggiunta

12 capesante
1 scalogno grosso
poco vino secco
burro

PROCEDIMENTO

Impastare al pasta mescolando il nero di seppia con le uova prima di procedere. Lasciare riposare l'impasto lavorato per circa 10 minuti, in una scatola a chiusura ermetica a temperatura ambiente per circa 30 minuti.

Stendete le sfoglie con l'Imperia, fino alla tacca più sottile (ogni macchina ha i suoi spessori, quindi fate la prova con la vostra prima) e lasciatele asciugare su dei teli di stoffa, girandole ogni tanto in modo che anche la parte sotto si asciughi uniformemente. Non devono seccare troppo, però perchè altrimenti potrebbe essre difficile passarli alla trafila successiva per tagliarle.

Passate ciascuna sfoglia nella trafila per capelli d'angelo (quelli fini), appoggiateli delicatamente sulla spianatoia e spolverateli con poca farina smuvendoli. Posizonateli su dei vassoi di cartone infarinateli e continuate fino a conclusione.

Portate a ebollizione abbondate acqua salata, in una grande pentola.

Prendete una grande padella antiaderente e scaldate un bel pezzetto di burro a fiamma bassa.
Nel frattempo tagliate a fettine sottili uno scalogno. Prendete le capesante e separate la parte bianca dal corallo.

Salatate velocemente lo scalogno nel burro e appena si appassisce (non colora) aggiungete la parte bianca delle capesante. Saltate ancora qualche minuto facendo attenzione a non colorire troppo e infine aggiungete anche i coralli.
Un istante e sfumerete con un mezzo bicchiere scarso di vino bianco, secco, di ottima qualità.

Pochi attimi e evaporerà, spolverate di prezzemolo fresco triato e spengete la fiamma

Buttate i capelli d'angelo nell'acqua a bollore, smuoveteli delicatamente con una forchetta: in pochi minuti tornerà il bollore e la pasta verrà a galla: assaggiatela e pochi istanti sarà da scolare direttamente nella padella.

E' pronta!

CONSIDERAZIONI

E' velocissima da fare, di grande effetto scenico. Il retrogusto del nero di seppia si sposa e completa/esalta il sapore particolare delle capesante, nota eccelsa il profumo dello scalogno e del prezzemolo fresco, e il ricordo del buon vino sfumato.

Ile flotante con nocciole pralinate e maron glacè, decorate con giochi di caramello

Questa ricetta parte da quella vista a "Dolcemente" di Maurizo Santin sulla tv satellitare Rai Sat Gambero Rosso: parte delle dosi degli ingredienti non erano specificate.

INGREDIENTI
(4 persone)

CREMA INGLESE
(dal libro di Maurizio Santin)

2 tuorli
50 gr zucchero semolato
350 gr panna fresca
150 gr latte intero
1/2 bacca di vaniglia

°°°
4 marron glacè
20 nocciole pralinate*

* nocciole e zucchero semolato

zucchero a velo per decoro finale

°°°

ILE'

2 albumi
60 gr zucchero semolato
500 gr latte

°°°

CARAMELLO
(2 decori diversi)

100 gr zucchero
25 gr acqua
1/2 cucchiaio glucosio
1 foglio carta forno

PROCEDIMENTO

Preparate la crema inglese mettendo a scaldare il latte con la panna e la mezza bacca di vaniglia. Nel frattempo mescolate con una frusta, senza incorporare aria, i tuorli con lo zucchero. Non appena il latte con la panna arriva quasi a bollore versare filtrando attraverso un colino sui tuorli, mescolate e sempre filtrando attraverso il colino riversate nel pentolino caldo.
Mantenete la fiamma media e continuate a mescolare con una frusta, la crema non deve bollire ma quando spariranno le bollicine sulla superficie e inizierà a velare sarà pronta.
Versate la crema in un contenitore pulito e mescolate ancora un po' per fare abbassare la temperatura. Lasciate raffreddare completamente.

Preparate le nocciole pralinate.
Mettete le nocciole spellate in un piccolo pentolino con un po' di zucchero semolato, se mai ne aggiungerete altro man mano. Accendete a fiamma bassa e mescolate sempre con un cucchiaio di legno finchè lo zucchero inizierà a "sudare" e ad attaccarsi alle nocciole. Mescolate sempre finchè si formerà una crosticina irregolare appena colorata.
Versate le nocciole su un foglio di carta forno, ben distanziate una dall'altra e lasciatele raffreddare.

Preparate le iles.
Mettete a scaldare mezzo litro di latte e mantenetelo a bollore basso.
Preparate su un piano un telo dove appoggerete ad asciugare le "schiumette" man mano che saranno cotte.
Montate gli albumi con lo zucchero e con l'aiuto di un cucchiaio versate delicatamente un po' di preparato nel latte.
Dopo poco si gonfieranno, rigirate ciascun pezzo solo una volta e fate attenzione che sono delicati.

Cuocetele tutte e lasciatele sul telo ad asciugare.

Preparate 4 coppete o calici e sminuzzate sul fondo di ciascuna un marron glacè e 5 nocciole pralinate. Versate a coprire la crema inglese.

Preparate il caramello mettendo zucchero, acqua e glucosio in un pentolino su fiamma alta, senza mescolare.
Dopo breve il liquido diventerà caramello, toglietelo subito dalla fiamma e mescolatelo.
Parte del caramello servirà per fare delle "vele" rigide, l'altra parte verrà colato sulle iles.
Aiutandovi con un cucchiaio o una forchetta, scarabocchiate un foglio di carta forno col caramello. Lasciate poi raffreddare poi spezzatelo in modo irregolare e usate per decorare.

Per concludere...

mettete due o tre iles sopra la crema inglese in ciascuna ciotolina, aggiungete i pezzetti di "vela di caramello" lateralmente e colate pochi fili di caramello solo sugli albumi cotti.
Volendo potreste anche spolverare con poco zucchero a velo.

CONSIDERAZIONI

E' un dolce veloce ma la prima volta (come è successo a me) può non essere semplice coordinare le diverse operazioni (facili una alla volta).

Non avendo le dosi esatte per le spumette ho fatto una media di ricette trovate on line. La consistenza degli albumi, una volta montati, non era così rigida come nella trasmissione video. Essendo già un dolce molto.. dolce non ho voluto caricare ancora di più di zucchero.. ma forse la prossima volta proverò per capire se potrebbe incidere anche sulla consistenza una volta cotta.
Nel mio caso le spumette sono cresciute ma poi sono calate, in trasmissione rimanevano ferme e più grosse.

A noi sono piaciute molto, giusto equilibrio tra crema e spumette e tra liscio/morbido/leggero (crema e spumette) e croccante/consistente (zuccheri, nocciole e pezzetti di marron glacè).

Ricordatevi di preparare il caramello solo alla fine perchè in un attimo si solidifica e poi non lo potreste usare per nessuno dei due diversi decori.

CONSIDERAZIONI 2

Ho ricontrollato la dose dello zucchero da frullare con gli albumi, forse le uova che usato, pur essendo "medie" avevano molto albume, è stato un mio errore non pesare i due albumi. In ogni caso se provate a rifare questa ricetta prima di me, provate a mettere pari peso albumi/zucchero.

Coniglio in fricassea


coniglio in fricassea, inserito originariamente da fugzu.

Questo è uno dei piatti preferiti da mio marito.
Come sempre ma ancora di più qui dove sono pochi, ingredienti buoni, ottimi, fanno la differenza.
La ricetta proviene dal Libro "Il Cucchiaio d'Argento.

INGREDIENTI
(4 persone ... golose)

1 coniglio tagliato a pezzi
un po' di olio
un po' di burro
farina per panatura
sale, pepe
un mestolo di acqua o brodo

2 tuorli d'uovo
succo di 1 limone
prezzemolo fresco (ho aggiunto io)

PROCEDIMENTO

Passate velocemente nella farina tutti i pezzetti del coniglio. Scaldate in una grande pentola (a fondo grosso) un po' di olio e di burro tanto da coprire il fondo.
Aggiungete la carne e farla rosolare girandola spesso con un cucchiaio di legno..
Una volta che ha preso un po' di colore salate e pepate e aggiungete un mestolo d'acqua (o di brodo), abbassate la fiamma al minimo e chiudete col coperchio.
Lasciate cuocere così per circa 1 ora mezza, controllando ogni tanto, rigirando i pezzetti e aggiungendo se necessita un altrò po' di liquidi.

Poco prima di servire mescolate i due tuorli con il succo di un limone e versateli sul coniglio caldo (fornello appena spento), mescolate un attimo e servite profumando con poco prezzemolo fresco tritato.

CONSIDERAZIONI

E' un piatto veloce e semplice che si può preparare anche in due momenti: prima si cuoce il coniglio e poi anche dopo un po' si può riscaldare ben bene e aggiungere la fricassea.
Il buono di questo piatto è dato anche dalla cottura lenta ma lunga della carne che alla fine si stacca quasi dalle ossa.
Ieri sera ho aggiunto un semplice contorno di patate lessate: si sposano molto bene col sapore e esaltano ancora di più il buonissimo sughetto.

La fricassea (tuorli e limone) è ottima anche per condire fagiolini verdi lessati.

martedì 20 gennaio 2009

Carciofi alla greca


Carciofi alla greca, inserito originariamente da fugzu.

Questa ricetta proviene dal libro "Il Cucchiaio d'Argento".

INGREDIENTI
(4 persone)

8 carciofi e relativi gambi
1/2 cipolla rossa
1 foglia di alloro
2 rametti di timo
una manciata di grani di pepe
sale qb
2/3 acqua
1/3 olio extravergine di oliva
una manciata di olive nere greche

PROCEDIMENTO

Pulite velocemente i carciofi, togliendo le foglie dure e tagliando 1/3 circa di punta. Lasciateli interi.
Sbucciate anche i gambi.

In una pentola capiente versatela parte liquida che dovrà essere 2/3 di acqua e 1/3 di olio: ad esempio 800 gr acqua e 400 gr olio.
I carciofi con i gambi dovranno essere coperti dal liquido.
Aggiungete un po' di sale (grosso) e qualche grano intero di pepe nero, mezza cipolla rossa tagliata a fettine, una foglia di alloro e i due rametti di timo.

Bollite a fuoco vivo, senza coperchio per 40 minuti facendo attenzione man mano che il liquido diminuisce.
Se, come è successo a me, a fine cottura il liquido non è del tutto assorbito (perchè avevo un po' abbondato) scolate i carciofi e relativi gambi.

Servire tiepidi o freddi guarnendo con olive nere greche.

CONSIDERAZIONI

Davvero ottimi, veloci e originali. A noi sono piaciuti davvero.

lunedì 19 gennaio 2009

Brioches Cafiero


Brioches Cafiero, inserito originariamente da fugzu.

Ho trovato questa ricetta sul web molte volte e dopo l'ennesima apparizione, trovandola sul forum della rivista La Cucina Italiana, mi sono decisa a provare anche io.

INGREDIENTI

250 gr farina manitoba (farina 0 forte per biga)
250 gr farina 00 (farina 0 media)
20 gr lievito di birra
5 gr sale
75 gr zucchero
1/2 cucchiaio miele
3 uova
100 ml latte (intero)
100 gr burro
25 gr acqua (per sciogliere lievito)
1 bustina vanillina (semini di mezzo baccello di vaniglia) la scorza grattugiata di 1 arancia

LUCIDATURA
(prima di infornare)
1 uovo
10 gr latte

SCIROPPO (fatto raffreddare) (appena sfornate)
40 gr acqua
40 gr zucchero semolato

DECORO
zucchero in granella


PROCEDIMENTO

Per una migliore lievitazione mi è stato consigliato (dopo che le ho fatte) di NON mettere il sale nel PRIMO impasto ma di aggiungerlo al SECONDO IMPASTO.

Ho impastato con il kenwood e il gancio, a velocità minima, 250 gr farina 0 forte con 2 uova e i 20 gr di lievito di birra sciolto nei 25 gr di acqua a temperatura ambiente. Una volta impastati ho aggiunto prima i 5 gr di sale e una volta che è stato assorbito ho aggiunto i 75 gr di zucchero.

Ho lasciato nella ciotola e chiuso con un foglio di pellicola e ho lasciato lievitare al raddoppio per 30 minuti, nel forno chiuso e spento ma scaldato preventivamente a 30°C una decina di minuti.

Ho ripreso la ciotola con l'impasto e aggiunto 250 gr di farina 0 (media), 1 uovo, il latte, il mezzo cucchiaio di miele, la buccia grattugiata dell'arancio e i semini della vaniglia.
Ho impastato sempre col gancio a velocità minima e quando tutti gli ingredienti si sono amalgamati ho aggiunto il burro a pezzetti.

Ho proseguito e lasciato impastare per ancora 15 minuti, sempre a velocità minima finchè l'impasto, abbastanza molle, si è incordato completamente e ha assunto un colore leggermente più chiaro.

Ho preso nuovamente la ciotola e l'ho coperta con un foglio di pellicola e l'ho rimessa in forno spento (tenuto ancora una decina di minuti preventivamente a 30°C) per 3 ore.

Trascorso questo tempo ho rovesciato l'impasto ormai triplicato su un piano di plastica infarinato e l'ho schiacciato leggermente.
L'ho piegato in prendendone 1/3 alla volta verso l'inetrno e l'ho coperto con un foglio di plastica lasciandolo riposare ancora 25 minuti.

Ho preparato 2 teglie foderate di carta forno.

Ho preso l'impasto e l'ho diviso in porzioni da 80 gr ciascuna: ne ho ottenuto 12 e una leggermente più piccola.
Ho formato a pallina, con delicatezza ciascuna porzione poi ripartendo dalla prima lavorata ho dato le forme definitive alle mie "Brioches".

Ho preso una pallina e l'ho rotolata sul piano appena infarinato fino ad ottenere un lungo bastoncino.

Per fare le trecce ho tagliato il bastoncino in due porzioni (1/3+2/3) ho piegato al più lunga e messo nel centro il bastoncino più piccolo. Ho intrecciato e chiuso sul fondo.

Per fare i torciglioni ho semplicemente piegato a metà il bastoncino e attorcigliato i due capi e chiuso in fondo.

Con la porzione più piccola ho fatto un nodo: da un bastoncino più corto e l'ho semplicemente chiuso annodandolo.

Se volete fare le brioches prendete una piccola porzione dalla pallina e formate una seconda pallina più piccola che applicatela sopra a quella più grande.

Ho disposto i pezzi lavorati ben distanziati sulle due teglie e li ho spennellati abbondantemente con un uovo e 10 gr latte. Ho coperto tutto con un foglio di nylon e lasciato lievitare ancora 1 ora.

Ho preparato uno sciroppo con 40 gr di zucchero semolato e 40 gr di acqua. L'ho lasciato raffreddare.

Ho portato il forno ventilato a 180°C e una volta finita questa ultima lievitazione , dopo aver nuovamente spennellato con uovo e latte e decorato con zucchero in granella ho infornato, una teglia alla volta per 15 minuti.

Una volta sfornato ho spennellato con lo sciroppo freddo e lasciato raffreddare su una griglia.
CONSIDERAZIONI

Questa preparazione è davvero lunga, ma avendo una impastatrice e seguendo alla lettere le indicazioni non è difficile.


Io ho lavorato dalle 10 del mattino a dopo le 16.
Rispetto alla ricetta di riferimento pubblicata sul forum l'unica differenza è stata pesare i pezzi e cuocere non a 185°C ma a 180°C ventilato per 15 minuti e non poco di più.

RIASSUMENDO ecco gli intervalli di lavorazione

-Primo impasto (con farina forte)
PRIMA lievitazione di 30 minuti (al raddoppio)
-Secondo impasto (con primo e farina media)
-15 minuti di lavorazione per incordatura
SECONDA lievitazione di 3 ore
-schiacciare impasto e fare "piegatura"
TERZA lievitazione di 25 minuti
-porzionatura (dare forme)
-lucidatura con uovo e latte
QUARTA lievitazione di 1 ora
-lucidatura con uovo e latte
-decoro con granella
-cottura
-lucidatura con sciroppo
-raffreddamento su griglia

Domattina assaggiamo e poi vi dico.

CONSIDERAZIONI 2

Stamattina le abbiamo mangiate: sia così semplici che farcite con marmellata o nutella. Davvero delicato il sapore e leggere, profumate. Dolci ma non eccessivamente. Sembrano giganti ma dopo un paio d'ore io l'avevo già digerita, mi sembrava di non aver fatto colazione. Ciò significa che la lievitazione è perfetta!

CONSIDERAZIONI 3

Oggi ho scongelato al micronde altre treccine, sono ancora più buone e più morbide di quelle che avevo lasciato direttamente per consumarle dopo 14 ore.

sabato 17 gennaio 2009

Strozzapreti con Gorgonzola, Mascarpone e noci

La ricetta di questa pasta proviene dal libro "Le ricette de la vecchia scuola bolognese", autore: Alessandra Spisni, Ed. Minerva.

INGREDIENTI
(4 persone)

400 gr farina 00 (Spadoni speciale per pasta fatta in casa)
250 gr acqua tiepida

100 gr gorgonzola
100 gr mascarpone
1 mestolo acqua di cottura
qualche gheriglio di noce
una manciata di prezzemolo fresco

PROCEDIMENTO

Impastare la farina con l'acqua tiepida. Otterrete un impasto liscio, morbido ma non appiccicoso: non ha bisogno di riposare. Su un piano di legno, stenderlo subito con l'aiuto di un mattarello, non troppo sottile.

Con un coltello molto affilato tagliate delle striscioline dello spessore di una tagliatella e iniziate a fare gli strozzapreti, sfregandoli sul palmo delle mani e spezzandoli.
Poneteli su dei vassoi di cartone infarinati.

Quando l'acqua della pasta è quasi a bollore mettere in uuna padella antiaderente, ampia il mascarpone e il gorgonzola, fateli sciogliere a fiamma bassa.
Cuocete in acqua salata gli strozzapreti, allungando con un metolo di acqua di cottura il sughetto ai formaggi.

Quando gli strozzapreti vengono a galla sono cotti, scolateli e saltateli velocemente nella padella aggiungendo all'ultimo momento i gherigli di noce frantumati grossolanamente con le mani e qualche ciuffetto di prezzemolo fresco.

CONSIDERAZIONI

Questa è una preparazione veloce e dai sapori piacevoli. Potete preparare gli strozzapreti un po' prima infarinando bene i vassoi. Si può fare questa dose di pasta, in ogni caso, in circa 30 minuti.
L'ottima qualità dei pochi ingredienti farà la differenza e l'eccellenza di insieme.
A noi sono piaciuti davvero tanto.

giovedì 15 gennaio 2009

Crostata alla ricotta (2)


Crostata alla ricotta, inserito originariamente da fugzu.

Questa ricetta nasce dall'assemblaggio di altre due: la mitica frolla di Maurizio Santin e il suggerimento di un ripieno di Albenghi dal Forum di Gennarino.

°°°

"Frolla Friabile" di Maurizio Santin, la ricetta tratta dal suo libro "I dolci di Maurizio Santi" Ed. Gambero Rosso.

INGREDIENTI

FROLLA

500 gr farina 00
250 gr burro
140 gr zucchero a velo
3 tuorli
1 uovo intero
la scorza grattugiata di 1 limone
(la quantità è leggermente abbondante ma potete surgelare l'eccesso)

RIPIENO (Albenghi)

400 gr. ricotta di pecora (mucca)
100 gr. farina di mandorla (mandorle passate al mixer)
100 gr. zucchero
40 gr. cioccolata fondente tagliata a scaglie (al 60%)
1 bicchierino di Cointreau. (Gran Marnier)

PROCEDIMENTO

Ho mescolato nel Kenwood, usando la "K", burro a pezzetti con lo zucchero a velo e la scorza grattugiata del limone. Ho poi aggiunto le uova un po' alla volta. Poi la farina continuando a impastare a bassa velocità finchè l'impasto si è staccato dalle pareti .
Ho ottenuto un impasto compatto e liscio che ho messo a riposare circa un'ora in frigorifero in una scatola di plastica a chiusura ermetica.

Ho acceso il forno ventilato a 175°C.

Ho steso l'impasto su un piano di plastica leggermente infarinato. Ho foderato uno stampo in metallo, da crostate con un foglio, un po' più grande dello stampo, inumidito e ben strizzato di carta forno.
Ho foderato lo stampo con la pasta frolla e tagliato sul bordo l'eccesso di pasta.
Ho posizionato un altro foglio di carta forno inumidito e ben strizzato e posizionato un altro stampo da crostata (più piccolo) all'interno.

Questo è il mio metodo di fare cottura in bianco senza impazzire e avendo la garanzia che il bordo non si sieda.

Ho infornato a 175°C ventilato per 7 minuti poi ho tolto lo stampo piccolo e il foglio di carta forno interno e proseguito la cottura ancora 3 minuti.

Nel frattempo ho preparato la farcia lavorando al ricotta con una forchetta, aggiungendo lo zucchero, il piccolo bicchierino di liquore e la farina di mandorle ottenuta frullando al mixer (a piccole intermittenze, per evitare la fuoriuscita degli oli) le mandorle senza pelle.
Per ultimo ho messo il cioccolato fondete (al 60% perchè quello al 70% che io preferisco lo trovo difficilmente) a scaglie tagliate a coltello.

Dopo 10 minuti totali di cottura in bianco ho sfornato la crostata, l'ho farcita e ho decorato con striscioline di pasta frolla tagliata con la rondellina dentata messe sia a griglia che sul bordo giro giro.
Ho infornato a 175°C per altri 25 minuti.

Una volta sfornato ho aspettato che la crostata si intiepidisse per sformarla.

CONSIDERAZIONI

La pasta frolla è stata una conferma: si può stendere molto sottile, mantiene la forma e resiste anche a ripieni morbidi come la ricotta. Cuocendo rimane friabile ma non secca, anche se stesa fine.
La farcia ci è piaciuta molto, non eccessivamente abbondante, ricca di un saporino originale, non esagerato, delicato, dato dalla mandorla e dal goccio di liquore.

Messa anche questa tra le preferite!

lunedì 12 gennaio 2009

Mousse di cioccolato pralinata


Mousse di cioccolato pralinata, inserito originariamente da fugzu.

Questa ricetta proviene dal libro "I dolci di Maurizio Santin" , autore Maurizio Santin, Editore Gambero Rosso.

INGREDIENTI

300 gr di cioccolato fondente al 70%
3 tazzine di caffè
3 tuorli
150 gr di albumi
30 gr zucchero semolato
250 gr di panna fresca
80 gr di nocciole pralinate

Io ho usato 1/3 di tutti gli ingredienti, ottenendo 4 bicchieri medi, di mousse. Ho aggiunto, prima di servire, panna montata fresca, senza zucchero.

1/3 INGREDIENTI
(4 bicchieri)

117 gr cioccolato fondente al 60%
1 tazzina di caffè
1 tuorlo
50 gr di albumi (1 albume di 44 gr)
10 gr zucchero
84 gr panna fresca (90 gr)
27 gr nocciole tritate grossolanamente

160 gr panna fresca montata


PROCEDIMENTO

Ho tagliato a pezzettini il cioccolato fondente e vi ho versato sopra la tazzina di caffè caldo, mescolando con una spatola l'ho sciolto.
Ho sbattuto leggermente il tuorlo e l'ho aggiunto al cioccolato e caffè fuso, continuando a mescolare ho poi aggiunto le nocciole tritate grossolanamente.
Ho montato l'albume con lo zucchero e in un altro contenitore ho montato la panna.
Con delicatezza ho incorporato quindi l'albume e poi la panna.
Ho versato il composto in 4 bicchieri di vetro da "vino", non troppo grandi e li ho sigillati con la pellicola.

Li ho messi in frigorifero per sei ore.

Poco prima di servirli ho montato la panna restante, senza aggiungere zucchero e l'ho aggiunta sulla superficie di ciascun bicchiere.

CONSIDERAZIONI

Veloce da fare e davvero originale l'idea di mettere pezzetti di nocciole all'interno. Il sapore di caffè esalta quello della cioccolata senza superarlo.
A mio parere l'aggiunta di poca panna montata non zuccherata rende perfetto questo dolce da golosi.

Nocciole parlinate si ottengono saltando ( a fiamma bassa) in una padella antiaderente lo zucchero con le nocciole fino a che questo quasi si caramella. Vanno poi disposte su un foglio di carta forno, ben distanziate, in modo che si raffreddino e non si appiccichino tra di loro. Stesso metodo si può usare con le mandorle.

sabato 10 gennaio 2009

Gnocchetti di ricotta


Gnocchetti di ricotta, inserito originariamente da fugzu.

Qualche tempo fa vidi la ricetta di questi gnocchi di ricotta sul Blog Zenzero & Cannella, la copiai perchè volevo provarla al più presto.. poi cadde nel dimenticatoio e stamattina li ho ritrovati sul Blog Tzatzichi a colazione che a sua volta li aveva trovati anche sul Blog Comfort food... così mi sono "costretta" a farli subito per pranzo.

INGREDIENTI
(4 persone)

250 gr ricotta
160 gr farina 0
6 cucchiaiate parmigiano grattugiato
1 uovo

poca farina per regolare l'impasto


PROCEDIMENTO

Ho impastato in una ciotola tutti gli ingredienti, trasferendoli, alla fine, su un piano in legno leggermente infarinato.
Ho messo a riposare per un'ora in frigorifero in una scatola di plastica con chiusura ermetica.
Ho tolto l'impasto dal frigorifero e tagliato delle striscioline che ho poi rotolato sul piano di legno leggermente infarinato formando dei rotolini che ho tagliato a cubettini.
Ho poi passato ogni cubettino sul dietro di una grattugia per decorarli.
Li ho messi su un vassoio di cartone infarinato.

Li ho cotti in abbondante acqua salata per pochi minuti. Conditi con un sughetto di striscioline di speck saltate solo con qualche fungo fresco affettato e panna fresca.

CONSIDERAZIONI

Questa è la ricetta originale:
"Per due persone
Ingredienti:
125g di ricotta 80gr di farina 3 cucchiai di parmigiano reggiano 1 uovo piccolo Mescolare assieme la ricotta, la farina, 2 cucchiai di parmigiano e l'uovo. Otterrete un impasto abbastanza sodo (eventualmente aggiungere altra farina) che farete riposare in frigorifero per circa mezz'ora. Prelevare delle piccole quantità d'impasto e, su un piano infarinato, formare dei bastoncini della grossezza di un dito e tagliare dei tocchetti di circa 2 centimetri. Disporre gli gnocchetti su un vassoio infarinato e proseguire in questo modo fino ad esaurimento dell'impasto. "

Io ho utilizzato ricotta industriale, quella in barattolo, non l'ho scolata ed essendo molto umida, avendo duplicato le dosi ho aggiunto un solo uovo.

Ho ottenuto un impasto liscio e non appiccicoso che è migliorato ancora dopo il periodo di riposo in frigorifero.
Non ho avuto alcun problema ne avendo lasciato l'impasto in frigorifero di più, ne dopo aver lasciato 45 minuti sul vassoio gli gnocchi fatti prima di cuocerli.
Una volta cotti non si sono spappolati ma hanno mantenuto una consistenza ideale.

Grazie ancora!
Ora dovrò sbizzarrirmi con i sughi!

venerdì 9 gennaio 2009

Crostata alla confettura di ciliegie


Crostata alla confettura di ciliegie, inserito originariamente da fugzu.

Era da un po' che volevo provare la "Frolla Friabile" di Maurizio Santin, la ricetta tratta dal suo libro "I dolci di Maurizio Santi" Ed. Gambero Rosso.

INGREDIENTI

FROLLA
500 gr farina 00
250 gr burro
140 gr zucchero a velo
3 tuorli
1 uovo intero
la scorza grattugiata di 1 limone

marmellata o confettura a piacere

PROCEDIMENTO

Ho mescolato nel Kenwood, usando la "K", burro a pezzetti con lo zucchero a velo e la scorza grattugiata del limone. Ho poi aggiunto le uova un po' alla volta. Poi la farina continuando a impastare a bassa velocità finchè l'impasto si è staccato dalle pareti .
Ho ottenuto un impasto compatto e liscio che ho messo a riposare circa un'ora in frigorifero in una scatola di plastica a chiusura ermetica.

Ho acceso il forno ventilato a 175°C.

Ho steso l'impasto su un piano di plastica leggermente infarinato. Ho foderato uno stampo in metallo, da crostate con un foglio, un po' più grande dello stampo, inumidito e ben strizzato di carta forno.
Ho foderato lo stampo con la pasta frolla e tagliato sul bordo l'eccesso di pasta.
Ho versato circa 500 gr di confettura di cilliegie ( liscia, non a pezzetti) sulla frolla e ho livellato con il retro di un cucchiaio.
Ho ritagliato con una rotellina i ritagli di pasta e li ho disposti a griglia sopra. Ho fatto un ulteriore giro sul perimetro della crostata con un piccolo bordino decorato.

Ho infornato a forno ventilato a 175°C per 30 minuti esatti.

Una volta cotta, ho aspettato che la crostata si raffreddasse completamente, prima di sformala, con l'aiuto della carta forno che sbordava dallo stampo.


CONSIDERAZIONI

La dose di "frolla friabile" è abbondate per utilizzarla per una crostata di media dimensione, ma meglio eccedere che non averne a sufficienza. Io ho semplicemente messo in freezer quella avanzata.

Ho notato che nella ricetta non viene aggiunto il solito pizzico di sale che esalta i vari sapori di base: una mancanza o è voluto? Chissà.

Nella ricetta del libro si consigliava di lasciare la pasta a riposare un'intera notte in frigorifero avvolta in pellicola. Anche solo lasciandola un'ora questa frolla è duttile e facile da stendere e da lavorare. La frolla, una volta cotta, è una rivelazione: il giusto mix di friabilità, non rimane umida sotto e mantiene la forma dei decori e dello stampo.

Buona buona buona.

CONSIDERAZIONI 2

Ieri sera ho rifatto questa crostata per il pranzo dai suoceri di oggi.

Una domanda a chi ne sa più di me di CROSTATE con marmellata.

Ho notato che verso la fine della cottura, fatta componendo completamente la crostata da cruda, si formano dei "rialzi" (che poi scompaiono una volta sfornata) in alcuni punti nonostante abbia forato prima con al forchetta la base.

Come linea di massimo sarebbe meglio anche per le crostate con la marmellata fare una prima cottura in bianco?

Ho fatto 3 crostate usando la ricetta di Maurizio Santin. Ho fatto 2 impasti con le dosi indicate dalla ricetta e per la terza crostata è bastato utilizzare i due "avanzi" che avevo surgelato.

CONSIDERAZIONI 3

Penso che farò altre 2 prove, una abbassando a 170°C la temperatura lasciandolo sempre in cottura ventilata. La volta successiva faccio una prova a cottura forno statico, anche se il mio forno è meno stabile in questo caso.

Poi vi dico.

Sugo di pane alla Francesco

Quando arrivai in toscana 21 anni fa non sapevo cucinare, mi piaceva aiutare in casa ma dato che mia mamma e mia nonna sono ottime cuoche casalinghe (nell'accezione che preferisco: cuoche di casa) non mi ero mai messa alla prova. Mi ero ritagliata un mio piccolo spazio e ogni tanto facevo solo qualche dolce.

Arrivata in Toscana e catapultata nella numerosa e variopinta famiglia del mio futuro marito ho iniziato a provare e imparare. I suoi genitori lavoravano entrambi nella ditta di famiglia, poi 5 figli ( 3 maschi e 2 femmine di età assortite), amici, fidanzate, nonni e prozii e.. qualche cliente ogni tanto...

Mia suocera è un'ottima cuoca, mio marito fin da ragazzo ha imparato a sfamarsi come anche i suoi fratelli. In realtà sa cucinare.
Questo sugo penso sia una sua invenzione, forse parte dalla base popolare dell'utilizzo/riutilizzo dei cibi poveri della cultura contadina pistoiese e italiana in genere.

Gli ingredienti posso variare molto ma la riuscita, il successo è sicuro ogni volta.

INGREDIENTI
(4 persone abbondanti)

croste e ritagli di pane secco toscano
aglio o scalogno
olio extravergine di oliva
qualche fetta di salame o rimasugli di prosciutto tagliati grossolani
pomodori pelati a pezzetti

a piacere potete aggiungere anche:

poco vino bianco a sfumare (prima di aggiungere il pomodoro)
peperoncino piccante (prima di servire)
funghi secchi ammollati nel vino bianco (prima di aggiungere il pomodoro)
funghi freschi a fettine (prima di aggiungere il pomodoro)
sostituire i ritagli di salumi con una salsiccia fresca sbriciolata
non aggiungere nessun affettato o carne e mettere una acciuga e/o qualche cappero

PROCEDIMENTO

In un'ampia padella di alluminio mettete abbondante olio extravergine di oliva, scaldate a fiamma viva e aggiungete lo scalogno a fettine sottili ( o l'aglio tagliato a metà così lo potrete togliere a fine cottura). Senza farlo troppo colorire aggiungete i pezzetti di pane rotti con le mani o tagliati a cubetti irregolari.
Saltateli, facendoli abbrustolire e aggiungendo dopo poco i ritagli di prosciutto o di salame tagliati a striscioline. Mantenete la fiamma alta e fare attenzione a abbrustolire solamente gli ingredienti.
Aggiungete una scatola di pelati tagliati a pezzetti e rosolate ancora qualche attimo in modo che il pane rimanga fragrante e "scricchiolino" e non si inzuppi.

Scolate la pasta e saltatela brevemente sulla fiamma viva, nel sugo di pane. Servite subito.

CONSIDERAZIONI

Questo sugo è ottimo con pasta di semola acquistata ma anche con pasta fatta in casa all'uovo. A esempio una pasta casalinga all'uovo, tipica del pistoiese, sono i "maccheroni" ritagli rettangolari o quadrati di sfoglia all'uovo.

L'uso di una padella in alluminio come l'uso di ingredienti toscani, quali il pane "sciapo" , salami, prosciutto o salsicce fresce danno a questo sugo povero un vero tocco speciale.

mercoledì 7 gennaio 2009

Biscotti al burro con marzapane


biscotti al burro con marzapane, inserito originariamente da fugzu.

Ricetta da " Il libro d'oro dei biscotti", Ed. Mondadori.

Cercavo dei biscotti semplici , dal gusto delicato e volevo finalemnte utilizzare del marzapane comprato al supermercato qualche tempo fa in un attacco irrazionale di "voglia di comperare qualche cosa da utilizzare, di nuovo".

INGREDIENTI
(3 teglie di biscotti)

400 gr farina 00
100 gr maizena
10 gr zucchero velo vanigliato
150 gr zucchero semolato
1/4 di cucchiaino di essenza di vaniglia (i semini di una bacca)
250 gr burro a pezzetti
90 gr marzapane spezzettato e ammorbidito
1 uovo intero
1 pizzico sale
1 tuorlo mescolato con 125 gr acqua per lucidare prima di infornare

PROCEDIMENTO

Accendere il forno ventilato a 175°C poi ammorbidire e sbriciolare finemente il marzapane.
Impastare nel kenwood , con frusta a "k" il burro con gli zuccheri e i semi di vaniglia.

Aggiungere il marzapane, la maizena, poi l'uovo intero, a seguire un po' per volta la farina con il pizzico di sale.


Otterrete un impasto liscio e compatto. Ponetelo in frigorifero per 30 minuti sigillato in una scatola di plastica o avvolto in carta trasparente.
Foderate le teglie di carta forno e stendete su un piano di plastica, leggermente infarinato, l'impasto.

Ritagliate i biscotti e disponeteli sulle teglie. Prima di infornarli spennellateli con il rosso d'uobo mescolato all'acqua.
Cuocete 10 minuti. Appena sfornati mettete a raffreddare su una griglia.


CONSIDERAZIONI

Anche questi biscotti sono stati una vera sorpresa. Veloci, facile impasto e davvero buono il sapore. Nella ricetta originaria la temperatura di cottura indicata era 180°C ma non era scritto che tipo di cottura e i tempi erano da 10 a 15 minuti.

Originale il colore dato spennellando con tuorlo e acqua nelle proporzioni indicate: la lucidatura e colorazione è minima.

Il sapore di marzapane/mandorle si sente appena ma arricchisce di una sfumatura davvero buona. Sono croccanti e friabili nello stesso tempo. Noi li rifaremo sicuramente altre volte.

domenica 4 gennaio 2009

Pasta con sugo di zuppa di patate

Questa ricetta nasce dall'idea di riutilizzare un avanzo di zuppa fiorentina di patate. Le dosi sono solo indicative.

INGREDIENTI
(4 persone)

250 gr zuppa fiorentina di patate
150 gr pomodori pelati o pomodorini freschi
12 fettine sottilissime di pancetta affumicata

PROCEDIMENTO

Scaldare bene a fiamma viva una grande padella antiaderente e posizionarvi le fettine ben stese di pancetta, rosolandole su entrambi i lati.

Toglierle dalla padella e metterle da parte in un piattino.
Scaldare nella padella il piccolo avanzo di zuppa e , sempre a fiamma viva aggiungere poi i pomodori pelati a pezzetti o qualche pomodorino fresco tagliato a pezzetti.
Rosloare per qualche minuto .

Cuocere la pasta, io ho usato degli spaghetti abbastanza grossi. Saltare gli spaghetti velocemente nel sugo e aggiugere le fettine croccanti di panectta taglaite poco prima a pezzetti più piccoli con le forbici.

Se vi piace aggiungete peperoncino fresco (o sott'olio) e formaggio grattugiato, parmigiano o pecorino.

A noi è piaciuto davvero tanto. Provatelo.

sabato 3 gennaio 2009

Tarte con crema al limone


tarte con crema al limone, inserito originariamente da fugzu.

Questa ricetta proviene dal libro "I dolci di Maurizio Santin" Autore Maurizio Santin, Editore: Gambero Rosso.

INGREDIENTI TARTE
400 gr crema al limone*
pasta frolla per tarte*

SALSA AI FRUTTI DI BOSCO
200 gr frutti di bosco freschi assortiti
80 gr zucchero semolato
succo di mezzo limone

DECORAZIONE
frutti di bosco freschi, assortiti

°°°
CREMA AL LIMONE

INGREDIENTI
5 uova intere
500 gr zucchero
250 gr burro
3 limoni: scorza e succo

°°°
PASTA FROLLA PER TARTE

INGREDIENTI
250 gr farina 00
200 gr burro
100 gr zucchero a velo
2 tuorli
1 pizzico sale

°°°°°
PROCEDIMENTO

Per prima cosa ho preparato la pasta frolla per la tarte mescolando con il kenwood lo zucchero a velo con il burro a pezzetti e poi aggiungendo i tuorli. In seguito ho aggiunto la farina con il pizzico di sale e ho subito ottenuto un impasto sodo e liscio, vellutato.

Ho messo in frigorifero in un contenitore di plastica con chiusura ermetica. La frolla va fatta riposare almeno 30 minuti. Io l'ho fatta la sera prima.

Ho preparato quindi la crema al limone ammorbidendo lo zucchero con il burro e aggiungendo le zeste dei limone e il succo.Sbattendole leggermente con una frusta ho unito anche le uova intere. Ho versato il composto in un pentolino e l'ho messo sul fornello a fiamma media continuando a girare con la frusta.
Dopo breve il burro e lo zucchero si sono sciolti completamente e ho ottenuto un composto lucido e consistente. Quando stava per sopraggiungere il bollore ho spento e continuato a mescolare con la frusta per qualche minuto.
Ho versato in una ciotola attraverso un colino la crema, filtrandola.
Questa crema si può mantenere in frigorifero per circa 3 giorni.

Ho acceso il forno ventilato a 170°C.

Ho steso la frolla, ho tagliato delle strisce di carta forno leggermente più grandi dello stampo e le ho posizionate incrociandole nel centro dello stampo in modo che fuoriuscissero a mo' di margherita per facilitare poi le operazioni per togliere lo stampo una volta cotta la crostata.
Ho foderato lo stampo da crostata e cotto in bianco per circa 20 minuti a 170°C. Ho sfornato e aggiunto al crema al limone quasi a raggiungere i bordi e continuato la cottura ancora 7 minuti a 150°C.

Ho lasciato raffreddare completamente prima di togliere dallo stampo.

Ho quindi preparato la salsa di frutti di bosco frullando al mixer lamponi, mirtilli e ribes freschi con il succo di mezzo limone e lo zucchero. Ho quindi passato subito attraverso un colino la purea eliminando così i semini.

PRESENTAZIONE

Ho decorato la superficie della tarte con i frutti di bosco freschi assortiti e una volta tagliate le fette ho aggiunto sul piatto un po' di salsa ai frutti di bosco.

CONSIDERAZIONI

La preparazione sembra lunga e laboriosa in realtà non lo è e il risultato è semplice ma strepitoso.
Nella ricetta consigliava di servire la tarte tiepida. Io l'ho portata alla mia famiglia a Faenza e quindi l'ho "montata e presentata" solo all'ultimo momento velocemente e a temperatura ambiente.

E' stato un successone. La frolla è di una leggerezza e friabilità unica. La crema limonosa ha una consistenza unica e si sposa in modo perfetto con la salsa gelatinosa ai frutti di bosco e ai fruttini interi.

A secondo della dimensione dello stampo la dose indicata per la pasta frolla e per la crema potrebbe essere leggermente abbondante, potreste fare delle mini tartelle o usare la crema per arricchire qualche altro dolce tipo Pandoro avanzato dalle Feste.