sabato 28 agosto 2010

Zuppa inglese


zuppa inglese, inserito originariamente da fugzu.
Ecco un dolce della tradizione romagnola, in particolare vi racconto come veniva fatto a casa mia a Faenza.

INGREDIENTI

Crema all'uovo (partendo da 1 litro di latte)*
2 cucchiai molto abbondati di cacao amaro in polvere
liquore Alkermes
Savoiardi (1 stecca)

* CREMA ALL'UOVO

1 l latte intero
1 limone (solo la buccia intera)
6 uova intere
160 gr zucchero semolato
90 gr farina 00 (Spadoni speciale per pasta fatta in casa)
un pizzico di sale

Zuppiera in vetro da 1 litro bagnata di acqua fredda

PROCEDIMENTO

Portare ad ebollizione il latte con la buccia di limone tagliata in un unico pezzo lungo. Mescolare in una ciotola ampia le uova con lo zucchero, la farina e un pizzico di sale.

Togliete la buccia di limone dal latte in modo da non avere difficoltà nella cottura successiva con la frusta.

Versare il latte (portato quasi a ebollizione) un po' alla volta, nella ciotola con gli altri ingredienti, mescolare con una frusta e riversare il tutto nuovamente nella pentola.
Riposizionare sulla fiamma (moderata) e mescolare in continuazione con una frusta finchè la crema si addenserà.

Togliete dal fuoco e continuate a mescolare con la frusta versando se volete la crema (dividendola a metà) in due altri contenitore a temperatura ambiente. Continuate a mescolare saltuariamente in modo che la crema si intiepidisca senza che si formi una crosta superficiale.

A una delle due creme aggiungete il cacao amaro in polvere e mescolate bene con la frusta.

In un piatto fondo versate un po' di liquore. Tagliate a metà i Savoiardi e passateli velocissimamente nell'Alkermes posizionandoli subito sul fondo della ciotola di vetro bagnata, disponendoli a raggiera.
Versate 1/3 della crema al cacao, poi metà della crema gialla.
Ancora Savoiardi.
Proseguite con l'ultimo terzo di crema al cacao e gli ultimi Savoiardi.

Lasciate raffreddare a temperatura ambiente poi mettete in frigorifero sigillando con pellicola fino al momento della consumazione.

Poco prima di servire mettete la ciotola qualche attimo in acqua calda a bagnomaria e poi capovolgete su un piatto da portata: sarete facilitati se vi sarete ricordati di bagnare la ciotola prima di iniziare a riempirla con gli ingredienti.

CONSIDERAZIONI


Questo dolce è ottimo freddo (in forma) come anche tiepido (a cucchiaio), fatto da poco. Gli strati colorati possono essere alternati come più vi piace come anche la quantità di Savoiardi e anche come vengono tagliati.
E' importante bagnare proprio un attimo i Savoiardi nell'Alkermes e non inzupparli perchè si romperebbero subito e, a mio parere, la consistenza nel dolce finito diventerebbe troppo sugosa.
Per quanto riguarda la ricetta della crema, quando ero piccola mia mamma a seconda del tempo la faceva con le uova o con la bustina di Novolina contando i cucchiai di farina e di zucchero, quella che ho scritto nella ricetta, è una mia versione.

CONSIDERAZIONI 2
Parlando tra amici mi sono incuriosita sull'origine di questo dolce ed ecco cosa ho trovato qui su wikipedia.

La cosa buffa è stato anche ritrovare le dosi che usava mia mamma:

8 uova, 8 cucchiai di farina, 8 cucchiai di zucchero, 1 lt. di latte, una scorza di 1 limone

giovedì 26 agosto 2010

Marmellata di fichi (e limone)


marmellata di fichi (e limone), inserito originariamente da fugzu.
Su richiesta di mio figlio ho fatto la mia prima marmellata di fichi.

La ricetta come altre già pubblicate, proviene da un vecchio libro di mia mamma:
"La conservazione casalinga sotto vuoto" autori: Lucia Candiago, Nunzia Monanni; Editore: Giunti Martello (1978).

INGREDIENTI

1 kg di fichi
600 gr zucchero semolato
4 limoni (buccia + succo)
1 bicchierino di liquore (facoltativo: io non l'ho messo)

PROCEDIMENTO

Togliete il picciolo e la buccia ai fichi ed eventualmente tagliateli a metà.
Mettete sul fuoco una casseruola con i fichi, la scorza grattugiata e il succo dei limoni ed eventualmente un goccio di acqua.
Mescolate bene, quando i fichi saranno amalgamati aggiungete lo zucchero e cuocete il composto finchè avrà raggiunto la giusta consistenza.
Solo alla fine, se volete aggiungete un bicchierino di grappa.

Versate il prodotto bollente in vasi di vetro appena lavati e tolti dall'acqua bollente fino a un centimetro e mezzo dall'imboccatura.
Chiudete avvitando le capsule con decisione ma senza forzare.
Al fine di sterilizzare la capsula capovolgete i vasi subito e manteneteli così per non meno di 5 minuti, poi finite di farli raffreddare normalmente.
Pigiando sul tappo, una volta freddi si creerà il sotto vuoto.

CONSIDERAZIONI

La qualità dei fichi e la sugosità dei limoni probabilmente influenzerà il gusto finale di questa marmellata.
Io ho utilizzato fichi verdi, molto maturi, mescolando tutti gli ingredienti insieme e frullandoli con il mixer ad immersione verso la fine della cottura.
Non ho aggiunto liquore e dopo circa venti minuti di cottura ho ottenuto una marmellata delicata, chiara, non troppo dolce e mielosa e con un retrogusto di agrume.

Assaggiandola subito il gusto è fantastico, non stanca: aspetto un mesetto per raccontarvi gli eventuali cambiamenti nel tempo.

Marmellata di mirtilli


marmellata di mirtilli, inserito originariamente da fugzu.
Non faccio spesso marmellate ma dato che ci avevano regalato mezzo chilo di mirtilli appena raccolti sull'Appennino, all'Abetone, ho dovuto cedere.
La ricetta come altre già pubblicate, proviene da un vecchio libro di mia mamma:
"La conservazione casalinga sotto vuoto" autori: Lucia Candiago, Nunzia Monanni; Editore: Giunti Martello (1978).

INGREDIENTI


500 gr mirtilli
350 gr zucchero semolato
120 gr acqua

PROCEDIMENTO

In una casseruola sul fuoco mettete l'acqua con lo zucchero; quando sarà sciolto unite i mirtilli ben maturi..
Mescolate e cuocete fino ad ottenere la consistenza della marmellata.

Versate il prodotto bollente in vasi di vetro appena lavati e tolti dall'acqua bollente fino a un centimetro e mezzo dall'imboccatura.
Chiudete avvitando le capsule con decisione ma senza forzare.
Al fine di sterilizzare la capsula capovolgete i vasi subito e manteneteli così per non meno di 5 minuti, poi finite di farli raffreddare normalmente.
Pigiando sul tappo, una volta freddi si creerà il sotto vuoto.

CONSIDERAZIONI


Il procedimento è davvero veloce. ricordatevi di utilizzare sempre capsule nuove per non rischiare di ottenere alcuni vasi che non vanno in sottovuoto.
Ho cotto la marmellata una ventina di minuti: ricordatevi che raffreddando solidifica ulteriormente e che lasciando i vasetti a riposo un mesetto la marmellata guadagnerà in sapore.

domenica 22 agosto 2010

Budino del Paradiso


Budino del Paradiso, inserito originariamente da fugzu.
Qualche giorno fa l'amico Chef Jean Michel Carasso mi ha regalato una copia del libro di Roberta Anau e Elena Loewenthal " Cucina Ebraica" Ed. Fabbri.

E' stato un piacere sfogliarlo e trovare ricette familiari pur non avendo collegamenti diretti con l'ebraismo.
Non ho resistito e, invece di leggerlo d'un fiato dall'inizio alla fine, mi sono tuffata a fare una ricetta.

Questo è un flan di origine Sefardita, tipico del periodo pasquale.

INGREDIENTI

Per il caramello

4 cucchiai zucchero semolato (100gr)
2 cucchiai acqua
qualche goccia limone

Per il Flan

200 gr zucchero*
200 gr mandorle pelate
buccia grattugiata di 1 arancia
300 ml succo arancia (filtrato)
3 cucchiai vino passito (Contreau)
7 uova intere

PROCEDIMENTO

Preparate il caramello in un pentolino a fondo spesso, versando zucchero, acqua e poco succo di limone.
Versatelo in uno stampo e mettetelo da parte.

Accendete il forno ventilato a 180°C posizionando già sul fondo la leccarda che userete per la cottura a bagnomaria.

Frullate le mandorle con 1 cucchiaio di zucchero (che avrete preso dai 200 gr totali di zucchero della ricetta) finemente in un mixer a lame.

In una ampia ciotola battete bene le uova intere con il restate zucchero poi aggiungete il succo di arancia filtrato e il liquore.

Versate il composto nello stampo e copritelo con un foglio di carta stagnola.
Infornate sulla leccarda e aggiungete l'acqua per il bagnomaria.
Cuocete coperto per 45 minuti poi togliete la carta e proseguite ancora la cottura per altri 25 minuti.

Togliete dal forno e raffreddate completamente a temperatura ambiente, poi, se volete mettete in frigorifero coperto da un piatto fino al momento della consumazione.

CONSIDERAZIONI

E' un dolce davvero particolare e, a mio parere, è migliore il giorno dopo. Ancora più buono se si capovolge e toglie dallo stampo, una volta freddo e si lascia riposare qualche ora così: in questo modo la sfumatura di consistenze dovuta alla presenza di mandorle fini diventa perfetta.

I tempi di cottura sembrano lunghi, ma dovete resistere, sono perfetti. Io ho solo abbassato la temperatura a 170°C perchè ho usato la cottura ventilata.

E' da provare perchè il profumo di arancio e mandorle che si sostituisce a quello del latte nel classico Creme Caramel rende questo dolce davvero goloso.

Grazie Roberta per la precisione e bontà della ricetta, non mi resta che proseguire nella scoperta di questo bellissimo libro.

martedì 17 agosto 2010

Polpettine alla Luvi


polpette alla Luvi, inserito originariamente da fugzu.
Era da un po' di tempo che volevo fare una prova di polpettine fatte non come al solito, nate dagli avanzi di carni cotte, ma partendo da macinati di carni crude.

INGREDIENTI
(44 polpettine)

300 gr macinato vitello
150 gr macinato maiale
2 salsicce fresche toscane
1 uovo
parmigiano grattugiato (2 grossi pugni)
pangrattato (1 pugno)
besciamella fredda (2 cucchiai molto abbondanti)
sale, pepe qb
farina
olio extravergine

PROCEDIMENTO

Ho mescolato, con le mani tutti li ingredienti, in una ampia ciotola.
Ho formato delle piccole polpettine, della dimensione poco più grande di una noce.
Le ho passate velocemente nella farina schiacciandole leggermente.

Ho scaldato una padella con poco olio extravergine di oliva e e le ho rosolate a fiamma media, cuocendone un po' per volta.
Messe in un piatto da portata le ho servite subito con insalata fresca.

CONSIDERAZIONI

La consistenza e la delicatezza rendono queste polpettine davvero speciali. La dimensione facilita la cottura e non friggendole rimangono più delicate e leggere.
L'aggiunta della besciamella e l'utilizzo di un misto di carni crude le rende davvero uniche.

Provatele!

mercoledì 11 agosto 2010

Pasta ai fiori di zucca


pasta ai fiori di zucca, inserito originariamente da fugzu.
Questa ricetta proviene dalla Rivista Vecchia Scuola Bolognese di Alessandra Spisni, numero di giugno/luglio.

STRETTE AI FIORI DI ZUCCA

INGREDIENTI
(4 persone)

4 uova di sfoglia per taglioline
20 fiori di zucca
1 scalogno
1 ciuffo di prezzemolo
sale, pepe
2 cucchiai olio extravergine di oliva
80 gr burro
30 gr parmigiano grattugiato


PROCEDIMENTO

Impastate e tirate la sfoglia; una volta asciutta tagliate le tagliatelline. Mettete sul fuoco la pentola dove cuocerete la pasta , riempitela con acqua salata.

Pulite i fiori di zucca e mettete nell'acqua i gambi e i pistilli, cuocendoli per 10 minuti prima di scolarli e buttarli via.

Tagliate a striscioline i fiori di zucca, tritate il prezzemolo e separatamente tritate finemente lo scalogno.
In una ampia padella scaldate l'olio con il burro e a fuoco basso, soffriggete dolcemente lo scalogno..
Aggiungete i fiori e il prezzemolo tritato alzando la fiamma e condite con sale e pepe.

Cuocete le tagliatelline, scolatele (tenendo da parte un paio di mestoli di acqua di cottura) e mantecate il tutto nella padella con un po' di acqua di cottura e la manciata di parmigiano, creando una salsa cremosa.
Servite subito.

CONSIDERAZIONI

Ottima! delicata ma con sapore e consistenze uniche e delicate.
Le dosi di pasta della Spisni sono sempre abbondanti, a mio parere bastano 3 uova per 4 persone.

Pane scuro ai 5 semi


pane scuro ai 5 semi, inserito originariamente da fugzu.

Eccovi l'ultima idea nata durante le ultime vacanze estive all'Elba. Vicino a Bagnaia c'era Porto Ferraio dove andavamo alla COOP, a fare la spesa "grossa".
Il pane dell'Eba è famoso perchè non tanto buono ma quest'anno a quel banco forno abbiamo trovato un pane scuro con grosse occhiature e forma ogni volta diversa, davvero ottimo.
Non so esattamente gli ingredienti ma il colore scuro e i semi assortiti lo rendevano irresistibile.

Sono partita dalla mia ricetta del pane toscano e ho provato alcune modifiche e aggiunte.

INGREDIENTI
(2 pagnotte grosse)

BIGA 15/18 ore
300 gr farina forte
150 gr acqua
3 gr lievito

IMPASTO
1 kg di farina 0
400 gr farina integrale
100 gr farina farro
15 gr germe di grano
15 gr crusca tostata
30 gr fior madre
30 gr lievito
900 gr acqua
250 gr semi misti tostati (girasole,zucca, sesamo, lino, grano saraceno)
BIGA

PROCEDIMENTO


Ho preparato la Biga la sera prima e la mattina ho impastato. Ho lasciato riposare i soliti 30 minuti poi ho formato 2 pagnotte, lavorandole leggermente, rincalzandone i lembi sotto, prima di disporle sulle due per teglie infarinate. Le ho lasciate lievitare coperte da un foglio di nylon per ancora un'ora e mezzo.

Poco prima di infornare ho spolverato con farina e fatto i tagli con la lametta. Ho spruzzato abbondante vapore sulle pagnotte e nel forno prima di infornare.

Ho infornato contemporaneamente le due teglie di pane a 210°C, forno ventilato, e cotto per un'ora.

Una volta sfornato ho lasciato raffreddare i pani verticali.


CONSIDERAZIONI

I pani sono cresciuti e cotti bene ma l'occhiatura ottenuta è uniforme , non grossa. Il sapore è ottimo, non pesante, delicato, come quel pane di Porto Ferraio. La dose di semi è perfetta, se mai farò qualche altra prova aumentando leggermente i liquidi, dato che la farina integrale assorbe più liquidi di una farina bianca.
Vi farò sapere.

martedì 10 agosto 2010

Pancarrè (di Piero Capecchi)


pancarrè, inserito originariamente da fugzu.
Qualche anno fa, grazie a un Corso di Panificazione tenuto da Piero Capecchi, al suo forno di Pistoia, mi sono innamorata della panificazione.
Ancora oggi ho alcune ricette che non ho ancora provato: questa del PANCARRE' è una di quelle.

Semplice, con impasto diretto dà, come sempre, ottimi risultati

INGREDIENTI

1 kg farina 0 di media forza
500 gr latte
30 gr lievito di birra
100 gr burro a pomata (strutto)
30 gr zucchero
20 gr sale

latte da spennellare una volta sfornato

PROCEDIMENTO

Impastate la farina con latte lievito di birra, poi aggiungete, lo zucchero e in seguito il sale.
Per ultimo, quando l'impasto sarà quasi completo aggiungete il burro.

Impastate in totale circa 15 minuti poi ponete l'impasto a riposare una ventina di minuti, coperto.
Posizionate in una scatola da pane in cassetta a completare la lievitazione per almeno un'altra ora e mezzo poi infornate a forno ventilato a 210°C per 55 minuti.
Appena sfornato spennellate tutta la superficie con latte e avvolgete in un panno finchè il pane sarà a temperatura ambiente.
Tagliate a fette solo quando sarà completamente freddo.

CONSIDERAZIONI


Ottimo e morbido. Io ho sostituito il burro con lo stesso peso di strutto, nella panificazione lo preferisco.
Potete surgelarlo già tagliato a fette.
Se preferite la crosta più friabile evitate di spennellarlo appena sfornato.

Pasta... al mare !

Ecco una pasta nata durate le nostre ultime vacanze estive a Bagnaia, Isola d'Elba.

Partendo dal volere fare il minimo della fatica (nonostante ospiti a cena) e avendo il minimo di tempo, attrezzatura, stoviglie e fornelli mi è venuto in mente un piccolo accorgimento che è risulato davvero vincente.

INGREDIENTI
(5 persone)

400 - 500 gr spaghetti n.5
1 sacchetto di cozze
5 -10 moscardini o piccoli polipetti
2 pugni di gamberi freschi medio piccoli
5 gamberoni o manzancolle
2 spicchi aglio
2 cucchiai prezzemolo tritato fresco
1 bicchiere vino bianco buono
1 bicchiere olio extravergine di oliva
1 pugno sale grosso

PROCEDIMENTO

Pulite bene le cozze togliendo barbe esterne e sfregandole tra lor. Ripetete l'operazione diverse volte, cambiando l'acqua e lasciandole alla fine in acqua pulita fredda a cui avrete aggiunto un pugno di sale grosso.

Prendete una pento ampia e metteteci le cozze scolate dall'acqua, aggiugendo uno spicchio di agli svestito e tagliato a metà, il bicchiere di vino e 3/4 del bicchiere di olio.
Ponete la pentola col coperchio a  fiamma viva, mescolando ogni tanto con un cucchiaio di legno finchè tutte le cozze si saranno aperte.

Scolate le cozze dal loro liquido ma NON BUTTATE ASSOLUTAMENTE IL LIQUIDO.

Riprendete la pentola con il liquido delle cozze e aggiungete altra acqua; mettetela sulla fiamma: sarà l'acqua in cui cuocerete gli spaghetti. (Non aggiungete altro sale)

Sgusciatele tutte e mettetele da parte in una ciotolina. Pulite i gamberetti e i moscardini.
In una ampia padella versate l'olio  rimasto e scaldate lo spicchio d'aglio svestito e tagliato a metà, soffriggendo i moscardini, poi i piccoli gamberi e i gamberoni.
Infine aggiungete le cozze e il prezzemolo fresco, spengendo la fiamma e chiudendo con il coperchio.

Scolate la pasta e slatatale a fuoco vivo nella padella.
Servite subito posizionando un gamberone, in bella vista, su ogni piatto.


CONSIDERAZIONI

A chi piace il piccante consiglio di aggiugere alle cozze, nella pentola mentre si aprono, 1 peperoncino intero e poi eliminarlo prima di condire la pasta come farete anche con i mezzi spicchi di aglio.

Vi assicuro che la cottura della pasta nel fondo delle cozze da al piatto una marcia in più, completando il matrimonio di pochi sapori ottimi e speciali.

lunedì 9 agosto 2010

Torta ai Mars e riso soffiato

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A luglio 2007 mi è stata data la copia di un libretto di ricette del mio vecchio fornaio di Faenza... non ci sono purtroppo ricette di pane ma ricette varie delle feste: un tempo usava portare al FORNO le cose da cucinare per le Grandi Ricorrenze: Battesimi, Comunioni, Cresime, Matrimoni.

E' una preparazione che ai nostri giorni fa quasi tenerezza ma la ritengo ancora oggi ottima.

Torta di Mars

non la conoscevo poi cercando in rete ho visto che ce ne sono mille varianti tra cui una molto simile alla mai ma con doppia dose di (6)Mars.

INGREDIENTI

(tortiera a cerniera)

3 mars
100 gr burro
1 sacchetto riso soffiato (125gr)




PROCEDIMENTO

Fondere i mars con il burro e mescolare il tutto.
Disporre su uno stampo a cerniera foderato di carta forno e livellare con il batticarne.
Mettere in frigorifero per un'ora.


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CONSIDERAZIONI

Ai miei figli è piaciuta moltissimo, dovrò provare a fare anche la dose con il doppio di Mars per capire quale è la migliore.

CONSIDERAZIONI 2

Ho provato ad utilizzare 6 Mars e non è cambiato molto nella consistenza e sapori: il riso soffiato è prevalente. A mio parere si può aumentare ancora la dose di Mars...

Probabilmente questa ricetta nasce dalla vecchia filosofia (dei nostri genitori e/o nonni) di usare il minimo, risparmiando ma alla fine creando qualche cosa di sfizioso che riempiva la pancia.
Ricordo ancora i primi anni delle elementari quanto ero felice se mi era concesso di fare merenda a metà mattina non con il solito pezzetto di schiacciata ma con un "mitico/gigante" Mars!

CONSIDERAZIONI 3

Mio figlio grande ci va matto, quindi ho fatto un'altra prova. Ho trovato del riso soffiato davvero grosso e leggero.
Ho usato sempre lo stesso stampo ma ho dimezzato la dose del riso e mantenuto quella dei Mars a 6 pezzi, sempre 100 gr di burro; in modo da diminuire lo spessore finale.
Ho sciolto poco i Mars e aggiunto a freddo il burro a temperatura ambiente, a pezzetti.
Ho quindi aggiunto delicamantente il riso e steso nello stampo.
Messo in frigorifero.


Mio figlio ha detto che così è perfeto!
Basta pensare che al primo assaggio a merenda ne ha mangiato mezzo.


INGREDIENTI

62 gr riso soffiato
6 Mars
100 gr burro

sabato 7 agosto 2010

Salvia in pastella fritta


salvia in pastella fritta, inserito originariamente da fugzu.
Qualche volta quando faccio la pastella per i fiori di zucca friggo anche qualche foglia di salvia, la salvia del mio giardino è a foglia piccola ma profumatissima e questa pastella si sposa perfettamente nella frittura.

INGREDIENTI


foglie di salvia

(mantenendo le proporzioni)

1 uovo
2 cucchiai olio extravergine di oliva
100 gr farina
1/2 bicchiere vino bianco
acqua qb

Olio di oliva per friggere
sale

PROCEDIMENTO

Un'ora prima di friggere preparate la pastella sbattendo il tuorlo con la farina e aggiungendo l'olio, il vino e un po' di acqua.

Poco prima di utilizzarla aggiungete l'albume montato a neve aiutandovi con una spatola.

Lavate e asciugate le foglie di salvia. Mettetele ad asciugare su un foglio di carta assorbente.

Scaldate l'olio e immergete, stesi, con delicatezza le foglie uno alla volta.
Aiutatevi con una pinza per estrale dalla pastella e adagiarle nell'olio caldissimo.

Un attimo e saranno pronte. Metteteli su un piatto foderato con carta assorbente e serviteli subito.

CONSIDERAZIONI

Provatele: da veri golosi!

Fiori di zucca in pastella, fritti


fiori di zucca in pastella, fritti , inserito originariamente da fugzu.
Non ricordo la fonte, ma sono diversi anni che uso questa pastella per friggere i fiori di zucca e noi ne siamo entusiasti!

INGREDIENTI

fiori di zucca freschissimi

(mantenendo le proporzioni)


1 uovo
2 cucchiai olio extravergine di oliva
100 gr farina
1/2 bicchiere vino bianco (45 gr)
acqua qb (23 gr)

Olio di oliva per friggere
sale o zucchero

PROCEDIMENTO

Un'ora prima di friggere preparate la pastella sbattendo il tuorlo con la farina e aggiungendo l'olio, il vino e un po' di acqua.

Poco prima di utilizzarla aggiungete l'albume montato a neve aiutandovi con una spatola.

Pulite accuratamente i fiori di zucca, con delicatezza privateli del pistillo e del gambo e apriteli libro. Metteteli ad asciugare su fogli di carta assorbente.

Scaldate l'olio e immergete, stesi, con delicatezza i fiori uno alla volta.
Aiutatevi con una pinza per estrali dalla pastella e adagiarli nell'olio caldissimo..
Pochi istanti e dovrete rigirali e saranno subito pronti.
Metteteli su un piatto foderato con carta assorbente e serviteli subito.

I miei figli li adorano spolverati di zucchero, io li amo anche con poco sale.

CONSIDERAZIONI

La pastella può essere più o meno densa. A breve la preparerò nuovamente cercando di pesare i liquidi.
In linea di massima regolatevi pensando che dovrete aggiungere anche l'albume montato.
Vi posso dire che è ottima fluida perchè otterrete fiori croccanti ma anche più densa per gustare pezzi più consistenti e gonfi.

giovedì 5 agosto 2010

Frittata ai fiori di zucca (alla moda di Bagnaia)

Si sono concluse da poco le mie ferie estive a Bagnaia, Isola d'Elba. Sono riuscita a riposarmi e a dare un taglio al quotidiano. Ho cucinato il minimo indispensabile e facendo ciò  ho sperimentato un paio di ricette all'insegna  del buono, veloce e semplice.


FRITTATA ai FIORI di ZUCCA
(4 persone)

INGREDIENTI

6 uova
120 gr panna fresca
12 fiori di zucca
sale, pepe qb
olio extravergine di oliva

PROCEDIMENTO

Pulite i fiori di zucca aprendoli a libro e togliendo il pistillo e la parte che li unisce al gambo.
Lavateli con delicatezza e lasciateli ad asciugare su un foglio di carta assorbente.
Sbatte le uova con la panna, sale e pepe.

Scaldate una padella antiaderente con poco olio e versate il composto liquido, disponete velocemente tutti i fiori di zucca stesi, affondandoli  e eventualmente sovrapponendoli.

Mantenete la fiamma medio, bassa e chiudete con il coperchio.

Cuocete mantenendo chiuso e con fiamma dolce, quindi per un tempo maggiore di una frittata normale.

Non girate la frittata e servite subito, facendola scivolare su un ampio piatto.

CONSIDERAZIONI

Con il minimo (di fatica) e di ingredienti, buoni e freschi potete ottenere una vera delicatezza e bontà. La dose degli ingredienti è molto relativa ma il successo e la sopresa dei commensali è assicurata.