lunedì 15 luglio 2024

Pesto di portulaca

 Da poco tempo ho scoperto la portulaca, un'erba spontanea, selvatica, molto comune nei  nostri campi (coltivati) in questo periodo. Ho scoperto che è un'erba ricca di omega tre e vitamine A e C. Veniva usata fin dall'antichità anche come erba medicinale dalla popolazione del bacini mediterraneo.

Può essere usata in insalata per dare, assieme ad altre verdure, un sapore leggermente mordente, forte (ma diverso dalla rucola) oppure cotta in minestre. Si puoi conservare anche sott'aceto. Nella cucina toscana veniva usata per arricchire la panzanella.

Paragonandola ad altre erbe verdi mi è venuto in mente di utilizzare le foglie per un pesto. Le dosi sono personali e ricordate che le foglie di portulaca rendono molto di più di quelle del basilico. Ho utilizzato gli ingredienti che avevi in casa quindi potrete mettere pinoli e il formaggio potrà essere metà pecorino e metà parmigiano.

INGREDIENTI 

4 persone

80g di foglie di portulaca 

40g di mandorle

40g di parmigiano

1 spicchio piccolo di aglio

Poco sale grosso

Olio extravergine di oliva 

Poca acqua di cottura 

PROCEDIMENTO 

Mettete nel mixer a lame ad esclusione dei liquidi e frullate velocemente il tutto. Quando avrete ottenuto una crema grezza continuando a frullare aggiungete l'olio a filo fino alla consistenza che preferite. Per aumentare la cremosità aggiungete anche un po' di acqua di cottura della pasta.

Scolate la pasta non troppo asciutta, mettetela un una ciotola e versateci sopra il pesto, mescolate.


Pasta farina e acqua di media lunghezza, stesa a mano e tagliata con chitarra larga 

CONSIDERAZIONI 

Le foglie di portulaca sono carnose e meno delicate di quelle di basilico quindi non avranno problemi con una lavorazione veloce al mixer a lame.

A vostro gusto potrete diminuire leggermente la dose di foglie di portulaca mantenendo gli altri ingredienti invariati.

CONSIDERAZIONI 2

Come per tutte le erbe di campo è consigliabile raccogliere ed utilizzare sempre le parti più giovani delle piante. Quindi in questo caso raccogliete le estremità e usate le foglie delle estremità.


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