Le basi di questi dolci sono davvero familiari (nel senso delle case della zona) e legate ai tempi passati... uso di prodotti poveri quali al farina di castagne e la sfoglia come "guscio" e l'aggiunta di qualche cosa di speciale che facesse sapore di festa/abbondanza di "spezie" .. come alkermes, rum, vaniglia, cannella, spezie, Saba...
Eccomi qua con le indicazioni del MIGLIACCIO come si faceva in casa NERI, la casa di mia nonna paterna.. nonna che ha ora 97 anni.
Vi copio dal vecchio foglietto che mi mostrò diversi anni fa.
INGREDIENTI
1/2 litro di sangue di maiale
2 litri di latte
1/2 dose spezie varie *
1/4 litro di Saba (liquore per dolci molto denso, del faentino)
1/2 kg di zucchero
4 mele grattugiate
cioccolata
frutta candita
1 pizzico di sale
1 tira (pezzo) di pane sbriciolata
PROCEDIMENTO
Cuocere in una pentola, quando è sodo mettere in una teglia foderata da una sfoglia sottile tipo quella della crostata.
E' cotto quando provando con un bastoncino risulta asciutto.
* mia nonna mi ha detto che queste spezie varie si compravano sfuse nella bottega e mischiate con la Saba diventavano qualche cosa simile a una marmellata.
CONSIDERAZIONI
Con questa dose si ottengono due teglie da forno: un fondo sottilissimo di pasta in teglia quadrata. Il ripieno è marrone/nero un po' lucido, compatto tipo una crema fredda appena granulosa: il dolce è altezza uniforme di circa due dita e mezzo.
Io lo adoro ma l'ho fatto solo una volta appena sposata. Lo mangio solo io e dovetti metterlo in congelatore a pezzi per non esagerare.Anche l'Artusi parla di questo dolce nel suo libro.
Ecco le pagine! Non ricordavo che anche lui citava entrambi i dolci... e preferiva quello romagnolo.
Cliccate sulla foto per ingrandirla e leggere.
il migliaccio l'ho sempre sentito nominare, ma non ho mai osato.
RispondiEliminaquindi sei di terre di frontiera, appennino tosco-emiliano deduco.
sono terre che guardano l'uomo in viso, secondo me. posti bellissimi ma che bisogna imparare ad amare.
io che sono trentina di origine e le mie montagne "di famiglia" erano le dolomiti, che le ami appena le vedi, quando sono migrata in appennino ho fatto una certa fatica. solo adesso, dopo anni, sto imparando a scoprirlo.
"Gaia Celiaca"... sono nata in un podere di campagna (Sebola, frazione di Pergola) a 7 Km da Faenza.. a due anni ci siamo trasferiti in una casa nuova a 3 km da Faenza, in una frazione di 500 persone...
RispondiEliminaadoro l'aria , i colori, i profumi di quelle che tu chiami TERRE DI CONFINE... noi non eravamo ne pianura (come Faenza) ne collina o appennino come Pergola o.. Marradi..
il legame era con il tutto e apprezzando tutto il diverso...
la cosa per esempio che mi ha sempre fatto tenerezza è che Marradi, pur essendo dalla parte dell'appennino verso Faenza e la romagna è già toscana ( firenze) ma parlano in dialetto simile al romagnolo e quasi non si sentono toscani...
Ora abitoa Pistoia da 23 anni, da quando aevo 19 anni... e il mio massimo, per ricaricare le pile è fare la strada del Passo della Colla.. la stradina del Passatore (quello che secondo la leggenda rapinò la famiglia dell'Artusi) e godermi questi luoghi fuori dal tempo, in pace col mondo...
Ora apprezzo anche la zona intorno a Pistoia.. ma quelle natali hanno sempre una magia inspiegabile..
:D
Questo dolce devo ammettere che non l'ho mai sentito, forse perchè lontano dalla mia terra (Friuli)...devo ammettere che quando ho letto, tra gli ingredienti, il sangue di maiale...beh, ho arricciato un po' il naso ^^ ma sono sicura che alla mia dolce metà piacerebbe!
RispondiEliminaGiulia
ti posso assicurare che il sapore che ti fa arricciare il naso non si sente assolutamente neanche cercandolo..
RispondiEliminacomunque ti capisco, in casa lo mangio solo io e hanno ammesso tutti solo per l'idea dell'ingrediente non per il sapore..:D
molto interessante!
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