martedì 9 aprile 2013

Gofri piemontesi

Gofri piemontesi by fugzu
Gofri piemontesi, a photo by fugzu on Flickr.
Non sapevo che esistessero... li ho scoperti leggendo il libro "La cucina di Montagna" di Francesca Negri edito da Ponte alle Grazie.
Ho cercato anche on line ed eccovi un filmato che vi mostra un'altra ricetta e lo stampo grande, in ghisa, la gofriera, con cui andrebbero fatti.
La ricetta può variare quella del libro e con farina, acqua, lievito in polvere e sale. Io ho sostituito il lievito in polvere con lievito di birra.
Eccovi le dosi dal libro, in fondo la mia mezza dose da cui ho ottenuto 10 cialde del diametro di 18 cm.

INGREDIENTI

700 g farina
1 bustina di lievito
1 l acqua
sale
lardo o burro per la piastra

PROCEDIMENTO

Impastate la farina con l'acqua in cui avrete sciolto precedentemente il lievito.
Lasciate lievitare, in luogo protetto, coperto da un panno, per 2 ore. Poco prima dell'utilizzo aggiungete un pizzico di sale.
Scaldate bene la gofriera, ungetela con la materia grassa e versatevi un mestolo di pastella, richiudendo.
Il Gofri è pronto quando si stacca dalla piastra ed è croccante.
Si farcisce con prosciutto, salame o formaggio ma può essere ottimo anche con marmellata, miele o cioccolato.

CONSIDERAZIONI

INGREDIENTI
1/2 dose

350 g farina 0
1/2 panetto lievito di birra
500g acqua tiepida
un pizzico sale

La mia cialdiera ha il tipico disegno a quadretti, non troppo profondi, ma stampa a "spicchi" ed ha un diametro complessivo di 18 cm. E' antiaderente, quindi non ho utilizzato burro per ungerla.
I tempi di cottura, senza aprirla mai, sono stati 6 minuti a cialda tacca 5, alla massima temperatura.

I Gofri mi ha affascinato fin da subito per l'impasto povero: conoscevo le varianti, francesi delle gauffres o quelle abruzzesi delle ferratelle ricche di uova.
Il colore è chiaro ma sono leggerissime e croccanti.
Noi li abbiamo gustati abbinati a affettati e formaggi, penso siano ottime anche con il dolce ma le abbiamo divorate troppo velocemente per provare.
Quando le farete vi consiglio di calcolare bene i tempi: sia della lievitazione ma soprattutto della cottura... per farne 10 con la mia macchinetta elettrica ho impiegato un'ora.


CONSIDERAZIONI 2

Una amica piemontese mi ha mandato info e foto dell'attrezzo apposito che le è stato regalato, fatto appositamente da un artigiano nelle dimensioni classiche usate nelle sagre di paese.

Ecco cosa mi scrive Ilaria del Blog Dolcisognare:


"la ricetta, scritta proprio pari pari da una signora che prepara gli impasti per la sagra della prima domenica di agosto a Jouvenceaux (TO) dove io ho casa, in Val di Susa è questa:

2 litri di acqua, 1 di latte, 2 kg di farina, 1 cubetto di ldb.
Acqua appena tiepida e mettere poco sale dopo che ha lievitato.

Come vedi è molto scarna, ma in effetti ho sempre visto questi secchi con roba semiliquida.."





CONSIDERAZIONI 2

Doppo tanto tempo ho rifatto i gofri piemontesi, con la stessa piastra elettrica da waffel ma provando un altro impasto leggermente meno idratato.

Il risultato è stao buono pur utlizzando una pastella un po' più densa-

Sarei davvero curiosa di poter utlizzare la piastra vera per gofri per ottenere delle cialde più sottili e croccanti.

Ho ovviato il problema dello spessore riscaldando in un secondo tempo le cialde e rendendole di nuovo croccanti.

INGREDIENTI

Per 3 cialde:

125g di farina 0
125g di acqua tiepida
2,5g di lievito di birra
un pizzico di sale

PROCEDIMENTO

Mescolate tutti gloi ingredienti e fateli lievitare in una ciotola coperta per almeno 2 ore.

 Scaldate bene la cialdiera e versate un mestolino di composto. Chiudete e cuocete finchè sarà leggermente colorato e croccante.

CONSIDERAZIONI

Terrò in considerazione questa pastella densa per fare altre prove di cottura con stampi ma penso che la più adatta sia quella più liquida perchè si distribuisce meglio nello stampo.

Chaussons aux pommes

Chaussons aux pommes by fugzu
Chaussons aux pommes, a photo by fugzu on Flickr.
Da quando mia figlia Clara è tornata da una vacanza studio organizzata dal suo Liceo Linguistico, a Nizza, mi continua a raccontare di questi dolci francesi. Qualche giorno fa Mi sono messa alla ricerca di info e ricette e alla fine Clara li ha fatti.
Gli chaussons fanno parte di quella pasticceria tipica francese venduta nei forni, tipologie chiamate Veinnoiserie.
Eccovi altre info su wikipedia francese.

Le forme possono essere molteplici come anche le differenze di ripieno ma costanti sono l'utilizzo della pasta sfoglia lucidata con uovo e decorata con tagli superficiali.
La ricetta proviene da qui.

INGREDIENTI
(6 pezzi)

500 g di mele (preferibilmente le varietà Golden o Renette)
20 g di burro
50 g di zucchero
250 g di pasta sfoglia*
1 tuorlo d’uovo

PROCEDIMENTO

Sbucciate e tagliate a fettine, poi a pezzetti le mele. Cuocetele con il burro per circa 15 minuti o finché potrete schiacciare la polpa con una forchetta.
Aggiungete lo zucchero e cuocete ancora qualche minuto finchè si sarà sciolto e assorbito al composto.
Accendete il forno ventilato a 200°C e portatelo a temperatura.
Tagliate le sei forme sulla pasta sfoglia: potrete utilizzare u n coltello tagliente oppure un taglia pasta o semplicemente una tazza grande del diametro di circa 12 cm.
Versate un cucchiaio abbondante di ripieno di mele nella metà del disco/ovale/rettangolo/triangolo facendo attenzione a lasciare il bordo pulito che dovrete inumidire passando un dito bagnato d'acqua.
Ripiegate e fate aderire i bordi (formando delle mezzelune) facendo pressione sui bordi per sigillare.
Sbattete l'uovo con un pizzico di sale, spennellate e con una lama molto tagliente fate dei tagli superficiali non profondi.
Se è molto caldo mettete la teglia a raffreddare una mezz'ora in frigorifero altrimenti infornate subito e cuocete per 20 minuti ricordando di controllare come procede la cottura dopo 15 minuti.

CONSIDERAZIONI

Ottimi e veloci (se userete pasta sfoglia non fatta in casa). Una volta cotti, tenuti a temperatura ambiente, possono essere gustati anche dopo 24 ore.