Era da un po' che volevo provare la "Frolla Friabile" di Maurizio Santin, la ricetta tratta dal suo libro "I dolci di Maurizio Santi" Ed. Gambero Rosso.
INGREDIENTI
FROLLA
500 gr farina 00
250 gr burro
140 gr zucchero a velo
3 tuorli
1 uovo intero
la scorza grattugiata di 1 limone
marmellata o confettura a piacere
PROCEDIMENTO
Ho mescolato nel Kenwood, usando la "K", burro a pezzetti con lo zucchero a velo e la scorza grattugiata del limone. Ho poi aggiunto le uova un po' alla volta. Poi la farina continuando a impastare a bassa velocità finchè l'impasto si è staccato dalle pareti .
Ho ottenuto un impasto compatto e liscio che ho messo a riposare circa un'ora in frigorifero in una scatola di plastica a chiusura ermetica.
Ho acceso il forno ventilato a 175°C.
Ho steso l'impasto su un piano di plastica leggermente infarinato. Ho foderato uno stampo in metallo, da crostate con un foglio, un po' più grande dello stampo, inumidito e ben strizzato di carta forno.
Ho foderato lo stampo con la pasta frolla e tagliato sul bordo l'eccesso di pasta.
Ho versato circa 500 gr di confettura di cilliegie ( liscia, non a pezzetti) sulla frolla e ho livellato con il retro di un cucchiaio.
Ho ritagliato con una rotellina i ritagli di pasta e li ho disposti a griglia sopra. Ho fatto un ulteriore giro sul perimetro della crostata con un piccolo bordino decorato.
Ho infornato a forno ventilato a 175°C per 30 minuti esatti.
Una volta cotta, ho aspettato che la crostata si raffreddasse completamente, prima di sformala, con l'aiuto della carta forno che sbordava dallo stampo.
La dose di "frolla friabile" è abbondate per utilizzarla per una crostata di media dimensione, ma meglio eccedere che non averne a sufficienza. Io ho semplicemente messo in freezer quella avanzata.
Ho notato che nella ricetta non viene aggiunto il solito pizzico di sale che esalta i vari sapori di base: una mancanza o è voluto? Chissà.
Nella ricetta del libro si consigliava di lasciare la pasta a riposare un'intera notte in frigorifero avvolta in pellicola. Anche solo lasciandola un'ora questa frolla è duttile e facile da stendere e da lavorare. La frolla, una volta cotta, è una rivelazione: il giusto mix di friabilità, non rimane umida sotto e mantiene la forma dei decori e dello stampo.
CONSIDERAZIONI 2
Ieri sera ho rifatto questa crostata per il pranzo dai suoceri di oggi.
Una domanda a chi ne sa più di me di CROSTATE con marmellata.
Ho notato che verso la fine della cottura, fatta componendo completamente la crostata da cruda, si formano dei "rialzi" (che poi scompaiono una volta sfornata) in alcuni punti nonostante abbia forato prima con al forchetta la base.
Come linea di massimo sarebbe meglio anche per le crostate con la marmellata fare una prima cottura in bianco?
Ho fatto 3 crostate usando la ricetta di Maurizio Santin. Ho fatto 2 impasti con le dosi indicate dalla ricetta e per la terza crostata è bastato utilizzare i due "avanzi" che avevo surgelato.
CONSIDERAZIONI 3
Penso che farò altre 2 prove, una abbassando a 170°C la temperatura lasciandolo sempre in cottura ventilata. La volta successiva faccio una prova a cottura forno statico, anche se il mio forno è meno stabile in questo caso.
Poi vi dico.